San Marino: bavaglio all’informazione on-line da parte del garante della privacy

San Marino: bavaglio all’informazione on-line da parte del garante della privacy

David Oddone, L’Informazione di San Marino: Il garante della privacy dà un’altra dura spallata alla libertà di informazione / Il giudice sammarinese dispone di cancellare la notizia di un arresto su un caso di stalking poi non rivelatosi tale. Fra due anni sarà impossibile trovare su internet qualcosa sui Vallefuoco?

[…]

L’ennesima
decisa spallata contro
la stampa libera arriva infatti
attraverso una disposizione
del “garante per la tutela della
riservatezza e dei dati personali”.
Il giudice sammarinese di
fatto con il protocollo 31/2012
recepisce le lamentele di una
persona accusata di stalking
e poi prosciolta (dell’una e
dell’altra notizia viene sui siti
dato conto) che attraverso il suo
avvocato ha chiesto ed ottenuto
l’eliminazione della notizia del
suo arresto avvenuto nel periodo
fra il 2 e il 6 novembre 2010. Il
garante ha infatti disposto che
alcune testate on-line sammarinesi
rendessero “non più
disponibili le notizie dell’arresto
per stalking”
del soggetto in
questione.

Con tutto il rispetto
per il garante, questo tipo di
disposizione appare destituita
di qualsiasi fondamento e logica
ed in palese contrasto con il
sacrosanto diritto di cronaca.
Senza contare che il fatto di
cronaca in questione è recentissimo,
come detto risale a fine
2010.

Ecco che cosa avviene in
situazioni analoghe in Italia. Il
garante per la privacy nel 2005
ha provato ad individuare una
soluzione tecnica per garantire
la trasparenza sull’argomento ed
evitare che sui motori di ricerca
si creino le “gogne elettroniche”.
Il Garante ha esaminato un
caso, in cui a un soggetto era
stata erogata una sanzione da
parte di un ente pubblico che
aveva riprodotto sul proprio sito
tale fatto. L’interessato richiedeva
che non fosse pubblicizzata,
invocando il principio del diritto
alla riservatezza, il garante
quindi prevedeva: “Che l’ente
continui a divulgare sul proprio
sito istituzionale le decisioni
sanzionatorie
riguardanti
l’interessato e la sua società, ma
– trascorso un congruo periodo
di tempo – collochi quelle di vari
anni or sono in una pagina del
sito accessibile solo dall’indirizzo
web. Tale pagina, ricercabile
nel motore di ricerca interno
al sito, dovrà essere esclusa,
invece, dalla diretta reperibilità
nel caso si consulti un comune
motore di ricerca, anziché il sito
stesso”.

Insomma ci si guarda
bene dal prescrivere di cancellare
una notizia. Di fatto si chiede
di predisporre un archivio con le
notizie più vecchie. Insomma la
decisione del garante sammarinese
rappresenta un pericolosissimo
precedente
che limita fortemente
il diritto di cronaca, ma
anche la trasparenza e l’accesso
alle fonti. Provate a pensarci: se
passasse questo tipo di lettura e
disposizione, fra due anni sarebbe
impossibile trovare qualcosa
su internet a riguardo dell’operazione
Vulcano o dei Vallefuoco
,
per dirne una.

[…]

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