La Repubblica di San Marino ha scelto il momento migliore per varare due leggi che non aiutano ad accrescere la considerazione esterna sulla sua reale volontà di cambiamento?
La domanda si pone in relazione al varo di due leggi dal titolo e dai contenuti piuttosto rilevanti
( ‘L’Istituto del Trust’ e ‘L’Istituto dell’Affidamento Fiduciario’)
approvati nell’ultima sessione consiliare. Varo avvenuto nel gaudio pressoché generalizzato del mondo politico, come del resto è successo per la
legge ossimoro sull’anonimato societario o per la decisione di rimandare alle calende greche la
riforma delle fondazioni, strumento fra l’altro utilizzato da personaggi tutt’altro che preoccupati del bene comune.
Scrive fra l’altro l’Agenzia Dire: ‘sono legge, a San Marino, i nuovi
istituti del trust e dell’affidamento fiduciario. Due primi
passi, spiega in aula il segretario di Stato per l’Industria,
Marco Arzilli, per il rilancio del sistema finanziario
sammarinese. Dunque, dopo il proficuo passaggio in commissione,
anche la seconda lettura in Consiglio grande e generale conferma
il sostanziale spirito di condivisione dell’assemblea sui due
provvedimenti, che ricevono rispettivamente 29 voti favorevoli,
due contrari e 19 astenuti; 26 voti favorevoli, 15 astenuti e un
non voto.‘
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