San Marino Bene Comune contro la liberta’ di stampa: i lavori in commissione proseguono

San Marino Bene Comune contro la liberta’ di stampa: i lavori in commissione proseguono

La coalizione San  Marino Bene Comune  continua, vergognosamente,   a portare avanti in Commissione (resoconto Agenzia Dire), senza tener conto di quanto avviene altrove,   la  nuova legge sulla editoria che in effetti soffocherà la libertà di stampa creando di fatto una situazione peggiore di quella di fine Ottocento. 

Il tutto rientra nel progetto di fare un paese con telegiornale unico e  giornale unico (al più con qualche affiliato), in un Paese in cui già non è possibile accedere agli atti parlamentari.

Il tutto in un Paese, ultimo al mondo nella lotta alla corruzione: 32 mila abitanti, 800/1100 milioni di euro movimentati dalla corruzione in una ventina d’anni.

Il tutto in un Paese in cui il sottobosco politico affaristico  è infiltrato dalle mafie italiane, che hanno qui le loro rappresentanze.

Nelle ore serali e notturne prosegue a singhiozzi, con numerose pause per rivedere il testo e concordare ulteriori precisazioni richieste dalla minoranza, l’esame dei 41 articoli della “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione”. E non mancano momenti di forte tensione, quando un articolo bocciato, il 15, viene riproposto poco dopo dal governo come emendamento.
            Nella seduta del 30 aprile scorso l’esame si era fermato alla discussione dell’articolo 7 “Autorità garante per l’Informazione”: l’articolo viene approvato e gli emendamenti dell’opposizione respinti solo dopo i duri interventi dei commissari di minoranza che sollevano dubbi sulla risoluzione messa in atta dall’esecutivo per sciogliere il nodo su cui la Commissione si era arenata lo scorso 30 aprile, ovvero l’eliminazione della Commissione di vigilanza.  Il problema“è stato risolto in modo incredibile- osserva Marco Podeschi, Upr- mantenendo la commissione, non mi sembra una grande trovata, si creano quindi tre organismi, mi chiedo quale autorevolezza possano avere”.  I commissari di minoranza contestano poi la presentazione di un emendamento da parte del governo successivo alla discussione dell’articolo stesso, ritenendola una forzatura del regolamento, ma i commissari di maggioranza ritengono lecita la tempistica per un proposta di modifica tecnica
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Leggi il resoconto dei lavori, Agenzia Dire

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