San Marino. Commissione Consigliare 8 giugno mattina

San Marino. Commissione Consigliare 8 giugno mattina

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITA’,
PREVIDENZA E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT;
TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

 

-MARTEDI’ 8 GIUGNO- seduta della mattina

 

Questa mattina i lavori della Commissione consiliare Sanità iniziano in seduta segreta, con il comma dedicato allaCondivisione finale della Relazione del Gruppo Audit dell’I.S.S.”. Concluso il comma, la seduta torna in modalità pubblica per affrontare il comma 3, ovvero il riferimento sui dati del bilancio Iss da parte del Segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, e del Comitato esecutivo dell’Iss. Rispetto all’anno precedente, sui dati relativi ai costi del 2020, l’anno del covid, si rileva una stabilizzazione delle spese del personale e l’aumento significativo per farmaci e dispositivi. In particolare, “le voci del personale si riducono di circa 500 mila euro dal 2019, passando da 57 mln di euro a 56,4 mln di euro, sostenendo anche la componente di costo legate a stabilizzazioni e quota premio- illustra ai commissari Alessandra Bruschi, Dg dell’Iss- Questo è quanto meno una stabilizzazione della spesa”. Mentre la voce dei farmaci nel 2020- 23 mln di euro- è “impattante- conferma- si è vissuto il covid, ci sono i reagenti e la diagnostica, ma ma c’è anche l’incremento sui costi dei farmaci per oncologia ed ematologia, un aumento che complessivamente dal 2019 al 2020 è di 1,4 mln di euro”.

Quest’anno abbiamo avuto un aumento delle spese farmaceutiche molto consistente e direttamente proporzionale anche al costo del covid, non solo per i dispositivi”, spiega il Segretario di Stato Ciavatta. “Pensate una media di 1.700 tamponi al giorno quanto sia costata, poi l’aumento dei costi ospedalieri legati ai ricoveri, nella prima ondata si è raggiunto il picco di 17 persone contemporaneamente in terapia intensiva, ero più pessimista sull’esplosione della spesa del farmaceutico”. Viceversa, il Segretario Ciavatta sottolinea come “per la prima volta, si sia avuta la diminuzione dei costi del personale, nonostante una stabilizzazione costata 500-600 mila euro e un premio per la dirigenza medica che veniva pagato per la prima volta e che ha avuto impatto di 850 mila euro. Se sottraessimo questo ulteriore 1,5 mln di euro sarebbe un ulteriore risultato”. Sul bilancio Iss resta il peso di una mancata riforma previdenziale: il Sds Ciavatta ricorda l’impegno preso attraverso l’Odg per una riforma entro l’anno. “D’altra parte si dovrà chiarire poi la situazione del rapporto Iss -Fondo pensione- manda a dire ai commissari- mi auguro possa essere un argomento trattato non sul terreno dello scontro politico, ma della ragionevolezza”.

Concluso il comma, la seduta riprederà nel pomeriggio per affrontare l’esame di due progetti di legge.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

 

Comma 3. Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e del Comitato esecutivo dell’Iss circa i dati del bilancio dell’Iss.

Alessandra Bruschi, Direttore generale Comitato Esecutivo Iss

Abbiamo predisposto slide sui bilanci Iss nel periodo 2010-2020. Il 2020 non è un anno concluso e i dati sono una previsione di chiusura. Il trend complessivo dei costi Iss nella sua complessità e nella sue grandi componenti: per la parte complessiva abbiamo un 2010 con 301 mln complessivi di costi e un 2020 che vede spese per 365 mln di euro, per un incremento di 63 mln di euro complessivi, pari al 21% in 10 anni. L’incremento complessivo ha due grandi componenti: 1) la previdenza che passa da 218 mln di euro a 258 mln di euro, parliamo di 39 mln di euro in più, pari al 18%; 2) la parte sanitaria e socio sanitaria che passa nel 2010 da 83 mln di euro a 107 mln al 2020, un incremento di 24 mln di euro in più, ovvero il 28% in più. Gli assistiti sono passati da 32.800 nel 2010 a 34.400 nel 2020, un + 4%. Ma oltre al numero assoluto c’è un tema epidemiologico, le persone sono invecchiate, si vive di più e la croniscità aumenta e va da sé che le spese aumentano. Se andiamo a vedere l’ultimo dato: la spesa pro capite, nel 2010 si spendeva in termini di spesa sanitaria e socio sanitaria circa 2.500 euro a utente, oggi si spendono 3.100 euro a utente.In questi dieci anni è aumentata la popolazione assistita ma non in proporzione ai costi, queste dinamiche si devono spiegare con altri fattori

Marcello Forcellini, Direttore amministrativo Iss

L’ambito della previdenza ha avuto un aumento di costi molto importante, siamo arrivati toccare i 258 mln di euro. Questo è un valore lordo. Questo trend è destinato ad aumentare nel tempo, ad un livello difficilmente sostenibile, soprattutto nel breve termine. Questo significa trasferimenti da parte dello Stato. Stiamo toccando nel 2019-2020 circa 50 mln di euro all’anno. Nell’ambito delle prestazioni economiche vitalizie siamo passati da 182 ml a 208 mln di euro. Rappresenta un aumento di circa 10 mln di euro all’anno, un valore rilevante, se si considera la parte relativa ai contributi. Se andiamo alle pensioni erogate su base contributiva, in questo caso le pensioni ordinarie, siamo passati da 17 mln di euro nel 2018 a 196 mln di euro nel 2020. Ne sistema odierno pensionistico a ripartizione, finanziato principalmente da gettito contributivo, tanto dovrebbe essere ripartito ai pensionati. Nel 2020 da 187 mln di uscite ne notiamo 108 mln di entrate contributive. A questo importo dei contributi dobbiamo aggiungere il concorso dello Stato. La legge pensionistica dell’83 prevede posssa essere fino al 25% del gettito contributivo. E questo serviva nel periodo in cui c’era un equilibrio previdenziale. Ad oggi il grosso problema è che dal 2018 anche il concorso dello Stato, in aggiunta al gettito contributivo, non è sufficiente a far fronte alle uscite pensionistiche, al che si crea un disavanzo che deve essere chiuso. E l’anno scorso lo abbiamo fatto dal prelievo dai fondi pensione del primo pilastro.

Nel 2019 la parte sostanziale del concorso dello Stato è stata iscritta a bilancio ma non liquidata: è stato introdotto un articolo in Finanziaria che ha previsto la ripartizione in 10 anni. Il concorso dello Stato lo abbiamo a bilancio ma a livello finanziario ci entrano 2,4 mln di euro nel 2020.

Dobbiamo andare ad individuare una riforma previdenziale che permetta di raggiungere un equilibrio graduale, nel tempo, della previdenza, non possiamo immaginare un sistema che garantisca subito equilibrio, non sarebbe possibile. L’approccio potrebbe essere quello di utilizzare accantonamenti degli anni buoni per accompagnare una riforma previdenziale che deve essere graduale nel tempo.

Come Iss stiamo supportando la Segreteria di Stato in ambito della riforma previdenziale.

In questo anno di lavoro siamo riusciti a rispettare il vincolo di bilancio e quindi il concorso dello Stato. Nel 2018-2019 abbiamo dovuto attingere alla cassa compensanzione per poter chiudere i deficit pregressi, poi quest’anno- dati chiusi ieri notte- possiamo attestare che il concorso dello Stato è stato sufficiente e che l’attività produrrà anche in ambito operativo un avanzo di gestione che sarà destinato a rimborsi al Ministero italiano di circa 1 mln di euro. Lo ritengo un ottimo primo risultato in ambito gestorio.

 

Alessandra Bruschi, Direttore generale Iss

Parliamo ora dell’ambito sanità, prevenzione e sociosanitario: sull’andamento dei costi dell’Iss sempre nel 2010-2020, l’ incremento di spesa è notevole ed è tra 83 mln di euro e 107 mln di euro.

Il trend del contributo dello Stato viene allineato nel 2020 rispetto alla preassegnazione del 2019 che, ovviamente, era deficitaria di qualche milione di euro.

Il trend delle entrate, ovvero i ricavi Iss: l’andamento è che a fronte di 83 mln di euro di costi i ricavi pari a 10 mln di euro nel 2010, nel 2020 abbiamo avuto 107 mln di euro di costi e ricavi sono stati 19 mln di euro. Chiaramente l’ incremento costi non è stato proporzionale all’incremento dei ricavi. Le componenti dei ricavi in questo momento sono vendita di farmaci, rette, rivalse e quote capitali che percepiamo. Paradossalmente le rette si sono ridotte in questi 10 anni.

L’incremento dei farmaci è leggero, marginale. E’ chiaro che la parte dei ricavi in 10 anni non è un’attività su cui si è registrato sviluppo.

Il costo del personale: negli ultimi 5 anni è aumentato del +14%, +7% quello convenzionato, farmaci + 26%, le manutenzione sono passate da 1 mln a 3 mln di euro, + 69%.

Se andiamo a vedere i macrocosti dell’Iss le due voci più importanti sono 2: 1) il personale è più del 50% dei costi dell’Iss, negli ultimi 5 anni è aumentato da 47 mln a 53,8 mln di euro. 2) i farmaci sono passati da 18 mln a 23 mln di euro.

Gli incrementi più rilevanti si hanno maggiormante negli ultimi 3-4 anni. Il fenomeno rilevato nel 2020: le voci del personale si riducono di circa 500 mila euro dal 2019, passato da 57 mln di euro a 56,4 mln di euro, sostenendo anche la componente di costo legate a stabilizzazioni e quota premio. Questo è quanto meno una stabilizzazione della spesa.

L’altro elemento è la voce “farmaci e dispositivi” che nel 2020 è una voce impattante (23 mln di euro), si è vissuto con il covid, ma c’è anche l’incremento sui costi dei farmaci per oncologie ed ematologia: un aumento che dal 2019 al 2020 è di 1,4 mln di euro. Qui ci sono anche ciò che è relativo a reagenti e diagnostica. Queste voci impattano sul bilancio.

I servizi che sono incrementati di più: La Fiorina Casa di Riposo passa da 3,1 mln a 4,2 mln di euro, un milione di euro in più ed la voce più incrementale, la scelta di rendere pubblica la Fiorina sta impattando anche oggi. Abbiamo 22 persone in più rispetto al fabbisogno. Altro elemento è l’oncologia: impatto dirigenza come costo, altro impatto più grande è quello dei farmaci.

Roberto Ciavatta, Sds per la Sanità

Quest’anno abbiamo avuto un aumento delle spese farmaceutiche molto consistente e direttamente proporzionale anche al costo del covid, non solo per i dispositivi. Pensate quest’anno una media di 1.700 tamponi al giorno quanto sia costata, poi le vaccinazioni…. Poi l’aumento dei costi ospedalieri legate ai ricoveri, nella prima ondata si è raggiunto il picco di 17 persone contemporaneamente in terapia intensiva. Costi pazzeschi. Ero più pessimista sull’esplosione della spesa del farmaceutico E’ da rilevare, per la prima volta, la diminuzione dei costi del personale, nonostante una stabilizzazione costata 500-600 mila euro e un premio per la dirigenza medica che veniva pagato per la prima volta e che ha avuto impatto di 850 mila euro. Se sottraessimo questo ulteriore 1,5 mln di euro sarebbe un ulteriore risultato. Si deve fare economia nella sanità attraverso il taglio costo del personale, no, ma attraverso tagli degli sprechi si.

Cosa ha fatto l’Iss? Ha ripreso in mano tutte le consulenze, per rivedere importi e riallinearle.

Mi auguro sia l’inizio di un trend confermato nei prossimi anni. Necessità è di vedere ridotte le spese anno dopo anno attraverso anche appropriatezza cure e nel modo in cui ci si approccia con il paziente, tendendo alla deospedalizzazione e in favore delle cure territoriali. Leggo questi dati come inizio di un cambiamento del trend. Resta poi l’impegno di una riforma previdenziale che ci siamo presi impegno di portare entro quest’anno, c’è un ordine del giorno preciso, d’altra parte si dovrà chiarire poi la situazione del rapporto Iss -Fondo pensione. Mi auguro possa essere un argomento trattato non sul terreno dello scontro politico, ma della ragionevolezza. La riforma previdenziale dovrà riequilibrare la situazione ma è indubbio che quel fondo pensioni debba essere utilizzato proprio per quegli anni- come questi- in cui altrimenti lo Stato non avrebbe la possibilità di intervenire e l’unica opzione per l’Iss sarebbe di aprire fidi con banche. Tema non da poco, su questo infatti c’è scontro non sui contenuti, ma uno scontro politico. Mi auguro ci possa essere il modo sulle modalità in cui attingere a partire da quest’anno al fondo pensioni in una discussione laica tra tutti i membri della commissione.

Gloria Arcangeloni, Rete

Ringrazio Comitato esecutivo per ulteriore approfondimento, volevo solo fare una domanda tecnica sui costi relativi alla libera professione che da un anno all’altro esplodono ma per logica dovrebbero essere un introito.

Matteo Ciacci, Libera

Il quadro sui dati dei costi Iss sono utili per fare osservazioni, quelli legati alla previdenza li conosciamo da tempo. Mi par di capire che oltre a vedere i dati è fondamentale da parte della politica agire e attuare la riforma previdenziale per affrontare lo scompenso. C’è un impegno e spero il Sds alla Sanità adempia all’impegno. Sul costo del personale mi fa piacere si sia lavorato sulle convenzioni, sulla dirigenza medica credo serva l’impegno per correggerla e per dare attuazione a dispositivi legati al raggiungimento degli obiettivi. Abbiamo anche l’Audit interno che ci aiuterà a far sì che sprechi e malagestio non capitino più. Oltre a decantare la medicina territoriale e la necessità di fare passo in avanti bisogna iniziare ad agire.

Alessandra Bruschi, Direttore generale Iss

Su libera professione: è il costo che Iss sostiene sulla libera professione, non il ricavo. Incrementa fino al 2019 e scende nel 2020 perché c’è stato il covid. E’ quanto viene versato nelle buste paga dei medici che fanno libera professione, il problema è che non incrementano i ricavi per Iss.

Sulla medicina territoriale: oggi le visite domiciliari anche se sono nei contratti dei medici non vengono erogate, non da tutti, questo è il tema vero dell’assistenza domiciliare. Il Piano sanitario ripensa il territorio e la composizione delle cure primarie e l’assistenza domiciliare del medico. Tema vero è che quando è stata fatta la legge della dirigenza non è stato chiesto nulla di diverso. Quando l’anno scorso ho messo tra gli obiettivi 2020 e ho chiesto di aumentare i domiciliare ai medici, c’è stata una insurrezione. Auspichiamo un cambio e il piano sociosanitario ci aiuterà. Ci vuole tempo.

 

 

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