La Direzione generale della funzione pubblica di San Marino interviene nuovamente sul tema del bando per il dirigente dello Stato Civile.
Un intervento che arriva a seguito delle istanze di ricusazione presentate da alcuni candidati che avevano portato alla sospensione del bando, e a seguito delle polemiche riguardanti la composizione della commissione giudicatrice.
“L’articolo 41, comma 1 del Decreto Delegato n.106/2012 – anch’esso nella formulazione vigente sin dal 21 giugno 2019 – specifica in materia di incompatibilità che “1. Il candidato che, tra uno o più membri della Commissione ed uno o più partecipanti al concorso, rilevi il sussistere di rapporti di parentela, affinità, e coniugio …omissis…. e di costituzione di unione civile … omissis… , che possano compromettere l’imparzialità delle operazioni di concorso, può avanzare istanza di ricusazione verso il commissario o i commissari ritenuti incompatibili.”
Questa è la legge. E che la DGFP abbia ritenuto, nella selezione in esame, per ragioni di opportunità – termine questo riferito al merito e non alla legalità dell’azione amministrativa – di sostituire gli originari membri, nulla muta in ordine al quadro giuridico sopra descritto.
Infine, si evidenzia che la dinamica della vicenda – rappresentata e, quindi, probabilmente percepita dalla popolazione come anomala ed equivoca – rientri assolutamente nella fisiologia dei procedimenti concorsuali e selettivi nonché, in genere, dell’attività amministrativa”.
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