Bufera a Palazzo, Congresso di Stato: “È una ferita per le Istituzioni”. E parla di “attacco vile da parte di chi ha inteso pubblicare la notizia”

Bufera a Palazzo, Congresso di Stato: “È una ferita per le Istituzioni”. E parla di “attacco vile da parte di chi ha inteso pubblicare la notizia”

Una conferenza stampa dedicata in larga parte alle considerazioni relative alle accuse mosse ad uno degli Eccellentissimi Capitani Reggenti.

Sono intervenuti, insieme al Segretario di Stato per gli Affari Interni Elena Tonnini, il Segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, e il Segretario di Stato per il Lavoro, l’Informazione e lo Sport Teodoro Lonfernini.

Di seguito le loro dichiarazioni.

Elena Tonnini (Segretario di Stato per gli Affari Interni): “Ovviamente come primo tema ci teniamo a trattare la vicenda che ha coinvolto un Reggente della nostra Repubblica, come Congressisti abbiamo inteso uscire con un comunicato nella giornata di ieri. Abbiamo ribadito la necessità di fare tutti gli accertamenti sulla vicenda e quindi ci auguriamo venga fatta chiarezza sull’episodio, che verrà affrontato e chiarito nelle sedi e al momento opportuno. Esprimiamo dunque vicinanza e preoccupazione a tutte le donne vittime di molestia. Si tratta di violenze che il nostro paese condanna fortemente e per cui si sta impegnando sia dal punto legislativo, si pensi solo alla ratifica della convenzione dell’ILO nell’ultimo CGG o all’implementazione di strumenti di segnalazione quali l’applicativo Tecum, per cui il nostro paese ha ottenuto riconoscimenti internazionali. Abbiamo inoltre il grande lavoro svolto dall’Authority Pari Opportunità, sia a livello statistico che pratico.

Quella che siamo a commentare oggi è una ferita per le Istituzioni certamente, una ferita ogni volta che vengono colpite, ma la differenza la fa come ci si prende cura di quella ferita, come saremo in grado di affrontare come Paese di affrontare questo colpo, se saremo capaci di non essere omertosi e allo stesso tempo capaci di trattare queste tematiche con riguardo di tutte le persone coinvolte. Dall’altra parte nel nostro comunicato diffuso ieri c’era un forte richiamo al rispetto del nostro ordinamento da parte degli organi di informazione. Come Congresso ci esprimiamo a tutela dell’istituto della Reggenza. La Legge Costituzionale 16 dicembre 2005 n.185 ed in particolare l’articolo 7 stabilisce come i Capitani Reggenti non siano perseguibili sotto qualsiasi forma e per qualsiasi titolo durante il periodo di durata del loro mandato.

Questo non significa che i Capi di Stato non siano perseguibili in assoluto e nemmeno che occorre mettere in sordina ogni eventuale verità, ma che ogni elemento avrebbe dovuto essere necessariamente trattato alla fine del loro mandato, quindi successivamente al primo aprile, quando cioè coloro che hanno ricoperto la carica di Capo di Stato sono nelle condizioni di rispondere dei loro comportamenti in base agli articoli previsti dal nostro ordinamento.

Ogni accusa mossa durante il mandato reggenziale, non colpisce né condanna l’episodio in sé, ma colpisce e condanna la Reggenza in quanto istituto. Questa norma si rende quindi necessaria proprio a tutela dell’istituto della Reggenza e del suo prestigio, senza tuttavia rinunciare a fare giustizia secondo il nostro ordinamento e, quindi, alla fine del mandato.

Il fatto di aver reso pubblici a mandato in corso elementi di accusa, pone due ordini di problemi: il primo sta nel fatto che il Reggente coinvolto a mente della medesima norma, non è nelle condizioni di rispondere, difendersi ed esprimere la propria versione dei fatti. Si tratta dunque di un attacco vile da parte di chi ha inteso pubblicare notizie, consapevole che per oltre 10 giorni la Reggenza in sé verrà esposta ad accuse senza potersi difendere in modo alcuno. Il secondo è, come dicevo prima, che si coinvolge non una persona ed un episodio che può coinvolgere quella persona, ma si coinvolge la Reggenza in sé, e quindi l’onorabilità della massima istituzione sammarinese.

Siamo sempre stati un paese molto legato alle nostre istituzioni: quando queste vengono ferite ci sentiamo feriti profondamente come cittadini. La reggenza rappresenta la carica più alta del nostro Stato. Questo richiede un comportamento adeguato da parte di chi ricopre la carica ed anche un comportamento adeguato da parte di chi pubblica elementi che riguardano la carica. Siamo preoccupati per ogni episodio di violenza o molestia particolarmente odioso nei confronti di una donna. Ma siamo anche estremamente preoccupati della deriva di quegli organi di stampa che non si fanno scrupoli a coinvolgere e condannare pubblicamente il più alto istituto del nostro paese durante la propria carica.

Un ulteriore elemento che avevo piacere di trattare, in conclusione del mio intervento, è l’approvazione nel Consiglio Grande e Generale di ieri del Codice di Condotta dei Consiglieri a unanimità. In particolare, il quarto ciclo di valutazione del GRECO ha posto l’accento, tra le altre cose, sul tema del conflitto di interessi dei Consiglieri e sulla necessità di trasparenza dei membri del parlamento sammarinese. Il codice approvato ieri è senz’altro uno strumento che da un lato rafforza l’esistente – presentazione della dichiarazione dei redditi e patrimoni esteri – e compie ulteriori atti di trasparenza nei confronti dei cittadini, con la pubblicazione anche dei debiti dei Consiglieri.

Un passaggio che va nella direzione di una forte discontinuità con il recente passato. Anche in questo caso la ferita istituzionale del Conto Mazzini va ricucita con strumenti che riportino fiducia, consapevolezza del ruolo che si riveste e presupposti diversi per il futuro. Le istituzioni sono composte da persone e le persone sbagliano. La differenza la fa come si rimedia agli errori, come ci si rialza e se si è in grado di creare le condizioni affinché quegli errori non si ripetano”.

Massimo Andrea Ugolini (Segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia): “Il Congresso di Stato ha preso attentamente in esame quanto appreso dalla stampa e ne ha immediatamente discusso nell’incontro che era già fissato per la giornata di ieri a margine dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Intendo sottolineare, prima di affrontare ogni altro tema, come il Congresso di Stato condanni e abbia sempre condannato ogni forma di molestia e abuso, non solo a parole, ma anche con i numerosi provvedimenti presi e con le numerose iniziative concrete portate avanti. Ribadiamo dunque, ancora una volta, la volontà di prendere le distanze da questo tipo di condotte. Non possiamo però fare a meno di sottolineare la grande preoccupazione per la situazione di difficoltà in cui si trova ora l’Istituzione della Reggenza, un’Istituzione alla quale tutti i sammarinesi sono particolarmente legati e che è normata da una legge costituzionale (la n.185 del 16 dicembre 2005) che prevede tra le altre cose che per sei mesi i Capitani Reggenti non possano essere perseguibili ma che, alla fine del mandato, debbano rispondere di ciò che hanno fatto durante il semestre. Oggi la Reggenza non può difendersi, a quanto uscito sulla stampa non può corrispondere alcun contradditorio e quindi il rischio a cui si espone la nostra più importante istituzione e con essa l’intero Paese è molto alto. Massima fiducia nella legge e nel rispetto delle procedure da parte dell’autorità giudiziaria. Relativamente all’adozione di un codice di condotta per i parlamentari devo invece esprimere grande soddisfazione, andiamo incontro alle raccomandazioni del GRECO con un documento di alto valore. Aggiungo che anche il Consiglio Giudiziario che si è riunito la scorsa settimana nella sua nuova composizione ha approvato il Codice Etico per i Magistrati”.

Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato per il Lavoro, l’Informazione e lo Sport): “Aggiungerò pochissime cose a quelle precisamente elencate dai miei colleghi. Nel nostro Paese quando si parla della Reggenza, si parla di una cosa a cui tutti i sammarinesi sono estremamente legati e gelosi. È per questo che è un grande dispiacere da parte nostra vedere oggi quella notizia riportata su tutti i giornali, sammarinesi e non. Richiediamo fortemente rispetto per il nostro Paese e per la nostra più alta carica istituzionale. Qual è la risposta migliore a tutto questo? Non certamente una conferenza stampa, ma le azioni che il Congresso di Stato è pronto a mettere in campo in maniera compatta nei prossimi giorni per addivenire alla verità. L’altro aspetto di forte risposta a quanto avvenuto è quello che i Consiglieri della Repubblica hanno dato ieri, votando in maniera unanime il Codice di Condotta sul loro mandato. Qualcosa di cui si discuteva da tempo ma che oggi è finalmente arrivato a compimento, proprio per valorizzare quella differenza che le persone devono fare all’interno delle istituzioni, in antitesi a quanto avvenuto dalle ultime vicende di cronaca.

Sulla parte dell’informazione, invitiamo le testate a non incorrere nell’errore di non rispettare le leggi che riguardano le comunicazioni inerenti alla nostra Suprema Magistratura”.

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