Patrizia Cupo – Corriere Romagna: «Infusioni, se le hanno fatte era di nascosto» / L’ex segretario alla Sanità Chiaruzzi: «Vannoni me lo presentò il rettore»
Mauro Chiaruzzi era segretario di Stato alla sanità quando Davide Vannoni, patron del metodo Stamina, ora al centro dell’inchiesta della Procura di Torino per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di farmaci pericolosi, cercò di aprirsi il suo laboratorio a San Marino. L’ex ministro ricorda bene lo psicologo e il suo progetto sulle cure staminali, e ammette: «Eravamo interessati al suo progetto. Avremmo voluto costruirci un percorso serio sopra, ma con norme e di concerto con l’authority sanitaria». (…)
Per quanto sia stato proprio Vannoni, a Matrix (domenica scorsa su Canale 5), a confermare l’attuazione delle cure a San Marino, in strutture «autorizzate», Chiaruzzi frena e precisa la posizione del Titano in quel periodo: «interessato», dice, ma prudente. (…)
E quindi chiese così di aprire la Re-wind? «Sì, fecero domanda per aprire il laboratorio ma non ottemperarono mai agli obblighi imposti dall’authority sanitaria. Gli dicemmo che per il momento ci potesse essere la sola conservazione delle staminali e che, per il loro utilizzo, ci sarebbe stato un percorso successivo ma che nonpoteva essere immediato».
Quindi gli fu chiarito che le infusioni di staminali, a San Marino, non poteva farle? Che non erano legali? «Sì, certo. Il progetto ci interessava, ma non volevamo avventurarci in cose che avrebbero potuto minare l’intero progetto. C’erano altre realtà che stavano lavorando e supponevamo che un “incidente ” avrebbe potuto far saltare l’intero progetto».
