San Marino. Commissione Finanze, seduta pomeridiana. Agenzia Dire

San Marino. Commissione Finanze, seduta pomeridiana. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E
PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI
E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE

MARTEDI’ 4 FEBBRAIO-POMERIGGIO

Prosegue in commissione Finanze l’esame del progetto di legge “Disciplina delle licenze per
l’esercizio delle attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali”.
In seduta pomeridiana si riparte dall’articolo 15, “Obblighi di comunicazione
dell’Uiac”, durante l’esame del quale viene ritirato un emendamento di C10.

All’articolo 16, “Attività prevalente ed effettiva”,
Rete presenta tre emendamenti  per
“migliorare la formulazione senza modificare la sostanza dell’articolo”. Due
vengono ritirati e uno respinto. All’articolo 17, “Obblighi inerenti le sedi
delle attività economiche”, il Ps propone di abbassare la sanzione prevista da
500 a 200 euro. La richiesta di modifica viene accolta e l’emendamento
ritirato. All’articolo 18, “Sedi secondarie”, due emendamenti, di Rete e C10,
vengono ritirati. Quello di Su per portare da 90 a 60 i giorni per reintegrare
il numero di dipendenti necessari per l’apertura della sede secondaria viene
respinto. All’articolo 19, “Trasferimento della sede operativa”, vengono
ritirati i due emendamenti presentati da Rete e C10.

All’articolo 20, “Domiciliazione”, dopo una pausa
governo e maggioranza concordano di eliminare il riferimento alle attività
edili tra quelle che possono domiciliarsi in studi professionali. Vengono respinti
due emendamenti di Rete per eliminare il riferimento alle holding e uno di C10
per abrogare la proposta di definire le holding stesse attraverso decreto
delegato. Quello del Ps per fissare un termine per normare le holding
attraverso decreto delegato viene ritirato con la proposta condivisa con il
governo di prevedere 120 giorni dall’entrata in vigore della legge.

All’articolo 21, “Denominazione dell’attività
economica”, il consigliere di Ap, Valeria Ciavatta, sottolinea che “la
registrazione della denominazione è un onere inutile e un burocratismo odioso”.
Dello stesso avviso Rossano Fabbri del Ps e Tony Margiotta di Su. Dopo una
pausa viene concordato un testo condiviso poi approvato all’unanimità. 

All’articolo 22, “Assegnazione del Codice operatore
economico”, sono tre gli emendamenti presentati dalla minoranza: due da Rete,
di cui uno viene ritirato e l’altro, per eliminare il ricorso al decreto
delegato, bocciato; uno da C10, anch’esso ritirato. Viene concordata con Luca
Beccari del Pdcs una modifica affinché l’assegnatario del Coe che entro un anno
non ha ottenuto la licenza versi all’ufficio Tributario “la differenza tra
l’importo della aliquota ordinaria della tassa sulle importazioni e quello già
versato”. Al successivo articolo 22, “Sospensione volontaria e riattivazione”,
viene ritirato l’emendamento di Rete. Inoltre in base a uno dei due emendamenti
presentati dal Ps, entrambi poi ritirati, viene concordata una modifica in modo
che la riattivazione della licenza deve essere “sostanziale e dimostrata” e che
la stessa non possa essere sospesa ulteriormente senza sopralluogo. Viene
eliminato inoltre il riferimento temporale di un anno per una nuova sospensione
dopo che la licenza è stata riattivata.

All’articolo 27, “Vigilanza sulla corretta
applicazione della presente legge e delle altre leggi riguardanti l’industria,
i servizi, l’artigianato e il commercio”, C10 presenta tre emendamenti affinché
il direttore e i dipendenti dell’ufficio Industria deputati all’attività di
controllo abbiano la qualifica di pubblico ufficiale, affinché sia lo stesso
Ufficio a irrogare le sanzioni e per eliminare la pianificazione annuale dei
controlli. Anche il consigliere di Ap Ciavatta sostiene la necessità di non
prevedere un elenco dettagliato dei controlli da mettere in campo in un anno.
Il primo e secondo vengono ritirati, il terzo confluisce, e viene poi ritirato,
in un testo condiviso che prevede che entro il 31 gennaio di ogni anno il
dirigente dell’ufficio Industria consegni al segretario di Stato per
l’Industria una relazione sugli esiti dei controlli.

All’articolo 28, “Sanzioni”, due emendamenti di Su e
due di Rete richiedono di aumentare l’importo delle multe nei casi si operi
senza licenza o al di fuori del suo oggetto. Fabbri del Ps non condivide la
sanzione legata al valore corrente del bene. Il segretario di Stato Marco
Arzilli propone di inserire un minimo per la sanzione di (1.000 e 500 euro)
fino al massimo della valutazione del bene. Dopo una pausa per definire il
testo Rete ritira i suoi emendamenti, mentre quelli di Su vengono respinti.

La seduta viene interrotta e riprenderà alle 21.15  dall’esame dell’articolo 29, “Sospensioni e
revoche d’ufficio”.          

San Marino, 4 Febbraio 2014/02

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