San Marino. Commissione antimafia “tutelare l’economia sana impedendo l’ingresso di criminali”

San Marino. Commissione antimafia “tutelare l’economia sana impedendo l’ingresso di criminali”

Nella Relazione sottolineato come nel recente passato opacità bancaria e società anonime hanno reso San Marino appetibile per organizzazioni criminali.

Nell’ultima sessione dei lavori consiliari è stata presentata la Relazione della Commissione consiliare per il Fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata, di cui ha dato lettura il presidente dell’organismo, Pasquale Valentini, Pdcs. Nella Relazione si sottolinea che “Diverse attività di indagine condotte nel corso dell’ultimo decennio hanno confermato tentativi di avvicinamento della realtà economica della Repubblica di San Marino da parte di singoli esponenti di organizzazioni criminali di stampo mafioso attive in Italia e all’estero”.

Si fa presente che “Nel recente passato talune caratteristiche riconducibili a profili di opacità del sistema bancario e all’operatività di società anonime hanno contribuito alla realizzazione di tali schermi”. San Marino “è stato ritenuta appetibile rispetto ad esigenze di riciclaggio dei proventi di organizzazioni criminali, utilizzo di mandati fiduciari e il ricorso a società residenti di comodo, la mera interposizione di prestanome. (…) La mera introduzione di norme di per sé non è però sufficiente a far cessare il ricorso a simili espedienti, si richiama l’attenzione che su tutte le tipologie di schermo la più pericolosa risulta ad oggi essere quella societaria, rispetto la quale non possono ritenersi sufficienti analisi di tipo giudiziario, essendo necessaria un’analisi attuata in forma sinergica tra le varie istituzioni preposte: Tribunale, ufficio di con- trollo, Banca centrale, Aif, corpi di polizia, nucleo antifrode”.

Per criminalità organizzata, si sottolinea, non si deve intendere solo quella legata a cosa nostra, camorra o ‘ndrangheta, “ma anche quella prevista dalla Convenzione di Palermo: ‘Tre o più soggetti che si organizzano ai fini della commissione di reato e per consentire vantaggi finanziari da ciò’. Si ritiene che San Marino sia esposto anche a quest’ultimo tipo di criminalità organizzata, di ciò le società sono sicuramente veicoli, tramite cui possono avvenire e sono avvenute in passato sia operazioni di riciclaggio sia operazioni illecite. Per questo le attività di prevenzione e monitoraggio nella concessione delle licenze e gestione delle società sono estremamente importanti”.

La Relazione evidenzia “una duplice lacuna normativa, l’una sulla rilevanza penale dell’occultamento dei proventi illeciti, l’altra riguardante la questione del possesso ingiustificato dei valori dopo l’introduzione dell’articolo 199 Ter del codice penale” e che occorre “verificare se sia necessario o meno un ulteriore intervento legislativo di completamento”. Da rivedere anche la legge sulla “disciplina delle intercettazioni” che “si rivela limitante”. Si sottolinea che “San Marino probabilmente è il solo Stato europeo a non avvalersi di tale strumento di ricerca della prova che invece altrove è largamente impiegato, in riferimento soprattutto al reato societario, finanziario ed economico”. Si ritengono poi fondamentali “l’adeguamento normativo e tecnologico e la formazione ad hoc degli operatori, forze di polizia e magistrati sammarinesi”, un tema “sollecitato da Moneyval e Greco, quale strumento indispensabile cui occorrerebbe destinare risorse consistenti”.

Collegato al tema della formazione anche “la necessità e urgenza di personale qualificato da introdurre nei vari organismi adibiti alla prevenzione, al contrasto e alla lotta delle infiltrazioni” in quanto “molte delle pratiche suggerite anche da organismi internazionali non possono essere supportate da esiguo personale attualmente a disposizione”. Rimarcato anche come comportamento a rischio il “mai sradicato fenomeno del prestanomato. “Dal punto di vista operativo dello scambio di informazione, la normativa antiriciclaggio prevede che Aif sottoscriva protocolli di intesa con varie istituzioni, forze di polizia e Bcsm. Tuttavia dal punto di vista operativo si evidenzia la necessità di attivare un ulteriore passaggio, quello dallo scambio alla condivisione delle informazione. Senza condivisione potrebbe andare perduto un patrimonio informativo essenziale per prevenire determinati fenomeni in modo significativo e consentire di raggiungere una efficace collaborazione su specifici casi”.

Nella conclusione “La Commissione, a fronte della responsabilità che la Repubblica di San Marino ha di governare la propria economia, ritiene in particolare che si debba tutelare e incentivare quella sana, sia impedendo l’ingresso di criminali, sia predisponendosi ad intervenire tempestivamente in caso di necessità. La Commissione è dell’avviso che per giungere tale obiettivo necessiti non solo un confronto con le autorità e gli uffici preposti, ma soprattutto un chiaro orientamento politico, al fine di poter affrontare con efficacia le varie situazioni. La Commissione pertanto vista l’urgenza di adottare i provvedimenti proposti suggerisce al Consiglio e al Congresso di istituire appositi gruppi di lavoro formati da inidonei rappresentanti degli organi di vigilanza, corpi di polizia, alle autorità giudiziarie, al fine di predisporre gli interventi da attuare e attivare al meglio tutta la filiera per il contrasto di fenomeni legati alla criminalità organizzata”.

Il lungo dibattito che ne è seguito si è concluso con un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. Il testo fa proprie le indicazioni contenute dalla Relazione.

In particolare, il Consiglio prende atto della necessità di “implementare ulteriormente il quadro normativo, regolamentare ed organizzativo, per attivare al meglio tutta la filiera per il conrasto dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, a fronte anche della continua evoluzione che detti fenomeni manifesta”; e impegna il congresso di Stato a predisporre “provvedimenti necessari per l’attuazione adeguata degli interventi proposti, anche come suggerito, mediante l’attivazione di appositi gruppi di lavoro che vedano il coinvolgimento di idonei rappresentanti degli organismi e uffici preposti al contrasto di fenomeno legati alla criminalità organizzata”. E infine impegna il congresso, attraverso i Segretari di Stato competenti, a riferire alla commissione entro aprile sulle iniziative intraprese

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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