Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Caso Carifin-vedova Fantini, spunta
il “mandato di copertura fiduciaria” /
Così viene definito il prestanome, “un servizio che tutti facevano” / Richiesto “un soggetto di onestà assoluta e con compenso non troppo elevato”
Nuova udienza, ieri, del processo sul caso Carifin e i soldi della vedova Fantini. Nella seduta pomeridiana è stata la volta della deposizione dell’avvocato Alberto Francini, chiamato come teste in quanto presidente, all’epoca dei fatti, della finanziaria della Cassa di Risparmio. Nel processo l’accusa è di appropriazione indebita da parte dell’imputato, Pier Marino Bacciocchi, all’epoca responsabile della finanziaria. Dal processo sta tuttavia emergendo come i denari in questione non fossero stati restituiti alla vedova Fantini, la signora Ofelia Sartini, perché “congelati” in Sedici Banca per le note vicende che a Forlì hanno investito il gruppo Delta.
Su questo si incentrano le posizioni divergenti. Quella della parte civile, rappresentata dagli avvocato Maria Selva e Massimiliano Annetta, che sostiene come il “congelamento” fosse frutto di un accordo tra i commissari di Sedici Banca e Carisp, proprietaria di Carifin. Quest’ultima, quindi, a richiesta della effettiva beneficiaria di quei fondi, avrebbe comunque dovuto restituire il denaro. La posizione della difesa rappresentata dagli avvocati Gian Nicola Berti e Paolo Mazzanti, è invece che quei fondi, comunque riconducibili a Mario Fantini, sarebbero rimasti “congelati” oltre confine perché pertinenti alle procedure che l’autorità italiana stava ponendo in essere per la vicenda Delta. Quindi per la difesa nulla è da imputare né a Pier Marino Bacciocchi né a Carifin. Questo il quadro, semplificato al massimo, di una complessità di rapporti che sta emergendo da questo processo. Infatti i circa 9 milioni di euro che erano confluiti da Carifin in Sedici Banca erano originariamente spezzettati in sei o sette mandati per i quali, quando dall’Italia venne richiesta la verifica sugli effettivi beneficiari, venne comunicato da Carifin che quei denari erano della stessa finanziaria. (…)