La cordata di imprenditori intenzionata a salvare (?) la Centrale del latte, con a capo Simona Michelotti (SIT), lamenta una certa immobilità della politica a concludere un’operazione di privatizzazzione di un bene pubblico che, invece, probabilmente potrebbe rimanere allo Stato se mai quest’ultimo si impegnasse concretamente a rinnovare una Centrale del latte ormai obsoleta. In forti momenti di crisi come questi è più giusto privatizzare o rilanciare e innovare i servizi pubblici?
San Marino Oggi: Salvataggio Centrale del latte dopo la nomina nuovo governo /
Il gruppo industriale sammarinese dopo 4 anni e’ stanco di aspettare
(…) Ora, a Settembre, si cerca di capire se la trattativa un giorno potrà partire. Si chiede ancora Simona Michelotti, portavoce della cordata che ha già espresso il proprio interessamento all’acquisto della Centrale.
“Il percorso che abbiamo intrapreso per completare l’operazione è stato lungo, si è bloccato per via dell’attuale situazione politica, in attesa della nuova squadra di governo che verrà nominata. Insomma, quattro anni per dare una risposta al gruppo di industriali sammarinesi che hanno presentato un’offerta d’acquisto per la Centrale del Latte sono
oggettivamente troppi”.
E’ questo l’elemento che emerge con forza dall’intervista. Ora la trattativa è nuovamente ad un punto morto non essendoci nella parte politica più interlocutori in grado di dare risposte, ma la cordata guidata da Simona Michelotti ha cercato di non perdere tempo procedendo a ‘due diligence’. (…)
Gli imprenditori sammarinesi hanno per ora solo espresso una volontà, ma non si sono mai spinti, non avendone gli elementi, nel disegnare l’offerta. Altro problema è relativo al grado di entusiasmo che rischia di scemare in tempi così dilatati e per la crisi che ha colpito i mercati.
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