San Marino. Brutte nuove dalla Cassazione per l’ex Presidente di Credito Sammarinese

San Marino. Brutte nuove dalla Cassazione per l’ex Presidente di Credito Sammarinese

Alessandro Galimberti di IlSole24Ore: Lotta al riciclaggio. Irregolarità tramite banche / Interrogatorio salvo se la legge straniera non vìola la difesa

L’interrogatorio dell’indagato detenuto all’estero, svolto tramite assistenza giudiziaria, è sempre utilizzabile se è stato assunto nel rispetto della ‘lex loci’ e questa non contrasta con i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano. Con questa motivazione la Sesta penale di piazza Cavour ha respinto ieri (sentenza 43535/12) il ricorso dell’ex presidente del Credito Sammarinese, arrestato nell’agosto dello scorso anno nell’ambito di un’indagine sul riciclaggio di denaro provento di narcotraffico.
Contro il presidente della banca erano state utilizzate, tra l’altro, le dichiarazioni accusatorie rese a San Marino dal
direttore generale dell’istituto di credito, a cui l’indagato aveva indirizzato i mediatori mafiosi, facendo poi ratificare dal Comitato esecutivo la contabilizzazione del denaro sporco. La difesa del presidente della banca aveva eccepito l’inutilizzabilità dei verbali, sostenendo che non risultava pronunciata la formula di rito iniziale che consente all’interrogato di non rispondere alle domande – in quanto indagato nel medesimo procedimento. (…)
Quanto alla qualificazione giuridica delle condotte del Presidente del Credito Sammarinese, la Cassazione ha respinto l’eccezione della difesa che intendeva derubricarle in semplice ‘ricettazione’ – poiché le movimentazioni bancarie renderebbero comunque tracciabile il danaro da narcotraffico. Vista la fungibilità del danaro, scrive il relatore, “non si può dubitare che il deposito in banca di ‘denaro sporco’ realizzi automaticamente la sostituzione di esso, essendo la banca obbligata a restituire al depositante la stessa quantità di denaro depositato”.

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