San Marino. Consiglio Grande e Generale 18-23 aprile, seduta odierna pomeridiana

San Marino. Consiglio Grande e Generale 18-23 aprile, seduta odierna pomeridiana

COMUNICATO STAMPA 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 18-23 APRILE 2018 

-LUNEDI’ 23 APRILE-  seduta del pomeriggio  

Lo Statuto dell’Agenzia per lo Sviluppo economico è al centro dei lavori odierni, attraverso il dibattito e l’esame del decreto delegato n.38. Mentre il segretario di Stato Andrea Zafferani e i consiglieri di maggioranza sottolineano l’importanza del nuovo ente per la strategia di internazionalizzazione e sviluppo economico, dal fronte delle opposizioni si boccia il metodo con cui si è giunti alla ratifica, stigmatizzando la mancanza di confronto e condivisione. Nel rafforzare la critica, i consiglieri di minoranza citano la comunicazione loro inviata dalle associazioni di categoria. Si ipotizza inoltre che il nuovo ente diventi “l’ennesimo carrozzone” o ancora, si pone attenzione sul futuro degli attuali dipendenti della Camera di commercio o sul contributo non adeguato dello Stato.

In particolare, in risposta alle critiche delle categorie, il Segretario di Stato Zafferani chiarisce i termini della questione, ovvero la definizione del nuovo Cda dell’ente: “Lo Stato -con la Giochi del Titano- è l’unico a mettere soldi nell’ente non avendo nessuno nel Cda- spiega- e ha deciso di continuare a investire risorse ma anche di avere adeguata rappresentanza per prendere decisioni”. A riguardo, Zafferani si dice sicuro che nei prossimi incontri con le categorie ci potrà essere “una buona negoziazione”.

Terminato il dibattito, l’Aula inizia l’esame dell’articolato e degli emendamenti. In particolare sull’articolo 15, che definisce il Consiglio di amministrazione, si sono accese le principali critiche della minoranza relegata a un solo rappresentante sui 12 membri previsti. Ma solo la richiesta di alzare a 5 i rappresentanti delle categorie nel Cda è stata accolta. L’esame dell’articolato proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 15. Ratifica Decreti delegati e Decreto Legge. 

Decreto Delegato n.38 Statuto dell’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di commercio Spa

Andrea Zafferani, Sds Lavoro e Industria Al di là degli obiettivi dell’agenzia per lo Sviluppo, vorrei fare anche punto della situazione in Aula su temi emersi in questi giorni. Il governo era partito e aveva previsto nel suo programma di realizzare un ente privato, sotto controllo dello Stato, per portare avanti le politiche di internazionalizzazione, promozione del sistema e fornitura dei servizi impresa, questi utimi che già svolge Camera di commercio. Ma le prime due funzioni sono nuove nel nostro ordinamento e andavano molto potenziate e rese strutturali e professionali, non improvvisate. E’ infatti limitante fare buone leggi dentro il nostro territorio e che pochi al di là dei confini conoscono. Da qui nasce il ragionamento di organizzare, sistematizzare e professionalizzare la promozione del nostro sistema all’estero. Il governo nel suo programma aveva pensato di istituire un ente totalmente pubblico fondendo le attività della Camera di commercio, in modo fosse chiaro che dietro questa attività ci fosse lo Stato. Nel corso della discussione con i soci di minoranza era emersa  la loro richiesta di non andare a eliminare la legge istitutiva della Camera di commercio, ma di lavorare sull’evoluzione dell’attuale realtà che alterna anche soggetti privati in ottica di prosecuzione dell’attività in corso e per mantenere un forte coinvolgimento delle realtà private. Devo dire che abbiamo condiviso questa proposta, sono una variazione sul tema, ma era  intelligente e l’articolo 73 della legge di bilancio si è mosso per far evolvere la Camera di commercio. In questa evoluzione era però essenziale dare uno statuto più adeguato. Quindi art. 73 prevedeva una delega per cambiare lo Statuto che oggi discutiamo in Aula. Il tema delle risorse economiche: Camera di commercio ad oggi dipende molto dalla Giochi del Titano, il governo ha fatto sforzo di portare da 80 a 130 mila euro il contributo dello Stato quest’anno,  ed è il primo passo di uno sforzo che vuole essere sempre più importante per dare risorse certe a un ente che sarà sempre di più un punto centralw nella strategia di attrazione d’impresa.  L’ente si compone di due unità, internazionalizzazione e Camera di commercio, che dovranno lavorare in sinergia e avrà un unico Cda che dovrà indicare le linee su cui muoversi. Si mira così a creare una struttura più snella e operativa possibile. Sulle funzioni dell’ente: la parte dell’internazionalizzaizone è nuova, la parte legata alle funzioni che la Camera di commercio svolge oggi, per quel che riguarda la tenuta dei registri ci sarà il passaggio allo Sportello unico imprese. Nel corso del tempo si compiranno le riflessioni su interventi per focalizzare sempre più l’attività per l’attrazione degli investimenti.

Sulle discussioni con i soci di minoranza: l’interlocuzione è andata avanti nei mesi, venerdì c’è l’assemblea della Camera di commercio, per questo si è voluta un’accelerazione nei confornti in queste settimane che ha portato a degli scambi. Prima dell’assemblea ci sarà un altro incontro per capire e precisare i requisiti dei membri del Cda. E’ emersa infatti la necessità di chiarire che la maggioranza dei membri del Cda – che saranno con nuovo Statuto aumentati a 13- siano persone con esperienza imprenditoriale o manageriale. Nell’emendamento del governo è indicato il numero dei membri del Cda, ma siamo intenzionati a ragionare e concordare requisiti più precisi con i soci di minoranza. Altro tema evidenziato è quello sulla protezione dei soci di minoranza su eventuali perdite. L’ente non le realizzerà, ma dovesse capitare, è stato chiesto -cosa anomala- che i soci di minoranza non debbano intervenire e che solo lo Stato intervenga a coprire le spese.  Su quanto evidenziato dai sindacati, ovvero la protezione dei dipendenti dell’attuale Camera di commercio. Il governo ha detto che questo tema non va affrontato nello Statuto, ma su altri tavoli, comunque c’è la volontà da parte del governo di salvaguardare l’attuale occupazione. Mi impegno a far sì che ci possa essere un dialogo per trovare soluzioni, servirà implementare la nuova attività e speriamo ci sia la possibilità di utilizzare alcuni dipendenti di Camera di commercio che si rendano disponibili. Chi si occuperà dell’internazonalizzazione difficilmente però sarà inquadrabile come dipendente, un po’ perché sarà retribuito in base ai risultati, un po’ perché non sarà una figura con orari e sede precise, ma avrà enorme autonomia.

Luca Santolini, C10 Abbiamo ritenuto fin da subito l’Agenzia indispensabile per lo sviluppo del Paese, non posso che essere sosddisfatto oggi per la ratifica del decreto. Se da un lato in questa fase il governo sta cercando di supportare al massimo le imprese esistenti sul nostro territorio- e lo abbiamo visto anche in questo Consiglio- dall’altra ci sono nuovi segnali positivi per la nostra economia. Per esempio Anis, da una sua indagine pubblicizzata di recente, evidenzia che il contesto industriale sammariense sta facendo fruttare i suoi asset investendo anche in risorse umane. Per la promozione del nostro Paese e per fornire informazioni utili all’estero oggi abbiamo la Camera di commercio e una serie di professionisti, ma scontiamo poca organizzazione con azioni scordinate tra Segreterie corpo diplomatico e uffici. Non c’è stata mai una visione unitaria su cosa vuole dire fare impresa a San Marino. Obiettivo del governo è avere un unico fulcro, l’agenzia, che avvicinerà imprenditori e li metterà in contatto con i comparti per l’avvio dell’impresa. Oggi c’è difficoltà a concretizzare eventuali manifestazione di interesse, per questo servono competenze, conoscenze e contatti, per questo si è pensato di scomporre l’agenzia nel settore ‘internazionalizzazione’, con un team di professionisti che conoscono il Paese a livello normativo, supportati da ambasciatori, con il compito di concretizzare il lavoro di relazioni svolto dalla parte diplomatica. L’attività principale è quella di attrazione degli investimenti esteri di spessore, per portare occupazione qualificata, è attività aggiuntiva a quella che c’è già , e sarà portata avanti in ambito imprenditoriale e anche  turistico. Questa è una di quelle iniziative verso cui tutti dovremo remare nella stessa direzione, giusto avere diverse visioni, le critiche e i suggerimenti per migliorare. Il segretario e la maggioranza sono aperti ai contributi e mi auguro il dibattito serva a individuare criticità del decreto in modo costruttivo per puntare a migliorarlo.

Teodoro Lonfernini, Pdcs Difficile essere contrari al ragionamento del consigliere Santolini. Siamo tutti in favore dello sviluppo del Paese, inteso anche in favore di organismi con una propria funzionalità in questo senso, ma è importante essere coerenti con elementi di base di economia ed efficienza. Se no creiamo solo un altro carozzone. Sgombro il campo dall’idea che questa agenzia sia un ‘carozzone’, ma  per evitare questo, deve essere impostata fin da subito con efficienza. E non sempre il lavoro è stato svolto in modo che possa portare a efficienza. Questo decreto non ha auto infatti un confronto per portare avanti un dispositivo efficiente. Potevamo avere molti più momenti di confronto prima di arrivare all’esame e al voto del decreto e far diventare la società a tutti gli effetti operativa. È legittimo da parte nostra dirlo. Doveva essere fatto un lavoro precedente. Se lei oggi promuove il sistema paese con l’agenzia per lo sviluppo, deve fare in modo che quello che ha promosso poi si verifichi nel Paese. Sulla parte della Pa è stato completato il lavoro verso efficienza? Io dico di no. E ancora: quei 130 mila euro di contributo dello Stato bastano solo per dotare 1 risorsa di una valigia in mano, 130 mila euro non sono niente. Servono risorse adeguate. Avete recentemente liquidato la società Convention visitors bureau senza dare la possibilità a chi lavoravalì di dimostrare che il piano triennale era funzionante o meno. Mi sarei aspettato una valutazione per inserire una sorta di ramo dell’agenzia per dedicarsi al settore del convention bureau.

Alessandro Cardelli, Pdcs Quando sindacati e tutte le categorie fanno osservazioni sul decreto, dei problemi di fondo ci sono e bisognerebbe ammetterlo. La Dc è da sempre a favore dello sviluppo, ma per riuscirci bisogna fare le cose concretamente. Secondo voi nel contesto in cui siamo oggi, siamo un Paese attrattivo, che può dire ‘venite a investire a San Marino’? L’imposta patrimoniale tassa i patrimoni netti delle proprietà. E come si concilia con l’attrarre imprese? Qui si penalizza chi ha un’alta patrimonializzazione e contribuisce all’economia nazionale Credo anche io che il contributo di 130 mila euro da parte dello Stato- seppure riconosco l’aumento- sia poco. Dovremo destinare ulteriori risorse per dare alla comunicazione u aspetto prioritario, dopo aver fatto riforme che ci rendano concorrenziale.  Sul testo presenteremo emendamenti. Non capisco in particolare perché non si vuole dare una rappresentantività giusta alle organizzazioni datoriali. Nel Cda chiediamo 5 alle membri associazioni su 11 membri. Chiedo di rivedere la vostra posizione. Mi auguro si arrivi ad un confronto per migliorare il decreto con l’obiettivo finale di portare investitori in territorio, con l’invito rivolto alla Segreteria di ascoltare tutti gli attori. Se tutti insieme vogliamo sviluppo, lavoriamo per portarlo e non per favorire la recessione.

Pasquale Valentini, Pdcs Santolini dice che l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo economico con la nascita di nuove imprese e rilanciare le esistenti, per sconfiggere la disoccupazione e riequilibrare il bilancio dello Stato, non si possa non condividere. Ma bisogna essere sinceri: il percorso che fa questo progetto smentisce gli obiettivi.

Perchè la Camera di commercio e quanto creato non ha funzionato e si interviene dopo un anno? Se ne parlava da tempo che ci fosse la necessità di una riforma, ma non si arrivava al dunque. Cosa ha fatto arrivare al dunque? Nel gennaio 2017 quando il Segretario ha lanciato la nuova ipotesi di agenzia, abbiamo presentato un Odg che chiedeva di sapere quale era la valutazione che portava alla riforma e quale il confronto da fare, e come coinvolgere quello che doveva nascere rispetto quello che c’era già. Per avere risposta dobbiamo arrivare a novembre scorso, in Commissione esteri facciamo un riferimento sul tema dove viene ripetuto lo slogan e anche un nuovo Odg finisce lettera morta. A questo punto siamo arrivati al 12 aprile, all’incontro dove ci è stato detto che il decreto è già emesso e ‘noi il 23 vogliamo andare in ratifica perché il 27 andiamo in assemblea, ci dispiace che l’Anis ci abbia fatto perdere tempo, noi vogliamo la maggioranza del Cda e con gli imprenditori non ci troviamo d’accordo’. E’ accettabile un percorso di questo genere per un provvedimento che dovrebbe avere il carattere da far dire alle categorie che ‘se le cose vanno così non si presenteranno in assemblea’? Questo modo di procedere non ci pone delle domande?

Marianna Bucci, Rete Il Segretario Zafferani ha parlato di evoluzione, ma a mio avviso è una involuzione mascherata da evoluzione. Perchè dico questo.  Perchè a mio avviso questo decreto va a snaturare ulteriormente la Camera di commercio, le sue finalità e va a minare la speranza di un cambiamento. Perchè? Perchè la Camera di commercio è per sua natura un ente che deve ssere dotato di autonomia funzionale, cioè non rappresenta una comunità ma rappresenta un sistema di imprese, rappresenta l’economia reale del paese, e non lo Stato o la politica! Per questo motivo era stata concepita slegata dallo Stato, perchè l’economia reale è vivace, dinamica, lo Stato invece risponde a logiche totalmente diverse e la politica è volubile (io non ricordo nemmeno quale sia stato l’ultimo governo in grado di portare a termine una legislatura completa, forse negli anni 90). Attraverso questo decreto il legame con lo Stato viene portato all’ennesima potenza perchè anche se parla di una società di diritto privato, il finanziamento è legato a doppio filo alla disponibilità del governo e della giochi del titano. La Camera di commercio era nata su basi diverse, tra l’altro dopo un dibattito lungo due anni che è stato sintomatico della delicatezza del ruolo che l’ente avrebbe dovuto svolgere. E la sintesi che si era trovata tra le diverse parti sociali, affinchè fosse autonoma, era quella di prevedere da statuto che Camera di commercio si finanziasse annualmente con una percentuale delle tasse di licenza (minimo 6% max 10% definita de Decreto Reggenziale). Invece ogni governo ha preferito andare in deroga a questa modalità prevedendo un finanziamento statale che è diminuito di anno in anno. Il rapporto tra Camera di commercio e Stato è sempre stato concepito come parassitario, non è mai stata vista come un’opportunità. Per me è importante invece che si capisca quali sarebbero i benefici di una Camera di commercio autonoma.

Vanessa d’Ambrosio, Ssd La divisione ‘internazionalizzazione’ avrà come attività privilegiata l’attrazione di investimenti diretti e qualificati per far ricadere sul territorio tecnologie, nuove conoscenze e servizi strategici e che determini occupazione aggiuntiva o qualificata  o che dia attuazione a progetti di interesse nazionale. Tra le diverse funzioni anche il supporto al congresso di Stato, al corpo diplomatico e all’amministrazione nello svolgimento do azioni volte alla promozione del sistema economico e finanziario sammarinese. Quattro i desk di supporto: ‘invest in San Marino’, ‘visit San Marino’, ‘Think global’ e ‘study in San Marino’, in tal modo si riesce ad avere un monitoraggio continuo del servizio offerto e la possibilità di fare politiche attive per ogni settore. Questa divisione consegnerà una relazione annuale al Consiglio. La divisione ‘Camera di commercio’ è dedicata alla promozione di interessi del sistema imprese sammarinesi, incluse quelle in fase di avviamento. Le sono attribuite funzioni di sostegno del sistema dell  imprese di tipo amministrativo e di erogazione di servizi reali in un ottica di efficienza, economicità. In generale non possiamo pensare di trasformare e migliorare il tessuto economico di San Marino senza apportare modifiche sostanziali all’assetto attuale che è molto pesante e lento.  Invito tutti a cambiare prospettiva e a pensare di essere imprenditori che vogliono investire a San Marino. Finalmente San Marino avrà un’agenzia che opera sia sul fronte interno ed esterno, riconoscibile e ‘smart’. Ricordo che è interesse di tutti qui dentro che l’agenzia per lo sviluppo non diventi un carrozzone e dobbiamo in questo far tesoro delle esperienze passate.

Jader Tosi, C10 Qui si parla di cosa è stato San Marino ieri, mettendola in chiaro davanti a un microfono. Questo microfono promuovono anche San Marino, nella misura in cui la politica e noi qua dentro siamo in grado di mantenere fede al nostro mandato, di essere servitori della Repubblica, di scontrarci certo, ma senza per questo far pagare il costo al Paese. Le cose che stiamo facendo oggi si sapevano da tempo, è vero consigliere Valentini, peccato che si dovevano anche fare per tempo. Arrivare di colpo e cambiare una prospettiva che dura da più di 20 anni diventa devastante. Noi qua ci accapigliamo come galletti in un recinto, parlando male del nostro Paese senza volerci mettere nulla, senza dire che i sacrifici devono essere fatti perché altrimenti il paese non esisterà. Credo che bisogna dire invece che i provvedienti vanno discussi con la volontà di discuterli, e non di boicottarli.

Gian Carlo Venturini, Pdcs Questo decreto ha dell’inverosimile se non dell’assurdo. Se 20 anni fa si è costituita la Camera di commercio e si è deciso di farvi partecipare parte politica e le categorie, e lo scopo era permettere l’interazioni con analoghe istituzioni di altri paesi ed diventare nel tempo strumento di riferimento per le attività economiche. In questo il ruolo dello Stato, con il 51% delle quote, era significativo. Il resto era ripartito con categorie, Abs e università. Si è deciso allora di definire lo statuto di diritto privato con accordi anche parasociali intesi alla condivisione di questo importante strumento. Quando venne la proposta dell’agenzia di sviluppo, come forza politica avevamo presentato un Odg, il 30 gennaio, in cui si chiedeva al Segretario compentente di attivare un confronto anche all’interno del Consiglio grande e generale per definire le linee di indirizzo. L’Odg è stato rigettato. Nello stesso tempo, la settimana scorsa c’è stato un incontro, qualche ora prima che fosse pubblicato il decreto.  La Segreteria Industria ha promosso un incontro per le 16,30 per discutere eventuali proposte sulla modifica dello statuto dell’agenzia di sviluppo, proposte che sono state illustrate in quella sede, ma quando i nostri rappresentanti sono usciti a quell’incontro, appena 15 minuti dopo è stato pubblicato il decreto nel bollettino ufficiale. Non è che come opposizione chiediamo di incidere nelle scelte fondamentali del governo ma almeno chiediamo condivisione e la possibilità di contribuire per migliorare gli interventi, è il minimo che possiamo chiedere.  Senza considerare che nella struttura attuale ci sono ancora dei dipendenti e che forse, come indicano le organizzazioni sindacali, il loro ruolo futuro non è chiarito nello Statuto. Quindi bene decreto, ma all’interno dei diritti dei lavoratori, del confronto democratico e del rispetto degli accordi con le categorie. Auspichiamo, pur non condividendo il percorso fatto, anche se riteniamo utile la definizione di una struttura come l’agenzia, che possa incidere sulla promozione della nostra realtà. Abbiamo presentato emendamenti tesi a migliorare il testo presentato.

Andrea Mina, Pdcs Ho ascoltato la relazione del Segretario. Quello che sorprende è un po’ tutto il percorso. Ho preferito ascoltare meglio il collega Santolini che in apertura di dibattito è stato molto positivo quando ha auspicato un confronto, anche se in ritardo, in quest’Aula. Non si può non condividere il principio di promuovere il Paese avendo come unico obiettivo l’interesse stesso di San Marino. Ma questo ‘cozza’ molto su come ha agito- lei Segretario ma intendo anche il governo- per fare tutto questo. Resto colpito dalla velocità delle date nel mese di aprile: il 12 emette il decreto, il 23 chiede di andare in ratifica, oggi siamo qua in Consiglio, e il 27 vuole andare in Assemblea. Io non so in quali incontri abbia trovato tutta questa condivisione, viste le note di sindacati e categorie, dove vi è contrarietà totale. Contesto questo modo di fare, pare evidente vi sia la volontà di avere il controllo generale sull’intera gestione di questo organismo.

Nicola Selva, Rf

Fino ad oggi in Aula abbiamo prevalentemente parlato del settore finanziairo, delle banche, perché c’era un problema che andava affrontato con la massima priorità. Ora si comincia a parlare anche di sviluppo, discusso al’interno di un piano di stabilità generale del Paese. Sento però critiche su possibili forzature, che si deve invece aspettare per trovare massima condivisione, tutte cose che vanno dette, ma vorrei fare una premessa. E’ urgente rilanciare lo sviluppo economico di San Marino, specialmente incentivando la nascita di nuove imprese, aiutando a crescere quelle esistente. Una politica come questa che è indispensabile per ripartire e dare risposta concreta a problemi oggettivi come  la disoccupazione e per sostenere le entrate dello Stato.  Questi sono i principali obiettivi di quanto andiamo a discutere oggi. E nessuno può contestare che in passato c’è stata poca organizzazione nel promuovere il Paese. 

Alessandro Mancini, Ps Non credo che con questo provvedimento si risolvano con uno schiocco di dita tutti i problemi del paese e che si rimetta in moto l’economia. Prima di tutto, non si modifica uno Statuto con un decreto delegato, c’erano altri strumenti, un iter legislativo chiaro, prova ne è la modifica dello Statuto Aass che verrà in Consiglio grande e generale. Non mi sembra neanche giusto che si faccia promulgazione decreto qualche giorno prima dell’assemblea dei soci. Nella sostanza, la Camera di commercio non se l’è inventata la Repubblica di San Marino, c’è in ogni paese evoluto, sono strumenti importanti di raccordo tra imprese e Pa, e il cuore della Camera di commercio sono gli operatori economici, proprio perché c’è quella flessibilità tale per evidenziare criticità e rispondere di conseguenza in modo tempestivo. Nonostante abbia sempre criticato che la nostra Camera di commercio aveva zone d’ombra e lacune, non nascondo che avrei preferito potenziarla dando al suo interno margine di intervento, indirizzo a chi tutti i giorni aveva dei problemi, e non alla politica. Oggi succede invece una cosa a cui la nostra Repubblica è abituata da tempo. Quello che non può fare direttamente la Pa lo fa la sua ramificazione. Questa agenzia altro non è che una ramificazione dell’amministrazione, Segretario,  e mi preoccupa, non solo perchè rischia di essere l’ennesimo carrozzone, ma perché c’è il rischio non abbia tempi giusti di reazione per rispondere alle esigenze. Certo che è importante farci conoscere fuori di qui, tante volte abbiamo detto che il nostro corpo diplomatico come mission deve avere la promozione del nostro sistema. L’idea che si relazioni con chi vive i problemi, va benissimo, mi spaventa sia però inserito in un carrozzone, questo il termine giusto. Difficile pensare che possa avere successo.

Fabrizio Francioni, Ssd Rimango stupito quando ascolto consiglieri con esperinza decennale che ci vengono a dire ‘ ma noi lo sapevamo già che quella cosa non funzionava’. Oggi arrivano ‘però quello che fate voi è sbagliato, perché non vi confrontate con noi’. Strano anche oggi ascoltare interventi di questo genere. Non v’è dubbio che ormai da un decennio circa il nostro sistema economico sia caduto in una profonda crisi dovuta a più fattori, interni ed esterni, andando verso una certa chiusura nei confronti di quanto arrivava dall’esterno e creando problemi relazionali. Se anni fa  il sistema poteva essere attrattivo, negli ultimi anni, con la caduta dei pilastri economici, il Paese ha perso la sua peculiarità. Si sono quindi susseguite norme che hanno reso sempre più difficoltoso l’accesso e l’esercizio dell’imprenditoria. Anche se siamo un piccolo Paese, siamo riusciti ad affogarci in un mare di burocrazia. Questo decreto va nella direzione di risolvere una serie di problematiche che hanno reso poco attrattivo il nostro sistema. E’ importante sottolineare che l’agenzia avrà una impostazione di tipo professionale tesa alla promozione di San Marino all’estero, teso alla ricerca di investimenti e al supporto d’impresa.

Fabrizio Perotto, Rf Con questo decreto, si da vità a una nuova società che ha come obiettivo principale far conoscere la Repubblica all’estero, attrarre investimenti e mettere in campo tutti i servizi legati all’internazionalizzazione e all’analisi economica. Altro compito fondamentale sarà quello di rapporto e contatto diretto con l’università per mettere in campo l’attività di formazione nel campo dell’internazionalizzazione. Con l’ufficio turistico avrà come mission quello di convogliare i flussi turistici nella nostra Repubblica. L’agenzia ha anche il compito di elaborare proposte normative, promuovere e creare e supportare servizi e iniziative a sostegno dello sviluppo economico, senza dimenticare di incentivare interessi di imprese già presenti in territorio. La ripartizione in Camera di  Commercio e internazionalizzazione è finalizzata a un duplice obiettivo: sostenere imprese esistenti nei loro sforzi per l’internazionalizzazione e promuovere il brand San Marino all’estero. Questo decreto getta basi per nuova economia del nostro paese, fatta di aziende sammarinesi già operanti in territorio, con l’affiancarsi di nuove realtà che stanno già mostrando interesse verso il nostro paese, ma non ricevano assistenza adeguata.

Davide Forcellini, Rete Vorrei capire, se è veramente importante questo passaggio normativo, come mai questo decreto arriva oggi in Consiglio, senza però- anche se il Segretario su questo ha sviato- la dovuta condivisione con le categorie sociali. Vorrei capire il punto di vista della maggioranza sulla loro lettera. Dall’intervento del segretario non ho capito infatti la risposta alle parole allarmanti di Osla, Usc etc. che esprimono disappunto per le modalità che di fatto ‘hanno vanificato la possibilità di un fruttuoso confronto preliminare’, come riferisce la comunicazione giunta ad ogni consigliere. Ricordo che con questo modo di fare sono stati già fatti errori clamorosi in questa legislatura, ricordo il non aver ascoltato gli ordini professionali sull’articolo 79 del Testo unico, per la vendita di immobili su cui dobbiamo quindi correre ai ripari perché si è tirato dritto. Cosa andiamo a promuovere all’estero, andiamo a dire agli imprenditori che possono investire ma poi non possono acquistare immobili perché il testo unico lo impedisce?

Denise Bronzetti, Ps E’ indiscutibile come lungo gli anni, all’interno di questo Consiglio, si è intervenuti sul ruolo della Camera di commercio. Il segretario si dovrebbe ricordare di aver condiviso, qualche Finanziaria fa, un emendamento dall’opposizione per ridurre il finanziamento delo Stato nei confronti di Camera di commercio. Questo perché il ruolo di Camera di commercio aveva necessità di essere ridefinito, di funzionare meglio e perché si era detto che era una società di diritto privato la cui partecipaizone d parte dell’Ecc.ma Camera doveva essere mano mano sempre meno presente e parimenti intervento dello Stato in termini finanziari in favore di questo istituti. E’ impressionante come un governo- che è legittimato a proporre in Aula suoi provvedimenti-  per ogni cosa che affronta viene attaccato da ogni soggetto interessato. Riuscite a scontentare tutte le volte tutti. Capico la necessità di mettere le bandierine, però signori bisognerà venga valutata l’effettività delle norme che portate, se sono in grado di cogliere gli obiettivi indicati, quando da tutte le parti vi si dice che non vanno bene. Ma quando è che vi fermate? Non è un fatto trascurabile quello che vi hanno chiesto i soci, ovvero di aspettare l’assemblea per discutere delle modifiche, no, si tira dritto e si ratifica decreto con forza dei numeri, cambiando l’assetto di Camera di commercio, con una nuova maggioranza interna e le decisioni saranno prese da altri.

 Margherita Amici, Rf

Valentini con candore virginale si chiede cosa non abbia fuzionato oggi e dice che quando finalmente si interviene non va bene, continuando con la critica a tappeto degli ultimi mesi su tutti gli argomenti. Le associazioni datoriali: fino a questo momento Camera di commercio, oltre a finanziarsi con le attività che rappresentano il suo core business , veniva finanziata tutti gli anni con un contributo  diretto dello Stato, i soci di minoranza hanno parimenti apportato finanziamenti? A me non risulta, questo è il punto. Portatemi almeno un esempio di una società privata in cui si verifica un patto leonino come questo, in cui un solo socio paga tutta la baracca e gli altri membri hanno propri membri nel Cda.  Alle imprese interessa un processo di sburocratizzazione: il fatto che determinate funzioni siano concentrate e si possa interlocuire con un’unica entità quindi è un valore aggiunto. È così strano poi che lo Stato voglia avere voce in capitolo e decidere chi vada a pubblicizzare la Repubblica all’estero?

Giuseppe Maria Morganti, Ssd L’agenzia dello Sviluppo mette in sintonia azioni istituzionali ed azioni che diventano parte dello Stato a tutti gli effetti, non è quindi solo una riorganizzazione di Camerca di commercio. Credo sia una scelta intelligente quella di tenere vivo il ‘messaggio’ di una istituzione che è più leggibile dai nostri partner internazionali, ma anche avere potenziato e reso operativo tutto un segmento legato alla possibilità di mettere a frutto la presenza della Repubblica a livello internazionale, all’interno dei numerosi rapporti bilaterali che maturano, e non può che portare a definire una precisa opportunità reale anche in termini di capacità di fare impresa. Ecco la dimensione per dare pieno sostengo al provvedimento che ha generato qualche polemica da parte dele associazioni e delle categorie che si sono sentite un po’ esautorate dal loro ruolo, ma non è così.  Il loro ruolo viene valorizzato. Segretario, facciamo in modo di non fare un carrozzone e che questa macchina sia più efficiente possibile.

Francesco Mussoni, Pdcs Intervengo per esprimere la posizione del mio gruppo. Ci auspichiamo questo ente non sia – e lo sarà molto probabilmente, purtroppo- un organismo che aggiunge burocrazia, costi e diventi una sovrastruttura che non serve granchè. E io sono convinto sia così che questo provvedimento non possa creare un cambio di passo per un paese che si deve promuovere.  Mi pare piuttosto si creino organismi già confezionati per organizzare dirigenti. Manca budget, la definizione dell’investimento per promuovere  il Paese, non è un problema solo di statuto. L’auspicio è che le premesse al provvedimento e la sua pesantezza non si traducano in insuccesso. Ci vuoe un mestiere, una formazione, mi pare in questi anni nella Camera di commercio ci sia stato questo sforzo, forse era meglio dargli più fiducia che toglierla.

Gian Matteo Zeppa, Rete Ringrazio il segretario Podeschi che ha portato un progetto di legge per la modifica dello statuto dell’Aass e non un decreto. Ricordo le vesti stracciate nella precedente legislatura dal Segretario Zafferani contro l’abuso di decreti. Qualcuno ha detto che è un decreto smart, qualcun un altro ha parlato di una economia virtuosa, sfido a trovare qualche imprendotore virtuoso entrato in Repubblcia con le normative fatte, come le residenze elettive, che non hanno nessun controllo. Morganti dice che non sono esautorate le categorie, si vede che non ha letto il comunicato in cui si parla di mancata volonta di condivisione sulle scelte su Camera di commercio. Poi l’articolo sul direttore generale, di fatto senza nome e cognome si dice chi sarà ricoprirà l’incarico.

Andrea Zafferani, Sds Lavoro e industria/replica

Al di là delle critiche sul metodo, tutti hanno reso chiara la necessità che ci sia nel nostro Paese una struttura che si occupi professionalmente di fare questa attività che riconduciamo all’agenzia dello svilupo ed è un punto di partenza importante. Non è certamente un intervento salvifico e che da solo può riportare il Paese ai fausti di un tempo, è uno degli elementi che si colloca nella strategia di rilancio del paese che cerchiamo di mettere in campo, la promozione del paese è un elemento essenziale di questa strategia. Altra chiave importante di unificazione delle funzioni in un unico ente, sarà anche quello di avere un unico sito internet a dare informazioni necessarie a chi vuole investire nel paese. Anche avere una riorganizzazione di ciò che oggi è sparpagliato a livello informatico, con la traduzionee in lingua inglese, è parte di questa stategia del progetto seguito da me e dal collega Renzi che oggi ha impegni istituzionali e riferirò a lui le considerazioni emerse.  In generale, abbiamo cercato di copiare il più possibile lo statuto attuale della Camera di commercio, di intervenire meno possibile, tutti ci auguriamo l’agenzia funzioni. Questo è l’inizio del lavoro e se vogliamo la parte più facile, più difficile sarà la parte esecutiva per cui ci vorrà l’impegno di tutti. Qualche collega si riferiva alla presa di posizione delle associazioni categoria, sostenendo che l’intervento non avrebbe creato consensi. Avrei avuto difficoltà a pensare il contrario. Lo Stato- con la Giochi del Titano- è l’unico a mettere soldi nell’ente non avento nessuno nel Cda. Lo Stato ha deciso di continuare a investire risorse ma anche di avere adeguata rappresentanza per prendere decisioni, tema che richiedeva dei dialoghi e saranno approfonditi la prossima settimana, sono convinto che la proposta fatta sul Cda possa essere una buona negoziazione.  Nella prossima assemblea dei soci andrà rinominato il Cda e chiaramente le regole andavano stabilite prima, non dopo. Venturini ha fatto rilievi sul coinvolgimento che non c’è stato con le opposizioni perché il decreto è stato  emesso il giorno dell’incontro. In quella sede ero stato chiaro che il decreto sarebbe stato emesso in quella gornata per poterlo iscriverlo nell’ufficio di presidenza, ma anche che avrei voluto ulteriori incontri prima delle ratifica, incontri che, per un motivo o l’altro, le opposizioni hanno rifiutato di avere, non ho cercato di polemizzare su questo.  Sulla copertura economica dell’agenzia: le risorse di 130 mila euro non sono adeguate, posso concordare e confermo la volontà di crescere anno dopo anno e di dare autosufficenza all’ente nei limiti degli stanziamenti di bilancio.

Repubblica di San Marino, 23 Aprile 2018/01 

 

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