Caso Giornalesm.com, Consulta per l’informazione di San Marino: “Deprecabile che la smania dello scoop possa travolgere il buonsenso”

Caso Giornalesm.com, Consulta per l’informazione di San Marino: “Deprecabile che la smania dello scoop possa travolgere il buonsenso”

Il Consiglio Direttivo della Consulta per l’informazione non può esimersi dallo stigmatizzare quanto accaduto nei giorni scorsi.

Ritiene in particolare molto grave che un sito internet (giornalesm.com) che non è testata giornalistica né pubblicazione periodica ai sensi della legge vigente nella Repubblica di San Marino, abbia pubblicato informazioni sanitarie, divulgando la notizia della morte della ragazza di 16 anni, vittima il 21 agosto del tragico incidente sulla Statale Adriatica, un giorno prima che i medici comunicassero il decesso.

La notizia, rivelatasi dunque non vera e smentita dalla comunicazione ufficiale dell’Ospedale Bufalini di Cesena, ha da un lato indotto in errore centinaia di persone che hanno espresso il loro cordoglio anche ai famigliari quando ancora la ragazza non era deceduta, aggiungendo così dolore al dolore; dall’altro lato ha suscitato la comprensibile indignazione di tantissimi altri cittadini.

La Consulta ritiene deprecabile che la smania dello scoop – tra l’altro da parte di un sito il cui direttore non è giornalista ai sensi della normativa sammarinese e all’evidente scopo di arrivare primi canalizzando così clic e contatti – possa travolgere il buonsenso, la delicatezza, il tatto e soprattutto il dovere di umanità e rispetto che non devono mai venire meno e devono prevalere, soprattutto in situazioni così drammatiche. Principi che i giornalisti e pubblicisti iscritti alla Consulta hanno ben presenti nel proprio bagaglio professionale attraverso l’adesione al Codice deontologico.

Il Direttivo della Consulta rende pertanto noto che presenterà sull’accaduto dovute segnalazioni e non può esimersi, a tutela dei colleghi che hanno trattato con professionalità e rigore le drammatiche notizie dei giorni scorsi, dal ritenere troppo vago, ingenerosamente generico e non ben indirizzato il richiamo alla prudenza fatto attraverso un comunicato da parte della Segretaria di Stato competente.

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