San Marino. Commissione Esteri, 6 ottobre 2021

San Marino. Commissione Esteri, 6 ottobre 2021

 

 

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI,
EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE

 

– MERCOLEDI’ 6 OTTOBRE – Seduta della mattina

 

La ripresa degli incontri tra delegazioni parlamentari estere- tra cui la missione del gruppo di amicizia interparlamentare tra San Marino e Regno unito, prevista in settimana sul Titano- e degli incontri bilaterali tra rappresentanti di governo, in particolare dei Paesi europei, sono tra gli argomenti al centro delle comunicazioni odierne in Commissione Affari esteri del presidente Paolo Rondelli e del Segretario di Stato Luca Beccari. Ai loro riferimenti, i commissari di Libera e Rf fanno seguito chiedendo, da un lato ,aggiornamenti sul negoziato per l’accordo di associazione con l’Ue, dall’altro rispetto alla deroga per il green pass da parte italiana, avvicinandosi la scadenza del 15 ottobre. In replica il Sds Beccari conferma incontri con la controparte italiana incentrati sul tema del green pass: “ Ci sono interlocuzioni in corso che prevedono incontri, le seguiamo in prima persona io e e il segretario di Stato Ciavatta e stiamo lavorando per una soluzione che si colloca nello scenario attuale.” Ovvero, “il riconoscimento da parte di Ema di Sputnik non è un elemento sotto nostro controllo- sottolinea –dobbiamo trovare soluzioni compatibili con il fatto che il vaccino russo non è riconosciuto”.

Sull’accordo di associazione con l’Ue, il Segretario Beccari conferma la volontà del governo di proseguire il negoziato e anticipa la volontà di condividere in Commissione un aggiornamento sulla posizione sammarinese: “Il negoziato è partito con prerogative e sensibilità che, a conti fatti, oggi sono mutate- riconosce- a riguardo abbiamo sviluppato linee di pensiero che vorrei condividere con la Commissione e aspetti che meritano un dibattito in Aula”.

I lavori proseguono in mattinata su “nomine e revoche di Rappresentanti diplomatici e consolari” e con la presa d’atto e l’aggiornamento di accordi internazionali: 1) l’Accordo in materia di cooperazione nell’ambito turistico tra la Segreteria di Stato per il Turismo, le Poste, la Cooperazione e l’Expo della Repubblica di San Marino e il Ministero del Turismo della Repubblica Ellenica 2) la modifica dello Statuto dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) 3) Protocollo emendatio dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Italiana. Proprio su quest’ultimo si sviluppa il dibattito in Aula che si apre con i riferimenti del Sds Luca Beccari e del Sds Teodoro Lonfernini. Concluso il dibattito la seduta si interrompe e riprenderà nel pomeriggio con l’esame delle richieste di permessi di soggiorno e residenza.

 

Di seguito un estratto sul dibattito della mattina.

 

Comma 1. Comunicazioni.

Paolo Rondelli, Rete, Presidente

Alcune comunicazioni: con l’istituzione del ‘gruppo parlamentare giordano per l’Europa’, è giunta una disponibilità di massima per fare un incontro via web. Vista la delicatezza dell’area per gli equilibri politici ritengo opportuno conoscere preventivamente chi siano gli interlocutori. Abbiamo chiesto il curriculum della persona indicata come possibile interlocutore e non abbiamo avuto risposta al momento.

Altra comunicazione è legata alla visita del ‘gruppo di amicizia interparlamentare tra San Marino e il parlamento del Regno unito’ che avrà luogo la prossima settimana. Il cerimoniale di Stato sta mettendo a punto una serie di appuntamenti da lunedì 11 a venerdì 15 ottobre. A brevissimo, appena definiti gli orari, i membri sammarinesi del gruppo di amicizia parlamentare individuati verranno convocati con il programma, per un incontro fissato in settimana con i rappresentanti del parlamento britannico. Avremo modo di avviare con loro una prima visita la collaborazione con il parlamento di Westminster ad alto livello.

Vi faccio trasmettere inoltre una nota arrivata dal parlamento di Andorra, in cui si fa riferimento a un testo dell’Ue, e in particolare alla possibilità di aderire a un gruppo multilaterale con anche altri paesi. Nella prossima commissione dovremmo parlarne un attimo, rifocalizzando il discorso su rapporto Monaco e Andorra.

Luca Beccari, Sds Affari esteri

Mi riallaccio al discorso del presidente, la visita del ‘gruppo di amicizia parlamentare San Marino -Uk è una visita molto importante, non solo finalizzata a celebrare un incontro, ma di fatto è diventata una missione a San Marino per la commissione inglese che avrà incontri sul Titano ad ampio spettro. Questo nuovo scenario di collocazione del Regno unito, dopo la Brexit, comporta per San Marino la necessità di stabilire un nuovo piano di relazioni non filtrato dall’Ue e più diretto.

La prossima settimana è in visita la delegazione parlamentare croata. Per quel che riguarda i paesi Ue in questa fase per San Marino è importante lavorare per creare unità politica, non solo tecnica, per cercare di favorire i percorsi per l’accordo di associazione, ma non solo. Continuo a dire che lo stesso negoziato con l’Ue abbia rilevato che vi è una dimensione di confronto molto tecnica con la Commissione che non lascia spazio a quel confronto politico che invece è matrice di tutti gli accordi.

C’è stata la visita ufficiale in Russia, un bilaterale con il ministro degli Esteri russo. La controparte ha avuto modo di affrotare ad ampio spettro diversi ambiti di collaborazione. Abbiamo avuto modo di finalizzare il testo dell’accordo per l’esenzione dei visti, rispetto cui la controparte si è riservata alcune settimane per l’espletamento di varie formalità, ma si procederà alla firma alla prima occasine utile. E’ stata poi l’occasione per l’interlocuzione con altri membri governo, i ministri delle finanze e della salute. Verrà avviato un negoziato per l’accordo di promozione e protezione degli investimenti, un negoziato per l’accordo collaborazione sanitaria che avrà l’obiettivo di promuovere lo scambio di esperienze, in particolare per l’ambito covid, non solo da un punto di vista vaccinale, ma anche terapeutico e curativo. È stata ipotizzata l’avvio della trattaviva per l’accordo sulle doppie imposizioni e l’ambito di collaborazione sugli sviluppi della materia Ocse, su fiscalità e cooperazione fiscale internazionale.

Si svolgerano poi una serie di bilaterali nella forma di visita ufficiale nei prossimi 5/6 mesi, i primi saranno quello con Israele e Serbia. A livello di approccio stiamo cercando, in coerenza con il nostro ingresso in Eusair-Regione Adriatico e Ionica ( che avverrà tra 30-40 giorni) quella collaborazione che potremo avere nello svilupo di questo programma. Così stiamo procedendo al rafforzamento delle relazioni nei paesi di area adriatico-ionica. Abbiamo iniziato con la Croazia, la presenza di autorità slovene per la cerimonia del 1° ottobre è un altro esempio, abbiamo in programma un bilaterale con la Grecia… stiamo cercando di chiudere il cerchio per andare a esplorare opportunità e valorizzare quel tipo di programma.

Altra comunicazione che devo fare, riguarda la proposta di conferimento di gradi superiori agli agenti diplomatici della carriera diplomatica. Su questo punto faccio una premessa: la proposta nasce da un periodo di osservazione abbastanza significativo di 18 mesi e tiene conto di una serie di circostanze verificate nel corso di questo periodo che hanno reso necessario ricoprire posizioni resosi vacanti. In linea generale, sono sostenitore del fatto che nella gestiore di una qualunque organizzazione, il chiarimento il grado deve essere correlato al livello di resposabilità affidata. Ci troviamo all’interno del Dipartimento affari esteri con due tipologie di funzionari apicali, i direttori- che sovrintendono le missioni- e i capi missioni all’estero- che hanno minor gestione di personale ma più ampio spettro di incombenze amministrative. Mentre i direttori hanno maggior gestione anche del personale e ovviamente competenze più trasversali . Credo sia importante garantire a entrambi uniformità di inquadramento, in considerazione delle responsabilità affidate. Il primo blocco di persone interessate dall’ avanzamento- che da consigliere di ambasciata passano a ministro -fanno parte di un gruppo di diplomatici che per molto tempo hanno avuto stagnazione nel ruolo che e ha penalizzato la progressione di carriera. Si parla di persone con anzianità di carriera superiore a 20 anni: Silvia Berti, Direttore del Cerimoniale; Damiano Belleffi, Ambasciatore e Rappresentante permanente della Repubblica di San Marino a New York, presso gli Stati uniti e le Nazioni unite, inoltre anche Ambasciatore anche per il Canada; Eros Gasperoni, recentemente designato Capomissione della nostra missione permamente a Strasburgo.

L’esigenza poi era quella di garantire anche il ricambio generazionale. All’interno del Dipartimento Affari esteri abbiamo due blocchi, dovendo fare i conti con il fatto che molti anni di immobilismo di carriera hanno fatto sì che manchi una generazione. Avremo chi fra 5-6 anni andrà in pensione come esperto, e poi avremo un blocco intermedio sottile, e poi tutta l’ondata dei nuovi ingressi. Abbiamo individuato tre figure che hanno maturato attività importanti in Dipartimento, coprendo funzioni sensibili- Giovanni Luca Ghiotti, attualmente inserito nella Direzione Affari europei,

Leopoldo Guardigli, fa parte della Direzione Affari politici, e Lisa Gualtieri, in forza alla missione di Bruxelles- a queste figure chiederemo di essere anche qualcosa in più anche nei ruoli di assunzione di responsabilità e punti di riferimento per i nuovi entrati.

Si aggiungerà poi una serie di riorganizzazione di incarichi diplomatici, ridistribuiremo gli incarichi, per non concentrarne troppi su una sola persona, dobbiamo recuperare terreno perdute e spingere affinché possiamo essere pronti, tra 5-6-7 anni, ad affidare nuovi incarichi di responsabilità strategiche al personale del Dipartimento.

Nicola Renzi, Rf

Mi trovo molto d’accordo sulla valutazione finale del Segretario, è chiaro che il Dipartimento ha bisogno di una previsione verso il futuro in vista di pensionamenti. Secondo me sarebbe anche il caso di fare una valutazione anche dei gradi più apicali per riconoscere il titolo di Ambasciatore a chi se lo merita.

Quando si spengono i riflettori, non si parla più di situazioni drammatiche come quella in Afghanistan, lo dico perché spero che, come Paese, l’attenzione resti alta nelle sedi opportune. Ritengo poi che non possiamo riconoscere il governo afgano, costi quel che costi.

La Russia: sono felice della visita che lei ha svolto nella Federazione russa, l’accordo sui visti giunge alla sua conclusione, è testo che in parte era già stato trattato, non importa chi lo firma, importa ci sia nel Paese per agevolare nella ripresa affari e rapporti turistici. Bene quindi il raggiugimento di questo risultato, mi piacerebbe sapere se si è parlato anche di un’altra questione: quado io proposi l’accordo tra le due Banche centrali fui stoppato dalla Banca centrale di San Marino che mi disse di non essere interessata da questa opportunità. Io rimasi basito, ma dovetti soccombere.

Sull’ Ue farei una richiesta, senza polemiche: il riferimento che ci ha fatto, ci fa capire come finalmente dopo la fase covid siamo vicini alla ripartenza, possono ripartire incontri bilaterali etc. E’ chiaro che in questi due anni molte cose non sono andate avanti o non sono funzionate. Noi abbiamo bisogno di capire se questa maggioranza è convinta del percorso di associazione o se ha altre idee. Iniziamo a parlare delle cose che servono al Paese e in uno dei prossimi Consiglio spererei si possa dedicare un comma all’accordo di associazione, non entrando nel merito, e si possa discutere delle aspirazioni in merito all’accordo.

Alessandro Bevitori, Libera

Non si è parlato del Green pass ancora, credo un riferimento sotto questo aspetto, da parte degli Esteri, ci stia, poiché c’è corresponsabilità con la Sanità. Dobbiamo spingere sul riconscimento del Green pass per residenti e cittadini sammarinesi che hanno fatto il vaccino Sputnik, non solo sotto l’aspetto politico delle buone relazioni. Ci sono infatti dei dati esplicitati dai maggiori esperti italiani che hanno detto chiaramente che i paesi che si comportano così sono ‘ stupidi’. Le opioni di esperti devono essere portate anche in contesti internazionali, è un abuso, una discriminazione il mancato riconoscimento della nostra campagna di vaccinazione con Sputnik, che invece molti paesi riconoscono come efficace. Dobbiamo segnalarlo e denunciarlo in tutti i contesti internazionali.

Marica Montemaggi, Libera

In Commissione europea un delegato greco ha fatto una domanda proprio sull’effetto del mancato riconoscimento dello Sputnik da parte di Ema e la commissaria ha risposto che il vaccino russo non è nell’alveo dei riconoscimenti Ema. Ha detto che si lascia mandato ai paesi stessi di riconoscerlo e il problema con l’Italia è qui: stiamo infatti leggendo le dichiarazioni sulla stampa del Sdd Ciavatta su una ulteriore deroga che allunga questo stillicidio per chi ha rapporti di lavoro e studio in Italia. Abbiamo 1.200 lavoratori che si recano in Italia tutti i igiorni e rischiano il posto. Fino a quando andremo avanti con una proroga? Chiederei informazioni più certe.

Alessandro Scarano, Pdcs

Condivido quando detto dal Segretario sul Dipartimento Affari esteri e la sua implementazione, tutti noi ci rendiamo conto dell’importanza della politica estera a San Marino, è importante ci sia una struttura e una organizzazione all’altezza delle sfide. Un aspetto importante è legato poi alla visita in Russia, di cui sono estremamente soddisfatto del risultato raggiunto e soprattutto per quanto concerne l’aspetto legato al superamento dei visti. È un aspetto molto sentito da parte dei nostri cittadini e imprenditori.

Andrea Zafferani, Rf

Il tema del green pass è rilevante, il Segretario farà partedella delegazione che si recherà domani a Roma per cercare un ultimo accordo per risolvere la situazione che si creerà dal prossimo 15 ottobre. Ho apprezzato che il Segretario alla Sanità nell’ultima seduta consiliare abbia reso nota l’ipotesi negoziale su cui il governo sta lavorando, quella di una proroga legata all’attesa che l’istituzione sanitaria dia l’ok alla terza dose di un vaccino approvato da Ema. E’ una posizione che immagino sarà quella che il governo andrà a proporre alla controparte, chiedo se me lo conferma.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Non può essere riconosciuto il governo in Afghanistan, oggi l’Odg approvato all’unamità in Consiglio grande e generale, con 37 voti, è passato in secondo piano, così come l’attenzione su quel paese è evidente che stia scemando.

Trovo ottimo, su quanto detto dal Segretario, rispetto lo sviluppo della collaborazione con i Paesi dell’area adriatico-ionico, dal momento che si spera la pandemia stia scemando, tutta la questione di sviluppo di rapporti con quell’area lì è nelle nostre corde. Affacciandoci a questa territorialità, poter essere una sorta di arbitro internazionalmente potrebbe darci ulteriore riconoscimento,al momento che siamo al centro di quest’area che sta ripartendo. Le basi sono state gettate dal precedente governo, bisogna coglierle.

Sul green pass lascio perdere i titoloni dei giornali, forse i toni utiizzati da alcuni sulla questione fa da cassa di risonanza per ricercare mera polemica politica. Credo qualsiasi governo abbia il dovere di garantire l’equiparazione dei cittadini sammarinesi agli altri e in questo ci si sta adoperando.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, replica

Sull’accordo di associazione, nel programma di governo è stato inserito l’intento di proseguire il negoziato, perché riteniamo- e ne siamo convinti- che l’accordo rappresenterà il vero propulsore dello sviluppo della Repubblica di San Marino. Se no, il mercato nei paesi europei non è precluso, ma sicuramente limitato. Non ho problemi nel confrontarmi sul tema dell’accordo di associazione, tra l’altro abbiamo sviluppato linee di pensiero che vorrei condividere con la commissione per aggiornare la posizione negoziale. Dovremo rivedere la cornice delle famose ‘linee rosse’ e approcci più sensibili, e ci sono aspetti che meritano un dibatitto in Aula per sviluppare meglio poi da parte nostra il negoziato. Credo che il negoziato sia partito con delle prerogative e sensibilità che, a conti fatti, oggi sono mutate. Un esempio su tutti, gli aiuti di Stato, tema bloccante nel bilaterale e multilaterale. A livello di commissione, le competenze saranno spostate a un commissario, e questo darà un impulso più forte al negoziato con una delega specifica.

Non ci siamo dimenticati dell’Afghanistan, non abbiamo avuto nessuna pressione sul riconoscimento del governo, e non è nostra intenzione di riconoscerlo allo stato attuale. Siamo nell’ordine di attuazione dell’Odg approvato per la salvaguardia della popolazione afgana. Stiamo cercando soluzioni che ci permettano di agganciarci a corridoi internazionali.

Sul green pass: confermo che ci sono interlocuzioni in corso strette che prevedono incontri, le seguiamo in prima persona io e e il segretario Ciavatta e stiamo lavorando per una soluzione che si colloca nello scenario di adesso. Il riconoscimento da parte di Ema di Sputnik non è un elemento sotto nostro controllo. Al netto di questo, dobbiamo trovare soluzioni compatibili con il fatto che Sputnik non è riconosciuto. Io l’ho anche detto nel mio discorso alle Nazioni unite che è improprio l’approccio delle comunità internazionali rispetto le vaccinazioni che premiano il prodotto e non il risultato. Speriamo sia possibile l’attivazione del green pass di San Marino per il tempo della deroga, poi c’è il discorso terze dosi, che è di attualità. A livello internazionale ci si sta ponendo il discorso delle terze dosi perché l’efficacia dei vaccini ancora non è stata misurata e convenzionalmente si dice che hanno una copertura di 12 mesi dalla seconda dose. Poi si è scelta la via prudenziale della terza dose su persone più esposte e fragili. Poi c’è il tema delle vaccinazioni eterologhe, come combinare vaccini di natura diversa, tema che sarà di grande attualità nei prossimi mesi. Pensate a tutti quelli vaccinati in Italia con astrazeneca che non lo saranno più con quel vaccino. Fondamentalmente, ci sono due temi: quando fare le terze dosi e come. Cosa migliore per noi è allinearci a quello che faranno gli altri paesi da gennaio.

Comma 5. Esame, ai sensi dell’art.1, ultimo comma, della Legge n.13/1979così come modificato dall’art.1 della Legge n.100/2012, del Protocollo emendativo dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Italiana, fatto a Roma il 5 marzo 200.

03/03 min. 6.50

Luca Beccari, Sds Affari Esteri

San Marino è titolare assegnatario di un certo numero di frequenze radiotv dal Bureau di Ginevra, dagli anni ’80 si è sviluppata una collaborazione con l’Italia che prevede da parte di San Marino il non utilizzo sul suo suolo di queste frequenze, in cambio di una collaborazione in materia Radiotelevisiva con l’Italia che permetteva alla nostra Tv di Stato di trasmettere con segnale in ambito regionale. L’accordo è rimasto in vigore per anni senza modifiche, prevede un contributo da parte italiana di circa 3, 8 mln di euro e in base all’accordo è stato possibile dare vita alla nostra Rtv.

A seguito di una ridefinizione dell’uso delle frequenze in ambito europeo da parte italiana è emersa la necessità di modificare l’accordo, per risolvere il problema del canale 51 da parte di Rtv per destinarlo invece alla telefonia mobile. Da qui sono partiti i confronti- dal 2017-2018- che però non avevano trovato definizione. Su questo da parte sammarinese c’è stato l’approccio basato sull’idea che San Marino potesse avere una prerogativa sul canale 51 e sulla sua nuova destinazione. E’ proprio un problema di pensiero, sul tema delle frequenze non tutti hanno ben chiaro che l’assegnazione da parte di Ginevra è territoriale. I vari Paesi sono destinatari di un certo numero di frequenze e non è che poi devono fermare il segnale ai confini e per evitare interferenze i paesi stessi si mettono d’accordo sul ‘non uso’ di certe frequenze. L’accordo sviluppato tra Italia e San Marino prevedeva l’assegnazione del canale 51, ma per trasmettere in Italia aveva ottenuto una ritrasmissione del segnale con dei ponti italiani su Emilia Romagna e Marche alte, e un impegno di tipo tecnologico ed economico su Rtv. Con la nuova destinazione del canale da parte italiana c’è una scelta di non più investimento sul canale 51 e l’Italia ha chiesto la disponibilità a San Marino per andare a trasportare il segnale di Rtv su un altro canale nazionale, questo in cambio per San Marino di non accendere il canale 51 è un accordo che apre una opportunità importante per Rtv, che è emittente che per soldi investiti è sopra la media di tante redazioni o emittenti locali regionali, e ha però un potenziale limitato. La promozione del Paese, la possibilità di avere programmi di un certo livello ha senso fino ad un certo punto. Quando c’è apertura sull’Italia invece il valore aggiunto aumenta anche negli spazi pubblicitari. Noi abbiamo aggiunto nella trattativa elementi importanti: San Marino non rinuncia alle sue frequenze, ma sceglie di non accenderle, ne resta titolare. La copertura dei costi di trasporto: la migrazione resta neutra per San Marino e il contributo italiano non sarà più dirottato dalla Rai, ma erogato direttamente a San Marino, con maggiori disponibilità per sostenere il rilancio dell’emittente in fase di riconversione.

Teodoro Lonfernini, Sds all’Informazione

L’accordo rinnovato con Farnesina la scorsa settimana consentirà una fase di cambiamento del nostro sistema radiotelevisivo, consentirà a Rtv di operare con stabilità nel tempo sulla base della sicurezza di un rapporto rinnovato con Rai, un cambiamento che non poteva non passare attraverso un ripensare la logica di diffusione, il fatto che si possa ora trasmettere su larga scala italiana è un punto di vantaggio. Oggi tutta la partita del rinnovo del progetto lo dovremo affrontare con il nuovo direttore che prenderà servizio il prossimo 1° dicembre, Ludovico di Meo, attuale direttore generale di Seconda Rete. Nei prossimi giorni verrà sancito l’accordo di carattere tecnico tra le due emittenti e saremo in grado dal 2022 di mandare un messaggio rinnovato del nostro sistema attraverso San Marino Rtv su scala nazionale, con una visibilità mai consentita prima.

Marica Montemagi, Libera

Sicuramente è un accordo che riguarda tutta la sfera delle frequenze e trasmissioni, su cui si è discusso del beneficio per come è stato presentato. Il Rischio però che sia sempre uno specchietto per allodole c’è. L’accordo prevede sì una erogazione di 4,8 mln di euro pluriennale (oggi è di 2,8 mln ), ma dato che poi per trasmettere in Italia serve 1 mln di euro, il valore si accorcia. Chiedo quali siano i tempi per l’italia. Cambia canale, sulla visibilità: un conto è avere il canale 73 e un conto l’831 sul digitale, alla fine dei canali tematici Rai. Poi qual è il prodotto che si vuole trasmettere? Spero ci possa essere il confronto su questo con il neo direttore nominato che prenderà incarico a dicembre. Per noi è fondamentale trasmettere il nostro progetto. Al di là dell’accordo che ha potenzialità dobbiamo essere consapevoli sulle scelte da fare. Si parla poi da anni di rivedere dal punto di vista tecnologico e strumentale i mezzi di San Marino Rtv, di cambiare una sede…siamo all’altezza di far fronte a queste sfide? A che punto siamo per lasciare il Kursaal e per una nuova sede?

Andrea Zafferani, Rf

Finalmente abbiamo potuto vedere il testo dell’accordo. Gli aspetti positivi: era un modello di azione per accordo su cui stavamo lavorando nella precedente legislatura, modello basato sulla trasmissione Rtv su tutto il territorio italiano, senza l’uso di frequenze che le erano state date in co-gestione. Sapevamo infatti che l’Italia di fatto quelle frequenze le aveva già vendute, eravamo vincolati al trovare per Rtv un meccanismo di trasmissione sul territorio italiano senza usare quele frequenze. Questo rappresenta l’elemento primcipale di criticità: il valore dato a questo stato di fatto. Abbiamo ottenuto un canone che varia negli anni, cui sono da togliere i costi della trasmissione del segnale, costi non stimabili attualmente ma che potrebbero essere rilevanti. Abbiamo guadagnato 2 mln di euro l’anno di canone da cui però sono da togliere questi costi. Può ricevere un bacino di utenza molto maggiore di oggi e avere un potenziale per la raccolta pubblicitaria, ma è tutto da bilanciare sui costi.

Nicola Renzi, Rf

Il nostro dovere è dare un effettivo valore alle nostre frequenze, non si può fare una trattativa se non sappiamo cosa vale quello che vogliamo vendere. È stata la parte sammarinese nella passata legislatura a chiedere di rinegoziare la convenzione radiotv. C’è stata poi continuità nell’azione. Ho dato il mio ok allora e così l’ex Sds Zafferani a trattare con l’Italia per stimare la nostra frequenza e arrivare all’obiettivo di una trasmissione nazionale di Rtv. E’ vero che per Rtv per la prima volta si era dotato di un perizia sulla stima del valore della nostra frequenza, ed era certamente molto di più di quanto ottenuto, fermo restando che andavano tolti i costi di trasmissione. Si fa sempre retorica dicendo che ‘la nostra Rtv va difesa’, ma Rtv è in partnership con Rai e dobbiamo chiederci, visto che ci mettiamo soldi, che mantenere Rtv significa anche mantenere la partnership con Rai e questo accordo va in questa direzione. E allora qui viene la questione eminentemente politica: che cosa vogliamo trasmettere? E’ il tema nodale. Le risorse che avremo sono da un lato strutturali per un certo numero di anni, dall’altro lato dobbiamo sapere cosa vogliamo trasmettere, quale impronta vogliamo dare alla nostra tv. Abbiamo aspirazioni nazionali o locali? Qua ci vuole una indicazione politica su ciò che si vuole presentare. Questo accordo è un passaggio, il nodo è stabilire un piano industriale ed editoriale serio per il futuro che non può essere solo un piano della tv, ma frutto di un dibattito politico perché di quella tv lo Stato è socio al 50%.

Manuel Ciavatta, Pdcs

Intervengo per cogliere con favore questo accordo, uno può dire ‘si può sempre fare meglio’, ma l’averlo fatto è il dato innegabile. C’è un accordo controfirmato che aumenta i canoni che c’erano prima di oltre la metà, da 3 mln si passa a quasi 5 mln di euro, è evidente che nel momento in cui il rapporto resta prioritario con la Rai, è evidente che anche nell’accordo i dati emersi siano stati frutto di una valutazione condivisa. Positivo è che l’accordo tra i due paesi conferma il rapporto attuale tra Italia e San Marino di collaborazione anche in ambito strategico di radiotelevisivo. E consentiranno la visione di Rtv su tutta l’Italia, cosa che prima non era. Riteniamo di estremo valore questo aspetto.

Gian Matteo Zeppa, Rete

E’ sempre brutto appuntarsi una spilla per aver concluso l’accordo, ma di fatto un accordo è stato chiuso con notevole volontà di questo governo di dare attuazione a quello su cui si gira intorno dal 2017. Questo governo i rapporti con l’Italia li ha ripresi anche in maniera sostanziale.

Concordo sulla necessità della rivisitazione del piano industriale, normale conseguenza della firma dell’accordo, anche alla luce dell’estensione della trasmissione su tutta l’Italia. Ottimo risultato anche guardando i numeri che secondo me ci responsabilizzano ulteriormente. In definitiva, credo possa essere un altro asset importante per far uscire dal ghetto- o quanto meno per sviluppare pubblicità- il nostro paese anche in ambito totalmente differente, proprio perché stanno cambiando tutte le telecomunicazioni.

Luca Beccari, Sds Affari esteri, replica

E’ vero c’è stata una perizia di Rtv sul valore delle frequenze, è vero che l’Italia ha fatto l’asta per vendere la frequenza 51 agli operatori di telefonia prima di fare l’accordo con noi… ma bisogna poi capire quello che abbiamo e la sua spendibilità. Io posso avere un auto da 100 mln di euro, ma se nessuno me la compra, non vale niente. L’Italia ha fatto la scelta di conversione 5G del suo canale 51, noi trasmettiamo sul 51 per concessione dell’Italia, non per nostro diritto. L’Italia non è obbligata a partecipare con la Rai in Rtv. Possiamo anche dire che le nostre frequenze valgono x e y, ma poi non possiamo pretendere che la controparte continui a investire su Rtv. Potevamo percorrere la strada della perizia nella misura in cui non ci interessava più avere un tv di Stato e volevamo essere liquidati per quel servizio. Ma se il nostro obiettivo è mantenere Rtv, dargli visibilità nazionale o sviluppiamo una tv sul canale 42 solo sul nostro territorio oppure, se vogliamo trasmettere in Italia, dobbiamo andare a parlare con il nostro interlocutore. La scelta individuata mi pare rappresentare un accordo di mutuo interesse. Abbiamo ragionato sul fatto che se noi investiamo bene per gli anni che mancano per la rivoluzione della tv via fibra, dove ancora l’attuale tecnologia è presente massimizzando la resa, possiamo preparare il nostro futuro a quella che sarà l’evoluzione tecnologica.

Questo accordo credo non comporti per San Marino degli svantaggi ma dei vantaggi, se il tema poi sono le mancate opportunità è un ragionamento relativo, vanno confrontate alla effettiva capacità di sviluppo con le sole nostre forze. Sulla programmazione e su palinsesto e programmi offerti credo che San Marino Rtv avrà l’opportunità di rivedere il suo servizio. Ne parlavamo l’altro giorno con il presidente della Regione Emilia Romagna: Rtv è la tv di San Marino ma può diventare un prodotto di promozione nazionale anche delle realtà limitrofe e può diventare piattaforma di collaborazione di Emilia Romagna e Marche.

 

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