Anna De Martino, NQ Rimini San Marino: Su 70 milioni gestiti dall’istituto venduto una parte è sequestrata da Banca Centrale. I commissari costeranno 400mila euro / L’Asset compra Bcs, ma la cifra non c’è / Banca Commerciale Sammarinese passa di mano, per ora, praticamente a costo zero / I nuovi soci si accollano i rischi dei fondi congelati e gli stipendi dei 36 dipendenti
SAN MARINO – Le firme ci sono, la cifra no. Banca commerciale sammarinese è stata venduta ma sulla casella del quantum c’è uno spazio vuoto.
A comprare è stata l’Asset Banca, caldamente invitata a farlo dal Governo, dai commissari di Banca centrale e dallo stesso organismo di vigilanza. In questo chi ci ha guadagnato? Per la risposta bisognerà attendere. Al momento l’accordo tra le parti prevede che Asset banca si prenda in consegna i conti correnti di Banca commerciale (dovrebbero essere circa 70 milioni di euro) e i 36 dipendenti.
In serata, ieri, dopo la firma alla quale si è arrivati solo verso le 19 dopo una contrattazione partita il giorno prima, si è avuto un incontro con i sindacati per stabilire chi rimane e chi va.
Non tutti i dipendenti rimarranno al loro posto, questo è certo. In quale percentuale però non è stato stabilito. Allo stato attuale i 36 dipendenti della Banca commerciale costano 2milioni e 800 mila euro l’anno tra contributi e mensilità. Un costo che si assumerà in toto Asset Banca.
Poi ci sono i costi dei commissari di Banca centrale che dovranno rimanere in Banca commerciale fino almeno a settembre. E questi costeranno dai 350mila euro ai 400mila da dividere tra nuovi e vecchi proprietari dell’istituto venduto. Quindi Asset si assume i rischi, compreso il capitale da garantire all’apertura degli sportelli lunedì, mentre i soci, ex proprietari di Banca commerciale, si devono accontentare di un pagherò. Il quanto lo si saprà dopo la due diligence che dovrà definire i conti effettivi della banca, e non è escluso che quei 70milioni di depositi accertati saranno tutti svincolati; una parte sono e resteranno congelati per volere di Banca centrale perché rientrano in quelle irregolarità contestate per mancanza di adeguata verifica.
Ma a quanto pare questa era l’unica strada praticabile “per il bene del sistema”, dicono da Banca commerciale. Non c’era, cioè, alternativa perché nonostante ieri mattina si sia aperta l’assemblea dei soci, una ricapitalizzazione non era stata presa neanche in considerazione visto che a luglio era stata stabilita e versata già una rimessa di 2 milione e 700mila euro di capitale e poi la banca era stata posta in amministrazione straordinaria. I soci per Banca centrale non potevano più essere quelli, quindi, o la vendita o la chiusura. Eventualità quest’ultima che non avrebbe garantito nessuno, principalmente i risparmiatori. Insomma per il bene di chi aveva depositi in Banca commerciale l’operazione si è fatta. La vendita quindi deve tranquillizzare i risparmiatori che lunedì troveranno gli sportelli operativi, ma per questioni tecniche, di passaggio di competenze tra Bcs e Asset per avere piena disponibilità dei depositi bisognerà ancora aspettare. (pubblicato per intero alle ore 13)
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