San Marino. Bocciate tutte e 5 le Istanze d’Arengo esaminate dal Consiglio Grande e Generale di ieri pomeriggio

San Marino. Bocciate tutte e 5 le Istanze d’Arengo esaminate dal Consiglio Grande e Generale di ieri pomeriggio

Come da ordine dei lavori, la seduta del Consiglio grande e generale riparte nel pomeriggio dal comma 12 e dunque dall’esame delle Istanze d’Arengo.

Lo sottolinea il reporto di San Marino News Agency, che precisa come, complessivamente, siano sette quelle da mettere in votazione e durante la seduta pomeridiana ne vengono respinte cinque su temi quali la pillola contraccettiva, la scuola, con l’approvazione di un odg collegato, la cittadinanza e il turismo. La seduta viene interrotta sull’Istanza che riguarda le bollette.

Si comincia dall’Istanza n.18 “perché il farmaco Ellaone sia disponibile nelle farmacie sammarinesi”, per la quale il segretario di Stato per la Sanità Roberto Ciavatta dà parere favorevole sottolineando che si dovrà modificare la legge in materia e chiedendo di non incentrare la discussione da un punto di vista etico.

Nel dibattito che si apre Aida Maria Adele Selva del Partito democratico cristiano sammarinese annuncia il suo voto contrario sottolineando che “la società non dà valore alla vita e alle donne. Possiamo accettare che si abortisca così? Non si può banalizzare così il gesto. Almeno ci sia la ricetta, un controllo ci vuole”. La collega di Repubblica futura Miriam Farinelli ricorda che “per legge la contraccezione d’emergenza gratuita è già prevista, anche per le minorenni, con la famiglia che viene infornata”. Da Giuseppe Maria Morganti di Libera arriva l’invito a “riflettere sulla situazione reale, il farmaco impedisce che si verifichi qualcosa di più doloroso. Sosterremo l’istanza”. Denise Bronzetti del Gruppo misto chiede invece di “uscire dal paravento: ogni scelta deve essere consapevole. Perché lasciare che si varchi il confine e che il farmaco sia magari dato con leggerezza? Non ha alcun senso”.

Gaetano Troina di Domani Motus liberi condivide l’intervento di Farinelli: “Non capisco del tutto il senso dell’Istanza, per le minorenni serve una sensibilità particolare. Non sono d’accordo nel fornire la pillola in maniera totalmente libera”. A Daniela Giannoni di Rete “sembra di vivere un dejavu, ma apprezzo la coerenza. Il Paese si è espresso e non si torna indietro. Non si tratta di interruzione di gravidanza ma di pillola del giorno dopo che non è una pillola abortiva. L’Istanza è più che accoglibile”.

Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese riporta alcuni interrogativi: “Che sia un mezzo contraccettivo non sono in grado di dirlo; inoltre il messaggio che diamo, si banalizza il rapporto sessuale. Gettiamo i minorenni in un ambito di incertezza paurosa”. Mirko Dolcini di Domani Motus liberi ha delle “problematiche etiche: la legge sull’ivg prevede un passaggio dal medico che le impone maggiore consapevolezza. In questo caso si permette di prendere il farmaco senza medico né consulto coni genitori”. Sandra Giardi del Gruppo misto ribadisce da ultimo che “l’Istanza chiede tutt’altra cosa dalla tematica dell’aborto. Anche a nome della collega Grazia Zafferani votiamo a favore”.

L’Istanza d’Arengo viene respinta con 20 voti contrari, 16 favorevoli e un astenuto.

Si passa così all’Istanza d’Arengo n.3 “affinché sia introdotto il preventivo consenso informato dei genitori degli alunni e studenti che partecipano ad attività curriculari ed extra-curriculari previste dai vari istituti scolastici di ogni grado”. Il segretario di Stato per l’Istruzione Andrea Belluzzi dà orientamento a non accoglierla, pur “manifestando attenzione ai temi riportati, dell’educazione dell’affettività nelle scuole”, a partire dall’educazione sessuale, e garantendo “il massimo impegno sul dialogo scuola-famiglia”.

Durante la discussione Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese rimarca come “l’Istanza pone il tema dell’educazione e il ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni, ma lo strumento del consenso informato mi sembra improprio applicato in questa situazione, il percorso educativo richiede non contrapposizione ma dialogo”. Se non viene accolta il consigliere fa la proposta di accoglierne le premesse, l’esigenza di dialogo tra scuola e famiglia, garantendo ai proponenti che “non c’è nessuna volontà di invertire questa prassi”. Al collega di Rete Giovanni Maria Zonzini “sfugge il senso compiuto degli istanti, è già così”. Di certo, aggiunge, “educazione sessuale e affettività non possono essere confusi con l’ideologia gender come qualcuno sostiene. Si tratta di educare i giovani a rapporti affettivi equilibrati e rispettosi. Votiamo contrariamente”.

Per William Casali del Partito democratico cristiano sammarinese è “importante offrire educazione all’affettività e dall’Istanza viene il richiamo alla famiglia come primo luogo pedagogico. La legge sull’igv- prosegue- crea un’attenzione in più da parte di quella popolazione particolarmente sensibile al tema e non dobbiamo creare noi contrapposizioni. È giusto che passi il messaggio delle premesse, con un odg che sottolinei il principio della centralità della famiglia per l’educazione dei figli”. Gian Matteo Zeppa di Rete ringrazia il segretario di Stato per “l’alto linguaggio politico che ha reso più civile quello che penso dell’Istanza”. Si tratta infatti, stigmatizza, di “un attacco frontale al sistema educativo di San Marino e non lo accetto. L’Istanza va respinta così come l’odg”. Nicola Renzi di Repubblica futura auspica “un atteggiamento più rispettoso verso le Istanze. Questa è complessa- analizza- tocca il ruolo degli insegnanti, dei ragazzi e della famiglia. È difficile stabilire tra aspetto curriculare ed extracurriculare dove può essere posto un diritto in capo alla famiglia su certi temi. Inoltre l’Istanza dice che la famiglia deve essere protagonista nel confronto con la scuola. Si può approvare e nella sue realizzazione si coinvolga il più possibile le famiglie nell’educazione dei figli”.

Il collega di partito Fernando Bindi concorda: “Dovremmo essere tutti d’accorso sul vedere in che modo è possibile collaborare tra i soggetti che operano nell’educazione”. E l’Istanza “offre una possibilità ulteriore di affrontare il tema dei rapporti”. L’Istanza per Matteo Rossi di Noi per la Repubblica “tocca il tema della famiglia di cui si parla poco e si lega alla prima sulla contraccezione. Il ruolo cardine è sempre quello dei genitori. Probabilmente è ridondante, c’è già un canale di comunicazione”. Un altro tema “delicato e complesso”, conviene Mirko Dolcini di Domani Motus liberi che “non condivide l’Istanza ma apprezza la sottolineatura dell’importanza della famiglia. Il consenso informato sulle attività curriculari e non è però eccessivo”. Anche per Gaetano Troina, sempre di Domani Motus liberi, “l’Istanza è stata letta in maniere diverse”. Presenta così un odg condiviso con Pdcs e Rf che impegna la segreteria di Stato per l’Istruzione a “continuare a far sì che la programmazione didattica curriculare sia attivata come da modalità di legge e che quella extracurriculare abbia carattere volontario e sia sottoposta alla valutazione di tutti gli organismi collegiali”.

Luca Boschi di Libera non condivide l’Istanza e la ritiene “inaccettabile, intrisa di retrogusto di censura, e chi l‘ha scritta non conosce i nostri ragazzi. Se non ci fidiamo degli insegnanti non dovremmo proprio mandarli a scuola”. Miriam Farinelli di Repubblica futura pone l’accento sul “consenso infornato, che non è mai contrapposizione ma condivisione e conoscenza. Non possiamo pensare di emarginare la famiglia, soprattutto su temi sensibili”. Grazia Zafferani del Gruppo misto non dà “una lettura negativa dell’Istanza che comunque non è accoglibile. A scuola si insegna il rispetto delle scelte diverse e delle differenze, deve essere il punto di partenza della vita sociale. A volte si tende a deresponsabilizzare su certi temi. l’Istanza riapre un dibattito che è giusto portare in Aula”.

Per Libera, Giuseppe Maria Morganti ribadisce che “la scuola è fondamentale nel processo di inserimento sociale e offre più opportunità di confronto rispetto alla famiglia. Capisco ci siano pruriti delle famiglie su temi quali sessualità e religione. Ma si potrebbe censurare l’insegnamento della teoria evoluzionista? Non si può parlare di consenso informato, la scuola apre le menti, non le chiude. È opportuno che l’Istanza venga bocciata soprattutto come principio”. Mentre il collega Iro Belluzzi tocca “il tema del rispetto dell’individuo”, la libertà di apprendere: “Non è pensabile che la famiglia non rispetti il giovane inserito nella società inibendo la conoscenza. Non assecondiamo un’impostazione patriarcale in cui i genitori possono scegliere per i figli”.

L’Istanza d’Arengo viene respinta con 23 voti contrari, 10 astensioni, tre favorevoli e due non voti, e si apre il dibattito sull’odg presentato.

Il consigliere Troina ribadisce che “essendo il dibattito sull’Istanza abbastanza articolato e con posizioni contrapposte. E l’odg contribuisce a trovare sintesi e una maggiore condivisione in Aula”. Riccardo Stefanelli del Pdcs aggiunge che l’Istanza pone “un interrogativo non peregrino, il rapporto tra famiglia e scuola come principali agenzie di formazione dei giovani. Un dialogo che va ribadito per superare anche certe contrapposizioni ed evitare l’impressione che nella scuola su certe tematiche si faccia indottrinamento. L’odg ripercorre le normative sulla scuola e ripropone il dialogo con la famiglia”.

Si dichiara a favore Renzi di Rf, contrari Zafferani del Gruppo misto, Giannoni di Rete, sottolineando “l’apertura a odg che apportino un valore alla discussione, ma non è questo il caso, è ridondante”, dello stesso avviso Belluzzi con Libera che non voterà. Gerardo Giovagnoli di Noi per la Repubblica precisa invece che “si tengono in equilibrio una serie di esigenze emerse nel dibattito”. Il segretario di Stato Belluzzi loda l’Aula che “ha dimostrato di tenere un dibattito approfondito evitando la polarizzazione. L’odg sottolinea che la scuola deve andare avanti così nel dialogo, è un aspetto importante, e afferma che l’educazione sessuale è un passaggio fondamentale e un diritto,

L’odg viene approvato con 28 voti favorevoli e 12 contrari.

Il segretario di Stato per gli Affari Interni Elena Donnini legge l’Istanza n. 1 “per la modifica delle legge elettorale che preveda per tutti i candidati alle elezioni politiche il possesso della sola cittadinanza sammarinese”, invitando al suo respngimento. Affronta, spiega, “con intento provocatorio, il tema dell’accumulo di cittadinanze e l’obbligo a rinunciare a quella di origine per ottenere quella sammarinese. Le norme in vigore operano distinzioni che sono il frutto di evoluzioni culturali e normative. Il tema sulla cittadinanza è molto complesso ed è aperto un tavolo che sta approfondendo l’obbligo di rinuncia l’originaria. Si invita al respingimento perché si aprirebbe una discriminazione, dato che diversi paesi non permettono di rinunciarvi”.

Durante il dibattito Matteo Rossi di Noi per la Repubblica condivide che si tratti di “una sorta di provocazione e il respingimento. È paradossale che per un genitore di un’altra nazionalità chi vive qui non si possa candidare p debba rinunciare al suo passaporto. Serve però a dare il là a un ragionamento già avviato per il mantenimento della cittadinanza originaria. E poi si tirano sempre in ballo i consiglieri”. Il consigliere Giovanni Maria Zonzini di Rete non condivide l’istanza che “escluderebbe molti cittadini che vivono a San marno dal partecipare attivamente alla vita politica”. Anche Gaetano Troina di Domani Motus liberi esprime contrarietà, “fa fede l’onestà del singolo se si è cittadini anche di un altro Stato” quello della cittadinanza non è il requisito essenziale che attesta la fedeltà nell’adempiere al ruolo di consigliere”.

Francesco Mussoni del Partito democratico cristiano sammarinese sottolinea che l’Istanza “ha a cuore il patto di lealtà e fedeltà alla Repubblica, ma accoglierla sarebbe regredire verso i patti di civiltà fatti, anche con sofferenza, sulla cittadinanza, che è comunque un tema che fa riflettere e non è da poco”. Tema “particolarmente scottante” per Gian Nicola Berti di Noi per la Repubblica: si deve “fare l’interesse dello Stato. L’Istanza non ha l’ambizione di essere approvata, ma il tema dell’obbligo della rinuncia è correlato. Ci fa riflettere sui valori che dobbiamo rafforzare, entro tre generazioni i sammarinesi avranno la doppia cittadinanza e dovremo chiederci cosa siamo. Forse l’Aula sottovaluta il tema”. Il segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini si dice d’accordo con il consigliere Berti, “la cittadinanza è tra gli aspetti più delicati. L’Istanza riapre il ragionamento sull’identità, sul senso di appartenenza a una comunità. Il mio voto sarebbe a favore, un Paese di 36.000 anime che segue un percorso di maggiore integrazione europea deve avere a valore il recupero del valore identitario. Avere un’unica cittadinanza non fa perdere opportunità e mai accetterà che un componente del governo o i Capitano reggenti abbiano doppia cittadinanza”.

È “l’ennesima Istanza molto delicata”, concorda Mirko Dolcini di Domani Motus liberi: “Voterò contro ma condivido il sentimento di attaccamento forte e radicale alla sammarinesità. C’è la paura che la doppia cittadinanza tolga, invece aggiunge. È un valore aggiunto. Se ci saranno tanto italo-sammarinesi saremo comune diversi”. Iro Belluzzi, sempre di Domani Motus liberi, ricorda che “gli Stati che non permettono la doppia cittadinanza non hanno grande tradizione democratica o non ce l’hanno proprio. Spero che presto si raggiunga il riconoscimento della doppia cittadinanza per entrare nelle Istituzioni, è un arricchimento. Quanti con la sola cittadinanza sammarinese hanno tradito la Repubblica!”. Per Fernando Bindi di Repubblica futura “il tema va sottratto alla tifoseria e inserito in un quadro giuridico chiedendosi qual è l’interesse della Repubblica. Abbiamo discusso per decenni su questo tema e oggi abbiamo una multiculturalità che ha bisogno di un punto di riferimento. Il discorso sentimentale non c’entra, la tematica va affrontata integralmente, il tema è come un micro Stato può continuare a esistere in un mondo di enorme mobilità”. Aggiunge una riflessione Aida Maria Adele Selva del Partito democratico cristiano sammarinese: si tratta di “una provocazione, invita alla doppia cittadinanza chiedendo che non ci sia discriminazione. È quasi impossibile accoglierla, ma risveglia l’attaccamento alla nostra patria. Non è per due cittadinanze che non lo si ha”.

L’Istanza viene respinta on 26 voti contrari, due favorevoli, un astenuto e un non voto.

Per l’Istanza d’Arengo n.7 “affinché sia previsto il Certificato casellario europeo al fine di partecipare alle cerimonie istituzionali e alle sedute del Consiglio grande e generale, il segretario di Stato per gli Affari Interni Elena Donnini dà indicazione per non accoglierla.

L’Istanza “non specifica bene cosa si intenda per partecipazione attiva per cui è stato chiesto un chiarimento al Dipartimento Affari europei. Ringrazio i firmatari e la direzione Affari europei per l’informativa”.

L’Istanza viene respinta con 28 voti contrari e due favorevoli.

Per l’Istanza d’Arengo n.11 “affinché l’Ufficio del Turismo sia dotato di adeguata autonomia gestionale ed operativa e siano definiti gli stanziamenti annuali specifici per la promozione e la gestione dell’attività turistica da parte di tale nuovo soggetto giuridico”, il segretario di Stato Andrea Belluzzi, in sostituzione del collega al Turismo Federico Pedini Amati, dà indicazione di “respingerla “dato che “le finalità e gli obiettivi sono già in gran parte realizzati e con un nuovo ente ci sarebbe un aggravio dei costi. Sono già previste autonomia, risorse e piani di promozione”.

Nicola Renzi di Repubblica futura segnala come l’Istanza abbia una “forte sensibilità sulla gestione del turismo e sui gangli dell’amministrazione che se ne occupa. Ma quando si fanno critiche si rischia di incappare nel reato di lesa maestà. La segreteria di Stato deve fare la politica turistica, l’Ufficio del Turismo, che dovrebbe godere di ampia autonomia gestionale, il braccio armato che organizza le attività. Ora il segretario di Stato per il Turismo è un organizzatore di eventi e non può essere così. Se non si può approvarla perché altrimenti il segretario di Stato Pedini Amati si offende, rendiamola effettiva dalla prossima Legislatura”.

L’Istanza viene respinta con 22 contrari e sette favorevoli.

L’Istanza d’Arengo n. 10 “perché siano previste una unica fatturazione dei servizi erogati dall’Aass e una periodicità per il pagamento, l’attivazione di modalità di pagamento evolute, siano rese più trasparenti le modalità di rateizzazione e sia modificata la normativa dell’Autorità di regolazione per i servizi pubblici e l’energia”. Il segretario di Stato Andrea Belluzzi, in sostituzione del collega con delega all’Aass Teodoro Lonfernini, propone il respingimento. Infatti le richieste avanzate o sono già state realizzate, o sono in corso, oppure sono da valutare con le associazioni di categoria o ancora necessitano un approfondimento politico”.

A questo punto i Capitani reggenti sospendono i lavori rimandando la discussione alla seduta serale che si apre alle 21. Oltre a questa rimane un’ultima Istanza d’Arengo da votare, la n.16 “affinché tutte le forme di violenza sulle donne delineate nella Convenzione di Istanbul siano previste nella legislazione sammarinese”.

 

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