San Marino. Consiglio Grande e Generale, 15 luglio, seduta mattutina. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 15 luglio, seduta mattutina. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14-22 LUGLIO

MARTEDI’ 15 LUGLIO – mattina

I lavori del Consiglio grande e generale riprendono dal “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici” che si è concluso con la presentazione di due ordini del giorno, uno di maggioranza e uno presentato dalla forze di minoranza che, in dichiarazione di voto, annunciano comunque il proprio voto favorevole ad entrambi.

A conclusione della seduta, l’Odg delle forze di maggioranza viene approvato all’unanimità, mentre quello dell’opposizione respinto con 22 voti a favore e 29 contrari.

Di seguito un estratto degli interventi:

Comma 8. “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”

Gian Carlo Capicchioni, Psd: “Prima o poi i nodi vengono al pettine e il momento è arrivato. Anche se è stato un fulmine a ciel sereno, si è rotto il meccanismo di controllo della politica su tutto e su tutti. Qualcosa sta cambiando e una linea di demarcazione l’ha tracciata la commissione d’inchiesta su Fincapital. Le indagini degli ultimi tempi, se confermate, evidenziano fatti inquietanti, tutto nasce dal connubio politica-affari.

La posizione del governo di scegliere, indirizzare, accelerare ha creato opportunità immense, studiate a tavolino. Un sistema di corruzione e malaffare che ha portato al disastro di oggi. Signori in delirio di onnipotenza hanno sprecato risorse immense che dovevano essere utilizzate per il bene della collettività. Devono pagare per quanto fatto e restituire fino all’ultimo centesimo. E con loro chi ha partecipato al banchetto.

Tanto è stato comunque fatto in questi ultimi anni per contrastare la corruzione. Il Psd nel suo congresso ha approvato un codice etico. La svolta politica è in atto. Questa maggioranza ha un compito importante: risollevare il Paese. Non tutta la politica è sporca, anzi la maggioranza di quest’Aula non ha nulla a che vedere con il passato. La giustizia faccia il suo corso, la politica le darà appoggio”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Un conto è la questione morale, un conto le indagini della magistratura. La seconda ricerca le responsabilità individuali, la prima riguarda le responsabilità politiche. La magistratura indaghi in tempi celeri secondo le dinamiche del sistema giudiziario, senza invasioni di campo della politica. Utilizzare la politica per profitti personali è un atto da condannare.

La questione morale riguarda tutte le vicende che hanno messo in forte imbarazzo il nostro Paese. L’esigenza di chiarezza e legalità pesa molto ora. E la certezza del diritto è un imperativo categorico. Chi ha commesso condotte illecite deve rispondere penalmente, ma va garantita la difesa. Per questo sostengo la proposta della commissione d’inchiesta su questo specifico argomento al termine della fase inquirente.

I tempi sono cambiati, ma non basta. La politica deve dare una risposta alle famiglie povere, a chi è senza lavoro, ai giovani. Anche questa è questione morale. Dal governo serve uno scatto in avanti per dare prospettiva in pochi mesi. Altrimenti ci potrebbero essere proteste e accelerazioni politiche”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Questo è un dibattito molto importante. Offre un’occasione di riflessione molto profonda. Al Paese chiediamo uno sforzo di cambiamento, che dipende molto dal contesto mutato. Come classe politica fatichiamo a trasmettere la reale portata del cambiamento. Ma non possiamo permetterci in questo momento così difficile di occultare la consapevolezza necessaria.

La società sammarinese è arrabbiata con la politica. Chi perché non è stata in grado di mantenere il benessere, chi perché non è capace di fare intravvedere un futuro. Ma non possiamo fermarci, il Paese deve cambiare. I processi in corso non possono fermarsi, devono ridare credibilità al sistema. Va valorizzato il tribunale per il suo operato, dando strumenti affinché possa compiere il suo dovere. Sono disposto a parlare delle cose che mi riguardano, ma questa è un’Aula politica. E in politica le rappresentanze hanno diverse forme: partiti strutturati e movimenti. I primi sono essenzialmente organizzazioni portatrici di progetti di cambiamento. I problemi non si risolvono cambiando un governo, ma i partiti devono trovare il modo di agganciare le soluzioni politiche e devono farsi carico della trasformazione in atto. Ho letto la lettera del Pd al M5S: mi ha sorpreso la comunicazione. E soprattutto la chiosa. Era firmata Debora, Matteo e un altro nome. Questo dà il senso di come mutano le cose. Sta a noi trovare i percorsi migliori per dare avvio ai cambiamenti”.

Luca Lazzari, indip.: “Nel 1861 Roma viene nominata capitale del Regno e diventa oggetto di una forte speculazione immobiliare. La bolla scoppia e lo Stato interviene a sostegno delle banche. Viene nominata una commissione d’inchiesta e si scopre che la Banca romana è la cassaforte di un gruppo di politici massoni, della loggia Propaganda, anticipatrice della P2. Il governo cerca di insabbiare tutto e Alvisi si confida con amici. Così il presidente Giolitti scrive a re Umberto I, ma poi scappa a Berlino per evitare l’arresto. Nel 1981 la Repubblica pubblica un intervista a Berlinguer, che descrive i partiti come macchine di potere e di clientela. Sono federazioni di correnti con boss e sotto-boss, hanno lottizzato tutto.

La questione morale non è dunque nuova alla politica. Nel dibattito c’è il richiamo continuo a concetti alti, ma astratti, come l’onestà, il rinnovamento. Dobbiamo rendere più trasparenti i profili di chi si candida. Ma la corruzione a San Marino si è fatta sistema, toglie l’orgoglio di appartenere a una storia unica. Per cui occorre scendere in profondità. Il Consiglio non è più principe, lo sono le oligarchie del denaro. La democrazia sammarinese è gravemente compromessa. E il tribunale non può difenderla. La politica deve trovare la strada per uscire dal malcostume, inaugurare lo stato di diritto e dire basta a quello di grazia. I partiti devono chiedere scusa, ma non basta”.

Denise Bronzetti, indip.: “Mi aspettavo un dibattito diverso, anche per il richiamo utile e doveroso della Reggenza. Siamo di fronte a un passaggio storico e la politica deve dare una lettura scevra da interessi particolari. La questione morale non può bloccare il Paese e l’azione di governo. Occorre spingere l’acceleratore sulle cose da fare. Ma serve comunque grande attenzione. Si deve andare fino in fondo e chiarire le posizioni dei singoli, che spesso rappresentano i partiti che a loro volta sono un grosso pezzo della nostra democrazia. Finché non sarà stata fatta chiarezza nei partiti più rappresentativi diventa più difficile concentrarsi sulle cose da fare. Occorre sgombrare il campo da queste situazioni.

Non deve succedere come per l’ultima commissione d’inchiesta. La relazione emetteva condanne politiche, ma i partiti interessati non se ne sono fatti pressoché niente. Se si vuole cambiare, i partiti devono avere il coraggio di andare fino in fondo. E così deve fare la politica per le scelte e per i progetti per il Paese. C’è un’intera classe dirigente che operando con trasversalismo conduce il Paese, applicando metodi che non hanno più diritto di tribuna rispetto alle scelte internazionali. La malapolitica non vuole ritirarsi, per cui mi aspetto una grandissima solidarietà in Aula, una stretta per fare muro contro chi non vuole he il Paese cambi”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Anch’io ho trovato piatto questo dibattito. Volenti o nolenti, garantisti o meno di una classe politica, quasi tutti in Aula hanno scheletri negli armadi. La politica è l’arte di saper governare un Paese. Se è viziata, putrefatta, a cascata la corruzione si espande a tutta la società. Si dice che la magistratura deve fare il suo corso, ma non credo che in molti ci credano davvero. Sento che alcuni esponenti politici parlano di pulizia e codice etico, mentre nei loro organi hanno persone citate dalla commissione Antimafia. Queste persone sono metastasi.

Noi politici rappresentiamo i cittadini, la politica è passione. Ma questo Paese non è stato gestito, è stato in continua emergenza. E nessuno fa mea culpa e si presume che la magistratura debba pulire la politica. La gente non ha più fiducia nella vostra politica. Occorre rimanere attaccati alla realtà, invece questo dibattito è fantasia. Se la politica deve evolvere, deve partire dall’interno dei partiti. Poco contano i codice etici ora. Manca il senso della comunità, qui si crede solo nel dio denaro. Per cui non stupitevi se qualcuno mette le mani addosso a un politico. Siamo a questo punto. La politica è passione, non arricchimento personale”.

Franco Santi, C10: “Parliamo di corruzione, giustizia e democrazia. Ben venga l’azione riformatrice del Paese, anche se molto ci è stato imposto da fuori. La politica deve interrogarsi sulle condizioni per cui questo sistema si è affermato e introdurre gli anticorpi necessari ad evitarlo. Deve riaffermare la capacità di dettare la linea mettendo davanti a tutto l’interesse della collettività. Negli ultimi 20 anni questo ruolo non lo ha svolto e ha indebolito il Paese.

Si è verificata la convergenza verso un pensiero dominante con il denaro al centro di tutto. La comunità non è stata in grado di discriminare tra ciò che è giusto e ciò che è facile. Affermare la certezza del diritto e una magistratura efficiente servono per dare una risposta di sistema a questa profonda fase di crisi. Abbiamo fatto debiti per alimentare privilegi e corruzione. La politica deve rinnovarsi nei metodi e nelle persone. E per farlo serve la partecipazione attiva della cittadinanza. Come Gramsci diceva l’abulia non è vita, l’indifferenza è il peso morto della storia”.

Francesca Michelotti, Su: “La corruzione domina perché gli interessi politico-affaristici attraversano i muri. Per restare impunita deve fare proseliti. E la Bcs è stata la sede di una guerra per bande e il crocevia di finanziamenti per la politica. Quante più persone si sporcano, tante più si prodigheranno per difendere il sistema di corruttela. Tante risorse pubbliche sono state dissipate a favore dei corruttori e dei politici disonesti. C’è anche chi ha seguito percorsi personali per arricchirsi, come sembra il caso di Podeschi. E chi ha violato la legge negli interessi del Paese. Il finanziamento del consenso elettorale è stato fondamentale. E così la democrazia va a farsi friggere.

Cominciamo dai fatti più eclatanti, perché paghi chi ha le responsabilità maggiori per primo.

Marco Gatti parla di nuova tensione etica e spero che non si sbagli. Ma quando nel 2012 il caso Podeschi arrivò in Aula non si fece nulla. E non è solo colpa della Dc. Con la relazione Fincapital le candidature di Gatti, Podeschi e Stolfi diventarono imbarazzanti, per questo la commissione fu importante.

Le crisi di governo sono state dovuto allo scontro tra buona e cattiva politica. La cupola sammarinese era preda di faide intestine, ma più spesso alleata per i suoi interessi. Invece i politici per bene hanno stentato a coalizzarsi. I primi segnali di cambiamento risalgono al 2007, prima della crisi mondiale, che ci ha anche aiutato ad accelerare. Non credevo all’arresto di Podeschi, ero felice perché il tribunale funziona, la prova che lo Stato ricomincia a funzionare. Certo non siamo ancora in porto. Ma sono offesa dalla mancanza di distinzione di Zeppa: se accusa gli innocenti si macchia di una colpa grave”.

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Plaudo al finale di Michelotti. Che cosa accadeva nel nostro Paese nel 2008? E 20 anni prima? Quante commissioni d’inchiesta prima del 2008: una sul casinò con 5 relazioni conclusive. Ridicolo. Non venivano aperti fascicoli nemmeno a seguito di rogatorie. Dopo il 2008 ci sono stati molti adeguamenti normativi. Sono state cambiate le regole. C’è stata la svolta senza precedenti  della commissione Fincapital, nonostante il tentativo di delegittimarla. Ora le commissioni su Carisp e probabilmente sul conto Mazzini.

Qualcuno ha cambiato idea, non noi. Il sistema istituzionale è stato messo nelle condizioni di combattere la deriva. E il tribunale mostra più di altri un cambiamento di passo. Il Consiglio grande e generale deve fare quadrato intorno al terzo potere dello Stato. Oggi la questione morale non è più qualcosa con cui convivere. Qualcuno ha presentato un’analisi superficiale del fenomeno, maggioranza e governo come manica di truffatori. Respingo totalmente, bisogna distinguere. Accuse lanciate a vanvera riprese dal web. Alessandro Rossi sparava contro Ap. E’ una persona per bene e in questi giorni opera dei distinguo, rivolgendosi al popolo del web che attacca Ap. Al governo noi abbiamo spalato fango, non siamo stati soli, ma determinati.

Valentini rappresenta la Dc senza scheletri. Non siamo come tutti gli altri. La questione morale non mi preoccupa ora, mi preoccupa la lotta alla disoccupazione”.

Marco Podeschi, Upr: “Abbiamo spesso parlato di moralità in Aula. L’iniziativa del Ps di avviare un dibattito partiva dall’incapacità de governo di affrontare la crisi. L’economia è sempre più in crisi e sulle nostre test pende la questione morale. Ora si fa la lista dei buoni e dei cattivi e qualcuno fa distinguo per dimenticare un passato non proprio trasparente. Mi ricordo strani messaggi nell’estate del 2012 per stare lontani dall’Upr a rischio tsunami. Eravamo stati molto critici sul bonifico di Bcs e su Crrsm-Delta-Sopaf. Con un ex segretario di Stato che spiegava come affrontare certi eventi costati centinaia di milioni di euro. Nel settembre 2009 il Consiglio grande e generale nominò un suo membro presidente della Fondazione San Marino.

Ci sono vari fatti su cui fare chiarezza: alfa, beta, gamma, membri del congresso di Stato; Fingestus; commissione Fincapital; bonifico Bcs; Colombelli-Milutillo-Galan; nomina di Gumina; Bisignani-P4; E-vox. Ci sono inchieste estere ma a san marino l’eco è stata ovattata. Serve una commissione d’inchiesta anche sul Conto Mazzini. Si mescola giustizia e politica, ipocrisia con chi vuole attaccare i propri avversari. Si fa finta di niente verso registrazioni che tirano in ballo attuali segretari di Stato. Potrebbero esistere dialoghi tra membri del governo e persone legate all’arresto di Galan. Chi fa parte di questo organismo deve pensare a come il Paese può uscire da tutto ciò, occorre tracciare linee di sviluppo per un Paese in crisi di identità. Ma dove sono il cambio di passo e la discontinuità col passato?”.

Paride Andreoli, Ps: “Il Ps esprime forte preoccupazione non solo per le vicende giudiziarie, ma anche per l’economia del nostro Paese. La nostra richiesta era per aprire un dibattito sulla questione morale, e ieri è stata approvata dopo mesi la commissione d’inchiesta su Crrsm-Delta-Sopaf, ma anche sulla situazione economica-sociale del Paese. Governo, maggioranza e opposizione dovrebbero avere gli stessi intenti ora, il bilancio è in grande sofferenza e l’economia in difficoltà.

Non c’è stata la convocazione straordinaria, ma oggi siamo qui a parlare di un problema che interessa tutto il Paese. La politica non può rimanere ferma, deve reagire.

Come Ps abbiamo sempre ribadito che le commissioni d’inchiesta non possono contrastare il lavoro della magistratura, per cui vanno aperte quando il fascicolo è chiuso. Abbiamo un odg che poi leggerò, firmato da tutta l’opposizione.

Il Consiglio grande e generale, in relazione delle posizioni emerse nel dibattito […], ribadito il rispetto per l’attività della magistratura […], considerato l’odg già approvato il 22 marzo […]; si impegna a istituire commissione consiliare d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità politico-amministrative nella galassia Bcs […]  sarà composta da 10 membri, 5 maggioranza e 5 opposizione […]”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Se affrontiamo ancora la moralità della politica è perché si sono prodotte tante riforme. Molti passi sono stati fatti. Il sistema economico non è rimasto lo stesso, è di molto cambiato, a partire dal 2005 con la legge sul finanziamento ai partiti e la Lisf, poi la legge elettorale, la fine del segreto bancario e delle società anonime. Poi la legge antiriciclaggio, la disponibilità verso lo scambio automatico di informazioni e tanto altro.

Molte vicende sono state imposte dall’esterno, ma poi la strada l’abbiamo percorsa anche da soli. E molte delle cose che arrivano alla giustizia ora è più difficile che accadano. Dobbiamo essere in grado di cogliere lo spirito dell’epoca e andare più avanti. Essere innovativi contro la corruzione. Si parla del passato, si punta il dito, ma non di cosa l’Aula dovrebbe fare. Il Psd pensa a un codice di condotta dei parlamentari, per codificare una serie di impossibilità o di necessità di dichiarazione su quattro elementi: conflitto di interessi, dichiarazione dei redditi e delle proprietà; spese e indennità nel ruolo di parlamentari; relazioni con lobbysti, imprenditori e professionisti. Non è solo qui in Aula che si esercita la funzione politica. Dobbiamo discutere anche delle responsabilità dell’economia, degli immobiliaristi, dei professionisti. Se conferiamo più potere alla disponibilità dell’amministrazione sugli appalti, allora le possibilità di corruzione si sposteranno in altri luoghi”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Non avremmo mai pensato di intervenire su una situazione come quella in corso. Foschi ha detto che serve una politica al di sopra dei sospetti. Significa distinzione con la magistratura, interesse del Paese su tutto. Ma non è compito della magistratura rinnovare la politica. La politica deve rinnovarsi. In Aula, nei partiti e in tutti gli organismi. Nessuno è al di sopra della legge. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Un’azione forte e contrastata. Sul giusto processo il governo è caduto tre volte. Nella legislatura precedente ci sono state molte difficoltà nei commissariamenti di Finproject e Bcs. Abbiamo interrotto il Consiglio perché emergevano forti richiami sull’azione di Bcsm. Siamo sicuri che eravamo tutti in buona fede? C’è stato anche il sindacato verso un magistrato durante il passato governo. Ci sono state non conferme di magistrati. Sul progetto di legge sulle fondazioni l’allora segretario di Stato per la Giustizia disse che era il caso di aspettare. Forse qualche ex Psd, ex Dc, socialista vuole bloccare il percorso, si riunisce con quei giovani di Psm, con l’aiuto di Severini. Occorre trasparenza anche sui giornali e sui siti d’informazione.

Andiamo avanti con le commissioni d’inchiesta, andiamo fino in fondo con magistratura e politica. Non vogliamo ostacolare la verità. Abbiamo presentato una richiesta di commissione d’inchiesta all’inizio del dibattito. Andreoli ha letto un altro odg. Qualche mese fa avevamo detto no perché indagare su tutto spesso vuol dire non indagare. Il Ps ci scuserà, il dibattito economico è importante e ci sarà l’occasione per farlo

Considerate le indagini giudiziarie sul Conto Mazzini […], ferma la costituzione in parte civile dell’Eccellentissima Camera […], il Consiglio grande e generale si impegna a istituire una commissione d’inchiesta per accertare responsabilità politiche e amministrative […], più precisamente le responsabilità politiche dei soggetti coinvolti […]; la correttezza degli atti adottati []; le responsabilità anche amministrative per connivenze, omissioni e ritardi […]; quant’altro dovesse emergere; la commissione è costituita da 10 membri, cinque per la maggioranza e cinque per l’opposizione, per non creare interferenze e ritardi con l’indagine, sarà istituita al temine dell’istruttoria penale in corso, e comunque entro il 30 novembre 2014”.

Repliche

Roberto Ciavatta, Rete: “Mi preme fare alcune osservazioni alla luce del dibattito che si è appena concluso. Chi ci ha sentito discutere si è chiesto come è possibile che in Consiglio nessuno sapesse? Immagino che da casa si chiederanno: o sono ingenui i consiglieri oppure sono falsi? I rappresentanti della maggioranza hanno più volte detto che oramai la classe politica è al di sopra di ogni sospetto. Io non penso sia così ed anzi non ritengo sia giusto abbassare la guardia. Io credo che ci siano ancora poteri forti che tirano i fili del sistema e dentro il Congresso di Stato c’è ancora chi risponde a questi poteri forti. Questo l’esecutivo dovrebbe prendere atto di quello che sta accadendo e fare vero taglio col passato. In molte delle leggi che sono state fatte si nota l’influenza dei poteri legati alla Massoneria e alla Compagnia delle Opere: sono leggi malate. Roberti? Non metto in dubbio che parli per tutelare se stesso e per ripicca personale. Ma voglio che continui a parlare. Vengano fuori tutti i nomi. I pesci piccoli facciano i nomi dei pesci più grandi. Si inizi a parlare. Si senta Roberti, si valuti tutto quello che dice e si mettano le persone coinvolte davanti alla sbarra”.

Paride Andreoli, Ps: “Prendo atto della volontà del consigliere Mazza di affrontare un dibattito sugli aspetti economici. Me ne compiaccio. Ma chiediamo chiarezza sui fatti avvenuti a San Marino poco chiari. Penso in primis alla vicenda Chalet”.

Alessandro Mancini, Ps: “Siamo delusi da questo dibattito perché non volevamo parlare solo di questione morale. Registro con piacere le parole del capogruppo della Democrazia Cristiana di confrontarsi sui temi che preoccupano il paese: disoccupazione e crisi economica. L’ordine del giorno delle forze di opposizione è molto chiaro e preciso e parla della galassia Banca Commerciale di quel cancro che voi stessi avete definito “il problema dei problemi”. Ecco perché vogliamo parlare del “Conto Mazzini”, del bonifico milionario e dell’indagine Chalet”.

Andrea Zafferani, Civico 10: “Le recenti vicende giudiziarie ci manifestano la devastazione culturale e sociale, prima ancora che economica, che ha colpito il nostro Paese. E che è retta e voluta dai due grandi partiti che hanno governato San Marino in questi anni. E non può passare il messaggio che sono stati solo Gatti, Stolfi e Podeschi. Non sono solo loro. Proprio le persone che in questi anni hanno provato ad opporsi a questo modello sociale e culturale devono capire che non si risolvono solo così i problemi: in primis perché ci sono ancora persone legate a quel sistema anche in Consiglio e, forse, se alcune accuse verranno confermate, anche al Governo. I poteri forti e le cricche sono ben presenti nel Paese. Nel Paese c’è un’emergenza morale ma anche un’emergenza di tipo progettuale dato che siamo completamente fermi da un anno e mezzo. Io spero che le voci critiche all’interno dei partiti che denunciano questo stallo sappiano scegliere. Io voglio fare le distinzioni e voglio avere fiducia del fatto che chi dice da tempo queste cose si comporterà in maniera conseguente”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Vorrei dire al consigliere “Robespierre Ciavatta” che se non avesse l’immunità lo avrei già denunciato. Dire che nel Psd c’è qualcuno che ha avuto dei riferimenti nella commissione Anti-Mafia è grandissima falsità. Non è che il fatto di provenire da un Movimento che sicuramente non ha responsabilità dell’attuale situazione, permetta di dire tutto e il contrario di tutto. Rispetto agli ordini del giorno presentati in particolare da quello presentato dall’opposizione, che in gran parte dei commi si sovrappone col nostro, mi preme sottolineare che si segnalano alcuni casi non oggetto di indagine. Se ci saranno delle conseguenze penali a San Marino saranno tenute in considerazione nella commissione d’inchiesta che andremo a formare. Terremo in considerazione tutti quegli eventi”.

Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini: “Le parole non servono perché ognuno rimane sulle sue posizioni. Stiamo però facendo tutti dei proclami per aumentare la moralità di questo Paese. Mi piace vedere come uno usa la responsabilità quando ce l’ha: io credo di dover dire che questa trasformazione è una trasformazione in atto. Io so bene e credo che sia documentabile quali sono state le tappe nel mio partito, ma anche al Governo, dove si è visto chiaramente chi era che voleva servire una certa concezione della politica e chi non lo voleva fare. Dare la colpa ai grandi partiti e dire è “tutto uguale” è facile. Ci sono però atti e fatti che dimostrano come la Dc abbia voluto il cambiamento. E’ tutto perfetto? No. Però non riconoscere che dentro queste realtà c’è un patrimonio di esperienza e valori che portano a cambiare la politica. I migliori sono quelli che avendo delle responsabilità hanno dimostrato da che parte stanno”.

Gianfranco Terenzi, Pdcs: “Non si può fare di tutta l’erba un fascio tra tutti coloro che sono presenti in Consiglio da venti anni. Non tutti quelli che appartengono alla classe politica devono essere considerati implicati in azioni legali. I miei impegni istituzionali mi hanno tenuto lontano dall’essere calamitato dal potere. Non nascondo la forte contrarietà in questa sala nella vicenda dei lotti di Falciano oppure il progetto urbanistico che toglie una splendida visuale al nostro monte. Le soluzioni devono essere concrete: non servono gli slogan. Dobbiamo portare avanti insieme un progetto che ci permetta di dare risposte al Paese”.

Segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni: “Il clima che si respira in questa legislatura deve essere di generale soddisfazione perché la politica sammarinese si è spinta versa la moralizzazione della società. E’ un’opera che dobbiamo fare e che deve vedere coinvolta la politica e tutta la cittadinanza. Si premi il merito e si mandi avanti chi è più bravo: a quel punto diventeremo un paese normale. Io vorrei che questa legislatura fosse utilizzata non solo per fare chiarezza ma per cercare di costruire una San Marino nuova e diversa. In grado di premiare il merito dei nostri giovani”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Non si può rimanere indifferenti su certe affermazioni offensive, fatte in particolare da Rete. Non fa parte dell’Aula e della maggioranza affrontare l’argomento del comma con ipocrisia. Non sono accettabili certe affermazioni e generalizzazioni. E non si può addebitare ai consiglieri diversi da Rete di essere soggetti che spingono il bottone per ordini superiori. Serve rispetto”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Ricordo a Ciavatta che nessuno dice che il percorso è finito. La strada è difficile e complessa. Molto importante è stato anche il limite di 10 anni per gli esponenti di governo. Mi interessa sapere dove ci sono delle debolezze di sistema. Chi è in Aula oggi conosce le regole e chi non le rispetta deve sapere che si andrà fino in fondo sia a livello politico che di magistratura. Il Paese ha bisogno di risposta e la cosa peggiore per la politica sarebbe chiudersi su se stessa. Ognuno risponde con la propria faccia al Paese”.

Nicola Renzi, Ap: “Sono rimasto perplesso per alcuni passaggi. Forse qualcuno aveva un copione preordinato: o confondere tutto oppure fare distinguo basati sulla novità. Guardiamo al pedigree di chi è in Aula. Credo che di novità ce ne sia pochina. Qualcuno vuole che non si faccia chiarezza? Abbiamo chiesto di fare le cose come si deve, di concentrarsi su una questione. Isolarsi dicendo come si è puliti non serve a niente. La prova dei fatti viene quando si devono prendere decisioni difficili. Noi vigileremo affinché si faccia chiarezza fino in fondo. Mi sembra che la volontà ci sia”.

Mario Venturini, Ap: “Quando parliamo di questione morale io mi preoccupo di respingere i tentativi che provano a farci pervenire qualche schizzo di fango. Ribadisco che dal 2006 abbiamo iniziato un’opera di pulizia insieme ad altri. La politica ed il popolo sammarinese hanno il vizio di perdere la memoria, per ragioni genetiche ma anche per malafede e interessi. Non appartengo a Comunione e Liberazione. Ho avuto la possibilità di aderire a questo gruppo ma non ho accettato. Non sono legato a Cl ma trovo inopportuno tirare in ballo tanto Cl quanto la Massoneria. Poteri forti? Chiaro che ci sono ma l’importante è non soccombere dinanzi ad essi. Votiamo contro odg dell’opposizione ma siamo disponibili in qualunque momento a proposte di istituire commissioni d’inchiesta per tanti casi. Lo faremo a tempo debito: la parola mia, che è già stata spesa una volta, la spendo per sempre”.

Dichiarazioni di voto

Roberto Ciavatta, Rete: “Noi voteremo a favore entrambi gli Odg, pensiamo che entrambi vadano nella direzione giusta, ovvero quella di istituire una commissione d’inchiesta che facciano luce sui coni d’ombra della politica di questi anni”.

Rossano Fabbri, Ps: “Intervengo a titolo personale per dichiarare la mia astensione alla votazione di entrambi gli Odg. Lo ritengo doveroso in quanto ho un interesse legato alla mia attività professionale. Mi auguro che tutti i consiglieri che hanno interessi personali in questa faccenda facciano altrettanto non solo perché doveroso, ma perché previsto dalla legge”.

Paride Andreoli, Ps: “Intervengo per dichiarare voto favorevole del mio gruppo consiliare all’odg delle forze di opposizione, ma voteremo anche quello della maggioranza. Ribadiamo e specifichiamo ulteriormente che nel votare l’odg delle forze di minoranza non è che si aprano più commissioni, ma un’unica che indaghi sui diversi filoni della stessa inchiesta Mazzini”.

Andrea Zafferani, C10: “Confermo che anche con l’odg di minoranza rimarrebbe un’unica commissione, solo gli si dà un mandato un po’ più largo. Come è stato il caso dell’ultima commissione che ha indagato sulla galassia Fincapital, qui si chiede che  la commissione indaghi sulla galassia Banca commerciale che, nonostante la filippiche del segretario Valentini, riguarda la politica anche degli ultimi anni. Probabilmente così non servirà istituire altre commissioni, se possiamo far tutti gli approfondimenti del caso su vicende di anni più recenti che potrebbero toccare esponenti con incarichi oggi più rilevanti. Anche da parte nostra ci sarà in ogni caso voto favorevole ad entrambi gli ordini del giorno”.

Ivan Foschi, Su: “La proposta presentata dall’opposizione rimane nell’ambito delle inchieste su fatti specifici, riconducibili a una realtà precisa, la galassia Banca commerciale, dove c’è il Conto Mazzini, Chalet Mose, c’è il bonifico milionario, tutti episodi che rivelano episodi di malcostume tra affari e politica e riteniamo che si debba fare luce anche su questi. E’ un’occasione da cogliere. Non condivido le opposte tifoserie, né chi sostiene che la politica oggi si è pulita e chi dice che sono tutti da mandare a casa. La realtà è articolata. Anche Su voterà a favore di entrambi gli odg”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Intervengo per confermare quanto detto, nessuno è contrario all’apertura di un’altra commissione d’inchiesta, l’elemento di congiunzione della seconda commissione è la corresponsione di denaro in favore di politici, è diverso da tutto quello che riguarda la banca stessa. Il rapporto di denaro può essere corretto o meno, ma coinvolge parti e politici e su questo la commissione deve andare fino in fondo. Respingeremo quello dell’opposizione, ma non c’è nulla in contrasto all’apertura di altre commissioni”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Intervengo per supportare l’odg della maggioranza e per ribadire quanto detto dai colleghi di maggioranza sulla validità generale della proposta dell’opposizione, mi sento di replicare le parole di Venturini, non ho nessuna preoccupazione se emergeranno nuovi elementi che possano essere incorporate nella commissione d’inchiesta. Non c’è nessun timore a valutare tutte le conseguenze di altri casi, ma non possiamo perdere tempo a valutare ipotesi e congetture, non siamo noi a valutare responsabilità penali ma effetti politici”.

L’ordine del giorno della maggioranza è stato votato all’unanimità (esclusa l’astensione annunciata del consigliere Rossano Fabbri), mentre quello di minoranza è stato respinto con 29 voti contrari, 22 a favore e un astenuto.

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