Sinistra Unita torna a parlare della privatizzazione della Centrale del Latte, in attesa che si venga a conoscere l’esito del bando pubblico per la sua assegnazione.
In termini economici sarebbe un vero e proprio salasso perché, da un lato si perderebbe un’azienda che – nonostante tutto – si autosostiene, dall’altro lo Stato per gli anni a venire dovrebbe pagare oltre 600 mila euro annui di stipendio a quei lavoratori della Centrale che senza ombra di dubbio, potendo scegliere tra essere privatizzati o passare nella PA, opteranno per diventare dipendenti pubblici.
Oggi la manifestazione d’interesse pubblicamente espressa dagli allevatori sammarinesi cambia le carte in tavola. Infatti se la scelta dovesse essere quella tra una sconosciuta azienda italiana lontana centinaia di chilometri dal nostro territorio e i nostri allevatori, non vi sono dubbi che la scelta debba ricadere su questi ultimi, perché solo così si potrebbe garantire la tracciabilità e la tipicità del prodotto lattiero – caseario. (…)
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