San Marino “Commissione inchiesta (banca Cis e altre), iter pienamente legittimo”

San Marino “Commissione inchiesta (banca Cis e altre), iter pienamente legittimo”

Ufficio di Presidenza: “Commissione inchiesta iter pienamente legittimo”

’Ufficio di Presidenza ha ufficializzato ieri quello che già era noto: l’istanza depositata da Grandoni è stata considerata irricevibile. L’Udp nello specifico sottolinea come siano state rispettate rispettato le procedure previste.

Scrive l’Udp nella nota diramata ieri: “Si è tenuta nella giornata di ieri una riunione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale convocata dalla Ecc.ma Reggenza 

a seguito della  istanza depositata all’Ufficio Segreteria Istituzionale dall’Ing. Marino Grandoni e facente riferimento alla Commissione Consiliare d’inchiesta istituita con Legge Costituzionale 14 giugno 2019 n.2, commissione il cui insediamento – come da convocazione del suo Presidente – è avvenuto nel pomeriggio di ieri. 

Considerato che tale istanza si riferiva ad atti e provvedimenti approvati dal Consiglio Grande e Generale e considerato che l’Ufficio di Presidenza è l’organo che – per legge – rappresenta il Consiglio Grande e Generale, la Reggenza ha ritenuto opportuno e doveroso procedere tempestivamente a convocarlo. L’Ufficio di Presidenza all’unanimità ha dichiarato irricevibile l’istanza dell’Ing. Marino Grandoni, confermando univocamente, nell’occasione, la piena legittimità dell’iter seguito dal Consiglio Grande e Generale per le decisioni e l’adozione degli atti citati nell’istanza medesima, decisioni e atti assunti nell’ambito dei poteri e delle attribuzioni che la legge conferisce al Consiglio medesimo e nel pieno rispetto delle norme che ne disciplinano l’attività e le competenze”. Intanto alla San Marino Rtv Grandoni chiarisce: “Nessuna intenzione da parte mia di bloccare i lavori della Commissione, come qualcuno ha insinuato. Anzi, sono il primo a volere che l’attività dell’organismo faccia chiarezza sulla storia del settore bancario di questi anni. Sono sereno per quello che mi compete. L’esposto è l’azione legittima di un privato cittadino preoccupato di essere giudicato da consiglieri che non sembrano essere idonei non rispecchiando il principio di imparzialità”.

Nell’istanza anche la richiesta di verifica della legittimità costituzionale della legge istitutiva della commissione.

L’ex patron del Cis non esclude, dunque, la possibilità di eventuali ricorsi, resta da capire in quale sede potrà farli valere. Le questioni di incompatibilità sollevate nell’istanza presentata, che è stata dichiarata irricevibile, da un lato riguardavano il fatto che consiglieri avessero espresso pregiudizio verso il Cis in loro interventi pubblici. In altri due casi l’incompatibilità sollevata sarebbe più oggettiva, legata a pendenze debitorie di un Commissario nei confronti di Grandoni legate a rapporti di affari, e in un altro caso a rapporti di amicizia e di sostegno al partito, intrattenuti con l’ingegnere, attestati da scambi di messaggi che sono stati prodotti.

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