San Marino. Codice Ambientale, Canti risponde a L’informazione

San Marino. Codice Ambientale, Canti risponde a L’informazione

“Ai tempi attuali, ottenere risultati storici dal punto di vista delle politiche ambientali legate al territorio e sui quali potranno godere tutte le future generazioni, non è semplice.

Ogni discussione democratica condivisa – Si legge in una nota della Segreteria di Stato Territorio e Ambiente -, che porti anche solo delle piccole modifiche ai testi presentati, deve essere letta come un passo avanti e non un’occasione per delegittimare il lavoro della Segreteria di Stato al Territorio e Ambiente che rappresento. 

Delirio e confusione” sono parole che non rendono merito al lavoro svolto dal mio staff unitamente al gruppo di lavoro incaricato ed all’impegno della politica nel condurre i confronti con le associazioni portatrici di interesse. Per rispetto istituzionale rispondo pacatamente, cercando di spiegare gli elementi qualitativi che le modifiche al Codice Ambientale, ratificato dal Consiglio Grande e Generale nella giornata di mercoledì scorso, introdurrà.

Preciso con determinazione che non ho ritrattato alcun argomento sostenuto nella serata pubblica di Gualdicciolo e la sostanza dei provvedimenti adottati sono la conferma della giusta strada intrapresa nei confronti della salvaguardia dell’ambiente naturale.

Una su tutte la corretta gestione dei rifiuti in territorio: sono state infatti inserite maggiori tutele e garanzie in favore dello Stato in caso di bonifiche di siti contaminati eseguite da parte della pubblica amministrazione, sino ad arrivare all’esproprio del sito per la copertura delle spese sostenute. Sono state aumentate la responsabilità del produttore dei rifiuti e dei gestori dei rifiuti, introdotta la figura del responsabile tecnico per i rifiuti all’interno delle aziende ed aumentate le sanzioni, il tutto al fine di incentivare la corretta gestione dei rifiuti affinché non accadano più casi simili a quello della ditta Beccari Srl. Di fatto le modifiche normative introdotte hanno già prodotto effetti concreti perché attualmente due siti di stoccaggio rifiuti sono oggetto di bonifica. Infatti sono in corso lavori di sgombero e smaltimento dei rifiuti, in uno dei tre siti di Murata a carico della proprietà e nel sito di Faetano a carico del gestore dell’impianto. La partenza di questi lavori di bonifica, non a carico della pubblica amministrazione, rappresentano una prima, significativa vittoria, per tutto il Paese.

Altro aspetto è l’inserimento del divieto di scarico delle acque reflue industriali nei nostri torrenti. Lo scarico delle acque di lavorazione industriali dovrà avvenire esclusivamente in fognatura e, contestualmente corrisposta la relativa tassa ambientale dovuta.

La Segreteria al Territorio e Ambiente ha il dovere di proteggere e riabilitare gli ecosistemi legati all’acqua. La qualità dell’acqua dovrà migliorare e l’inquinamento idrico essere ridotto, soprattutto quello generato da prodotti chimici pericolosi. Tutta la cittadinanza ha infatti sotto gli occhi gli sversamenti ricorrenti nel torrente Ausa, nel torrente Marano e nel Fosso del Re. Tutto questo non potrà più avvenire.

E’ doveroso rendere noto che nei fatti i nostri corsi d’acqua, caratterizzati da un regime torrentizio, non garantiscono una adeguata diluizione e degradazione della sostanza organica, pertanto gli scarichi presentano problematiche molto simili agli scarichi sul suolo, che per essere autorizzati devono rispettare limiti di inquinanti notevolmente inferiori. Infatti in tali situazioni spesso lo scarico avviene nel letto del torrente in secca, con il rischio di insorgenza di possibili fenomeni di degrado della zona di scarico con conseguente stagnazione delle acque reflue ed impaludamento del terreno. Infine, ma ancor più importante, nel caso specifico del Torrente San Marino, lo stesso confluisce nel Marecchia da cui sia la nostra Azienda dei Servizi sia il Comune di Verucchio captano acqua per poi distribuirla alle case dei cittadini per uso potabile.

Sull’articolo inerente la zonizzazione, che mantiene il rispetto dei limiti massimi di rumore ma prevede una deroga per gli impianti esistenti a ciclo continuo ai differenziali acustici, fortemente richiesto dalle associazioni di categoria. Per contro il nuovo dovrà necessariamente adeguarsi.   Un articolo sofferto ma inserito in condivisione con ANIS, che ha sollevando la problematica e con la quale si è giunti ad una condivisione che potesse conciliare le esigenze industriali con la tutela della salute pubblica, ovvero la gestione della convivenza delle zone industriali con le confinanti zone residenziali. Preciso che tale modifica è in linea con le disposizioni dell’ordinamento italiano che di fatto salvaguarda l’esistente ma obbliga al rispetto della norma tutti i nuovi impianti. E’ opportuno precisare che solo su questo emendamento Rete si è astenuta. In aggiunta, ho preso personalmente l’impegno di trattare la materia della zonizzazione acustica nell’ambito del progetto del nuovo PRG, perché sarà quello lo strumento che dovrà disciplinare la materia ed individuare soluzioni di mitigazione e sostenibilità.

Così come affrontare in maniera obiettiva e con passaggi sistemici, che consentano nel tempo agli operatori economici la riorganizzazione degli acquisti al fine di eliminare la produzione dei rifiuti da imballaggi in plastica, pertanto non è un passo indietro ma un aggiustamento derivante dall’ascolto degli operatori del settore. Un passo avanti sul Plastic Free per il futuro sostenibile del Paese – e si guardi bene, fortemente voluta e introdotta da questa Segreteria di Stato grazie all’impulso del Tavolo per lo Sviluppo Sostenibile – per giungere a una sua più corretta attuazione. Nonostante lo slittamento di sei mesi, questo passaggio avverrà: a partire da gennaio 2022.

Dispiace che sia stata data una lettura politica distorta e miope sugli interventi più rilevanti apportati con queste modifiche così come dispiace che le associazioni ambientaliste, che per anni si sono battute nel rispetto dell’ambiente, non abbiano minimamente riconosciuto che sia stato un grande passo avanti. Anche l’approvazione del Progetto di Legge presentato in prima lettura sulla protezione della fauna selvatica e degli habit naturali rappresenta una grande conquista per il nostro Paese. Questa è la verità dei fatti e sono sicuro che la strada intrapresa sia quella giusta e ne vado fiero”.

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