San Marino. Consiglio Grande e Generale, 17 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 17 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14-22 LUGLIO

GIOVEDI’ 17 LUGLIO – sera

I lavori consiliari riprendono in seduta notturna dall’esame del progetto di legge in seconda lettura “Legge di riforma in materia di Aviazione civile”. Sono 25 gli iscritti a prendere parola.

Al termine del dibattito la Reggenza sospende la seduta rimandando a domani mattina l’esame dei 73 articoli del progetto di legge. Dopo un confronto con i capigruppo i Capitani Reggenti spiegano che l’odg sulla questione israelo-palestinese depositato, dato il momento di inasprimento del conflitto, viene in via del tutto eccezionale accolto e sarà messo in votazione domani in apertura dei lavori.

La seduta del Consiglio grande e generale riprenderà domani alle ore 9.00.  

Di seguito un riassunto degli interventi

Progetto di legge “Legge di riforma in materia di Aviazione civile”

Massimo Cenci, Ns, relatore di maggioranza: “L’aviazione civile presenta prospettiva di crescita e potrebbe diventare un tassello importante nella nuova economia sammarinese. L’Autorità è già al lavoro sul registro per renderlo appetibile e gli investitori stranieri stanno dimostrando interesse. Servono però meno burocrazie e più professionalità. Questo progetto di legge riunisce le varie normative adeguando la legislazione agli standard internazionali dell’Icao per un’immediata conoscibilità delle norme sammarinesi. Definisce le linee guida lasciando all’Autorità le questioni di carattere tecnico-amministrativo. Che potrà emanare due tipi di provvedimento: regolamenti e pubblicazioni. E’ inoltre prevista l’esenzione dalla monofase per l’importazione di velivoli con finalità commerciali”.

Roberto Ciavatta, Rete, relatore di minoranza: “Ci sono alcune storture plateali. Quella più plateale riguarda l’onnipotenza del direttore generale e non è dunque chiaro il compito del Comitato esecutivo dell’Autorità. Così si conferiscono poteri strabordanti e non equilibrati a un uomo solo. Indicandone anche nome e cognome, dato che nessuno dei ruoli interni all’Autorità verrà ricoperto attraverso bando di concorso e chi finora vi ha lavorato verrà confermato. E cosa succederebbe se il direttore generale avesse qualche impedimento? Molti dei suoi compiti andrebbero spalmati sul comitato esecutivo.

Un altro problema della legge è la nomina del personale, a partire dal direttore, rinnovato dal governo e senza bando di concorso. Stessa cosa per il personale di supporto. Non si comprende poi perché le incompatibilità dei membri del comitato esecutivo siano stabilite tramite decreto delegato. E strano è stato quanto avvenuto in commissione all’articolo 7: Rete e C10 avevano molti emendamenti sulla figura del direttore e per la maggioranza erano solo in 7. Per cui avremmo potuti ripresentarli oggi. Invece la seduta è stata sospesa. Evidentemente la maggioranza ha già deciso il nome”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Come con il decreto sulle start up, parliamo di sviluppo. E’ un settore di nicchia che dà immagine al Paese e ci dà possibilità di conoscere realtà nuove. E’ in forte crescita. San Marino non può non approfittarne. Sarebbe un errore gravissimo. Malta ha un registro aeronautico in forte crescita e oggi ha noi come concorrente. Non ragioniamo con leggi create ad hoc, ma su normative internazionali. La legge è in base agli standard Icao e saremo veloci nelle risposte. Sicurezza, legislazione attuale e un sistema snello e smart. La connotazione dell’Autorità è in linea con le dimensioni del nostro registro che può crescere. I dati di giugno ci fanno ben sperare. L’Autorità ha già incassato più di 240 mila euro. I costi faticano arrivare a 220mila. Siamo già in guadagno. Il registro prima era passato per eludere il fisco. Abbiamo deciso di guardare avanti. La scelta è stata fatta dall’ex segretario di Stato Mularoni. Chi registra un aereo a San Marino deve essere in regola con il fisco. Cerca snellezza e autorevolezza e sono i nostri caratteri. Ora siamo riconosciuti per la nostra qualità. Se succede un incidente aereo ci sono tutte le normative internazionali. Si è valutata la legge solo sulla figura del direttore. Molti rilievi dell’opposizione sono stati accolti, abbiamo cercato condivisione. In commissione c’è stato dialogo. Un lavoro lungo e piacevole. Il direttore ha molte funzioni, per dare risposte celeri, responsabilizzare la figura e garantire gli standard internazionali necessari. Ora abbiamo circa novanta aerei nel registro, ne dovremmo avere un centinaio, di alta qualità. L’operatività aerea è qui, la parte fiscale a casa. San Marino incassa le tasse di registrazione. Qui occorre essere seri, è una grande sfida”.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “Accogliamo con grande favore il progetto di legge che fa ordine nel settore. Il comparto è un asset importante per il Paese e serve un comparto normativo snello. Non possiamo essere dipendenti da singoli comparti, diversificare è importante. C’è interesse importante da parte di investitori stranieri. L’Autorità sta diventando indipendente dal punto di vista economico, dai 250 mila euro di contributo del 2009. Serve una buona autonomia regolamentare. E il progetto di legge segue le normative più evolute. Lo sportello dà già un ottimo servizio. Si possono sviluppare anche l’aviazione commerciale e il settore nautico. La legge è un punto di partenza per cogliere varie opportunità”.

Andrea Zafferani, C10: “In commissione con Rete abbiamo detto che la legge dal punto di vista della disciplina dell’utilità dell’Autorità centra l’obiettivo. Ma è un percorso scontato. Siamo uniformi per poi utilizzare i nostri strumenti di attrazione. Il settore può essere una nicchia di sviluppo. Ma c’è il problema della implementazione pratica degli obiettivi generali. Qui sta la grande differenza. E lo abbiamo detto chiaro in commissione. Sulla strabordanza del direttore generale il dialogo c’è stato sulla carta. E’ una figura onnipotente, senza contrappesi. Fa regolamenti, emana disposizioni, prende provvedimenti d’urgenza, deroga in libertà, ispeziona velivoli, dà consulenze, determina le sanzioni. Il comitato esecutivo non si sa bene cosa faccia. E non c’è nemmeno un vice in caso di adempimento. Ci sono problemi nelle modalità di nomina di direttore e personale di supporto. Il primo dal congresso di Stato senza concorso; il secondo con modalità poco trasparenti e indirizzate. Una modalità di assunzione clientelare, ancora una volta. Non è accettabile.  C’è stata poi in commissione la votazione ‘poco abituale’ all’articolo 7”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Questo progetto di legge è un testo unico ed è già un valore aggiunto. Recepisce e si adegua agli standard internazionali. Finalmente introduce nella Pa una vera sburocratizzazione: tutti la rivendichiamo, si attribuiscono al direttore funzioni per un’operatività snella, responsabilizzandolo. L’ufficio inoltre si può mantenere da solo. Rispetto la critica sull’onnipotenza. Ma prima vediamo l’operato. Il direttore dovrà risponderne. E forse l’unico ufficio proiettato in ambito internazionale. E’ giusto dargli le capacità per fare vedere dietro un Paese veloce e adeguato. Che c’è uno Stato. Come presidente della commissione, sul rilievo alla votazione non c’è stata nessuna volontà di respingerla. Non mi appartengono i ‘giocucci’. E’ stata interrotta qualche minuto prima perché i 10 emendamenti fossero votati contestualmente. Sono stanca delle insinuazioni che non aiutano i lavori. Ho sempre dato la massima disponibilità al confronto. Rifiuto che non ci sia stato il contradditorio come dice la relazione della minoranza. Sono stati recepiti diversi loro emendamenti”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Le funzioni approvate del direttore del registro automezzi sono molteplici. Contesto le critiche sull’uomo solo al comando. La legge nasce per essere leggera, con elementi di competitività, per attrarre iscrizioni e una certa nicchia. Il regime è quello dell’Icao. Istituiamo l’Autorità che lo rappresenta con una struttura leggera per stare in maniera seria sul contesto internazionale. Il progetto è a reddito ora. Dividendo i poteri la struttura sarebbe stata più articolata e costosa. La responsabilità c’è. La struttura deve essere leggera, altrimenti possiamo chiudere l’attività. Ci sono diverse opportunità di sviluppo. Si sono incontrate due opinioni in commissione, il confronto c’è stato. Non è stato imposta la forza muscolare”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “L’aviazione sammarinese diventa una realtà internazionale, con una Autorità che gestisce l’aviazione civile. L’origine del progetto è nella realtà amatoriale degli anni ’50 dell’aeromodellismo. Da quella passione nasce l’aerodromo di Torraccia. Grazie alle istituzioni che diedero in concessione il terreno. Ora sta diventando il fulcro di una rinnovata e antica sovranità. L’interesse degli stranieri rende necessaria una disciplina organica. Ci apriamo al mondo e dobbiamo garantire gli standard internazionali per lanciare la nostra economia a livello mondiale. L’Autorità già collabora con le migliori realtà internazionali ed è focale nella nuova economia sammarinese. I veicoli commerciali saranno esenti da monofase, facendo crescere il turismo. Dovrebbero essere esenti da tasse anche quelli con peso inferiore ai 5.700 chilogrammi. Gli elicotteri a turbina lo sono. I servizi sono efficaci e ci sono le dovute garanzie. L’incremento può garantire incremento occupazionale”.

Marco Podeschi, Upr: “Comincio ricordando le vittime dell’incidente aereo di oggi, avvenuto nel contesto di una guerra. Su questo progetto di legge abbiamo fatto dei rilievi sulla forma. Il settore è interessante e va sviluppato. Il progetto di legge è un passo in avanti rispetto alla normativa vigente. Ma non mi piace. La maggioranza usa i numeri quando li ha. Sulla legge sull’editoria non fa altrettanto. Capisco la volontà di snellire, ma dare tantissimi compiti a un direttore generale è una scelta politica che non condivido. Velocizzare le pratiche non vuol dire avere una sola persona. Serve organizzazione. La nostra visione dell’ente è diversa. Ci sono solitamente dei comitati cui rispondono i direttori. Le commissioni vanno valorizzate. Sulla sicurezza il livello va mantenuto molto elevato. Se manca il direttore che succede. Serviva una struttura intermedia, non molto spinta. Spero che ci si muova anche nel settore navale. La nautica da diporto può dare importante prospettive. Il nostro patrono è arrivato in nave, invece partiamo dagli aerei. Il direttore fa tutto e potrebbe essere un problema”.

Roberto Ciavatta, Rete: “In commissione si poteva votare prima della chiusura. Solitamente si finisce il comma. In maniera inusuale si è deciso di fare il contrario. E poi i numeri della maggioranza sono stati maggiori. Nessuna polemica. Ma ritenevamo utile ridiscutere gli emendamenti dell’articolo 7, che è centrale. Riconosciamo la disponibilità del segretario di Stato Arzilli, rimarchiamo l’assenza di contradditorio. Su molti emendamenti non c’è stato dibattito. La legge ci dà opportunità, per cui è naturale che si confrontino diverse impostazioni. La critica di base è l’accentramento di tutte le funzioni nel direttore generale, non è garanzia di continuità delle attività. I titoli di studio richiesti sono diversi e lasciare un intero ente nelle mani di una sola persona significa che in caso di assenza saremmo in grande difficoltà. Doveva anche pubblicare online gli atti, abbiamo sorriso in commissione. Serve un bando di concorso, anche in funzione di chi arriverà successivamente”.

Massimo Cenci, Ns: “In commissione il confronto c’è stato. Non associo ai comportamenti di Maria Luisa Berti la parola ‘stravagante’. Il progetto di legge sarà promosso in inglese. Si sottovaluta un aspetto del registro: ci saranno grandi imprenditori e personaggi che verranno a conoscenza della nostra realtà. L’Autorità deve rispondere in maniera efficiente, sempre. Il direttore ha tanti compiti e responsabilità, dobbiamo ragionare in questi termini. Ben vengano standard alti dal punto di vista tecnologico e dell’operatività”.

Franco Santi, C10: “Sono allibito, dovrebbe essere normale l’efficienza, ma diamo merito al merito. Se l’intenzione è creare una struttura snella, perché è previsto che l’autorità abbia un comitato esecutivo, un direttore e i sindaci revisori. C’è un palese disequilibrio nei ruoli. Non c’è scritto che il personale ha un contratto privatistico. C’è un sistema di reclutamento per legge che non ha senso. Non si può scrivere in una legge che un esperto amministrativo deve avere una legge di giurisprudenza. Cosa significa? E buona conoscenza dell’inglese? Serve legalità. Il settore andrà anche bene, ma le diverse vedute sono legittime”.

Tony Margiotta, Su: “Da sempre Su approva la regolamentazione nel settore. Occorre aggiornare le regole per garantire chi si iscrive al registro. Abbiamo presentato emendamenti e criticato l’impostazione sul direttore. Le grandi mansioni. Abbiamo criticato che la legge è impostata quasi esclusivamente per il direttore attuale. Il comitato esecutivo deve avere un ruolo più incisivo. Nella legge si affronta il tema della sicurezza e delle emergenze, e si dice che è il direttore generale che dispone. Abbiamo presentato due emendamenti per coinvolgere la Protezione civile. E’ importante. Ma sono stati bocciati, nella consapevolezza dei alcuni consiglieri di maggioranza della sua necessità. Ma li ripresenteremo. Il dialogo in commissione c’è stato, anche se alcuni punti non hanno avuto ascolto”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Con questa legge si semplifica il quadro normativo e si cercano nuove risorse per il Paese. Mi sorprende l’atteggiamento dell’opposizione. Qualcuno parla di principio di legalità senza sapere cos’è. Si accentrano nel direttore molte funzioni: dare un mandato specifico a un dirigente è la migliore garanzia. E chi sbaglia paga. Non vedo niente di male. Il segretario di Stato Arzilli ha fatto un provvedimento che serve al Paese. Continuiamo”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Il filone è nuovo per la Repubblica. E’ un ruolo che possiamo giocarci con tutti gli altri Stati. Va ringraziato il segretario di Stato Arzilli. E’ fondamentale esplorare settori nuovi, senza ingenerare dubbi sulla legalità. I numeri già dicono che è una nicchia che può dare soddisfazioni, anche sulla riconoscibilità all’estero. Sulla gestione si critica l’accentramento di responsabilità, mentre altre volte lo si richiede. Su molte funzioni inoltre il direttore emanerà ad altri con competenza maggiore. Il percorso si delinea ora, forse la situazione non è ottimale sul lungo termine, ma è efficiente adesso. E’ importante che ci sia un controllo, le regole vanno rispettate. Ed è responsabilità di tutti”.

Marco Gatti, Pdcs: “Il dibattito su un tema molto tecnico è stato esaustivo. Alcune preoccupazioni emerse nella minoranza sono state valutate durante la preparazione della legge. Questo ente nel 2009 riceveva 258mila euro dallo Sato, nel 2012 160mila , nel 2013 140mila, nel 2014 88,5mila. Le entrate ordinarie 104mila nel 2012, 191mila nel 2013 e nel 2014 230mila euro al 30 giugno. I costi nel 2013 erano 220 mila. Le scelte fatte negli anni pagano. Condividiamo l’idea di poche figure, una struttura altamente specializzata. Ma il trend è buono e dobbiamo lavorare su due aspetti: una figura di vice. E c’è opportunità di lavoro per piloti sammarinesi. Ora ne abbiamo solo uno. Dobbiamo creare delle figure da inseguire. La legge è all’inizio, senza passi troppo lunghi. Se i dati saranno confermati, dall’anno prossimo la struttura sarà più complessa, per dare più garanzie alle preoccupazioni delle’opposizione che condividiamo. Sull’inglese siamo in ritardo, è fondamentale”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, replica: “L’intervento di Santi mi ha ispirato. Nella Pa ci sono ottimi uffici e persone e questo non è diverso. Ha solo particolarità speciali. Si tratta di materie specifiche. Dovrebbe essere normale interfacciarci con un ruolo diversi. Margiotta ha dato atto del dialogo in commissione. E sono stati accettati molti emendamenti. E’ il modo migliore per lavorare.

Sul settore nautico svilupperemo. Metteremo mano al registro. Faccio mio le considerazioni di Podeschi. Sarà la fase 2. Ci confronteremo e ci sono già tavoli tecnici aperti in base all’accordo di cooperazione economica. L’ufficio è un veicolo promozionale, di nicchia, ma non così scontato. E’ un’opportunità dove possiamo fare valere la nostra sovranità. Alla fiera di Ginevra il nostro stand aveva la fila e in altri registri un afflusso molto minore. Ci confronteremo su possibili cambiamenti”.

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