La Repubblica di San Marino ancora bloccata nella black list in cui è stata inserita da Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia. Il successore di Tremonti, Vittorio Grilli – nonostante la lezione che si è tentato di impartirgli a Pavia -, si comporta, nella sostanza, come Tremonti, scrive Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino.
Titolo:L’Italia pensa al voto e
rischia di scordarsi
del Titano in black list
Elezioni italiane il 10 marzo.
Questa indicativamente la data
dell’election-day. Il Titano, dopo
le proprie, guarda con attenzione
le urne oltre confine, che vorrebbero
dire, se non vi si pone
rimedio prima, ancora ritardi
per l’uscita dalla lista nera. D’altra
parte quella dell’uscita dalla
black list è diventata una farsa.
E se faceva comodo prima delle
elezioni alla coalizione vincitrice
affermare che era imminente
l’uscita dalla black-list, adesso si
mettono le mani avanti propinando
prudenza. I problemi sono
al Mef. Sempre lui.
(…) … il problema, si diceva,
è essenzialmente politico
perché per l’uscita dalla black
list non sarebbe necessaria tecnicamente
alcuna ratifica, ma
sarebbe sufficiente un decreto
del ministro dell’economia che
tolga il Titano dagli stati in lista
nera. Un decreto al pari di quello
del 30 maggio 2010 che la
lista nera l’ha istituita. Per fare
questo decreto di uscita dalla
black list sarebbe sufficiente la
volontà del ministro dell’economia,
che prima era Tremonti ed
è certo che tutta questa voglia
di riabilitare San Marino non ce
l’avesse. Adesso è Grilli, ma non
pare che ricomprendere il Titano
tra i paesi virtuosi sia in cima
ai suoi pensieri.