San Marino, Banca Commerciale Sammarinese.
Alla etichetta di crocevia della corruzione sammarinese e non sammarinese, va aggiunta quella dell’affare tout court anche con soldi pubblici (non certo i soli 5 milioni di cui ha parlato l’avv. Luigi Mazza, capogruppo Dc)?
Emilio Della Balda, ex presidente Bcs, aveva a suo tempo denunciato
che il governo ha respinto la Commissione di Inchiesta su Banca Commerciale
Sammarinese perché deve tenere coperte cose gravissime.
Anche il prof. Giuseppe Roberti, pure lui presente in Bcs quasi sempre
con ruoli di responsabilità fino alla stessa presidenza del Cda, non pare essere
soddisfatto di come sono andate le cose.
Infine ci sono le affermazioni devastanti per il mondo finanziario sammarinese del dr. Lucio Amati, un addetto ai lavori, che entra pure nei dettagli dell’operazione e dei possibili guadagni.
Dichiarazioni strepitose secondo il dr. Emilio Della Balda quelle di Lucio Amati e di Giuseppe Roberti. Eppure silenzio assoluto. Non le ribattono i politici. Non le contestano, chiedendo rettifiche, nemmeno i tanti professionisti ed imprenditori in qualche modo citati in dette esternazioni.
Nel silenzio generale non deve meravigliare se la fantasia corre e con la
fantasia corrono pure voci di questo tipo: nella operazione Banca
Commerciale Sammarinese ci sarebbero dei soggetti che avrebbero
guadagnato attorno ai cento milioni. Il che fa ritornare alla mente Arc Finanziaria. Allora fu Alleanza Popolare a denunciarne i retroscena: “quando
lo Stato si mostra connivente nella realizzazione di operazioni truffaldine che
hanno leso diritti ed interessi di molti a vantaggio di pochi, quando succede
tutto ciò ed altro ancora, come si fa a non pensare che vi siano interessi
inconfessabili da parte di chi si assume la responsabilità di scelte tanto
opinabili e contrarie all’interesse generale della collettività?”
ALTRO CHE CROCEVIA DEL MALAFFARE! ha scritto Emilio Della Balda. Come dire: questi sono affari tout court.