San Marino. “Assistiamo a tutta roba vecchia”

San Marino. “Assistiamo a tutta roba vecchia”

Assistiamo a tutta roba vecchia : decisioni a colpi di maggioranza e prepotenza, comunicati stampa di chi da una parte dice bianco e
dall’altra dice nero, assenza di confronto su temi che riguardano i problemi veri del Paese o peggio ancora confronto falsificato utilizzando in maniera strumentale i cittadini, in tanti casi ignari della ipocrisia che regna sovrana nelle stanze della politica e nei suoi protagonisti, tasse e richiesta di sacrifici solo per alcuni, per non parlare poi della “roba vecchia” tendente ancora a determinati privilegi che godono o possono godere solo alcuni come : posti assegnati ad personam, bandi pubblici farsa o falsificati, nomine ed incarichi in posti strategici con una superficialità imbarazzante, consulenze elargite ad incapaci ma vicini al politico di turno, c’è chi ha fatto “bingo” con questa maggioranza e il suo ghigno lo sfregia a chi non arriva purtroppo a fine mese e badate bene, cari amici della maggioranza, che oggi sono in tanti ad essere in queste condizioni; insomma avete applicato la logica del cambiare tutto per non cambiare niente.

Di questi tempi vanno di moda le lettere aperte, quindi pure io non voglio essere da meno, ma desidero rivolgerla ai cittadini ed ai colleghi della politica.

La causa delle situazioni che oggi viviamo, con un schiera di soggetti (non solo politici si intende) chiamati ahimè a governare situazioni difficili e che in tanti casi hanno pure eccitato oltre la misura e chi verrà dopo avrà un lavoro doppio da compiere, è attribuibile, a mio parere, anche ai partiti e coalizioni e personaggi politici ed amministrativi delle precedenti legislature e stagioni. Questo è chiaro.

In semplice sintesi, è di tutti coloro che frenavano un’azione politica di governo ed amministrativa da metter in campo già da tempo e su questo le responsabilità sono in capo a persone ben precise che c’erano prima e in alcuni casi ci sono pure ora, sia alla maggioranza che all’opposizione, considerando pure il sottoscritto sicuramente per la mia parte, anche se chiaramente, io ero tra quelli che volevano viaggiare ad un’altra andatura sull’azione politica ed amministrativa di cui sopra accennavo.

Alla luce di quanto premesso dunque, alla luce di tutto quello che sta accadendo, come si fa a non pensare ad un vero patto generazionale, dove un “discutibile e disgustabile” modo di fare lo mettiamo definitivamente in “naftalina” e ripartiamo se siamo ancora in tempo per farlo? un patto generazionale vero , dove le competizioni tra noi, tra chi dovrà tirare e chi dovrà seguire, non debbono esistere; semplicemente perché in gioco c’è il nostro futuro e non quella di chi il giro della propria vita, sia politico, che personale, che professionale l’ha già ampiamente fatto e i sacrifici, un tempo inimmaginabili, non dovranno farsene carico loro, ma noi.

E allora alleiamoci e proiettiamoci nel futuro.

I partiti e movimenti storici ed il Paese di conseguenza, se stanno finendo o sono finiti (come qualcuno sostiene) non è per effetto di chi li voleva fare evolvere e non è per effetto di chi li voleva far diventare qualcosa di più efficiente, ma sono finiti o finiranno semmai a causa di chi li ha voluti e li vuole mantenere al punto di partenza, di chi li vuole mantenere ancorati ad una realtà che non esiste più (incerti casi è un bene).

Pensate solo a questo: un Paese come il nostro è ingovernabile se non cambiamo le regole su cui si regge.

Detto questo su cosa lavorare ? in Italia, solo per citare chi è vicino a noi e per ovvie ragioni di rapporti privilegiati, è attuale il ragionamento politico sulla legge elettorale e costituzionale e da noi?

io mi sentirei di suggerire, cosa che faccio già da tempo ma senza ottenere grandi risultati, ai nostri “eroici” governanti (termine sarcastico) di avviare oltre che le riforme, sicuramente necessarie ma che siano compatibili con la realtà del Paese, di istituire un bel momento di confronto e di lavoro sulle riforme fondamentali, per consentire al Paese di vivere un ammodernamento della sua funzionalità che risulterà prioritario tanto quanto la sua necessità di crescita, anzi, sono convinto che la crescita, da quel momento, potrà decisamente e finalmente riattivarsi.

Lonfernini Teodoro (Consigliere PDCS)

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