San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta mattutina 27 luglio 2022

San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta mattutina 27 luglio 2022

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITÀ,
PREVIDENZA E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT;
TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA 

-MERCOLEDÌ 27 LUGLIO- Seduta della mattina 

All’indomani dell’approvazione- avvenuta in seduta notturna dopo tre giorni di intenso confronto-, del Pdl “Regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza”, in Commissione consiliare Sanità si riparte in mattinata con l’indicazione dei relatori del provvedimento. Il voto finale della norma che introduce l’Ivg nella Repubblica di San Marino e depenalizza l’aborto, rispecchia le posizioni diversificate, al di là dell’appartenenza di coalizione e degli stessi partiti, emerse nel dibattito: 10 i voti a favore, 2 contrari, 3 astenuti e 2 non votanti.

Non si arriva a un accordo per indicare un relatore unico al provvedimento: per la maggioranza è nominato Manuel Ciavatta, Pdcs, mentre per l’opposizione Guerrino Zanotti di Libera.

La Commissione affronta quindi l’ultimo comma all’Ordine del giorno, l’esame del Pdl “Interventi a sostegno della famiglia”, presentato dal Segretario di Stato per la Giustizia, con delega alla Famiglia, Massimo Andrea Ugolini. “E’ un progetto di legge- illustra il Segretario di Stato- che ha visto l’elaborazione da parte di un gruppo di lavoro di 4 Segreterie e ha cercato di accorpare tutti i provvedimenti a sostegno della famiglia e le leggi che nel tempo si sono sovrapposte”. Quindi “si è cercato di fare ordine sulla normativa- spiega- per permettere ai genitori anche di seguire il percorso di crescita dei figli e allo stesso tempo di trovare un equilibrio dal punto di vista lavorativo”. Nel dibattito sul provvedimento emerge condivisione bipartisan sull’opportunità del provvedimento e dell’introduzione di misure che rafforzino il sostegno alle famiglie, anche se non mancano sproni a intervenire ulteriormente, magari con stanziamenti più consistenti e differenziando gli aiuti in base alla capacità di spesa dei nuclei familiari.

Si dà avvio quindi all’esame dell’articolato in modo abbastanza spedito. Si discutono gli emendamenti presentati dall’opposizione e all’articolo 1 viene accolta una proposta di Rf, mentre all’articolo 2 un emendamento di Libera ottiene ‘il pareggio’ (la commissione non delibera). La seduta si interrompe con l’approvazione dell’articolo 8 e riprenderà dall’esame dell’articolo 9. In tutto sono 43 gli articoli del progetto di legge.

 

Di seguito un estratto del dibattito della mattina.

 

Comma 3. Esame in sede referente del Progetto di legge “Interventi a sostegno della famiglia”.

Massimo Andrea Ugolini, Sds con delega alla Famiglia

E’ un progetto di legge che ha visto l’elaborazione da parte di un gruppo di lavoro di 4 Segreterie e ha cercato di accorpare tutti i provvedimenti a sostegno della famiglia e le leggi che nel tempo si sono sovrapposte. E’ stato un lavoro corposo e ha cercato di raccogliere anche gli elementi più critici che nel tempo si sono riscontrati ed è stato riportato tutto il corpus normativo in un unico Pdl. Il progetto di legge che è scaturito da diversi battiti in questa Commissione, anche a fronte di un testo presentato dal gruppo Libera che andava a intervenire su punti specifici che, tra l’altro, erano inseriti anche nel programma di governo della maggioranza.

Si è quindi cercato di fare ordine sulla normativa per permettere ai genitori anche di seguire il percorso di crescita dei figli e allo stesso tempo di trovare un equilibrio anche dal punto di vista lavorativo. Si è tenuto conto anche della Direttiva europea relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza.

Al Capo I sono riportate le Finalità e le Definizioni. Il Capo Il contiene tutte le misure di tutela della lavoratrice gestante, Puerpera e in periodo di allattamento con le relative specifiche. Il Capo III è dedicato alle misure a sostegno della genitorialità che riguardano tutti i congedi presenti e si è cercato di trovare un equilibrio nel ruolo del padre. E’ stato inserito quindi il congedo di paternità di 10 giorni per i primi giorni di vita del bambino. Volontà è far sì che anche il papà possa avere una presenza più proficua nel primo periodo di vita del bambino.

Sul congedo parentale post partum è aumentata la percentuale al 40% per i primi 12 mesi di vita.  Abbiamo ritenuto di aumentare di diversi punti percentuali, ma non siamo arrivati ai desiderata di varie associazioni sindacali. Ciò non toglie che si possa cambiare in corso d’opera, è un sostegno importante per i genitori alla luce dei dati della denatalità.

Al capo IV si disciplinano ulteriori permessi e congedi a sostegno della famiglia, con la finalità di sostenere la genitorialità e assicurare ai genitori pari opportunità. Intervenire sia dal punto di vista del sostegno economico, sia dando la possibilità di affiancare il percorso di crescita dei figli, senza rinunciare a giuste ambizioni di crescita professionale, sono tutti elementi fondamentali. Quindi: sono stati parificati i vari congedi con quelli dei genitori affidatari e adottivi, sono stati introdotti permessi per visite mediche prenatali di 12 ore retribuite, sia per la madre che per il papà, il permesso per un massimo di 5 ore non retribuite per visite mediche dei figli. Ci sono dei permessi sempre non retribuiti per malattia e per colloqui scolastici. E poi si è intervenuti sul congedo per prestatori di assistenza, per venire incontro alle difficoltà di chi assiste familiari disabili.

Nel dibattito di prima lettura è emerso il tema della procreazione assistita. A riguardo potremmo prenderci un impegno, un momento di approfondimento all’interno della Commissione Sanità perchè si possa arrivare in maniera condivisa anche al deposito di un testo di legge che possa prevedere il percorso di procreazione medicalmente assistita. Sappiamo che sempre più spesso, anche a fronte del fatto che si pensa ai figli in un’età più avanzata rispetto a qualche anno fa- e sappiamo come il periodo di fertilità maggiore rispecchia un range di età tra i 20 e i 30 anni, e dai 35 in su ci possono essere maggiori difficoltà- quindi per le coppie avere supporto anche in un percorso di procreazione medicalmente assistita può essere importante.
Auspico che questo Pdl possa vedere una condizione trasversale da parte delle forze politiche, visto che riguarda il supporto armonico della nostra società.

Gaetano Troina, Dml

Sarebbe importante che questo intervento giungesse a una condivisione il più ampia possibile, serve per riorganizzare tutti gli interventi necessari alla famiglia, per far sì che anche l’interruzione di gravidanza, quando deriva da situazioni economiche difficili, sia davvero l’estrema ratio. Tutti quegli interventi, in un momento così difficile e complicato dalla situazione globale, possono essere di vero sostegno per le famiglie sammarinesi. Confermo apprezzamento e disponbilità a lavorare sugli emendamenti.

Miriam Farinelli, Rf

Apprezzo molto questo Pdl che rappresenta un testo unico che raggruppa tutte le politiche per la famiglia. E’ un primo piccolo tassello perché in futuro ci siano in primis sostegni veri alla natalità e poi alla famiglia. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo per esaminarlo, veniamo da tre giorni di commissione e di lavoro estenuanti, avrei preferito poter dare  un contributo migliore. D’accordo sul Pdl per la procrazione assistita, metto a disposizione la mia competenza per dare il miglior contributo possibile.

Francesca Civerchia, Pdcs

Anche io esprimo apprezzamento per questo Pdl, nel territorio sammarinese come in quello limitrofo, i bisogni delle famiglie e delle persone sono cambiati e la norma va ad aggiornare gli strumenti di supporto alla famiglia che in questo momento sociale ha necessità di essere supportata.

Maria Luisa Berti, Npr

Anche io intervengo per esprimere massima condivisione e sostegno in ordine a questo Pdl, sia rispetto alla sua struttura, che dà dimostrazione di quella che dovrebbe essere l’impostazione più idonea, nel momento in cui si apportano riforme si ha così la possibilità di lavorare su un testo unico. Sui temi contenuti massima condivisione: c’è bisogno più che mai di sostenere l’istituto fondante della nostra società in una situazione di crisi economica in cui ci troviamo a vivere anche ecoomicamente. Si affrontano i problemi del nucleo famigliare a 360 ° gradi, anche per anziani e per chi ha bisogno di assistenza.

Andrea Zafferani, Rf

Ci sono stati inviati dati su alcuni presidi esistenti. Chiedo al Segretario alcune spiegazioni. C’è l’elenco del numero di accessi agli strumenti di tutela dal 2017 al 2022, mi ha incuriosito che dove si parla di accesso alla gravidanza- credo si riferisca ai 150 giorni di astensione- c’è un numero sproporzionato di accessi nel settore privato rispetto a quello pubblico: sono 90 per il settore pubblico e oltre 800 sono invece le richieste nel privato. E’ parecchio strano. Altra cosa, come mai, quando si dà conto della spesa per l’indennità post partum, nel 2020 c’è stato un incremento altissimo, considerando il calo della natalità? E’ stato spiegato con l’effetto “pandemia”?

Sulla legge: benissimo si tenti di fare un testo unico delle disposizioni per il sostegno economico alla famiglia, è meritorio, ci sono dei tentativi nella legge di migliorare la situazione, vuoi incrementando alcuni importi, dando anche al padre la possibilità di accedere a certi strumenti, vuoi con strumenti nuovi – es. la possibilità di assentarsi dal lavoro per visite e colloqui scolastici- anche se sono non retribuiti. E’ prevista infine una spesa aggiuntiva di circa 1 mln per queste misure, penso che se vogliamo intervenire sulla lotta alla denatalità  bisogna fare qualcosa di più, è una delle emergenze che il paese sta vivendo nel lungo termine.

Emanuele Santi, Rete

Questo intervento va misurato anche a livello di impatto economico negli anni, se abbiamo beneficio immediato sulla natalità possiamo dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro e possiamo decidere di migliorare dove siamo stati scarsi, se invece non riusciamo a produrre l’effetto sperato, è importante darsi un periodo di prova e rivedere alcune soluzioni. Oggi l’accesso tardivo al mercato del lavoro e il fenomeno del lavoro precario si ripercuotono sulle possibilità di mettere su famiglia. Rispetto questo Pdl che va a riassumere tutti gli interventi, si dovrebbe fare una valutazione su quelli che sono oggi i servizi che oggi lo Stato propone alla famiglia. In questo momento o uno dei due genitori si può permettere di stare a casa, oppure diventa difficile, o se uno non ha la fortuna di avere dei nonni che possono accudire i figli, può diventare un vincolo. Al di là di sgravi, di congedi parentali, che sono importanti, dobbiamo interrogarci sui servizi messi in campo dallo Stato, per esempio nel dopo scuola.

Guerrino Zanotti, Libera

Ci siamo espressi in modo positivo su questo Pdl che interviene in materia di natalità e su cui è necessario intervenire come in parte la legge prevede. Abbiamo apprezzato il lavoro svolto dal gruppo per arrivare a un pdl che va a semplificare il quadro normativo per le famiglie con disabili o in attesa di un figlio, per cui non è facile muoversi in una giungla di leggi e norme. Porteremo avanti  l’esame dell’articolato con emendamenti che propongono i contenuti della nostra proposta.

In qualche modo è vero, questo Pdl va a dare risposta a un fenomeno che non ci vede soli, quello del calo natalità. Ci sono interventi che vanno nella direzione di dare maggiore supporto a coppie e madri, ma il costo di un figlio si aggira intorno a un terzo del reddito familiare. Se comprendiamo questo, quello che si fa non è mai abbastanza. Ho l’impressione questi interventi non siano così efficaci nel determinare un cambio di rotta. L’intento è di spronare il governo a intervenire su ulteriori strumenti di sostegno. Dovrebbe per esempio essere effettuata una riforma degli assegni familiari, non è più efficace un contributo a pioggia uguale per tutti.

La portata di questo provvedimento è per oneri attorno ai 600 mila euro, una cifra inferiore di quella indicata dal consigliere Zafferani: capisco sia difficile trovare risorse, ma se siamo convinti di apportare politiche a sostegno della natalità, non stiamo a guardare a 100 mila euro in più o meno, non passa di lì una politica vera di sostegno alle famiglie. A di là quindi dell’impegno per la stesura del testo, bisogna impegnarsi sulla portata dei costi per lo Stato.

Vladimiro Selva, Libera

Il pdl va sicurmente nel senso di migliorare le condizioni della famigkia, ma non possiamo non evidenziare il tema dell’intervento a pioggia. Con questi provvedimenti che introduciamo, sicuramente utili, non andiamo però mai a differenziarli e renderli proporzionati alla capacità di spesa  delle famiglie e non è secondario. Chi ha redditi familiari importanti magari di questi contributi potrebbe anche fare a meno. Andrebbero calibrati sulla capacità di spesa e sui patrimoni, cosa non minimamente considerato da questo Pdl.

Adele Tonnini Rete

E’ un pdl che non abbiamo esaminato nella sua ampiezza. Abbiamo visto una netta decrescita della natalità negli anni. Quando si fanno questi interventi, bisognerebbe ragionare di sistema: sul perché le coppie non fanno figli o li fanno sempre più tardi. I dati evidenziano disparità tra settore pubblico e privato, cosa su cui è necessario riflettere. Abbiamo cercato poi di capire come arrivare a un termini di analisi degli effetti di questo pdl. D’accordo con Zanotti,  è necessario valutare il peso dei contributi rispetto ai redditi.

Massimo Andrea Ugolini, Sds con delega alla Famiglia, replica

Non sempre una maggiore contribuzione economica equivale a una crescita democrafica. Per assurdo, abbiamo avuto tassi di rialzo nel Dopoguerra, dove la situazione economica era difficile, ma la forza lavoro era fondamentale, per cui le famiglie erano numerose. Oggi le situazioni sono mutate, uno degli elementi maggiormente qualificanti della legge è la volontà di far si che nel percorso di crescita familiare sia la mamma e sua uk papa possono essere partecipi e possono supportarsi nelle varie fasi. Così il papa può subentrare nei congedi ove richiesto.

Per quel che riguarda i dati che citava Zafferani, certamente ci sono gli effetti ‘covid’, quando abbiamo introdotto i primi decreti covid abbiamo posto a riposo diverse donne in stato interessante per preservare la loro salute ed è un elemento che va ad incidere. Sugli aspetti legati al pubblico-privato: si deve verificare il numero dei lavoratori, magari i privati sono di più e anche gli orari di lavoro incidono.

 

San Marino News Agency

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