San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto della seduta del mattino del 26 agosto

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto della seduta del mattino del 26 agosto

Consiglio Grande e Generale, sessione 29-30-31 luglio 2024
e 1-2-26-27-28-29 agosto 2024

Lunedì 26 agosto – mattina

I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono con il Comma 7 – Ratifica Decreti – Legge e Decreti Delegati.

Vengono anzitutto messi in ratifica i decreti di “reiterazione”, ovvero i Decreti Delegati:

27 giugno 2024 n.93 – Reiterazione Decreti Delegati nn.84, 86, 87, 90, 91 e 92 dell’anno 2024
Ratificato con 43 voti favorevoli, 9 contrari

27 giugno 2024 n.97 – Reiterazione Decreto – Legge n.89 dell’anno 2024
Ratificato con 43 voti favorevoli, 10 contrari

L’approvazione non comporta la ratifica del decreto originario nel suo contenuto, ma solo la prosecuzione della sua vigenza.

Il Segretario di Stato Marco Gatti, per conto del Congresso di Stato, chiede di ritirare dalla ratifica il DECRETO DELEGATO n.1 (Disciplina dei marchi “Made in San Marino” e “100% Made in San Marino”) in quanto le forze politiche sono al lavoro per la definizione di un Pdl il più possibile condiviso, i DECRETI DELEGATI 74 (Misure di sostegno per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere), n.78 (Istituzione e modifica di Profili di Ruolo, variazioni al Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato e semplificazione dei procedimenti di reclutamento del personale pubblico), n.81 (Riforma dell’Istituto Musicale Sammarinese); questi ultimi saranno oggetto di discussione in Congresso di Stato.

Repubblica Futura chiede lo ‘scorporo’ dei Decreti n 2., 12, 17, 18, 21, 79, 82.

Domani Motus Liberi chiede lo ‘scorporo’ dei Decreti 23, 38.

I lavori entrano nel vivo con il dibattito e la votazione in blocco dei Decreti non scorporati n. 89, 15, 33, 34, 35, 39, 40, 41, 42, 66, 67, 70, 85, 88, 91, 94, 95 e 96.
Nicola Renzi (RF) parla di “un ingorgo istituzionale che si è creato per responsabilità del Governo precedente. Se non si fosse trovato l’escamotage della reiterazione, saremmo stati in Aula per due mesi e mezzo. La prima valutazione è questa: questo metodo di fare comprime la possibilità del potere legislativo, cioè del Consiglio Grande e Generale”.
“Ci siamo incontrati un mese fa per cercare di capire come affrontare il Comma nella consapevolezza che sarebbe stato complicato arrivare alla ratifica di tutti i Decreti – afferma Massimo Andrea Ugolini (PDCS) -. E’ vero che ci troviamo un numero di Decreti importante. Però cerchiamo di avere un approccio corretto”.
Il Segretario di Stato Rossano Fabbri chiede “un po’ di onestà intellettuale su come sono andate le cose” e rimarca il valore del “tavolo di lavoro sulle riforme istituzionali” proprio per il superamento di simili criticità.
Critica Carlotta Andruccioli (D-ML): “Ci sono partiti dell’attuale maggioranza che hanno posto una questione politica e ostacolato quei Decreti portati da esponenti di una forza che oggi non è più in maggioranza. Sarà un caso che tutti i Decreti portati dall’ex Segretario Righi siano stati riemessi così come il Decreto sul cyberbullismo”.
Replica Guerrino Zanotti (Libera/PS): “Si dice che sono venuti meno Decreti indispensabili per il Paese per un presunto complotto nella nuova maggioranza. Probabilmente ci sono visioni diverse rispetto alla linea indicata in alcuni di quei Decreti. Non credo ci sia da cercare la macchinazione nei confronti di D-ML”.
Per Matteo Zeppa (Rete) “tutti questi Decreti sono per la stragrande maggioranza dovuti alle mille deleghe presenti nelle finanziarie degli scorsi anni”. Chiede che “sul sito del CGG dell’importante Decreto 79 venga messa a disposizione la relazione accompagnatoria”.

 

I Decreti non scorporati sono approvati con 43 voti favorevoli e 7 contrari.

Si passa quindi all’esame dei Decreti scorporati, cominciando dal DECRETO DELEGATO 3 gennaio 2024 n.2 – Disciplina delle tecnologie basate su registri distribuiti.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 7 – Ratifica Decreti – Legge e Decreti Delegati

Antonella Mularoni (RF): Il Governo ha tirato dritto e fatto come gli pareva. Non è un bel modo di iniziare. Sul piano istituzionale, ho molti dubbi. Intanto della corretta osservanza del regolamento consigliare che dà un periodo di grazia al Governo precedente. Nel rapporto tra Governo e Consiglio noi ribadiamo che occorre un rispetto reciproco diverso. Non credo si voglia fare ostruzionismo. Ci sono Decreti che sono pendenti da mesi e mesi. Non è rispettoso per quello che è lo spirito stesso del regolamento consiliare. Riesce il Governo a prendersi questo impegno? E’ una confusione inenarrabile. Chiedo al Governo di portare i Decreti che già avete emesso nella sessione consiliare di settembre. Il lavoro giacente è poco. Ve la chiedo come forma di cortesia nei confronti del Consiglio Grande e Generale.

Nicola Renzi (RF): Due parole su quello che è stato l’atteggiamento di Governo e maggioranza credo debbano essere spese. C’è un ingorgo istituzionale che si è creato addirittura per responsabilità del Governo precedente. Se non si fosse trovato l’escamotage della reiterazione, saremmo stati in Aula per due mesi e mezzo. La prima valutazione è questa: questo metodo di fare comprime la possibilità del potere legislativo, cioè del Consiglio Grande e Generale. Non comprime solo l’opposizione, ma comprime anche il potere di analisi dei consiglieri della maggioranza. Così non può andare bene. L’unico dato positivo è il lavoro svolto dall’ufficio della Segreteria Istituzionale senza l’apporto del quale non saremmo assolutamente riusciti a uscire da questo ginepraio. Quella che stiamo criticando è la scelta politica dissennata che viene portata avanti. Vedremo cosa succederà nelle prossime sessioni consiliari.

Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Ringrazio l’ufficio istituzionale e la Segreteria agli Interni per il lavoro che hanno svolto. Spero ci possa essere maggiore maturità tra le forze politiche. Ci siamo incontrati un mese fa per cercare di capire come affrontare il Comma nella consapevolezza che sarebbe stato complicato arrivare alla ratifica di tutti i Decreti. E’ vero che ci troviamo un numero di Decreti importante. Però cerchiamo di avere un approccio corretto rispetto all’iter: si è cercato un confronto per trovare una via di uscita.

Segretario di Stato Rossano Fabbri: Credo che le considerazioni fatte dai consiglieri di RF meritano qualche approfondimento. Vale il ragionamento di Ugolini: un po’ di onestà intellettuale su come sono andate le cose. Ci siamo visti proprio per disquisire le cose. Questo deve farci ragionare su quel tavolo delle riforme istituzionali. Se c’è stata questa proliferazione di Decreti, ci sarà stato anche un problema che lo ha cagionato. Visti ci siamo visti. Il gruppo di RF non si deve dimenticare che queste questioni non nascondono in tale legislatura e nemmeno nella precedente. Ci potrebbero essere delle modalità per cui la reiterazione dei Decreti potrebbero creare delle problematiche: e questo va discusso in sede di quel tavolo sulle riforme istituzionali. Occorre in questo Paese tutti assieme, ma senza strumentalizzare, ricostruire insieme un clima di fiducia reciproca tra maggioranza e opposizione. Certamente sono in ballo le regole del gioco che dovranno rimanere nel tempo e funzionare per tutti.

Emanuele Santi (Rete): Settanta Decreti che per scelta politica alcuni, una buona metà, sono stati ritirati e riemessi. Non si poteva ingorgare il Consiglio per due o tre mesi. Allora la maggioranza ha chiesto: quali sono i Decreti che possono essere oggetto di emendamento? Se da un lato capiamo la necessità, è uno sgarro istituzionale nei confronti dell’opposizione e dei consiglieri stessi. Questi Decreti producono effetti senza che il Parlamento li abbia ratificati. A mio avviso si potevano fare dei progetti di legge se ci credevate, ci sono tutti i tempi.

Vladimiro Selva (Libera/PS): Un numero come questo non si era mai visto nella storia del Paese. Le ragioni sono due. Una: si è andati al voto, c’è stata l’interruzione del Consiglio Grande e Generale. Però non dimentichiamoci dell’ultimo anno e mezzo in cui si è ecceduto con la delega al Governo di gestire determinate materie con Decreti che poi dovevano essere rivisti in Consiglio. Questo ha prodotto il sostanziale blocco dell’attività del Parlamento. Per noi il codice penale non si riforma con Decreti. Per questo presenteremo un Progetto di Legge. Lo stesso abbiamo fatto con il Decreto sul Made in San Marino. C’è l’atto organizzativo dell’ISS: è un provvedimento che dal punto di vista politico riteniamo debba essere rivalutato. Ci sono temi che devono essere affrontati con tempistiche e modalità giuste, senza essere troppo frettolosi. Qui mi sento di fare una proposta: se l’opposizione, tra i Decreti che non esaminiamo in seduta, ne intravede qualcuno che ha una particolare delicatezza, io credo che si possa convenire di esaminarli il prima possibile.

Carlotta Andruccioli (D-ML): Il numero importante di Decreti crea una complessità particolare. Non grido allo scandalo di una eccessiva Decretazione. Sappiamo che ci sono necessità operative. E’ una situazione di stallo, vogliamo collaborare ed essere collaborativi. Non rallentare i lavori come avveniva nella passata legislatura. Era diventato impossibile lavorare, le responsabilità erano da una parte e dall’altra. Lasciatemi fare qualche precisazione. Sottolineo la difficoltà nel lavorare in questa situazione, ma non penso che il tavolo istituzionale sia la panacea di tutti i mali, a volte basterebbe un po’ di buon senso. Ci sono partiti dell’attuale maggioranza che hanno posto una questione politica e ostacolato quei Decreti portati da esponenti di una forza che oggi non è più in maggioranza. Sarà un caso che tutti i Decreti portati dall’ex Segretario Righi siano stati riemessi così come il Decreto sul cyberbullismo.

Fabio Righi (D-ML): E’ importante mettere mano ad una riforma istituzionale degli organismi e delle istituzioni. Non è che il Governo si sveglia e mette mano a determinate materie ma quello strumento deve avere dei requisiti: quindi quella delega viene concessa dall’Aula con una precisa votazione. Il proliferare dei Decreti sia la conseguenza di una politica che per effetto di regole squilibrate aveva gli strumenti politici per bloccare i lavori di quest’Aula. Lo voglio dire in maniera molto chiara. Pur di arrivare ad un ostruzionismo, l’allora opposizione presentava emendamenti purché sia su Decreti che qualcuno non aveva nemmeno letto. Servono serietà e senso dello Stato: cose che in alcuni casi sono venute meno. Spiace che anche in questo caso sono subentrate dinamiche politiche e non tecniche. Lo è anche sulla materia del Made in San Marino. Provvedimento con il quale si potranno fare politiche sinergiche con la vicina d’Italia. Ma questa partita si è giocata più su questioni politiche che di sostanza. Lo stesso vale per le politiche di consumo. Il nostro ordinamento è volutamente flessibile perché lascia spazio alla serietà dell’essere umano che lo fa muovere. Nel momento in cui la politica non è politica con la P maiuscola, questa diventa un’arma a doppio taglio.

Michela Pelliccioni (D-ML): Ci siamo trovati a lavorare su una 70ina di Decreti. Mi devo unire al ringraziamento per il lavoro svolto dalla Segreteria istituzionale senza la quale probabilmente non avremmo cavato un ragno dal buco. La materia era complessa e trovare una linea chiara su quello che veniva reiterato non era facile. La palla è stata portata in avanti perchè c’è maretta in maggioranza. Specialmente sul piano organizzativo dell’ISS. Certi temi non hanno trovato la quadra, dobbiamo dircelo in maniera abbastanza chiara.

Guerrino Zanotti (Libera/PS): Da parte nostra c’è la volontà e la disponibilità a fare sì che si possa regolare l’attività di ratifica di questa settimana e nell’immediato futuro. Le posizioni di D-ML sono incomprensibili. Si dice che sono venuti meno Decreti indispensabili per il Paese per un presunto complotto nella nuova maggioranza. Probabilmente ci sono visioni diverse rispetto alla linea indicata in alcuni di quei Decreti. Non credo ci sia da cercare la macchinazione nei confronti di D-ML. Che sta dimostrando all’opposizione una verve più produttiva di quando era in maggioranza. Dunque ritengo ragionevole stoppare alcuni Decreti e ragionarci sopra.

Matteo Zeppa (Rete): Se si volesse fare dell’ostruzionismo, si sarebbe potuto fare in questo Comma. C’è una maggioranza non omogenea. Tutti questi Decreti sono per la stragrande maggioranza dovuti alle mille deleghe presenti nelle Finanziarie degli scorsi anni. Quello è stato l’errore madornale. Le dinamiche politiche è normale che ci siano. Questo è il deficit che si porta dietro un Governo che ha voluto forzare la mano sulle finanziarie con i vari emendamenti di delega che vanno ad incunearsi in questa dinamica. Al Decreto 79 manca la relazione. Se seguiamo il regolamento, ci vuole la relazione accompagnatoria. Chiedo che sul sito del CGG dell’importante Decreto 79 venga messa a disposizione la relazione accompagnatoria.

RATIFICA DECRETO DELEGATO 3 gennaio 2024 n.2 – Disciplina delle tecnologie basate su registri distribuiti

A questo indirizzo la relazione introduttiva del Segretario di Stato Marco Gatti

https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/streaming-video-consiglio/documento17143336.html

Enrico Carattoni (RF): Vista la delicatezza e le implicazioni negative di questi strumenti, all’epoca si scelse di non regolamentare il sistema dei token. Si temevano i possibili effetti distorsivi. Pensare che la materia possa essere relegata solo al tema delle criptovalute è un errore. Con questo Decreto molte attività nate a San Marino si troveranno schiacciate. Viene estesa agli strumenti misti, come token di investimento e pagamento, una scure eccessivamente schiacciante e limitante, che limiterà fortemente lo sviluppo di quelle tecnologie e attività che hanno già compiuto degli investimenti in questo settore. Noi oggi sappiamo che ci troveremo ad affrontare il tema dell’accordo di associazione con l’UE. Questo Decreto, con gli emendamenti, credo che sia un regolamento che tenta di andare nella direzione di compliance rispetto al regolamento europeo, ma nel momento della ratifica questo regolamento dovrà essere totalmente rivisto. Sarebbe meglio aspettare la ratifica dell’accordo UE e poi tentare di definire un regolamento migliore. Così le aziende sono obbligate a fare un doppio passaggio. Il mio suggerimento è di ritirare questo decreto al fine di fare un confronto molto più approfondito e che ci possa essere anche un riferimento del Segretario Beccari in merito al recepimento della direttiva europea.

William Casali (PDCS): Le potenzialità ci sono. Se posso fare una piccola critica nel momento in cui si chiede di ritirare il decreto, vorrei far riflettere: capisco che era stato fatto un decreto nel 2019 che poteva essere innovativo, ma era uscito pubblicamente a Milano nello stesso giorno in cui se ne discuteva in Consiglio. S’era fatto uno slancio molto in avanti. Finalmente l’Europa ha deciso di creare un regolamento di indirizzo. Se vi ricordate, a suo tempo non si erano coinvolti tutti gli attori che dovevano essere coinvolti in normative di questo genere qua. Oggi si sta andando in un solco ben tracciato, siamo tra i primi Paesi a seguire il regolamento europeo. Lo facciamo anche portandoci dietro tutti gli attori che sono coinvolti in questa normativa. E’ dunque normale non creare troppi vincoli e lasciare che siano le norme di secondo livello a regolamentare certi aspetti.

Fabio Righi (D-ML): Qualsiasi analista del mondo economico oggi dice che nei prossimi decenni l’economia sarà digitale. E’ stato un lavoro sinergico tra i ministeri Industria e Finanze. Riporto alcune considerazioni. Do un’avvertenza. Il futuro di questo Paese, ancorché all’interno del continente europeo, cambia se questo Paese così flessibile si inserisce nei solchi tracciati da altri oppure è colui che quei solchi li traccia. E’ qualcosa su cui dobbiamo rimanere molto concentrati. Ci sono esempi di normative molto competitive: non dico che ci dobbiamo uniformare, ma costruire un qualcosa di adeguato alla nostra normativa ed eventualmente negoziarla nel contesto europeo. Questi sono i temi su cui dovremo pretendere un margine di competitività, non di zone d’ombra.

Nicola Renzi (RF): Abbiamo chiuso un accordo di associazione. Dobbiamo, quando sarà firmato l’accordo, conformare la nostra legislazione. Da qui viene la raccomandazione del consigliere Carattoni. E’ ovvio che le maglie saranno molto più strette. Non è stato individuato per San Marino quello della blockchain come un tema su cui chiedere clausole di salvaguardia. Perché non è stato fatto? Alcuni degli stakeholders, che dovevano essere parte in causa, non hanno agito in maniera propedeutica, ma cercando di non farlo partire. Il Governo prima del precedente aveva tentato di fare la regolamentazione poi c’è stato lo scoglio insormontabile della Banca Centrale.

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