Tra i temi trattati, quello dei controlli per il mantenimento delle residenze economiche
I lavori della Commissione – si legge nel report di Askanews – si aprono con un riferimento della dirigente dell’ufficio della Segreteria Istituzionale relativamente alle procedure di autorizzazione per l’intestazione di immobili da parte di soggetti che hanno acquisito la residenza in virtù di impegni occupazionali, ad opera del Consiglio dei XII.
Viene anticipato il Comma 12, riguardante l’esame della proposta di Accordo di cooperazione parlamentare tra il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e il Consiglio Generale del Principato di Andorra. Il Segretario di Stato Luca Beccari propone che il futuro gruppo di amicizia sia composto in maniera ibrida da appartenenti alla Commissione Affari Esteri e da membri del Consiglio Grande e Generale. Proposta condivisa dai commissari, che evidenziando anche la necessità di compiere una ricognizione su altri accordi di cooperazione attualmente in essere tra San Marino ed altri Stati, dando anche la possibilità di formulare eventuali proposte per futuri accordi. Viene nominata una sotto-commissione (formata da due membri di maggioranza e due di minoranza) incaricata di esaminare ed integrare la bozza dell’accordo di cooperazione con Andorra.
Spazio quindi al comma comunicazioni con alcune considerazioni Matteo Zeppa (Rete) sul tema delle residenze economiche. “Ci sono casi di imprenditori che hanno ricevuto anni addietro la residenza per motivi imprenditoriali con un business plan che non è stato completamente ultimato per vari motivi, ad esempio il Covid. Quindi lì bisogna che la Commissione faccia una valutazione se è il caso di revocare la residenza o meno”. Per questo motivo, sostiene Zeppa, “dobbiamo trovare una metodologia”.
Prende la parola il Segretario di Stato Luca Beccari per alcune comunicazioni: “lo scorso 17 settembre si è tenuta la prima riunione negoziale per quanto riguarda la gestione delle frontiere. Parliamo di un accordo che permetterà ai nostri residenti o soggiornanti non cittadini UE di circolare liberamente all’interno del territorio dell’Unione. E’ una grande evoluzione anche in termini di attrazione del nostro sistema. Sono da analizzare alcuni aspetti di dettaglio tecnici non indifferenti che riguardano il tema di come San Marino gestisce gli aspetti di immigrazione. Il prossimo 17 ottobre ci sarà la visita del gruppo EFTA. E’ un momento importante, che si colloca tra la chiusura del negoziato e la firma dell’accordo. Abbiamo sottoscritto l’intesa tra la Segreteria Affari Esteri e il SIOI, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, lo scorso 4 aprile per promuovere iniziative congiunte”. Sul tema della Palestina: “posso dire che il 17 settembre, in seguito alla seduta del Consiglio Grande e Generale in cui abbiamo stabilito la road map per il riconoscimento dello Stato palestinese, è stata inviata una nota verbale all’autorità palestinese con cui si dà la disponibilità ad avviare un percorso di allacciamento di relazioni diplomatiche nelle more del riconoscimento dello Stato”. Beccari ricorda di aver “partecipato all’ultima edizione della conferenza della Comunità Politica Europea. In modo particolare il segmento a cui ha partecipato San Marino è stato quello sull’energia. Nella risoluzione finale è stata presa in considerazione la nostra proposta di un approccio che tenga conto dei Paesi che non hanno risorse energetiche e sono dipendenti al cento per cento dal mercato”. Annuncia quindi, da giovedì, la partecipazione “all’Assemblea generale delle Nazioni Unite”.
Sul tema delle residenze economiche interviene anche Nicola Renzi (RF) insistendo a sua volta sull’esigenza di definire “un metodo di lavoro per rispondere al dispositivo di legge che mette in capo alla Commissione la discrezionalità nel revocare o nel non revocare. Ne va della serietà della Repubblica davanti a tutti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Antonella Mularoni (RF): “I controlli sono fondamentali e lo dico guardando anche a cosa fanno Paesi piccoli come il nostro. Chi non risiede più qui, non può mantenere la residenza per i soli benefici fiscali. Non può essere che per caso ci si accorge che una persona che doveva mantenere degli impegni anni fa, non lo ha fatto. Dobbiamo incaricare persone che facciano questi riferimenti magari a livello semestrale.”.
“Ci sono società che, ancorché non hanno rispettato il piano occupazionale, proseguono la loro attività con soddisfazione nel contesto di San Marino – afferma Fabio Righi (D-ML) -. Dobbiamo prendere una decisione su come trattare questi casi. Quello dei controlli è un problema grosso nella misura in cui i nostri uffici di controllo sono plurimi con funzioni non equilibrate e non coordinate. L’Ufficio attività di controllo ha solo tre persone, anzi due e mezzo. Il nuovo fabbisogno ne prevedeva 15 con un percorso di analisi e controllo con una strumentazione tecnologica adeguata”. Annuncia quindi la presentazione di un ordine del giorno sul tema dei rapporti internazionali in particolar modo con i piccoli Stati con un summit annuale.
Alice Mina (PDCS) porta all’attenzione della Commissione una riflessione sul tema della condizione delle donne in Afghanistan. “Dopo il ritorno dei talebani, le restrizioni sono state inasprite. Non possono più accedere al lavoro, spazi pubblici e istruzione senza la supervisione di un uomo. Le ragazze sono state escluse dalle scuole superiori. Il diritto al lavoro è limitatissimo. Protestare può avere conseguenze devastanti. San Marino ha il dovere di esprimersi attivamente nella difesa delle donne in Afghanistan, per fare in modo che non siano abbandonate e possano ritrovare la speranza”. Dà quindi lettura di un apposito ordine del giorno rivendicando una presa di posizione di San Marino nel contesto internazionale.
Lorenzo Bugli (PDCS) propone un ordine del giorno per un impegno diplomatico che ponga l’attenzione sul tema del Venezuela “a seguito delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024. Ci sono stati numerosi arresti, uccisioni, detenzioni arbitrarie, un clima di paura. L’Unione Europea si è espressa con grande preoccupazione”. Un impegno di San Marino affinché “vengano rispettate le libertà di espressione e le libertà democratiche, i corretti processi di una democrazia”. Ricorda quello che è storicamente il ruolo di San Marino, cioè quello di “sottolineare negli organismi internazionali il valore di democrazia di cui noi siamo portatori nel mondo”.
Matteo Rossi (PSD) ritiene “opportuno aprire una riflessione sullo stato dell’arte di determinate situazioni all’interno della Repubblica” rispetto a questioni come la criminalità organizzata e microcriminalità. “Ragionare su come poter limitare fenomeni perversi e distorsivi”. Sulla questione delle residenze “dobbiamo chiederci come affrontare la dicotomia tra l’automatismo e la discrezionalità. Determinati passaggi devono essere snelliti. Tutto deve diventare un po’ più amministrativo e meno politico, anche alla luce dell’accordo di associazione”.
Sulle residenze, rimarca il Segretario Beccari, “vanno adottate delle logiche diverse da quelle che conosciamo. Nel senso che se c’è un’azienda agganciata ad una residenza per motivi imprenditoriali, bisognerà che allo scatenarsi di un determinato evento, come liquidazione coatta, volontaria, debito fuori controllo, vengano attivati degli alert che poi possono generare la filiera di controllo. Gli elementi di discrezionalità della politica saranno sempre meno. Mi auguro si possa avviare presto un confronto politico su quelli che devono essere i nuovi connotati delle residenze”.
“L’effettività della residenza è un tema di serietà dello Stato e degli uffici – ricorda Francesco Mussoni (PDCS) -. Questo tema deve valere sia per l’imprenditore ma anche per chi risulta anagraficamente residente a San Marino. Non possiamo guardare solo una categoria e dimenticarci delle altre”.
Si procede quindi con i Commi:
- Stabilimento delle relazioni diplomatiche con il Regno di Tonga
- Riferimento, ai sensi dell’art.23 della Legge n.14/2023, sulla nomina di agenti diplomatici e consolari
- Riferimento, ai sensi dell’art.24, comma 2 della Legge n.14/2023, sulla nomina di inviati straordinari (rinviato alla prossima seduta della Commissione per integrazioni documentali);
- Riferimento, ai sensi dell’art.26 della Legge n.14/2023, sulla revoca o cessazione dell’incarico di agenti diplomatici e consolari
- Riferimento, ai sensi dell’art.27, commi 1 e 7 della Legge n.14/2023, sulle convenzioni fra la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e agenti diplomatici e consolari
- Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma, della Legge n.13/1979 così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012, dell’Accordo tra la Regione Emilia Romagna e la Repubblica di San Marino in materia tartuficola e valorizzazione del patrimonio tartufigeno, firmato a Bologna il 22 aprile 2024
- Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma della Legge n.13/1979 così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012 dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo del Regno dei Paesi Bassi, riferito a Curaçao, per l’eliminazione della doppia imposizione in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire l’evasione e l’elusione fiscale, firmato a San Marino il 20 novembre 2023
- Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma, della Legge n.13/1979 così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012, del Protocollo Aggiuntivo di Emendamento alla Convenzione tra la Repubblica di San Marino e Malta, in materia di imposte sul reddito e relativo Protocollo, firmata a La Valletta il 3 maggio 2005 ed emendata dal Protocollo firmato a Roma il 10 settembre 2009
- Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma, della Legge n.13/1979 così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012, dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica di Lituania per l’eliminazione della doppia imposizione in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire l’evasione e l’elusione fiscale, firmato a Strasburgo, il 17 maggio 2024
- Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma, della Legge n. 13/1979 così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012, del Secondo Protocollo alla Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, fatto all’Aia il 26 marzo 1999.
- Adozione parere ai sensi dell’art.7, comma 8, della Legge n.55/2019 sulla Risoluzione conclusiva della 50a Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero.
I lavori della Commissione riprenderanno domani dal Comma 14 – Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sul tema delle residenze e delle possibili evoluzioni normative alla luce dell’Accordo di associazione con l’Unione Europea.
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 1 – Comunicazioni
Giovanna Crescentini, dirigente ufficio Segreteria Istituzionale: La questione relativa all’autorizzazione all’intestazione di beni immobili da parte di soggetti che hanno acquisito la residenza in virtù di impegni occupazionali, è una questione annosa, che chi ha fatto parte del Consiglio dei XII conosce bene. Ci si trova davanti a cittadini non sammarinesi a cui è stata concessa la residenza per intraprendere attività imprenditoriali a fronte anche di investimenti e piani occupazionali. Il Consiglio dei XII si trova spesso a dover sospendere l’esame della pratica, perché nel frattempo qualcosa si è modificato nella situazione dell’istante: l’impresa ha terminato l’attività o non risiede più o si evidenzia che lo stesso non ha adempiuto agli impegni imprenditoriali assunti. A quel punto il Consiglio dei XII sospende l’istanza e chiede un feedback alla Commissione. Si crea una sorta di cortocircuito. E’ anche vero che nel tempo il Consiglio dei XII si è dato alcune regole e un modus operandi, alcuni paletti sulla base dei quali poi autorizza o meno l’intestazione. Sono dei paletti che il Consiglio si è dato anche per motivare i provvedimenti che altrimenti sarebbero solo discrezionali. Tra questi c’è il criterio della residenza nel territorio di San Marino. Residenza effettiva non solo anagrafica, il possesso o meno di altri beni immobili a San Marino, se si tratta di imprese che hanno personale alle loro dipendenze. Qui ci si trova in questa situazione dove ci possono essere delle discrasie tra l’attività di una Commissione e il potere autorizzativo dell’altro organo consiliare.
Michele Muratori (Libera): Chiedo se non ci sono contrarietà nell’anticipare il Comma numero 12, ovvero l’esame della proposta di Accordo di cooperazione parlamentare tra il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e il Consiglio Generale del Principato di Andorra.
Comma 12 – Esame della proposta di Accordo di cooperazione parlamentare tra il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e il Consiglio Generale del Principato di Andorra
Segretario di Stato Luca Beccari: L’iniziativa è interessante e nasce nell’ambito di una delle mie ultime visite ad Andorra. Nasce da qui questa proposta di memorandum di cooperazione che è stata elaborata anche dalla parte andorrana. Credo sia importante questo rapporto anche su base parlamentare. Non si deve perdere quell’interscambio positivo tra i due Paesi che stanno percorrendo la stessa strada anche sul piano europeo. Resta secondo me da decidere per il nodo principale: se il gruppo di amicizia è un gruppo che trova espressione nell’ambito della Commissione Affari Esteri oppure una delegazione che possa essere un ibrido anche con alcuni membri del Consiglio Grande e Generale. Non sarebbe male anche per un maggiore coinvolgimento, usare un criterio per cui il gruppo potrebbe essere composto in parte da membri della Commissione Affari Esteri e una parte di consiglieri non membri della Commissione.
Antonella Mularoni (RF): Ho guardato la bozza che ci è stata mandata. San Marino deve lavorare solo sulle parti campite in giallo o possono essere dati contributi anche sulle altre parti del testo? E’ chiaro che la proposta fatta dal Segretario agli Esteri ha ancora maggiore rilevanza perché si parlerà più di cose interne che di cose che hanno rilievo nella politica estera. Mi sembra che il nodo sia piuttosto la parte interna. Una domanda: si organizzano eventualmente delle riunioni anche in forma di videoconferenza?
Michele Muratori (Libera): Abbiamo la facoltà di proporre le nostre modifiche, non solo alle parti in giallo. Anche noi come Commissione possiamo andare ad intervenire. Per quanto riguarda le trasferte: è tutto in divenire anche a seguito di quello che verrà fuori dal memorandum.
Fabio Righi (D-ML): Dobbiamo capire quale sarà la nostra linea di politica estera anche per dare priorità a questi accordi. Bene se vogliamo estendere, se si riesce a fare una composizione mista. Data la linea di politica estera, e cosa vogliamo ottenere, vale la pena fare una raccolta di quelli che abbiamo al tavolo e vedere cosa c’è scritto e che tipo di approccio dobbiamo avere. Da fuori l’impressione è che di questi accordi ne abbiamo firmati tanti, ma non sono mai connessi ad una politica precisa ed attività precise.
Gerardo Giovagnoli (PSD): Sicuramente questa proposta ha una valenza importante per la Repubblica quantomeno per l’avvio di una collaborazione tripartita tra noi, Andorra e l’Ue. In questo caso però avere anche un canale privilegiato con il Parlamento del principato credo sia un’attività da insediare da subito. Tra qualche giorno sarò insieme al consigliere Andruccioli a Malta per la conferenza dei parlamentari dei Piccoli Stati. Abbiamo chiesto a Liechtenstein ed Islanda un approfondimento su come fanno nei loro Paesi, qual è il grado di impegno richiesto per l’applicazione dell’accordo di spazio economico europeo. Ci sarà anche la rappresentanza di Andorra. Credo che la questione tempo sia importante, se riusciamo velocemente ad essere operativi possiamo dare un contributo per questo confronto che credo possa essere utile. Da qui in avanti affronteremo un ambito, mai capitato prima, in cui i nostri due Stati fronteggiano la stessa macchina continentale. Dunque è bene per tutti che il rapporto inizi velocemente.
Nicola Renzi (RF): Saluto favorevolmente la cosa. Per quanto riguarda la composizione, anche io lascerei una quota alla Commissione Esteri per ovvi motivi, ma non mi scandalizzo se vogliamo ampliare la questione. Ci sta anche che ci sia una certa specializzazione. Giusta la proposta di creare una piccola sotto-commissione che sbrighi il lavoro di accordo con Andorra sapendo di potere contare sugli uffici competenti. Andorra sta affrontando un percorso che ha già scritto, quello del referendum, credo sarà interessante vedere come si sono rapportati con la divulgazione dell’accordo di associazione, e come si sono rapportati con la tematica della traduzione.
Alessandro Scarano (PDCS): Esprimo compiacimento per questa proposta di accordo. Condivido sulla necessità di avere dialoghi e confronti con i vari parlamenti. Condivido la proposta del Segretario Beccari sulla composizione della futura delegazione. Vorrei sottolineare l’importanza del dialogo e del confronto anche per poter capire le scelte politiche, le volontà e le decisioni. Un confronto costante in questo senso penso che sia assolutamente positivo.
Matteo Rossi (PSD): Condivido quanto proposto e vorrei proporre il commissario Gerardo Giovagnoli per la sotto commissione per la limatura dell’accordo.
Fabio Righi (D-ML): Forse vale la pena fare un esponente per ogni forza politica rappresentata in Commissione. Visto che le varie forze stanno candidando i loro.
Michele Muratori (Libera): Suggerisco di fare una commissione paritetica tra maggioranza e opposizione. Propongo di fare due e due.
Segretario di Stato Luca Beccari: Uno di maggioranza e uno di opposizione potrebbero essere sufficienti. Se tecnicamente ai lavori vuole partecipare in abbinamento qualche altro commissario, non credo ci siano problemi di sorta. L’importante è avere due figure ingaggiate su questa attività. Credo sia importante fare una mappatura di accordi fatti alcuni anni fa e che poi sono rimasti silenti. Condivido le considerazioni che sono state fatte dagli altri Commissari, mi sembra che la strada sia più o meno questa.
Nicola Renzi (RF): Farei una proposta. Visto che abbiamo alcune proposte da Stati che ci sono pervenute, non sarebbe male se anche noi provassimo a formularne alcune. Qui lo possiamo fare in maniera strategica confrontandoci anche non in Aula con il Segretario di Stato mettendo insieme le sensibilità dei vari Commissari. Visto che abbiamo investito molto nel rapporto con la Francia, anche a livello diplomatico sarebbe un risultato molto importante da raggiungere. Magari nella prossima commissione mettiamo un punto all’ordine del giorno in cui possiamo formulare quali possono essere le domande da inviare ad altri Paesi ed eventualmente i criteri.
Michele Muratori (Libera): La trovo una proposta di buon senso. Anche nella scorsa legislatura mi era stato chiesto a livello informale la possibilità di sviluppare rapporti di amicizia interparlamentare.
Comma 1 – Comunicazioni
Matteo Zeppa (Rete): Il caso di specie si riferisce ad una residenza concessa per un ruolo dirigenziale nel 2015. Nel 2024 arriva la richiesta in Consiglio dei XII da parte della medesima persona che nel frattempo non riveste più quel ruolo. I requisiti non sussistono. Tra l’altro la società è stata liquidata. Sono passati anni tra la richiesta di residenza e la richiesta di intestazione di immobile nel 2024. In questa sessione ci sono dei consolidamenti. Pratiche di residenza che superano i 10 anni. Ci sono medici che hanno terminato il loro mandato, ma hanno ancora la residenza. Dobbiamo trovare una metodologia. Ad esempio ci sono casi di imprenditori che hanno ricevuto anni addietro la residenza per motivi imprenditoriali con un business plan che non è stato completamente ultimato per vari motivi, ad esempio il Covid. Quindi lì bisogna che la Commissione faccia una valutazione se è il caso di revocare la residenza o meno.
Segretario di Stato Luca Beccari: Lo scorso 17 settembre si è tenuta la prima riunione negoziale per quanto riguarda la gestione delle frontiere. Questo negoziato ha la sua genesi da una trattativa che era stata svolta due legislature fa. Qui siamo proprio su un accordo che permetterà ai nostri residenti o soggiornanti non cittadini UE di circolare liberamente all’interno del territorio dell’Unione. E’ una grande evoluzione anche in termini di attrazione del nostro sistema. Questo negoziato è alle battute iniziali. C’è stato un primo incontro in remoto. Sono da analizzare alcuni aspetti di dettaglio tecnici non indifferenti che riguardano il tema di come San Marino gestisce gli aspetti di immigrazione. Il prossimo 17 ottobre ci sarà la visita del gruppo EFTA. E’ un momento importante, che si colloca tra la chiusura del negoziato e la firma dell’accordo. Abbiamo sottoscritto l’intesa tra la Segreteria Affari Esteri e il SIOI, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, lo scorso 4 aprile per promuovere iniziative congiunte. Si è parlato molto di Palestina. Posso dire che il 17 settembre, in seguito alla seduta del Consiglio Grande e Generale in cui abbiamo stabilito la road map per il riconoscimento dello Stato palestinese, è stata inviata una nota verbale all’autorità palestinese con cui si dà la disponibilità ad avviare un percorso di allacciamento di relazioni diplomatiche nelle more del riconoscimento dello Stato. In luglio ho partecipato all’ultima edizione della conferenza della Comunità Politica Europea. E’ stata l’occasione per diversi bilaterali. In modo particolare il segmento a cui ha partecipato San Marino è stato quello sull’energia. Nella risoluzione finale è stata presa in considerazione la nostra proposta di un approccio che tenga conto dei Paesi che non hanno risorse energetiche e sono dipendenti al cento per cento dal mercato. Ho incontrato il cancelliere Scholz, il premier Meloni. Confermato il sostegno al percorso dell’accordo di associazione. E’ cominciata la missione del FMI. Da giovedì prossimo parteciperà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Nicola Renzi (RF): L’intelligenza politica si dimostra nel non buttare via quello che di buono è stato fatto in passato, mettendolo a disposizione di tutti. Un grazie al Segretario Beccari per aver portato avanti questo negoziato non facile. La seconda riflessione: questo è uno degli esempi plastici di come possa essere il nostro rapporto con i singoli membri dell’Ue in mancanza di un accordo di associazione. Se ancora ci illudiamo di poter portare avanti accordi bilaterali con Paesi UE su tematiche che sono di pertinenza dell’Unione europea, ci accorgiamo di quanto questa cosa sia complicata per non dire impossibile. Con l’Italia avevamo trovato un punto di caduta sull’accordo, ma il tutto è stato subordinato alla definizione dell’accordo di associazione. Non sto sui casi specifici. La legge ci impone di analizzare le residenze che sono state date per motivi economici. Bisogna che un metodo di lavoro ce lo diamo. Licenziamo un documento. A volte ci arrivano richieste di revoca, o richieste di consolidamenti, e noi ancora non abbiamo fatto il lavoro che dovevamo fare. Quel lavoro non è rinviabile, ne va della serietà della Repubblica davanti a tutti.
Antonella Mularoni (RF): Vedo dagli atti che ci sono stati inoltrati che ci sono inadempienze sul tema delle residenze economiche. Le persone sanno di dover mantenere gli impegni presi. Il fatto di non fare controlli, sollecita sempre più persone a non mantenerli. Come Commissione Esteri dobbiamo decidere quale potrebbe essere una procedura. Quando un medico non lavora più per l’ISS, dovrebbe esserci una comunicazione alla Commissione Esteri. Dobbiamo incaricare persone che facciano questi riferimenti magari a livello semestrale. I controlli sono fondamentali e lo dico guardando anche a cosa fanno Paesi piccoli come il nostro. Chi non risiede più qui, non può mantenere la residenza per i soli benefici fiscali. Non può essere che per caso ci si accorge che una persona che doveva mantenere degli impegni anni fa, non lo ha fatto.
Fabio Righi (D-ML): Sulla politica estera: è chiaro che la gestione della Segreteria agli Esteri è senza soluzione di continuità. Diventa importante conoscere bene la nostra strategia di politica estera, non solo quella legata all’accordo di associazione con l’Ue. Nella precedente legislatura, sul tema delle residenze economiche, c’era un riferimento periodico della Segreteria. C’era un elenco di ulteriori società che ancorché non avessero rispettato il piano occupazionale, proseguivano la loro attività con soddisfazione nel contesto di San Marino. Non ci fu mai un’indicazione su come trattare questo tipo di società. E’ vero che non hanno rispettato il piano occupazionale – personalmente ritengo che il criterio dell’occupazione sia anacronistico – ma parliamo di un’economia reale e sana. Dobbiamo prendere una decisione su come trattare questi casi. Quello dei controlli è un problema grosso nella misura in cui i nostri uffici di controllo sono plurimi e con funzioni non equilibrate e non coordinate. L’Ufficio attività di controllo ha solo tre persone, anzi due e mezzo. Il nuovo fabbisogno ne prevedeva 15 con un percorso di analisi e controllo con una strumentazione tecnologica adeguata. Vorrei presentare un ordine del giorno sul tema di cui abbiamo dibattuto prima: la necessità di avere sempre più un rapporto con gli altri Stati in maniera sempre più organica.
Alice Mina (PDCS): Vorrei portare all’attenzione dell’Aula il tema della condizioni della donna in Afghanistan. E’ una situazione complessa. Dopo il ritorno dei talebani, le restrizioni sono state inasprite. Non possono più accedere al lavoro, spazi pubblici e istruzione senza la supervisione di un uomo. Le ragazze sono state escluse dalle scuole superiori. Il diritto al lavoro è limitatissimo. Protestare può avere conseguenze devastanti. Diamo per scontato quanto sia facile prendere un microfono e rivolgerci a chi ci ascolta. Per qualcuno questo non è scontato. Doveroso porre l’attenzione su quanto avviene in Paesi anche lontani da noi. Esiste però una resistenza silenziosa. Molte donne creano reti clandestine per offrire aiuto e sostegno psicologico. E alcune protestano pubblicamente consapevoli delle conseguenze a cui vanno incontro. Raramente il mondo presta attenzione ad una popolazione così fragile. L’Afghanistan sta affrontando più crisi sovrapposte. La comunità internazionale ha una grande responsabilità verso le donne afghane. San Marino ha il dovere di esprimersi attivamente nella difesa delle donne in Afghanistan, per fare in modo che non siano abbandonate e possano ritrovare la speranza. Propongo all’Aula un ordine del giorno.
Lorenzo Bugli (PDCS): Mi ricollego a quanto detto da Alice Mina. La Repubblica di San Marino ha un compito importante che identifica la storia di questo Paese. Sottolineare negli organismi internazionali il valore di democrazia di cui noi siamo portatori nel mondo. San Marino deve essere protagonista a livello internazionale. Dobbiamo ricordare a noi stessi quanto è fondamentale non dimenticarci dei valori democratici. Attraverso un dialogo corretto e la valorizzazione delle varie forze, il coinvolgimento dei corpi intermedi, la tutela della libertà di espressione. Su questi aspetti siamo esempio nel mondo. Molto spesso però questo lo perdiamo. Non ce ne dobbiamo dimenticare. C’è il tema del Venezuela a seguito delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024. Ci sono stati numerosi arresti, uccisioni, detenzioni arbitrarie, un clima di paura. L’Unione Europea si è espressa con grande preoccupazione. San Marino deve esprimersi e deve ricordare quanto è fondamentale che vengano rispettate le libertà di espressione e le libertà democratiche, i corretti processi di una democrazia. A tal proposito ho scritto un ordine del giorno. Per un impegno diplomatico che ponga l’attenzione sul tema del Venezuela.
Matteo Rossi (PSD): Mi sembra di buon senso e opportuno che il nostro Paese si schieri contro la criminalità organizzata a tutti i livelli. L’accordo di associazione ci fa porre l’attenzione non solo sull’interscambio di attività e informazioni. Allo stesso modo è opportuno aprire una riflessione sullo stato dell’arte di determinate situazioni all’interno della Repubblica. Ragionare su come poter limitare fenomeni perversi e distorsivi come quello dello spaccio. Dev’essere una buona occasione per pensare a quello che avviene all’interno del nostro Paese. Anche in Commissione Giustizia ci siamo trovati davanti ad un cortocircuito istituzionale. Dobbiamo ragionare su come superare le criticità e la mancanza di comunicazione tra la Commissione e il Consiglio dei XII. Dobbiamo chiederci come affrontare la dicotomia tra l’automatismo e la discrezionalità. Le procedure che devono andare avanti di default e la discrezionalità politica. E’ una riflessione che all’interno del nostro partito abbiamo già incominciato ad affrontare. Determinati passaggi devono essere snelliti. Tutto deve diventare un po’ più amministrativo e meno politico, anche alla luce dell’accordo di associazione.
Segretario di Stato Luca Beccari: Il tema delle residenze lo abbiamo dibattuto più volte. Ci sono state diversità di vedute anche nella scorsa legislatura. Vanno adottate delle logiche diverse da quelle che conosciamo. Nel senso che se c’è un’azienda agganciata ad una residenza per motivi imprenditoriali, bisognerà che allo scatenarsi di un determinato evento, come liquidazione coatta, volontaria, debito fuori controllo, vengano attivati degli alert che poi possono generare la filiera di controllo. Pensate al debito fiscale che può esplodere improvvisamente da un mese all’altro. Non possiamo andare avanti con le schede infinite per fare questo tipo di controllo ma dobbiamo integrarlo. La Commissione deve decidere sulle posizioni, non fare i controlli. Gli elementi di discrezionalità della politica saranno sempre meno. Mi auguro si possa avviare presto un confronto politico su quelli che devono essere i nuovi connotati delle residenze. Va stabilita una minima procedura, dove se il Consiglio dei XII ha una questione bloccante, bisognerà mettere in moto un meccanismo per cui sospende, poi chiede informazioni integrative oppure si chiede un parere della Commissione Affari Esteri. Attenzione però che la legge prevede che possano essere concesse compravendite di immobili anche a soggetti non residenti. Sugli ordini del giorno: li valutiamo e li approfondiamo. La logica del club dei piccoli Stati si è un po’ superata. Nessuno dei nostri partner ama farsi ricomprendere nello status di piccolo Stato. Ognuno ha l’ambizione di farsi trattare in maniera paritaria seppure con le diverse limitazioni. Stiamo facendo capire al mondo che non siamo uno stato satellite dell’Italia o sotto l’ombrello di qualcuno: veniamo percepiti come uno Stato che prende le sue decisioni e fa le sue scelte. La Palestina è un esempio, la questione dei vaccini un altro. Credo che occorra mantenere un equilibrio che dovremo valutare.
Francesco Mussoni (PDCS): Credo sia sbagliato mettere il tema delle residenze in questa modalità. L’effettività della residenza è un tema di serietà dello Stato e degli uffici. Questo tema deve valere sia per l’imprenditore ma anche per chi risulta anagraficamente residente a San Marino. Non possiamo guardare solo una categoria e dimenticarci delle altre. Dal mio punto di vista deve essere un tema di controllo sulle residenze in generale.