San Marino. Cartiera, candidata di Rete critica il cambio di rotta del Movimento

San Marino. Cartiera, candidata di Rete critica il cambio di rotta del Movimento

Cartiera, la Giunta replica a Michelotti “Aggrediti in modo ingiustificato”. Intanto una candidata di Rete critica il cambio di rotta del Movimento

“Alla serata sull’ambiente tenutasi ad Acquaviva non si parlò di Cartiera… pensai di ritirare la candidatura”

L’intervento dell’ex segretario Augusto Michelotti che nel sottolineare le incoerenze di Rete ha posto l’accento sulla situazione della Cartiera Ciacci e di chi proponeva con veemenza di chiuderla mentre oggi tace, ha suscitato un ginepraio. E se da un lato la Giunta di Acquaviva si difende sottolineando il suo essere dalla parte dei cittadini, dall’altro c’è chi, come Rosanna Sciutti, candidata con Rete alle ultime elezioni, evidenzia con rammarico il cambio di rotta del movimento.

A proposito dell’intervento di Augusto Michelotti e del comunicato di replica del movimento Rete. Intervengo a proposito dell’articolo “Giunte, Rete e Cartiera”, a firma di Augusto Michelotti pubblicato sabato scorso e del comunicato di replica da parte del movimento Rete di domenica 9 febbraio. Lo faccio con dispiacere, essendo stata iscritta al movimento fin dal 2012 e candidata alle elezioni politiche del dicembre scorso.

Il tema della Cartiera Ciacci, dove da un po’ di tempo erano in atto lavori di espansione dell’azienda, fu al centro fin dai primi approcci della campagna elettorale fra me ed Elena Tonnini. Mi accorsi subito che i toni del discorso non erano più concilianti come un tempo, ma, anzi, alquanto perentori. Ci rimasi male, ma lasciai perdere. Poi, in occasione della serata sull’ambiente, tenutasi nel Castello di Acquaviva, dove per un decennio mi sono battuta per porre un argine all’inquinamento e al degrado ambientale di Gualdicciolo in gran parte dovuto alla Cartiera, non fui neppure invitata, né richiesta di un parere o altro. Credevo di essere stata candidata in ragione delle mie battaglie ambientali e pertanto il fatto mi sorprese e colpì, non tanto perché aspirassi ad essere eletta in Consiglio Grande e Generale, quanto per la mia dignità di candidata. Pensai di ritirare la candidatura, ma non lo feci, data l’inopportunità del momento. La serata fu tenuta dai candidati Adele Tonnini, Andrea Mularoni, Emanuela Angelini e altri. Non si parlò di Cartiera, ma di agricoltura biologica e PRG. Mi trovavo tra il pubblico e posi il problema dei lavori di espansione dell’azienda che andavano avanti, perché sapevo che i cittadini erano preoccupati. Ricordai come tutte le battaglie portate avanti fossero di fatto annullate dalla legge 14 dicembre 2017, n.140 che consente alla cartiera di realizzare impianti tecnologici senza necessità di Piani Particolareggiati.

La legge, varata durante la Segreteria Michelotti, rimanda peraltro al fatto che l’aver mantenuto il Piano Particolareggiato preesistente da parte dell’ex Segretario al territorio, come da lui rivendicato nel suo intervento, a nulla giova in quanto la nuova legge non richiede più alcun Piano Particolareggiato. In seguito ripresi l’argomento in alcuni articoli che ero stata incaricata di scrivere, come altri candidati, per pubblicarli sulle rispettive pagine. Ma incontrai censure e confusione e la cosa, pur di non grande rilievo, mi sembrò scorretta.

Nel suo recente intervento Michelotti riferisce che la Capitana di Castello Lucia Tamagnini “annuncia pubblicamente che bisogna favorire la convivenza tra la Cartiera Ciacci e la popolazione residente” e che la stessa sembra essere tutta d’accordo con questa proposta. Ma su questo punto io andrei cauta, la gente non è stupida ed io la invito a ragionare con la propria testa. La convivenza può andar bene, certo, ma dipende in quali condizioni e quelle del momento non mi sembrano le migliori, con un’azienda in piena espansione al centro di un paese che sarà ulteriormente inquinato.

Infine, mi permetto alcune considerazioni sul comunicato di Rete di domenica scorsa, che mi sembra eccessivo nei toni e nel contenuto. Quanto ai primi, a mio parere, rimandano a quelli tanto criticati nella scorsa legislatura. E per quanto riguarda i contenuti, affermare che gli interessi del movimento Rete corrispondono a quelli dello Stato e dei cittadini è rischioso, poiché in nome di quegli interessi un movimento/ partito al governo potrebbe sentirsi autorizzato ad imporre qualsiasi provvedimento. Si tratta di una visione aprioristica della realtà, dove gli interessi non coincidono, ma, anzi,quelli degli uni causano spesso danno agli altri.

Una visione che, potrebbe configurarsi quale concezione dello Stato etico di hegeliana memoria.

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