San Marino. Autorità per l’energia: “Tariffe dell’energia, comunicazioni false che creano confusione nei cittadini”

San Marino. Autorità per l’energia: “Tariffe dell’energia, comunicazioni false che creano confusione nei cittadini”

I Membri dell’Autorità di regolazione per i servizi pubblici e l’energia – Marco Affronte, Marco Silvagni e Marco De Luigi -, intervengono sul tema delle bollette, smentendo le ricostruzioni riguardanti l’aumento dei costi e la questione dei consumi.

“Abbiamo letto, questa mattina, con notevole stupore, i titoli di alcuni quotidiani che sulla base del comunicato di CSDL e ASC riportavano a gran voce che, relativamente alle tariffe dell’energia, “chi più consuma meno paga”. Questo non è né interpretabile né oggetto di discussione: è semplicemente falso.
Basta guardare le tabelle delle tariffe di energia elettrica e gas, per fasce di consumo, per vedere che più aumentano i consumi domestici più la tariffa si alza. Questo non è mai stato in discussione e questo tipo di comunicazione crea solo confusione nei cittadini.
Quello che può essere stato rilevato, ma che di certo è stato comunicato male, è che la forbice fra le prime due fasce di consumo si è ridotta, questa è vero, e risponde a due esigenze precise:
⦁ le famiglie numerose faticano a stare nella prima fascia, non perché siano “sprecone” ma per questioni ovviamente di numero, per cui non si è voluto penalizzarle troppo;
per la prima fascia di consumo è stata determinata la tariffa minima possibile, partendo dal prezzo di acquisto della materia prima ed applicando uno spread minimo (essendo impossibile vendere per A.A.S.S. a meno di quanto acquista per qualsiasi categoria di consumo.

L’Autorità, anche a seguito dell’incontro di stamattina con i rappresentanti di diverse sigle di consumatori e sindacati, valuterà se alzare il limite della prima fascia di consumo e elaborerà una richiesta ad A.A.S.S. relativa a una possibile ristrutturazione delle fasce e degli scaglioni di consumo che, soprattutto per quanto riguarda il gas, probabilmente non sono più adeguati e soprattutto si basano su stime di consumo annuo e non puntuali, e quindi di difficile interpretazione”.

 

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