Le Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), sono state lanciate in Francia dal Consiglio d’Europa nel 1985 e organizzate dal 1999 come iniziativa congiunta della Commissione Europea e del Consiglio d’Europa.
Hanno l’obiettivo di “approfondire la comprensione del passato comune dell’Europa, favorire l’apprezzamento dei valori tradizionali e ispirare nuove pratiche per educare al patrimonio e garantire la sua conservazione”.
“Patrimonio sostenibile” (Sustainable Heritage) è il tema scelto quest’anno dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti, per riaffermare la centralità del patrimonio culturale e del suo valore storico, artistico, identitario, ma anche “il ruolo attivo delle comunità nella costruzione di un futuro più sostenibile e resiliente per il patrimonio europeo, nel contesto dei cambiamenti climatici e dei rischi ad essi connessi.”
La nostra Repubblica, proprio nel weekend appena trascorso, ha proposto nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio un nutrito programma di apprezzabili iniziative che hanno visto protagonisti le istituzioni culturali a partire dai Musei e valenti studiosi locali.
Queste Giornate dedicate a valorizzare il patrimonio culturale sammarinese come parte integrante del patrimonio culturale europeo sono anche l’occasione per rammentare che il Consiglio Grande e Generale, con l’approvazione di un’istanza d’arengo proposta dall’Associazione Emma Rossi, il 25 febbraio 2021 deliberò la ratifica della Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (STCE n. 199), comunemente nota come Convenzione di Faro, sottoscritta dal Governo sammarinese il 19 maggio 2006.
Dispiace constatare che a distanza di oltre un anno e mezzo da quella decisione, condivisa da tutte le forze politiche, il Consiglio Grande e Generale non vi abbia ancora dato seguito così come doverosamente e coerentemente ci si sarebbe dovuti aspettare.
L’Associazione Emma Rossi intende continuare a sollecitare le Istituzioni affinché finalmente anche la Repubblica di San Marino, che proprio sulla eredità culturale fonda in modo prioritario la propria identità di Stato, possa essere parte attiva di questa significativa Convenzione, già ratificata da molti Paesi, compresa la vicina Italia.