Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: I soldi usciranno formalmente dalle casse pubbliche per entrare in quelle dell’istituto ma solo nel caso dovessero servire davvero /
Carisp, statalizzazione a un passo /
Il Congresso dice sì al fondo da 85 milioni di euro per il futuro aumento di capitale
SAN MARINO. Carisp
sempre più vicina alla
statalizzazione: il congresso
dice sì al fondo da
85 milioni di euro per il
futuro aumento di capitale.
I soldi usciranno
formalmente dalle tasche
pubbliche per entrare
in quella della Cassa
solo nel caso in cui, al
termine del piano pluriennale,
non saranno
raggiunti i coefficienti
di patrimonializzazione.
L’operazione sarà inserita
già nell’assestamento
di bilancio che arriverà
in Consiglio a settembre.
Nel caso in cui quei
soldi, alla fine, dovessero
servire davvero, allora
la Cassa di Risparmio
sarà di fatto nazionalizzata.
Dunque, dalla garanzia
sulla carta si è passati
all’individuazione
della cifra. Ottantacinque
milioni è quanto serve
per rimettere in sesto
la banca storica del Paese
che, però, a fare la
parte della deboluccia
da salvare, non ci sta
tanto bene. Liquidità in
Cassa non manca, è la
voce patrimonio che
scricchiola ma la proprietà
(sulla carta ancora
della Fondazione Carisp)
spera di recuperare
sui famigerati coefficienti
di patrimonializzazione
già al termine
del piano pluriennale.
«Se i coefficienti vengono
raggiunti – spiega il
segretario di Stato alle
Finanze Claudio Felici –
il fondo da 85 milioni rimarrà
lì, e se sarà necessario
si tramuterà in un
effettivo aumento di capitale (…)