San Marino. Consiglio Grande e Generale, ratificato il decreto sul credito agevolato agli hotel

San Marino. Consiglio Grande e Generale, ratificato il decreto sul credito agevolato agli hotel

Nel pomeriggio di martedì 25 aprile continua il confronto al Comma n.21 sul Decreto Delegato 12/04/2023 n.62 “Nuove disposizioni in materia di credito agevolato in favore del settore alberghiero” che alla fine di un lungo confronto sugli emendamenti -e l’abrogazione dell’articolo 2- viene ratificato all’unanimità, con 25 voti a favore su 25.

Larga parte dei lavori consiliari del pomeriggio dunque si sono concentrati sulla discussione e sull’esame degli emendamenti del decreto n. 62. Dopo la presentazione delle modifiche del governo, tra cui la definizione del tetto di 600 mila euro, quale contributo economico annuale dello Stato, interviene Gian Carlo Venturini, Pdcs per richiedere di eliminare le distinzione tra le categorie delle strutture che possono usufruire degli incentivi. “Dato che utilizziamo i fondi della tassa di soggiorno per finanziarli, tassa che pagano sia i 2 stelle che i 3 stelle- sottolinea- credo sia opportuno non ci sia limitazione per chi vuole riqualificare la sua struttura”.

Emanuele Santi di Rete spiega che oltre i 600 mila euro l’anno lo Stato ‘non possa andare’, ma non si tira indietro dall’eliminare la dicitura ‘strutture alberghiere classificate con numero di stelle uguale o superiore a 3’, come sollecitato da Venturini, e “per aprire a tutti gli operatori” si rimette alla volontà dell’Aula.

Fabbri Rossano, Gruppo misto, lancia un monito: “Sono talmente poche le strutture 3-4 stelle a San Marino che rischiamo di fare un intervento ad hoc per quattro o cinque hotel e non siamo d’accordo che le agevolazioni siano limitate solo a loro”. Matteo Ciacci, Libera, nel dare il consenso alla modifica del decreto “in modo che valga per tutti”, evidenzia la forte presa di posizione della maggioranza e, in particolare l’intervento ‘politicamente fastidioso’ del consigliere Fabbri. Mirco Dolcini, Dml, ritiene non peregrina la ratio dell’Articolo 1, perché “si voleva puntare ad aumentare il livello delle stelle dei nostri alberghi”, ma dato che a pagare la tassa di soggiorno sono i clienti di tutti gli alberghi “sarebbe iniquo-conclude- agevolare solo le strutture dalle 3 stelle in sù”. Vladimiro Selva, Libera, riconosce che la maggioranza ha colto le proprie sollecitazioni avanzate in mattinata e fa notare come l’intervento del consigliere di maggioranza Fabbri sia stata una critica molto forte. Iro Belluzzi, Libera, rimarca come “tutto il dibattito sia stata una bocciatura da parte dei consiglieri di maggioranza al governo, che svolge tutte le azioni in maniera collegiale” e quale che sia il finale è “una grande figuraccia”.

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