San Marino. Bacciocchi: palazzina a Fiorentino da demolire, manca l’abitabilita’. Corriere Romagna

San Marino. Bacciocchi: palazzina a Fiorentino da demolire, manca l’abitabilita’. Corriere Romagna

Patrizia Cupo ci racconta di un’ennesima vicenda che chiama in causa il famoso notaio di Dogana, Livio Bacciocchi. Un infausto avvenimento che potrebbe compromettere il futuro di sei famiglie sammarinesi.

Patrizia Cupo di Corriere Romagna: Comprano case “pacco”: saranno demolite /
In fumo i risparmi di una vita: per la finanziaria fu un affare da un milione e mezzo di euro /
Sei famiglie beffate dal notaio che è anche il costruttore: la palazzina non aveva l’abitabilità

SAN MARINO. Com’è comprarsi la casa, coi risparmi di una vita, da una solida finanziaria salvo poi scoprire che sul cantiere era in atto una battaglia giudiziaria e che quelle stanze sudate non avevano l’abitabilità? E che il notaio di fronte al quale s’è sottoscritto il rogito e che avrebbe dovuto difendere gli interessi degli acquirenti era in realtà il “costruttore”? E che (oltre il danno, la beffa), dopo il conto salato, un mutuo di mezzo, e cinque anni di vita “sospesa”, alla fine il tribunale decide di demolire tutto?

E’ la storia di sei famiglie sammarinesi che, e tra 60 giorni, a meno di sorprese, si vedranno sbattere fuori casa (loro) e guarderanno le ruspe abbattere i (loro) muri. Ma è anche la storia della finanziaria Fincapital e dell’avvocato e notaio-dominus Livio Bacciocchi, al centro proprio in questi giorni dell’attualità politica del Titano. (…)

La vicenda, intricata, inizia nel 2005 quando l’ufficio urbanistica ordina la demolizione del fabbricato in costruzione in via delle Salcette numero 6. La ragione stava nel fatto che l’opera risultava, sulla carta, una ristrutturazione mentre in realtà si trattava di una nuova costruzione. Come manufatto ex novo, avrebbe dovuto infatti rispettare la distanza di almeno cinque metri e mezzo dal confine del vicino: così non è e l’Urbanistica blocca il cantiere.

La proprietaria Fincapital (che la storia della cronaca giudiziaria ha poi spiegato appartenere al notaio Bacciocchi) impugna il provvedimento: in primo grado vince, in secondo e in terzo no. Parte dunque il primo ordine di demolizione. E’ a questo punto che qualcosa si spezza: perché, nel frattempo,
Fincapital vende comunque la palazzina del valore totale di circa un milione e mezzo di euro. Sei le famiglie acquirenti con le quali, cantiere a metà, partono i rogiti. Tutti, rigorosamente, di fronte all’avvocato Bacciocchi. Ma in quei “patti”, nessuna palese menzione dell’ordine di demolizione.

 

 

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