Commissione Permanente Affari Esteri, seduta notturna.
La riforma dell’editoria, dopo due giorni di confronto serrato, viene approvata dalla Commissione consiliare Affari esteri con voto segreto: 9 voti a favore e 5 voti contrari. Relatore di maggioranza sarà Andrea Belluzzi (Psd) mentre per la minoranza è stato nominato Marco Podeschi (Upr).
In serata l’esame dei 41 articoli della “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione” è proseguito con la proposizione di numerosi emendamenti da parte dei commissari di minoranza. All’ Articolo 28 (Pubblicazioni periodiche), Rete presenta un emendamento aggiuntivo al comma 3. “Con il nostro emendamento- spiega Zeppa– vogliamo reinserire dei contributi speciali per le associazioni senza scopo di lucro”. Il segretario di Stato Iro Belluzzi replica che quanto richieste da Rete è “sostanzialmente accolto nell’articolo 34 comma 6”. L’emendamento di Rete è respinto.
All’Articolo 29 (Divieto di posizioni dominanti), l’Upr presenta un emendamento soppressivo. “Chiediamo- spiega il commissario Podeschi. che vengano tolti dalla norma una serie di elementi che vanno a mescolare troppe situazioni. Proponiamo dunque l’abrogazione dell’articolo”. Civico 10 presenta un emendamento modificativo al comma 5.“Noi portiamo dal 60 al 50% la percentuale di controllo del mercato editoriale- chiarisce Santolini– o del fatturato pubblicitario che indica la posizione dominante”. Rete presenta due emendamenti, modificativi del comma 5 e 11. “Abbassiamo ulteriormente la percentuale che indica la posizione dominante- precisa Zeppa– portandola al 49% . Dobbiamo evitare la formazione di cartelli”. Replica il segretario Iro Belluzzi: “Abbiamo fatto ricorso alla vecchia legge del ’98 per definire la posizione dominante all’interno del territorio. Sta funzionando ed abbassarla ulteriormente potrebbe mettere in difficoltà le aziende o le testate giornalistiche considerando il numero di testate edite a San Marino. La legge fino ad oggi ha funzionato e dunque continuiamo su quella strada”. Tutti gli emendamenti sono respinti. (…)
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