San Marino. Caso Serenissima, l’editore Matteo Peverani si palesa e replica a Rete: “Non abbiamo niente da nascondere”

San Marino. Caso Serenissima, l’editore Matteo Peverani si palesa e replica a Rete: “Non abbiamo niente da nascondere”

L’editore di “La Serenissima” Matteo Peverani si palesa pubblicamente per la prima volta e replica a Rete attraverso un post pubblicato su Facebook dalla pagina del quotidiano sammarinese.

“Ho letto con stupore l’intervento del Movimento Rete che chiede di palesare chi si cela dietro La Serenissima.
Al di la del fatto che la compagine societaria è pubblica e consultabile sul Registro delle Società della Repubblica di San Marino, io non mi nascondo affatto.
Non ho alcuna difficoltà ad asserire anche che faccio parte del partito di Libera essendone un membro del consiglio direttivo.
Il mio giornale (come tutti i giornali) ha una propria linea editoriale e spesso molte battaglie della forza politica dì cui faccio parte trovano spazio sulle pagine di La Serenissima, ma questo non toglie che vengano inseriti (e lo facciamo) il pensiero e il parere di tutti, anche di Rete.
Vi informo, per esempio, che con la presenza di Enrico Lazzari siamo stati per diverse uscite a favore Dc e non mi è dispiaciuto. Aggiungo anche che mai, e poi mai, mi sono permesso di ingerire sul suo pensiero.
Ciò che mi dispiace è vedere che il messaggio anche particolarmente arrabbiato che pensavo appartenesse a Rete solo in occasioni giustamente opportune, che in molte persone hanno fatto percepire il vento del cambiamento, si sia ora trasformata in pericolosa rabbia ingiustificata contro liberi pensatori e cittadini.
Un atteggiamento questo che ho sempre attribuito al nepotismo, che ho sempre visto nei partiti della vecchia classe politica e che ora purtroppo è diventato di Rete.
Concludo rassicurando il segretario di Stato Roberto Ciavatta e i suoi colleghi di partito che non chiamerò il giornale ‘Liberissima’ e ringraziandovi perché coi vostri furibondi attacchi aumentano abbonati e i nostri lettori che ormai vi hanno palesemente capito.
Voi siete stati smascherati; La Serenissima, invece, non ha niente da nascondere.
Sono però disponibile a scendere ad un compromesso: chiamerò il giornale “Liberissima” se anche voi cambierete il vostro nome in “Democri-Strani”.
Matteo Peverani
Editoria Sammarinese
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