San Marino. Carisp, Rete: ‘Va reciso il cordone partitico con la DC’

San Marino. Carisp, Rete: ‘Va reciso il cordone partitico con la DC’

‘Vanno preservati sia Cassa, nell’interesse dei cittadini, sia la Fondazione, per garantire un ritorno sul territorio degli utili di Cassa. Ma va reciso il cordone partitico che lega la DC alla Cassa, e che
rischia di rallentare, per interessi contrastanti con quelli generali,
il ritorno della stessa agli utili.’ Così Rete, in una nota stampa odierna, spiega la motivazione della richiesta di astensione al voto sull’Ordine del Giorno, incentrato sulla rivisitazione della governance di Carisp, a chi si fosse trovato in conflitto di interessi.

Su Cassa di Risparmio (d’ora in poi “Cassa”) si giocano due partite.

1) L’utilità pubblica: Cassa è la banca più importante della Repubblica, la sua raccolta interna (correntisti privati e attività) è di gran lunga la maggiore di San Marino. Accompagnare la Cassa al ritorno agli utili è necessario per mettere al sicuro i risparmi dei sammarinesi e per rientrare dei sostegni molto ingenti che lo Stato ha fornito a Cassa.

2) L’utilità privata, o partitica, di chi gestisce Cassa. La Cassa è gestita dalla Fondazione San Marino (d’ora in poi “Fondazione”) col 51,34%, dalla SUMS col 2,59% e dall’Ecc.ma Camera (lo Stato) col 46,07%. A dicembre 2013 (ultimo dato reperito online, sarebbe bene aggiornarlo) facevano parte dell’assemblea della Fondazione: 6 consiglieri (5 di PDCS-NS e 1 del PSD); 2 Segretari di Stato (entrambi DC); 1 Capitano Reggente (AP). Spiccano tra i componenti della Fondazione cognomi illustri, parenti stretti di numerosi altri consiglieri e rappresentanti dell’élite sammarinese:  tra gli altri 10 Lonfernini; 4 Mularoni; 3 Arzilli, Capicchioni, Cardelli, Galassi, Reggini, Tonelli, Valli.

Leggi il comunicato R.E.T.E.

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