San Marino. Caso “Dirty Slot”, ascoltati ex dipendenti di Asset Banca

San Marino. Caso “Dirty Slot”, ascoltati ex dipendenti di Asset Banca

Riciclaggio del caso “Dirty Slot”, sentiti ex dipendenti di Asset. Spunta la registrazione di una telefonata dell’imputato con un testimone

ANTONIO FABBRI – Il caso non è secondario anche perché legato ad un procedimento italiano – la cui sentenza di primo grado è attesa per il 19 dicembre – nel quale il medesimo imputato, Massimiliano Marra deve rispondere assieme al fratello Alberto di rapporti con esponenti della criminalità organizzata nell’ambito della gestione di apparecchiature elettroniche da gioco in esercizi commerciali. Le condotte contestate emersero nell’ambito dell’indagine “Dirty Slot. È da questa attività che, secondo le prospettazioni dell’accusa, provenivano i denari portati sul Titano per i quali Massimiliano Marra deve rispondere di riciclaggio.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti cominciò a portare denaro a San Marino nel periodo tra il 2006 e il 2009. Su un proprio conto acceso in Asset Banca versò complessivamente 1.169.194 euro, in parte attraverso assegno bancari, per una somma superiore a 780mila euro, e in parte in contanti, per una somma complessiva di 327.700 euro. Operazioni effettuate anche per il tramite della Finstar, finanziaria oggi liquidata.

Dopo questi versamenti, attraverso varie operazioni, il denaro è stato in parte trasferito all’estero negli anni successivi, tra il 2006 e il 2013, con bonifici disposti a favore della moglie e della suocera, anche loro imputate nel processo. I trasferimenti continuarono anche successivamente, nel 2015, su conti intestati sempre a moglie e suocera all’interno di Asset Banca.

Nell’udienza di ieri sono stati ascoltati gli ex dipendenti di Asset, per cercare di ricostruire le movimentazioni. Per la prevalenza effettuate “per bancare assegni”, è stato detto. Ci sono poi oltre 300mila euro in contanti che sono stati versati, ma che la difesa mira a dimostrare essere in realtà tracciati, in quanto operazioni per contante virtuale e non per contanti effettivi.

Circostanza particolare, e tutta da valutare da parte del giudice, emersa ieri in udienza.

In apertura l’avvocato difensore, Rossano Fabbri, ha depositato la registrazione di una telefonata fatta dal suo assistito mentre parlava con un testimone, all’insaputa di quest’ultimo. Registrazione legale, secondo l’avvocato Fabbri – che l’ha richiamata anche per vagliare l’attendibilità del teste – poiché fatta, ha sostenuto l’avvocato, da chi era protagonista della conversazione. Registrazione sulla quale ha espresso invece qualche perplessità e contrarietà il testimone interessato, pur affermando di non avere problemi relativamente a quanto dallo stesso affermato in quella conversazione.

Qualche dubbio sul deposito di questa sorta di intercettazione “fai da te”, comunque, rimane. Sta di fatto che sono state già fissate altre due udienza: il 27 gennaio e il 22 febbraio, quando presumibilmente ci saranno le conclusioni e la sentenza.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy