San Marino. Caso targhe, passa emendamento. Semplificazioni ma non risolve il problema.

San Marino. Caso targhe, passa emendamento. Semplificazioni ma non risolve il problema.

L’Informazione di San Marino: Caso targhe, passa emendamento al decreto legge semplificazioni ma non risolve il problema. La modifica approvata è confusa, contraddittoria e lascia molte perplessità

Approvato un emendamento al decreto legge semplificazioni in Commissione che risolve in minima parte, e con qualche perplessità sulla formulazione dell’emendamento licenziato, il caso targhe. Lo ha annunciato in serata il senatore Alessandro Alfieri (Pd). Con questo emendamento già inserito nel Decreto il problema forse migliora, ma con qualche pastrocchio, per i frontalieri, e poi rimane irrisolto il problema delle famiglie, degli autonoleggi e degli amministratori di azienda. Un passo che, comunque, può essere di buon auspicio per un viatico, in sede di approvazione definitiva del decreto che deve essere convertito in legge entro il 14 settembre, per modifiche più incisive. 

Sostiene il Senatore Alfieri: “Tra i tanti problemi creati dai decreti Salvini vi era anche quello del blocco della circolazione in Italia per i nostri lavoratori frontalie- ri che utilizzavano automezzi immatricolati oltre frontiera. Oggi grazie ad un mio emendamento al Decreto semplificazioni, approvato in Commissione, abbiamo finalmente risolto questa criticità: niente più blocchi ai mezzi con targa straniera guidati dai frontalieri italiani che lavorano in Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Principato di Monaco, compresa San Marino che è pienamente integrata con il nostro Paese. Stessa soluzione anche per i residenti di Campione d’Italia”. Lo dichiara in una nota, appunto, il senatore del Partito Democratico Alessandro Alfieri. “I decreti Salvini hanno creato difficoltà ai territori e alle economie di frontiera. Noi, piano piano e con costanza – conclude Alfieri – stiamo cercando ora di aiutarli a ripartire”.

Fin qui il senatore Alfieri. a leggere, però, il testo dell’e- mendamento così come postato dallo stesso, l’entusiasmo si affievolisce. Dice infatti la lettera “c” dell’emendamento approvato che le sanzioni per i veicoli immatricolati all’estero non si applicano, tra gli altri, “ai lavoratori frontalieri, ovvero a quei soggetti residenti in Italia che prestano un’attività di lavoro in favore di una impresa avente sede in uno stato confinante o li- mitrofo, i quali, con il veicolo ivi immatricolato a proprio nome, transitano in Italia per raggiun- gere il luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all’estero”.

Ora, così come è scritto l’emendamento dice che i frontalieri possono guidare un veicolo intestato con targa, ad esempio, Rsm immatricolato a proprio nome nello Stato estero (il che è impossibile) e possono usarlo solo per andare dall’azienda a casa e viceversa. Cosa che esclude, ad esempio, i viaggi di lavoro con auto aziendale, le consegne e quant’altro riguardi la normale attività di spostamento di veicoli aziendali. Insomma, scritto così l’emendamento risolve poco, pare piuttosto tutto da rifare. 

Il governo esulta, ma qualche legale già invita i segretari a leggere attentamente la norma.

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