Nel pomeriggio, i lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dal comma 23: “Progetto di legge Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2024 e modifiche alla Legge 22 dicembre 2023 n.194” in seconda lettura.
In apertura, la relazione del Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti. “Abbiamo registrato una crescita delle entrate legate all’IGR, mentre c’è stato un rallentamento dell’imposta monofase, che poi però a settembre ha visto una ripresa. Per quanto riguarda le entrate correnti, stimiamo 669 milioni. Uscite correnti a 627 milioni. C’è un avanzo di 42 milioni. Ci sono degli aumenti nelle spese correnti legati alle spese del personale come nel settore della scuola che ha registrato il maggior intervento in aumento. Per le uscite in conto capitale: 61 milioni circa”. “Chiaramente – aggiunge Gatti – in questo caso la differenza tra le entrate non correnti e le uscite non correnti è di meno 80 milioni. Questo porta a un disavanzo di circa 37 milioni e 700mila euro. Questo Governo dovrà cercare di realizzare delle economie che possono migliorare il risultato”.
Il Segretario passa ad illustrare le proposte contenute negli emendamenti. La priorità, per il Governo, è risolvere due problematiche: quella dei titoli di Stato riconosciuti agli ex correntisti banca Cis e quella degli immobili infruttiferi in pancia alle banche. L’esecutivo, aggiunge Gatti, ha individuato “soluzioni per favorire la circolarità dei titoli emessi a favore dei depositanti ex banca Cis. L’operazione di cartolarizzazione ha notevolmente migliorato il rapporto dei crediti deteriorati, ma c’è ancora del percorso da fare. Gli immobili costituiscono un problema per le banche stesse. Abbiamo presentato emendamenti per creare delle condizioni favorevoli per fare in modo che chi ha dei titoli possa valutare di acquistare immobili”.
Infine, “abbiamo voluto portare all’attenzione dell’aula questo indirizzo, che è quello di far sì che ogni Segreteria abbia un dipartimento di riferimento che sia strutturato quantomeno con un legale per seguire anche l’aspetto della predisposizione delle norme, dei decreti, dei progetti di legge per una maggiore uniformità formale”.
Spazio quindi al dibattito.
“Il sistema di entrate sta tenendo. Sul discorso monofase, abbiamo visto che sembrava esserci una curva discendente, poi c’è stato un ritorno alla crescita, questo è importante – è l’analisi di Luca Boschi (Libera) -. C’è un sistema delle uscite che sostanzialmente tiene, anche se in maniera minimale c’è una lieve riduzione del debito pubblico”.
Silvia Cecchetti (PSD) giudica positivamente l’aumento “dei fondi per il credito agevolato. Se dobbiamo destinare maggiori fondi per il credito alle imprese significa che le imprese investono”. “Altro elemento importante – aggiunge – è un primo intervento in relazione al sostegno alle crisi di impresa: è urgentissimo che questo Governo intervenga con una normativa”.
Enrico Carattoni (RF) esprime perplessità sulla riorganizzazione dei Dipartimenti. Forse, osserva, “serviva un disegno di legge complessivo. Ci potete dire quante persone andranno a comporre i singoli Dipartimenti?” “Siamo a settembre – aggiunge – e ci si dovrà dire come vogliamo coprire questi milioni di euro di disavanzo. Stiamo parlando di risorse importanti”. Chiede quindi delucidazioni sul credito agevolato e sul fatto che è stato previsto “un aumento delle convenzioni, passate da 12 a 22 milioni di euro”.
Interviene Gaetano Troina (D-ML): “La legislatura nasce con l’obiettivo delle riforme istituzionali. Ci si aspetta che un intervento come questo rientri nell’ambito di un progetto più ampio che vada a disciplinare nel dettaglio funzioni e personale dei Dipartimenti. Non è che le riforme istituzionali si intendono affrontare con emendamenti perché si ha il timore di non trovare la sintesi?”
“Ci sentiamo traditi rispetto alla disponibilità che abbiamo dato” dice Emanuele Santi (Rete), soffermandosi in primis sulla questione dei Dipartimenti: “Portare un articolino per creare tre nuovi Dipartimenti, senza chiarire quanto costeranno, quali e quante saranno le figure impiegate: io credo che una spiegazione sia dovuta”. Dubbi anche su un’altra partita. “Se gli immobili sono quelli messi nell’operazione di cartolarizzazione, e quindi noi abbiamo messo la garanzia, dobbiamo stare molto attenti. C’è stata la decisione di salvare i correntisti di Banca Cis: se però questi titoli rientrano in pancia allo stato come pagamento di immobili, noi qualche riserva ce l’abbiamo”.