San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta pomeridiana 12 ottobre 2022

San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta pomeridiana 12 ottobre 2022

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITÀ,
PREVIDENZA
E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT;
TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

– MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE –   Seduta del pomeriggio

 

             Nel pomeriggio prosegue da parte della Commissione l’esame dell’articolato della “Riforma del sistema previdenziale”. Si riparte da uno dei punti più discussi, con la presentazione da parte del Governo dell’emendamento aggiuntivo “Art. 26 bis” (Intervento dello Stato a favore della sostenibilità dei Fondi Pensione). Il testo dell’emendamento è il seguente: “In deroga a quanto previsto dall’art. 5 della Legge 11 febbraio 1983 n.15, a partire dall’entrata in vigore della presente Legge, perseguendo l’obiettivo di garantire la capienza del fondo pensioni nell’ottica di accompagnare la presente riforma nel corso degli anni, dal fondo pensioni stesso viene prelevata una somma fissa negli anni 2023 e 2024 pari a €17.500.000 ; dall’anno 2025 fino all’anno 2032 compreso, pari a €20.000.000 all’anno, e l’intervento dello Stato riferito alle singole gestioni, per il suddetto periodo, garantisce annualmente il pareggio tra le rimanenti entrate contributive e uscite previdenziali”.
Seguono gli emendamenti di Libera e di Rf. 1) Il primo di Libera è “l’Emendamento  aggiuntivo di un articolo 26-bis: Art. 26-bis (Intervento degli attivi del Fondo Pensioni a favore della sostenibilità del sistema)”.  La proposta prevede che fino al 2032, oltre all’intervento dello Stato a sostegno del fondo pensioni è pari al 25% delle entrate contributive annuali, se dovesse comunque esserci un disavanzo del fondo superiore , il prelievo delle riserva non sia superiore a € 10.000.000 per ogni anno e fino al 2032. 2) Mentre l’emendamento di Rf, “Art.1 ter Aggiuntivo”, esclude la possibilità di attingere alla “Riserva tecnica” a copertura del disavanzo per una cifra superiore a 5 mln di euro.

In riferimento all’emendamento art.26 bis del governo, “in sostanza, si va indicare che in deroga alla previsione per cui lo Stato deve contribuire al fondo pensioni per i lavoratori subordinati fino al 25% delle entrate contributive”, spiega il Sds Roberto Ciavatta.  Quindi, “se è ipotizzabile che nei primi 2-3 anni vi possa essere una riduzione dell’importo versato- prosegue- è altrettanto vero che successivamente, nel corso di questi 10 anni, l’impegno dello Stato superi il 25%”.  Perciò, “a fronte di questo, c’è dunque un prelievo fisso dal fondo pensione che serve- puntualizza il Segretario di Stato- per evitare che tutto il disavanzo sia finanziato dai Fondi pensioni”. Infatti, “Ci troveremo tra un decennio ad avere un disavanzo che non sarebbe possibile coprire con il 25% di versamento da parte dello Stato e si dovrebbe attingere alla riserva tecnica per somme superiori a quelle previste in questo testo”.  Infine, “in accordo alla Segreteria Finanze e con tutta maggioranza siamo riusciti a definire questa formulazione, cercando di andare incontro alla richiesta delle organizzazioni sindacali di ridurre quanto meno i primi anni la somma preventivata che precedentemente era stata indicata pari a 20 mln di euro”.

Da parte dei commissari di Libera e Rf viene espressa forte contrarietà all’emendamento del governo, rispetto cui anticipano il voto contrario. Per Matteo Ciacci, Libera “questo articolo dimostra quanto costi il tempo che andiamo a comprare, ovvero  10 anni- sottolinea- e andiamo ad aggredire il futuro delle generazioni incidendo in maniera molto limitata su interventi strutturali a livello previdenziale”. E ancora: “Si sta ipotecando il futuro di chi verrà dopo di noi. E non si può essere d’accordo”. E “tra l’altro- lamenta Ciacci- l’emendamento arriva con un blitz in Commissione”. Andrea Zafferani, Rf stima che, grazie a questa misura,  “tra  8 -10 anni il fondo pensioni sarà dimezzato e si avrà un disavanzo fuori controllo che la riforma non riesce ad affrontare”. In particolare, “spero abbiate approfondito l’impatto sul sistema bancario- fa notare- e che questo progressivo venir meno dei depositi avvenga senza drammi”. Anche Rf, anticipa, voterà contro a questo emendamento.  Guerrino Zanotti, Libera, piuttosto osserva come dal proprio emendamento wsi inviti a un uso del fondo molto più ridotto, di fronte abbiamo diversi decenni e abbiamo necessità che gli attivi non vengano bruciati in pochi anni”. Per Zanotti inoltre “intervenire in modo massiccio su quel tesoretto- manda a dire- è segnale di egoismo rispetto alle future generazioni”. “Non contestiamo nel nostro emendamento che quel fondo sia intoccabile- precisa Vladimiro Selva, Libera-  possiamo ragionare di usarlo per accompagnare la riforma”. Ma preoccupa che non vi sia un arco temporale definito in cui “si chiuda la forbice tra entrate e uscite del fondo, aggiunge. “Così 20 mln di euro per noi sono una cifra troppo alta per un tempo così indeterminato- conclude- qui iniziamo ad attingere alle riserve senza sapere quanto sarà lungo il percorso”.

Al contrario, dalla maggioranza Emanuele Santi, Rete, motiva e difende il provvedimento. “Questo è l’articolo che ha fatto più discutere anche in maggioranza- ammette- tanto che in prima lettura era stato tolto per ulteriori approfondimento”. Santi chiarisce però che l’intervento di fatto “garantisce un mantenimento del fondo”. Inoltre, assicura che non si attingerà mai del tutto a 20 mln di euro l’anno, perché si devono considerare anche le entrate derivanti dai 9 mln di euro del Fondo veicolo di Banca Cis e da un tasso di interesse più alto che si avrà, “una volta che i fondi siano messi a reddito”. “E’ stata la scelta più difficile- conclude- ma con la formulazione trovata si è trovato un giusto equilibrio per mantenere fondo di riserva e fondo pensioni”. Quindi Gian Carlo Venturini, Pdcs, boccia l’emendamento di Libera: “I dati li conoscono tutte le forze politiche- ammonisce- sappiamo che dal 2026 il poi il 25% di contributo dello Stato non basterà più, e che quello che propone Libera, con l’aggiunta di 10 mln di prelievo, è un metterci una pezza, ma la coperta è corta”. Mentre “i 17,5 mln per i primi due anni- fa notare- sono persino forse superiori alle necessità del pareggio”. In replica agli interventi, Roberto Ciavatta, Sds per la Sanità, fa notare che chi critica  i prelievo del fondo è “come chi attraversa il deserto con l’acqua nella borraccia, ma piuttosto muore di sete perché non vuole berla”. E chiede ai commissari: “Il giorno che il 25% insieme ai 10 mln di euro proposti non sono sufficienti, chi paga? O si deve dire che tagliamo le pensioni o che quell’anno non le paghiamo, perché questa- stigmatizza- è la posizione di Libera”. Ciavatta invita ad ‘essere seri’: “Ogni anno le uscite delle pensioni aumentano di 10 mln di euro e noi, con questa proposta, ci impegniamo a dire che finché ci sarà bisogno noi paghiamo”.  E “siccome non possiamo fregarcene e dire ‘ci penserà il prossimo governo’- continua- ci pensiamo adesso. E non possiamo addossarci colpe”. Infine, “l’intervento è di assoluto buon senso- conclude- le parti economiche e i sindacati fanno il loro ruolo, il nostro è quello di tenere sostenibile il disavanzo del fondo pensioni”.  Infine, gli emendamenti di Rf e Libera sono respinti, quello del governo viene approvato con 10 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuto.

Si procede con l’esame dell’emendamento di Libera 26 Ter sul riscatto degli anni di laurea che prevede una riduzione degli importi richiesti del 30% per gli under 45, del 15% per gli over 45. L’emendamento viene respinto, ma il Sds Ciavatta si impegna a compiere una verifica sulla sostenibilità del fondo nel caso di una riduzione del costo dei riscatti.    

Viene quindi presentato l’emendamento del governo articolo 27 “ Contributo temporaneo dello Stato al Fondo Pensioni Lavoratori Subordinati” che prevede una riduzione della scontistica Smac prevista per l’acquisto di carburanti (10 centesimo a litro invece degli attuali 15 centesimi) e un aumento del costo dei tabacchi (10 centesimo a pacchetto), per finanziarie il fondo pensioni. Come spiega il Sds Ciavatta, questa misura porterà 2,5 mln di euro l’anno, grazie alla riduzione degli incentivi sui prodotti petroliferi, e  circa 300 mila euro dalle vendite dei tabacchi.
Dml e Rf presentano entrambi emendamenti abrogativi all’articolo, con le medesime motivazioni.
 “Siamo consapevoli serva ogni tipo di risorsa per ricostruire il fondo pensioni- spiega Gaetano Troina, Dml- ma questa misura che va a incidere sui consumatori non la riteniamo una modalità corretta per farlo. Non è infatti il momento per intervenire sul costo di prodotti petroliferi-energetici”. Ancora più critico Andrea Zafferani, Rf: “Mi sembra un articolo un po’ della disperazione, per la serie ‘raschiamo il fondo del barile con quello che troviamo’”. Ma soprattutto che rema contro le famiglie proprio alle prese con il rialzo delle bollette e dei prezzi di beni di prima necessità. “Qui sta battendo forte l’inflazione- fa notare- vi stiamo chiedendo da mesi di fare qualcosa e ci troviamo che diminuisce il contributo sul prezzo, e in sostanza aumenta, il prezzo dei carburanti sule famiglie. Si riduce invece una delle grandi agevolazioni che il nostro sistema ha con la Smac”.  L’Emendamento del governo viene approvato.

Segue l’approvazione di diversi articoli che vengono riformulati accogliendo parzialmente gli emendamenti presentati dalle forze politiche.

             I lavori si interrompono con l’approvazione del’articolo 31 “Codice della previdenza sociale e complementare”, modificato con l’accoglimento dell’emendamento di Dml.  

L’esame della Riforma previdenziale proseguirà domani mattina dalle ore 10.

 

San Marino News Agency

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy