L’Informazione: “Bcsm denunciante, testimone, parte lesa e denunciante nello stesso processo”
Dal decreto di archiviazione-rinvio a giudizio sul caso titoli emerge una situazione ingarbugliata
Antonio Fabbri
L’archiviazione-rinvio a giudizio del “caso Titoli”, con il proscioglimento per 10 dei 14 capi e sottocapi di imputazione, oltre a fare cadere un castello di accuse, insulti, offese, illazioni, pone anche una serie di problemi formali che saranno di certo oggetto di discussione quando si apriranno le prime udienze di questa vicenda.
Non si può non notare, infatti, come l’indagine sia ingarbugliata e come, anche le decisioni adottate a livello politico, a partire dalla legge sulle risoluzioni bancarie e dai provvedimenti che ne sono seguiti, abbiano contribuito alla confusione anche nell’inquadramento delle parti processuali. Si prenda, ad esempio, Banca Centrale.
Bcsm denunciante In primo luogo Banca Centrale è sicuramente denunciante. L’indagine scaturì, infatti, dagli esposti, presentati da diversi esponenti di Via del Voltone, dieci giorni dopo che il Governo dell’epoca aveva proceduto, il 30 agosto 2017, al licenziamento dell’ex Direttore Lorenzo Savorelli, oggi tra i rinviati a giudizio per amministrazione infedele.
Così, risulta dal decreto di archiviazione-rinvio a giudizio, che il 28 settembre 2017 il Collegio sindacale di Bcsm presentò un esposto che diede origine al procedimento penale numero 500/2017.
Il giorno successivo, 29 settembre 2017, presentarono esposti anche il Vice Direttore Generale di Bcsm, Daniele Bernardi, e il membro dei Consiglio Direttivo di Bcsm, Francesco Mancini. Questi due esposti diedero vita ai fascicoli numero 504 e 505, poi accorpati al fascicolo portante, il numero 500.
Ecco allora che Banca Centrale figura nel procedimento come denunciante, essendo il fascicolo “caso titoli” originato dagli sposti dell’organo sindacale dell’istituto centrale e da due soggetti che, ad oggi, sono ancora esponenti di Via del Voltone. A ciò si unisce, inoltre, che Bcsm è stata anche soggetto che ha portato avanti una propria indagine, tra l’altro entrata nelle carte dell’inchiesta giudiziaria, e ne dà conto lo stesso Commissario della legge affermando di avere integrato la notizia di reato con ulteriori “segnalazioni pervenute da Banca Centrale”.
Banca Centrale testimone E’ evidente come, nell’ambito del processo che si aprirà, oltre ai presentatori degli esposti, anche altri funzionari, dipendenti o organi di vertice di Bcsm, saranno sicuramente ascoltati in qualità di testimoni. L’istituto centrale, nella persona di esponenti autorevoli di esso, entrerà quindi nel dibattimento che si andrà ad aprire dopo le questioni preliminari, che, come sempre accade in processi complessi come questo, saranno di certo numerose.
Banca Centrale parte lesa E’ ovvio che, in un processo nel quale gli imputati dovranno rispondere di amministrazione infedele, il soggetto che si contesta essere stato infedelmente amministrato non possa che figurare come parte lesa della imputata attività illecita. Banca centrale, quindi, è sicuramente parte lesa in questo processo, oltre a potersi costituire parte civile. Questo considerato che dall’amministrazione infedele è il soggetto giuridico che, qualora le accuse venissero confermate da sentenza definitiva, ha direttamente subito un danno.
Bcsm come imputato Dal decreto di archiviazionerinvio a giudizio si evince anche che Banca Centrale figura indirettamente come imputato. Su questo ruolo processuale che Bcsm viene ad assumere, ha inciso la legge sulle risoluzioni bancarie. E’ questa norma che le ha attribuito la proprietà della banca “risolta”.
Infatti viene rinviata a giudizio la BancaCis come persona giuridica. Ma BancaCis oggi non esiste più e dovrà comparire in giudizio come Banca Nazionale Sammarinese, Bns, nella persona del suo legale rappresentante che, al momento, risulta ancora essere Sido Bonfatti. Ecco, allora, che indirettamente anche Banca Centrale, che possiede il 100% delle quote di Bns, è per ciò anche imputato nello stesso processo dove è anche denunciante, parte lesa, testimone, ha svolto in certi casi indagini interne e conseguenti segnalazioni ed è pure parte civile. In pratica potrà pure chiedere i danni a se stessa. Sempre indirettamente anche lo Stato, pure lui parte civile, segue la stessa confusione di soggetto processuale di Banca Centrale, considerato che è azionista al 67% di Via del Voltone.
Intanto ieri mattina il governo ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di compiere verifiche sull’archiviazione disposta dal Commissario Morsiani.