San Marino. Caso “La Serenissima”, La Commissione Giustizia nega la desecretazione verbale al dirigente del Tribunale

San Marino. Caso “La Serenissima”, La Commissione Giustizia nega la desecretazione verbale al dirigente del Tribunale

Desecretazione verbale, Commissione Giustizia risponde picche a Canzio. Si sarebbe deciso per il no alla pubblicazione dei verbali, mentre in Commissione è arrivata altra documentazione sul caso “La Serenissima”

ANTONIO FABBRI – Si è riunita martedì la Commissione Affari di Giustizia, e sul tavolo c’era il caso “La Serenissima” e la richiesta del dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, di desecretare il verbale della seduta nella quale lo stesso aveva riferito su quanto accaduto in quel fascicolo nel quale sono stati indagati 8 cittadini accusati di esercizio abusivo della professione, poi archiviati.

Ebbene, nella seduta del 31 maggio della Commissione affari di giustizia il presidente Matteo Rossi aveva dato conto di una lettera del Dirigente del tribunale da un lato attaccava Repubblica futura per il comunicato di qualche giorno prima e accusava le opposizioni di avere presentato ricostruzioni calunniose dell’accaduto, dall’altro chiedeva di rendere pubbliche le registrazioni audiovisive della sua audizione.

Nella lettera di Canzio l’opposizione aveva rilevato qualche imprecisione. Il presidente, poi, sbrigativamente pare volesse dare subito l’ok alla richiesta di pubblicazione. Nicola Renzi, di Repubblica futura, aveva obiettato la non opportunità di una desecretazione a seconda di chi la chieda e aveva proposto in parallelo di rendere pubblici, a quel punto, tutti i verbali delle sedute della Commissione giustizia e del Consiglio giudiziario plenario delle ultime due legislature.

Altra richiesta delle opposizioni quella di avere accesso al fascicolo sul caso Serenissima. Fascicolo tra l’altro pubblico perché recentemente archiviato.

Dalla maggioranza devono averci riflettuto sopra e a quanto si sa, la commissione martedì avrebbe deciso di rispondere picche al dirigente del Tribunale, il quale comunque con la deliberazione preventiva del Consiglio giudiziario aveva già avuto una sorta di “assoluzione” preventiva rispetto a qualunque cosa si fosse decisa in Commissione.

Circostanza che appare uno “scavalcamento” quanto meno imbarazzante che denota un certo bisticcio a distanza, voluto o meno, tra i due consessi. Tanto più che i documenti finora emersi non rendono del tutto pacifica la ricostruzione fatta in Consiglio giudiziario che lascia diversi dubbi.

Pare inoltre che di documenti in Commissione affari di giustizia, sul caso Serenissima, ne siano arrivati anche altri che, tra l’altro confermerebbero che le ricostruzioni fatte sulla stampa, dalle opposizioni e le relative interpellanze, fossero tutt’altro che calunniose, come sostenuto invece dal Dirigente del Tribunale nella lettera inviata alla Commissione e nelle dichiarazioni rilasciate alla Rtv il 30 maggio affermava “Sulla stampa una descrizione dei fatti calunniosa”.

A quanto si sa, la Commissione avrebbe anche predisposto una lettera di risposta al Dirigente a riscontro della sua precedente richiesta di desecretazione degli atti. La questione pare ancora destinata a fare discutere.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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