San Marino. Banche, al convegno sulla finanza dei piccoli stati la contestazione delle donne di RETE

San Marino. Banche, al convegno sulla finanza dei piccoli stati la contestazione delle donne di RETE

L’informazione di San Marino

Contestati dalle esponenti del movimento il presidente di Banca Centrale Wafik Grais e l’organizzatore del convegno, Francesco Confuorti

Banche, al convegno sulla finanza dei piccoli stati irrompe la contestazione delle donne di RETE 

Cartelli e fischietti durante l’intervento del presidente di Bcsm Grais. Allontanate dagli addetti del Meeting e identificate dalla polizia

Dopo i comunicati, le proteste in Consiglio Grande e Generale, le manifestazioni di piazza, la protesta si sposta a Rmini, al Meeting di Comuninione e Liberazione dove è in corso un convegno economico finanziario su piccoli Stati e città-Stato. Ma non è tanto il tema di cui si parla a interessare, quanto la presenza tra i relatori del peresidente di di Banca Centrale, Wafik Grais, e di Francesco Confuorti, presidente e amministratore delegato di Advantage Financial, organizzatore dell’evento. Così, entrate in sala, si alza la protesa. Sei donne di Rete, tra cui le consigliere Elena Tonnini, Sandra Giardi, Grazia Zafferani e Marianna Bucci, imbracciano dei cartelli gialli con su scritti slogan “Grais e Confuorti” “Avvoltoi della Finanza”, “Giù le mani da San Marino” e scatenano la contestazione. 

Tutto alla presenza di molti sammarinesi, tra rappresentanti politici di opposizione e maggioranza, esponenti dell’Anis e dei sindacati, oltre a semplici cittadini. Poi, appena Confuorti prende la parola per introdurre l’appuntamento e presentare i relatori tra cui, appunto, il presidente Bcsm, Grais, si alza forte il grido “Giù le mani da San Marino”. Inevitabile a quel punto l’intervento del servizio d’ordine e della polizia italiana per zittirele manifestanti ed invitarle a non disturbare lo svolgimento del convegno. Le esponenti di Rete si siedono e attendono, allora, che inizi a parlare Grais prima di riaccendere la contestazione più eclatante, con tanto di fischietti.

Iniziano a fischiare e interrompono l’intervento di Grais che si ferma e attende. Più deciso stavolta l’intervento degli agenti italiani che, allontanate dalla sala le contestatrici, le hanno poi identificate. 

Nel frattempo in sala faceva il suo ingresso il Segretario alle Finanze, Simone Celli, giunto per ascoltare l’intervento, del presidente di Banca centrale incentrato sulle regole di trasparenza “cui devono attenersi anche i piccoli Stati”. “Essere dei piccoli Paesi – ha sottolineato Grais nel suo intervento – può essere un’opportunità per attrarre grandi capitali a migliori condizioni. Essere un piccolo Stato, infatti, permette di avere dei costi più bassi rispetto ai competitor, e ciò comporta una miglior intraprendenza per sviluppare modelli di business in maniera più facile. I piccoli Paesi – ha aggiunto il presidente di Banca Centrale – devono pensare e comportarsi in maniera globale, non avendo blocchi mentali e selezionando le opportunità che possono arrivare dall’esterno per crescere. Essere ‘agili’ ed in grado di rispondere prontamente alle sfide con i costi e con le modalità più efficienti possibili”. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha chiuso l’incontro: “In un mondo globale c’è bisogno di identificazione locale, ed ecco che città-stato come Londra, Barcellona, Dubai, Singapore, diventano punti di riferimento ed interlocutori di primo piano nel panorama internazionale, al pari di veri e propri Stati”.

 

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