San Marino. Consiglio Grande e Generale 19 maggio mattina

San Marino. Consiglio Grande e Generale 19 maggio mattina

In mattinata riprende il dibattito al comma 10, sugli interventi di razionalizzazione delle sedi scolastiche, a partire dalla replica del Segretario di Stato per l’Istruzione, Andrea Belluzzi. Le posizioni di maggioranza e opposizione restano molto distanti sulla proposta del governo di accorpare in modo progressivo i due plessi delle scuole elementari del Castello di Città a Murata.
A dibattito concluso, viene quindi
respinta l’Istanza di Arengo n.16 che chiede una revisione della decisione di chiudere la Scuola di San Marino Città con 31 voti contrari e 9 astenuti. Respinto infine anche l’Ordine del giorno di Repubblica futura per impegnare il Congresso di Stato a sospendere ogni decisione circa la cessazione dell’attività scolastica del plesso ‘La Sorgente’ e ad attivare un adeguato e continuo confronto con tutte le parti per predisporre un piano decennale per la gestione dello sviluppo del sistema dell’istruzione”(35 voti contrari e 10 favorevoli).

Si passa ad affrontare la Ratifica dei decreti delegati, decreto legge. Ratificati quelli non scorporati, si apre il dibatitto sul Decreto Delegato 22/02/2021 n.25 “Modifiche al Codice Ambientale e successive modifiche – Incentivazione alla corretta gestione dei rifiuti”. Il Segretario per il Territorio Stefano Canti spiega la ratio dell’intervento: “Un anno e mezzo fa, quando mi sono insediato, mi sono trovato di fronte alla pratica del ‘caso Beccari’, di lì abbiamo chiamato il Coordinameno della Protezione civile, in cui sono emerse molte idee per sistemare questa problematica”. In sostanza, “molti articoli di questa modifica tratteranno la questione rifiuti- chiarisce Canti- il provvedimento va ad aumentare la responsabilità per produttori e gestori dei rifiuti e va ad introdurre strumenti per introdurre maggiori garanzie per lo Stato, in caso di bonifica eseguita da amministrizone pubblica, va ad integrare norme e in materia gestione rifiuti e integrare la disciplina della bonifica dei siti contaminati, nonché si inaspriscono sanzioni e si incentiva una corretta gestione dei rifiuti”. In riferimento al caso da cui è scaturito il decreto: “Nella zona di Murata ci sono tre siti/capannoni pieni di rifiuti a seguito di una gestione non oculata della società Beccari- spiega il Segretario di Stato- ad oggi è un danno ambientale, sono stoccati nei capannoni rifiuti che possono creare situazioni di pericolo e con il decreto cerchiamo di dare una risposta concreta alla definizione di questa procedura”. Il decreto, dall sua emissine ha già prodotto dei risultati: “Dei tre siti contaminati- prosegue Canti- uno è stato bonificato e un’altra società sempre presente in ambito di gestione rifiuti all’interno del nostro territorio aveva anch’esso capannone pieno di rifiuti che ha provveduto a smaltire per il 50%, ed entro qualche mese provvederà alla pulizia completa”. In definitiva, “abbiamo dato con questo decreto una importante impronta di cambiamento nell’aspetto ambientale”. La seduta si interrompe sul dibattito relativo al decreto di cui a livello bipartisan viene espresso apprezzamento e l’opposizione annuncia alcuni emendamenti. I lavori riprenderanno nel pomeriggio.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattina al comma 10.

 

Comma 10 a) Riferimento del Congresso di Stato in merito agli interventi di razionalizzazione delle sedi scolastiche;

b) Istanza d’Arengo perché sia rivista la decisione di chiudere la Scuola di San Marino Città e di destinare l’edificio come sede dell’Istituto Musicale Sammarinese e perché la sede di tale Istituto sia individuata presso l’attuale Scuola di Murata (Istanza d’Arengo n.16);
c) Votazione Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri Nicola Renzi, Fernando Bindi, Sara Conti ed Andrea Zafferani per impegnare il Congresso di Stato a sospendere ogni decisione circa la cessazione dell’attività scolastica del plesso “La Sorgente” e ad attivare un adeguato e continuo confronto con tutte le parti per predisporre un piano decennale

per la gestione dello sviluppo del sistema dell’istruzione

 

Repliche

Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione

Voglio ringraziare il contributo di tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione intervenuti, la quasi totalità degli interventi sono stati costruttivi e hanno guardato oltre l’oggi. Una precisazine doverosa: occorre fare chiarezza sui numeri dei prossimi anni. I nati nel 2016 nel castello di Città, incluse le residenze fittizie, sono 22, per il 2017 sono ancora 22, ….nel 2019 sono 24, nel 2020 sono 16, e nel 2021 la tendenza per i primi 4 mesi è al ribasso rispetto al 2020. Dai numeri bisogna togliere le residenze fittizie che mediamente incidono per due unità ogni 2 anni. In prospettiva, per i prossimi anni nel Castello di Città abbiamo i numeri per fare una sola classe nelle prime. Ne faremo 2 nell’anno scolastico 2021-2022, andando a prendere iscritti fuori zona per le ragioni legate all’emergenza covid. Ma avremmo potuto farla già da quest’anno un’unica classe. Spiace che prevale la retorica di chi ha voluto mettere una scuola contro l’altra, cosa fatta non da parte della maggioranza ma dell’opposizione. Per noi è stato invece una logica vincente quella di dare al Castelle anche l’Istituto musicale, una scuola dove prevalgono i legami rispetto all’identità.
Le parole devono essere sempre misurate e quando si parla di istituti comprensivi bisogna riportare che quella relazione fatta in precedente legislatura porta sì a quella proposta di mantenere una scuola in ogni Castello, ma lariporta come una proposta, non come la migliore. Chi è intevenuto dall’ opposizione non ha ricordato il dibattito in Commissione dove ho sostenuto che si deve aprire una riflessione che deve coinvolgere docenti e tutte le parti interessate, coinvolgendo politica e famiglie, per adottare in prospettiva le migliore soluzioni per affrontare in maniera sostenibile il futuro della scuola nella Repubblica di Sna Marino. E questa è la soluzione che deve uscire dal Consiglio, non il guardare ancora alla prospettiva di ‘un paio di anni’, la politica deve guardare lontano e dire che, se anche introduciamo incentivi per la natalità, i risultati si vedrebbero in 15 anni. E nel frattempo traccheggiamo? Nel frattempo dobbiamo valutare le altre opzioni che ci sono e cominciare a guardare oltre al Castello e iniziare a pensare di essere cittadini dell’intera Repubblica, facilitando la mobilità interna. E la scuola deve essere comprensiva per questo le classi devono essere almeno di 15-20 unità per avere una ricchezza migliore. Quindi il tema delle barriere architettoniche: la scuola di Murata ne è priva quasi del tutto, un bambino può percorrere l’inclusione scolastica nel migliore dei modi. Mentre al netto degli interventi possiamo avere solo tre aule per far vivere l’inclusione scolastica a Ca’ Caccio. Lo studente deve rimanere tutte le 8 ore in quell’aula. Auspico che anche nelle repliche si cominci a guardare nel futuro, che è quello di attivare un percorso, abbiao il tempo per concluderlo nel mese di gennaio 2022.

Mariella Mularoni, Pdcs

Osservando le proiezioni demografiche dei prossimi anni dobbiamo porci degli interrogativi e questa criticità dovrà essere trasformata in opportunità per rilanciare l’istruzione e riqualificare il sistema formativo. Visto che il trend proseguirà, abbiamo una finestra di opportunità per avviare il rinnovamento vero. Sarà necessario riorganizzare il sistema scolastico, serve un nuovo modello di scuola aperta, digitale, inclusiva e ciò potrebbe portare scelte in discontinuità con il passato ma dovremo farlo per avere un sistema scolastico adeguato alle esigenze del futuro.

Altra riflessione che la politica può fare, per invertire i dati sulla natalità, è chiedersi quali sostegni lo Stato può dare a donne e famiglie. Per metterli nelle condizioni di avere figli. Le ragioni di scarsa natalità sono in parte economiche e legate alla mancanza di sicurezza (casa, lavoro), dovremmo aiutare giovani donne e famiglie a ritrovare fiducia attraverso investimenti diversificati che prevedano il potenziamento de servizi per l’infanzia e sostegni economici. Ma da qui a 10 anni non avremo un’inversione del trend e oggi dovremo fare scelta. La scelta di assegnare la sede dela scuola elementare all’istituto musicale la trovo una scelta di prospettiva, per dare vita a un centro di cultura musicale che manca a San Marino. Un’opportunità in cui maggioranza crede per avviare un nuovo progetto e dare ai ragazzi occasioni di crescita.

Nicola Renzi, Rf

Mi ha colpito soprattutto il fatto che non siamo riusciti ad entrare nel merito della visione dela controparte, non riusciamo neppure a metterci d’accordo sui dati del prossimo anno. Però alcune parole per ristabilire un minimo di verità sono necessarie. A William Casali: lei si è sperticato cerando di rappresentare la sua battaglia dello scorso anno di mantenere aperta la classe di Murata, ma perché oggi volete fare una mano con 6 dita e una con 4? Io non riesco a comprenderlo. Con il nostro Odg vi abbiamo chiesto una cosa: se c’è il problema della denatalità, non riguarda solo il Castello di Città e Murata. Perchè proprio da lì volete partire per affrontare questa problematica? Poi se uno ha fatto battaglie come genitore, membro di associazione o partito, poca importa, la coerenza dovrebbe essere a prescindere. Perchè diversamente, se la cosa riguarda le classi dei miei figli mi arrabbio, se riguarda le classi di altri allora ‘chi se ne importa’. Lo studio citato nellintervento di ieri sera dal consigliere Morganti era stato fatto per cercare di non chiudere i plessi, farli con 9 invece che 10 insegnanti, ed era stato fatto per contemperare esigenze didattica e di spesa.

William Casali, Pdcs

Era maggio del 2019 dove venivo informato di questa relazione in cui veniva rappresentato il calo demografico ed erano presentate soluzioni con nuovi modelli di scuola per cui si poteva utilizzare un insegnante unico o classi miste, soluzioni oggetto di discussione e su cui ci si era fermati a riflettere. Ma con tutte le strade che si potevano percorrere, l’unica cosa che si voleva fare era chiudere la classe prima di Murata. E non per chiudere Murata, ma perché si diceva che comunque era la scuola di Città da chiudere alla luce dei dati. Insomma, non c’era un motivo per chiudere la classe di Murata, contro tutto quanto si diceva nella relazione. Come cittadini abbiamo chiesto ai genitori se era possibile avere più iscrizioni. Poichè non avevamo una sola motivazione ci siamo mossi di conseguenza. Qui invece viene data una visione e una ragione, per cui allora si possono anche affrontare difficili passaggi che sono da comprendere. Però in questo momento si dà visione di futuro e cambiamento, poi può piacere o meno, ma un dialogo c’è e non è mai venuto meno.

Denise Bronzetti, Npr

E’ evidente che anche questo dibattito sulla scuola ha ragioni politiche: grande è la risonanza sui social e sappiamo anche quale sia il potere contrattuale degli insegnanti. Bisognerebbe però ricondurre tutto alle ragioni di una scelta, malgrado le ricadute e con la consapevolezza non sia mai facile chiudere una scuola. Idem il problema della natalità che va affrontato. Città è un Castello che ha due scuole ed è un dato che va considerato, a differenza di altri Castelli. Nella precedente legislatura la questione era stata affrontata partendo dal punto di vista degli insegnanti, si era ridotto il loro numero e quindi la spesa, senza considerare però l’aspetto didattico. L’attuale Segreteria invece ha ribaltato il concetto, partendo dai bambini e rifiutando l’idea di creare classi con 5 bambini.

Iro Belluzzi, Npr

Si è parlato di crisi demografica e denatalità con un’arrendevolezza che fa paura per la politica. Sembra che il paese sia destinato a chiudere. Qui lo sforzo non deve essere solo rivolto alle donne, pensando che debbano essere generatici di bimbi e non è questo il contesto nell’epoca in cui viviamo. San Marino va pensato come luogo aperto, con nuove residenze che non sono solo quelle di nuovi imprenditori, deve essere il luogo dove poter permettere residenza a giovani ricercatori di università, ai frontalieri, giovani coppie che scelgono San Marino come luogo di lavoro e di vita. Diversamente non si reggono più i servizi, la sanità e il bilancio dello Stato se pensiamo solo a una popolazione che invecchia. Lo studio della precedente legislatura puntava a conservare scuole dove la natalità è bassa e si è costretti, pur di non chiudere, a pensare modelli diversi.

Sara Conti, Rf

Mi dovete spiegare perché un libero cittadino e insegnante, identificato con una forza politica, non sia legittimato a fare battaglie contro scelte in cui non crede. Quando lei consigliere Arcangeloni chiede un provvedimento disciplinare nei confronti di un insegnante siamo a un livello molto basso. Come libero cittadino può fare le battaglie che ritiene più opportune.

Gloria Arcangeloni, Rete

Non si tratta di casi personali, mia figlia a settembre sarebbe dovuta entrare in prima elementare in Città, ma qui faccio gli interventi nell’interesse di tutti. In qusto caso si parla di una insegnante che ha fatto un vocale appena uscito da un incontro con le Segreterie dicendo ai genitori ‘qua chiudono tutto’.

Paolo Rondelli, Rete
Il dipendente pubblico quando agisce come cittadino è comunque soggetto a circolari della funzione pubblica…non possiamo dire che ‘un libero cittadino può dire qualsiasi cosa’, se questo lede la rispettabilità e la deontologia professionale. Come dipendente pubblico lo stesso può essere sottoposto a una indagine disciplinare che può sfociare o meno in un provvedimento, ma non possiamo dire che tutti possono dire qualsiasi cosa, soprattutto dipendenti che devono rispettare la deontologia professionale del dipendente pubblico.

Michela Pelliccioni, Dml

Condivido alcune osservazioni di chi ha parlato di necessità di un progetto complessivo attorno la scuola. Si parla qui di accorpamento come razionalizzazione, alla luce di un minor tasso di natalità, quindi razionalizzazione di risorse e strutture. Metodologia e didattica rispecchiano un’altra valutazione che necessita di discussione ulteriore. La scuola negli anni è cambiata, è diventata a tempo pieno e si devono considerare gli aspetti delle barriere architettoniche. La razionalizzazione di costi permetterà ai ragazzi di usufruire di servizi migliori. Si devono fare scelte, ma vanno fatte per migliorare il servizio e implementare attività scolastiche anche attraverso la digitalizzazione. Qualcuno ha detto che inserendo l’Istituto musicale nella struttura un cambiamento di fatto non ci sia, ma si tratta di istituti diversi con finalità e servizi e orari diversi. Il problema è legato alla denatalità che dovrà trovare il supporto della politica, uno Stato che non fa più figli, culturalmente muore.

Fernando Bindi, Rf

Su alcuni aspetti mi pare l’Aula abbia trovato punti di analisi in qualche modo simili, ma le parti rimangono in posizioni diverse. Ma tutto questo non sarebbe avvenuto se non ci fosse stato il nostro Odg che era ampiamento aperto perché chiedeva di riflettere sull’insieme, stesso discorso vale per l’istanza d’arengo. Detto questo parliamo di bambini, ma anche di molte cose: adulti, popolazioni, insediamenti sul territorio di strutture pubbliche e uffici che da molti decenni si sono distribuiti senza grande razionalità. Nel frattempo pensiamo ancora a una realtà territoriale con pensieri e categorie mentali di 20-30 anni fa. Qui una riflessione va fatta al di là dello schematismo politico e do merito al mio gruppo di aver sollevato un problema che è di natura demografica, territoriale ..è un problema molto complesso e non si può ridurlo a mera questione economica, quando entrano invece elementi di costume e natalità che sono il punto finale di una serie di processi che riguardano l’emancipazione femminile e il rapporto all’interno di famiglie… ridurre tutto a un problema di ‘scuola più o classe in meno’ è ampiamente riduttivo. E una riflessione dovremo continuarla a fare in tempi molto brevi, e non solo relativamente ai temi della scuola.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

La superficialità con cui si sta affrontando questa scelta è emersa chiaramente, non c’è volontà espressa di trovare soluzioni a un problema grave che è il depauperamento di risorse istituzionali all’interno del territorio. Io ieri sera ho cercato di capire se ci possano essere soluzioni, mi pare strano che nessuno abbia citato le soluzioni dei nostri tecnici che sono state date e che sono interessanti, senza generare tanti costi. Spiace che la retorica abbia generato uno scontro tra Istituto musicale e scuola elementare, è brutto sia stato messo in campo questo scontro per giustificare questa scelta da parte della maggioranza. A meno che non abbia dati sbagliati: nel 2015 sono 25 i bambini nati nel Castello, ngli anni successivi sono 27 e 26, e si torna a 28 nel 2019. Significa che per i prossimi anni i numeri per fare la scuola ci sarebbero. Diteci le ragioni e i motivi per cui una istituzione storica debba essere così falcidiata senza motivazioni oggettive. C’è anche una Lettera sottoscritta da oltre mille cittadini sammarinesi: non è una semplice decisione economicistica e demografica.

Grazia Zafferani Rete

Non si sta parlando di chiusura di una scuola, vogliamo tenerla aperta, cambia solo un indirizzo scolastico, dal momento che non sarà una scuola elementare, ma diventerà una scuola musicale, ma sempre di scuola si parla. Dobbiamo comprendere meglio la prospettiva che si vuole mantenere e far progredire: un istituto musicale che avrà capacità di inclusione ed espressività artistica, cercando di rivitalizzare un centro storico che si è progressivamente spento. Comprendo gli attaccamenti storici e culturali, ma oggi bisogna avere il coraggio di una scelta nell’interesse degli studenti.

Marica Montemaggi, Libera

Si va a chiudere una scuola elementare e non la si chiuderà subito ma ‘ad esaurimento’, si apre invece un altro istituto, quello musicale, che si va ad aggiungere al sistema scolastico. Non è un altro indirizzo, è un altro istituto che vedrà persone e studenti di età diverse. Un conto è quello che offriamo in centro storico- università e attività istituzionale che consentono di avere movimento n centro storico- un conto è dare prospettiva a giovani coppie che decidono di risiedere in centro, in controtendenza a un centro che si sta spopolando.

Andrea Zafferani, Rf

Il confronto per qualcuno è stato ampio e diffuso, ma ho sentito che il confronto è stato solo tra governo, maggioranza, giunta di Castello e istituto musicale. E’ stato un confronto un po’ in casa propria, il paese è stato coinvolto a decisione presa. In tutto ciò, in mezzo, un’azione disciplinare per un insegnante ex consigliere che ha ‘osato’ informare e avvisare i genitori di chiusura che non sapevano nulla dellla scuola dei loro figli che chiudeva….

Di qui la lettera con oltre mille firme contro una decisione verticistica e non condivisa e addirittura che non si voleva neanche fosse nota. Ho trovato fuori luogo anche io la contrapposizione tra istituto musicale e scuola elementare.

Maria Luisa Berti, Npr

Vorrei ci fosse approfondimento a tutto campo sulla riforma del sistema scolastico per poi avere gli strumenti necessari per valutare quello che può essere definito un trasferimento e perché a Città ci possa essere una sola scuola elementare e non due. Oggi posso condividere l’idea di un accorpamento, ma con le informazioni e i dati che ci sono, non mi sento di sostenere la scelta di una possibile chiusura della scuola eleentare di Ca’ Caccio. Ci tenevo a sottolineare la mia posizione ‘non del tutto allineata’. Unica decisione assunta comunque è quella di delibera del congresso che riguarda solo l’accorpamento della prima classe elementare ad oggi non si parla chiundi di provvedimenti di chiusura della scuola Ca ‘ Caccio e il suo trasferimento a Murata.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Mi ha stupito l’intervento di Rf che parla di contrapposizione di culture, tra istituto musicale e scuola elementare. Il plesso di Città non è chiuso. Condivido molto l’intervento di replica del consigliere Bindi, non si tratta di sottostimare il problema che c’è. Ma vorrei ricordare a chi ha governato negli anni precedenti la questione dell’istituto musicale che dal 2011-2012 non ha più una sede. Ci sono state tre interpellanze su un appalto che era stato vinto, ma non si riuscivano a portare avanti i lavori. L’istituto è stato spostato in modo provvisorio e bisogna riconoscere la necessità di ridare dignità a quell’istituto musicale. C’è una risposta dell’allora Sdd Michelotti molto esaustiva in cui si spiegava perché la sede di Borgo non era più adatta. La scelta di portarlo a Città è ottimale in questo momento. Se invece il ragionamento è ‘mi salta la mia cattedra’ il problema me lo porrei.

Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione conclusione

Un pensiero al Castello di Città: mi rifaccio a quanto detto da alcuni consiglieri, bisogna capire che accezione dare al centro storico di Città per il futuro, questo è il tema. Mi soprende che chi ha avuto responsabilità di governo e si è visto chiudere il teatro Turismo parla di superficialità. Il teatro Turismo può essere sistemico all’Istituto musicale, c’è una visione. Il Castello di Città ha invece già una identità di crescita dei saperi, con l’università e l’istituto musicale, è un polo culturale e sociale, e può sviluppare ulteriormente. E abbiamo presentato insieme un progetto con tre Segreterie di Stato perché c’è un progetto di lungo respiro, un percorso che tende a recuperare luoghi cultura in territorio Unesco per sviluppare una idea e un percorso per Città, per chi vuole creare un suo progetto di vita. Oggi è una scenografia e basta e ha bisogno di contenuti, di scelte. Mi soprende si chieda ancora tempo, non lo abbiamo più. E’ il momento di dare un segnale e assumersi responsabilità, non è più momento di rinviare.

 

Votazione istanza d’Arengoper rivedere scelta di chiusura della scuola di Città e perché la sede dell’Istituto musicale sia individuata a Murata: 31 contrari, astenuti 9 RESPINTA

 

Votazione Odg RF per impegnare il Congresso di Stato a sospendere la decisione sulla cessazione dell’attività scolastica del plesso “La Sorgente”/ favorevoli 10 , contrari 35 RESPINTO.

Dichiarazioni di Voto

Nicola Renzi, Rf

Chi difende questa scelta mette in contrasto esigenze diverse, tra l’istituto musicale e la scuola elementare. L’istituto ci chiede una sede, ma anche tante altre cose, tra cui l’equiparazione nel percorso di docenza dei suoi insegnanti, se vogliamo davvero dare risposte, inziamo da lì.

Il consigliere Berti è stata chiara: l’idea oggi non è di dare una visone complessiva della scuola. La nostra idea come Rf è dare un polo scolastico a Fonte dell’Ovo e poi svolgere uno studio accurato, non di competenza esclusiva dell’istruzione per l’impatto su territorio, che porti magari a un numero di plessi, in grado di rispondere alle esigenze numeriche e di formazione che abbiamo, e possa distribuire la presenza delle scuola elementare in modo capillare sul territoio. Ma per farlo serve un censimento e la valutazione dei numeri futuri dei ragazzi e bisogna fare anche investimenti per liberare alcune strutture, ristrutturarle o costruirne ex novo altre. Il governo invece ha pasticciato in maniera invereconda.

Un tempo voi predicavate in un modo e oggi fate tutto il contrario e lo stiamo vedendo su una miriade di temi, sulla scuola c’è chi faceva battaglie per mantenere aperta una prima elementare e oggi si spertica per avvallare la decisione di chiusura di un plesso. L’arroganza che avete in quest’Aula non vi fa ascoltare nessuno e vi porta a illustrare dati opinabili.
Segretario, lei ci ha detto ‘in Città si sa c’è il fenomeno residenze fasulle’, ma scherziamo? Cadono le braccia. Se sa questa cosa, si fa una denuncia e queste residenze si tolgono. Si dice che i dati sono falsi perché basati su residenze fasulle. Non c’è nessuno che si scandaliza? Il governo precedente non ha eliminato classi o chiuso plessi, voi oggi venite qui a dirci che avete il coraggio delle scelte infatti la scuola elementare a regime avrà un plesso in meno. A me non piace per niente fatto così, ma questo è, finite di raccontarla. Oggi fate molto peggio di quello che noi avremmo potuto solo pensare. Accogliete il nostro Odg e apriamo un confronto serio e reale.

Andrea Belluzzi Sds all’Istruzione

Il professore e consigliere Renzi è andato un po’ fuori tema rispetto alla dichiarazione di voto.

Penso sia stato un dibatito tra sordi, quell’Odg ha un contenuto io ho detto delle cose, ma non si vogliono ascoltare, per me è un odg da rigettare, l’ho detto più volte, si apre una stagione di confronto sul futuro della scuola, quell’Odg è pleonastico. Abbiamo già iniziato a parlarne in commissione e siamo già partiti con quel lavoro e andremo avanti, odg o meno, per un confornto approfondito con tutti gli attori della scuola per parlare sui migliori modelli per migliore formazione scolastica.

Gloria Arcangeloni, Rete

Odg mi sembra paradossale, è parziale perchè non tiene conto dell’istituto musicale ma chiede solo tempo. Nella precedenza legislatura non si è fatto nulla e non si è risolto nulla, tre anni fa ci si è svegliati una mattina decidendo di chiudere una classe elementare. In questo caso, dopo più di un anno si sono fatte analisi su dati e cercato soluzioni sul centro storico. Ne abbiamo discusso più di un giorno e poi l’istanza d’arengo non ottiene neanche un voto a favore da parte vostra, solo astensioni. Rete voterà contrario al vostro Odg.

William Casali, Pdcs
Vedo Rf fare movimenti un po’ goffi e contradditori, è nato tutto da una relazione del vostro ex Segretario del 2018, in cui si diceva che per la scuola si dovevano fare tre cose, il Segretario Podeschi fece tutt’altro. Oggi riprendiamo quei dati, si va avanti su quella linea e oggi Rf dice ‘fermiamo tutto e riparliamo con tutti’, come se quel documento non esistesse. Il vostro Odg mi sembra contradditorio e chi si arrampica sugli specchi siete voi. Non accetteremo questo Odg

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Ritenerd che quel docuemnto porti all’accorpamento e alla chiusura di scuole è scorretto, quel docuemento portava a non chiudere scuole e a nuovi elementi di didattica, su cui questo governo non vuole nemmeno confrontarsi. Haìo dimostrato con i numeri che c’è possibilità di mantenere la scuola per altri 5 anni, se si vuole chiudere significa ci sia un accanimento.

Il teatro Turismo, una volta chiuso il cinema, ha avuto il concerti e momenti di confronto con le scuole, la conferenza di don Ciotti…ed è un teatro che purtroppo le strutture publiche hanno tenuto in scarsa considerazione e su cui l’impatto di chiusura di una scuola elementare sarò inevitabile. Lavoriamo per diminuire i numeri non per aumentarli, e se chiudiamo la scuola mettiamo un freno, e della didattica nuova quando vogliamo parlarne? Questo è assente nel dibattito, per questo ben venga l’Odg di Rf, servono discussioni prima di scelte ‘scellerate’.

Carlotta Andruccioli, Dml

Ho letto attentamente l’Odg, sui due punti relativa alla relazione sull’andamento demografico e sul confronto non possiamo non essere d’accordo. A bisogna guardare a dati e numeri nell’interesse dei bambini, non ci possono essere classi con 6 bambini, non si può non accorpare, quindi daremo voto non favorevole all’Odg.

Andrea Zafferani, Rf

Ho ascoltato anche in questo caso interventi dichiarazioni di voto, e sono andato a rileggere quella relazione citata da più consiglieri, in essa c’era attenzione all’immediato con soluzioni organizzative, non di chiusura delle scuole e si esprimeva la necessità di ragionare a lungo a termine su azioni da compiere sui plessi. Di certo non diceva di chiudere plessi e in passato mai la politica lo ha proposto, mentre qui c’è una decisione precisa. Si chiude e si sposta da altre parti.

Noi nell’Odg, alla luce di questa relazione, abbiamo chiesto di sospendere in vista del prossimo anno scolastico, per avere un anno di tempo dove ci saranno comunque tre classi, anche se a murata. E di avviare un confronto per arrivare a un piano decennale, per la gestione del sistema istruzione in base all’andamento demografico. Cosa impedisce di prenderci un anno di tempo e ragionare con un piano complessivo sulle decisioni relative alle scuole?

Gian Nicola Berti, Npr

Ringrazio il Segretario per il riferimento per discutere dell’accorpamento e per trovare soluzioni all’istituto musicale. Il dibattito spiace si sia perso in rivendicazioni e inutili polemiche, singolare poi il fatto che ci sia una istanza d’Arengo, quando tutti abbiamo votato contro per impedire l’accorpamento delle scuole. Devo dedurre siamo tutti d’accordo su quello che si deve fare. Evidentemente siamo qui da oltre 24 ore in discussione su un tema su cui siamo tutti d’accordo. Forse possiamo dire che abbiamo perso tempo per fare qualcosa su cui teoricamente siamo tutti d’accordo, forse le ragioni sono diverse, ma credo che la scelta fatta alla lunga pagherà, avremo un unico centro dove gestire le scuole elementari e un centro dove gestire l’istituto musicale. E’ vero che eliminiamo una scuola elementare, ma liberiamo risorse per fare economia. Le due scuole distano una dall’altra a 850 metri. Altrove ci prenderebbero in giro. E’ tempo di dare soluzione a una scelta sbagliata nel passato. Possiamo chiudere dibattito, Npr è assolutamente contrario a questo Odg di Rf e invitiamo il Segretario ad andare avanti.

 

 

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