San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto della seduta serale di lunedì 17 marzo

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto della seduta serale di lunedì 17 marzo

I lavori serali riprendono dalla ratifica dei Decreti Legge e Decreti Delegati. In particolare, dalla ratifica del Decreto Delegato 20/12/2024 n.206 Autorità di vigilanza dei consumatori che viene approvata all’unanimità con 33 voti. 

Viene ratificato con 32 voti favorevoli e 10 contrari il Decreto Delegato 06/03/2025 n.32 “Norme transitorie per la gestione del personale dirigenziale” non prima, però, di un dibattito con accuse da parte dell’opposizione. Per Nicola Renzi (Rf) “non si può continuare ad intervenire sulla pubblica amministrazione un pezzo per volta e sempre con interventi mirati a specifiche persone”. “Molti provvedimenti – aggiunge Gaetano Troina (D-ML) – sembrano sempre più costruiti su misura per determinate casistiche, snaturando la normativa generale della pubblica amministrazione.” Matteo Casali (Rf) afferma: “Qui si è messa una pezza al famoso switch di dirigenti. Vi rendete conto della confusione che state generando senza una visione, senza un progetto né dell’amministrazione né tantomeno della dirigenza?” Fabio Righi (D-ML) rincara la dose: “Continuo a percepire questi provvedimenti come sconnessi uno con l’altro e orientati a rispondere a urgenze specifiche, come coprire posti vacanti o incrementare retribuzioni, senza una visione d’insieme”. Per la maggioranza interviene Manuel Ciavatta (Pdcs) che spiega: “Questo intervento serve per recuperare quella professionalità che un dirigente ha maturato nel periodo in cui ha svolto la propria attività e che oggi finirebbe nel vuoto.”

Il dibattito prosegue sul Decreto Delegato 05/03/2025 n.31 “Modifiche all’ordinamento interno ed al Fabbisogno dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (AASLP) e dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici (AASS)”, poi ratificato con 30 voti favorevoli e 2 astenuti. “La volontà della maggioranza e del governo – spiega il Segretario al Territorio Matteo Ciacci, è di lavorare per riorganizzare l’Azienda dei lavori pubblici e l’Azienda dei servizi secondo una modalità che noi riteniamo meno verticistica e più plurale, più democratica rispetto al recente passato.”

 

In chiusura l’opposizione si scalda per la decisione del governo di soprassedere la ratifica del Decreto Delegato 20/02/2025 n.26 Modifiche alla Legge 28 giugno 2010 n.118 e successive modifiche “Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica”. Si tratta della modifica ai requisiti per richiedere la residenza atipica per pensionati, che il governo intende modificare con un articolo al pdl sulla casa che perverrà in aula probabilmente nella prossima seduta consiliare. Antonella Mularoni (Rf) esprime “una vibrata protesta per questo modo di procedere”. Per Emanuele Santi (Rete) “c’è stata un’impuntatura inspiegabile” da parte del Segretario Ciacci, “una mancanza di buon senso. Sembra quasi che l’obiettivo sia solo quello di mettere una bandierina, solo questo, portando a decisioni autolesionistiche.” Per Michela Pelliccioni (DML) “è una figura brutta, pessima. Non si ha un’idea chiara, si cambia idea l’oggi per domani, si gioca su un dato per poi ritrattarlo con dei parametri buttati lì a caso.” 

 

Il dibattito ripartirà alle 14:00.

 

Di seguito un estratto dei lavori.

Comma 14. Ratifica Decreti – Legge e Decreti Delegati
Decreto Delegato 20/12/2024 n.206 Autorità di vigilanza dei consumatori.

Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Il decreto va a regolamentare l’Autorità di vigilanza dei consumatori. Siamo andati ad introdurre e a integrare quello che è un organismo importante del nostro ordinamento.”

Fabio Righi (DML): “È difficile capire se il decreto, così come delineato, abbia poi un’applicazione pratica immune da eventuali distorsioni applicative. Lo trovo un passaggio importante e mi compiaccio del fatto che sia stato portato all’attenzione dell’aula anche in tempi relativamente brevi. La creazione di un’Autorità di vigilanza sul consumo permette di entrare in quella rete che viene richiesta a livello internazionale.  Oggi avevamo una situazione abbastanza paradossale, cioè avevamo una commissione prezzi che si ritrovava a dibattere in materia di prezzi ma non aveva la possibilità poi di intervenire laddove si fossero creati dei cartelli che andavano a compromettere la concorrenza. Questo porta anche la possibilità di andare ad eliminare quei tarifari che oggi ancora sono previsti e sono piuttosto anacronistici.”

Emanuele Santi (Rete): “Ho visto che l’Autorità sarà composta da sette persone, di cui uno presidente, tre di nomina del Consiglio Grande Generale con auspicate professionalità, uno dal Congresso di Stato che probabilmente sarà il Presidente, uno di maggioranza, uno di opposizione e due che curano gli interessi del mondo imprenditoriale. I compensi sono in linea con quelli di un’altra Autority, €700 al Presidente e 350 euro agli altri membri. Parliamo all’incirca di quasi 35-40.000 annui. Il problema è che all’articolo 7 prevedete un capitolo di spesa che verrà creato tra aprile e maggio in assestamento. Quindi oggi di fatto andate a ratificare un Decreto senza la copertura finanziaria. Questo è un problema serissimo. C’è un’altra cosa: sulle questioni delle vendite online siamo mancanti. Oggi non abbiamo la normativa per tutelare i consumatori dalle comunicazioni ingannevoli. Abbiamo siti a San Marino o registrati in altri paesi che vendono e poi non consegnano la merce. Quindi quella legge sul consumo è zoppa.”

Antonella Mularoni (Rf): “Noi arriviamo con molti anni di ritardo rispetto a quello che avviene nei paesi europei e quindi certamente è stato fatto un passo avanti significativo nell’ultimo periodo. Bisogna monitorare la situazione perché le persone furbe sanno cercare gli ordinamenti dove si possono insinuare perché la tutela giuridica del consumatore è meno forte. Dobbiamo intervenire subito per evitare che anche nel nostro paese si possano insediare delle attività truffaldine. 

Vorrei mettere a verbale una dichiarazione. Il nostro gruppo si aspettava che il governo in apertura della discussione di questo decreto si scusasse con l’aula consiliare per il pastrocchio che ha fatto e che sta facendo per la ratifica dei decreti e che ringraziasse l’opposizione perché abbiamo consentito di evitare che decadesse un decreto che il governo non si era accorto che stava per decadere.”

Michela Pelliccioni (D-ML): “Purtroppo non è la prima volta che il governo ci implora di inserire dei punti all’ordine del giorno, soprattutto per quanto riguarda i decreti che stanno per scadere. Io credo che a livello istituzionale sia una cosa piuttosto grave. 

Sul decreto diamo le gambe a una normativa che a San Marino trova finalmente casa. Vero è che ci sono degli aspetti che devono essere coperti delle previsioni normative che ancora permettono probabilmente ai furbi di farsi strada. Sul gettone l’appello è che venga fatto il prima possibile un ordine sacrosanto che vada a coordinare i ruoli di nomina da parte del Consiglio Grande Generale e li colleghi a competenze e responsabilità parametrate su un livello di retribuzione che sia graduata. 

Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Rispondo al collega Santi. Il capitolo di bilancio c’è e c’è un regolamento che dà mandato all’Autorità di adottare entro 120 giorni dalla nomina il regolamento per il proprio funzionamento. Sulle polemiche è stato riportato quello che doveva essere un ordine di scaletta che non è stata seguita perché poi un collega di governo si è dovuto assentare per motivi suoi. A quel punto doveva essere rivista questa scaletta. Ma il Decreto 206 è all’ordine del giorno ed è tra i primi.” 

Il Consiglio ratifica il Decreto all’unanimità con 33 voti favorevoli. 

Decreto Delegato 06/03/2025 n.32 Norme transitorie per la gestione del personale dirigenziale

Nicola Renzi (Rf): “Non si può continuare ad intervenire sulla pubblica amministrazione un pezzo per volta e sempre con interventi mirati a specifiche persone. Questo modo di procedere non va bene, a prescindere da chi sia coinvolto. Non intendo fare valutazioni individuali sui dirigenti in questa sede. Credo che i dirigenti debbano essere valutati, ma con modalità trasparenti e chiare da parte della stessa amministrazione, cosa che oggi non avviene a causa di un sistema di valutazione sempre più personalistico e concentrato nelle mani di una sola persona. Questo decreto che stiamo discutendo è un decreto miscellanea, e ancora una volta rappresenta un approccio non organico alla pubblica amministrazione e, in alcuni casi, alla sanità. Sembra che ci sia qualcuno chiuso in un ufficio che decide come spostare le persone da un posto all’altro senza una visione d’insieme e senza regole chiare. L’amministrazione non si può gestire in questo modo, bisogna concordare delle regole. Il punto cruciale, però, rimane quello degli switch. Sono stato tra i primi a denunciare che quattro uffici dell’amministrazione hanno agito contro legge effettuando trasferimenti di dirigenti. La legge era chiara: per spostare dirigenti ci devono essere motivi chiari, precisi e ragionevoli. Voi l’avete fatto senza alcuna spiegazione. A questo punto, mi chiedo che senso abbiano ancora i concorsi per la dirigenza.”

Gaetano Troina (D-ML): “Ritengo che si stiano adottando norme transitorie che vedo come dei semplici cerotti. Perché non affrontare tali temi nella Commissione per le riforme istituzionali, per evitare di continuare a fare decreti di pochi articoli che vanno palesemente a sistemare alcune posizioni specifiche perdendo la loro caratteristica di generalità e astrattezza. Molti provvedimenti sembrano sempre più costruiti su misura per determinate precise casistiche, snaturando la normativa generale della pubblica amministrazione.”

Manuel Ciavatta (Pdcs): “Il limite più rilevante di questo decreto è che è una norma transitoria in vista di una riorganizzazione più complessiva di tutto il sistema delle dirigenze. Oggi è la lacuna più rilevante della legge di riforma della pubblica amministrazione. Perché da quella legge sostanzialmente la classe dirigenziale della pubblica amministrazione è stata progressivamente demolita. Oggi non abbiamo più una classe dirigenziale perché i dirigenti che vengono incaricati a bando di concorso e che normalmente hanno una durata di 3 anni più 3 anni, quando hanno finito il loro mandato sostanzialmente in pubblica amministrazione non ci sono più. Questo intervento serve per recuperare quella professionalità che un dirigente ha maturato nel periodo in cui ha svolto la propria attività e che oggi finirebbe nel vuoto. È vero che la valutazione in capo solamente ad uno è un problema, ma è vero che l’impianto che si stava pensando quella volta di tre dirigenti che potessero fare la valutazione, non è stato voluto perché nessuno voleva essere valutato. Questa è la verità. Non credo corrisponda alla verità che le movimentazioni fatte tra i dirigenti attuali sono state fatti in assassenza di legge perché questo decreto era già in vigore pure se non ratificato. Ritengo, questo lo dico personalmente, che nel momento in cui si riuscisse a ricostituire una classe dirigenziale all’interno della pubblica amministrazione capace anche di una certa mobilità interna, questo potrebbe aiutare a superare la fossilizzazione all’interno del proprio ruolo.”

Antonella Mularoni (Rf): “Il reclutamento dei dirigenti è un problema annoso che questo paese affronta da molti anni. L’impressione che abbiamo è che qui ci si comporti a seconda delle persone che vogliamo sistemare. Vogliamo tornare per tutti a un discorso di concorsi seri? Allora è chiaro che se una persona vince un concorso si può tornare al discorso che rimane poi tutta la vita all’interno della pubblica amministrazione, che non significa che non può girare all’interno della pubblica amministrazione, ma significa che il suo rapporto di lavoro dura, se vuole, fino alla pensione. Abbiamo fatto questo decreto di corsa perché probabilmente c’era un’esigenza immanente. Ecco, non è questo secondo noi un modo serio per far sì che la dirigenza del nostro paese possa essere veramente al top del livello. Scegliamo insieme i criteri, però non cambiamoli poi ogni 6 mesi o ogni anno”

Iro Belluzzi (Libera): “Il decreto che andremo a ratificare rappresenta un passaggio per quella che sarà poi la norma che dovrebbe essere presentata all’aula nei tempi più veloci possibili. Sicuramente dovrà essere rivista completamente anche la valutazione. Sui concorsi condivido quanto detto dalla collega Mularoni però bisognerebbe che la selezione avvenga sempre in funzione delle migliori capacità e degli obiettivi raggiunti, non falsamente raggiunti.”

Matteo Casali (Rf): “Io ho la sensazione che questo provvedimento faccia il paio con il decreto 33 che abbiamo discusso oggi perché si interviene a spot oppure, come in questo caso, in via assolutamente temporanea. Io non credo che sia un male la costituzione della cosiddetta classe dirigente dell’amministrazione perché l’esperienza è un valore aggiunto che va preservato però questa cosa deve essere fatta seriamente e in una maniera ponderata. Non può essere fatta così. Qui si è messa una pezza al famoso switch di dirigenti. Qual è il tipo di emergenza che ci ha spinto alla normativa transitoria se non quella di mettere rimedio ad una situazione contingente che si era venuta a creare per esigenze politiche personali? Vi rendete conto della confusione che state generando senza una visione, senza un progetto né dell’amministrazione né tantomeno della dirigenza? Perché da un lato si va a cristallizzare una classe dirigente, però le posizioni al di sotto della dirigenza sono tutte soggette a rotazione. Voi vi rendete conto dell’incongruenza di questa situazione dove si cristallizzano i generali e dove gli ufficiali e i sottufficiali dell’esercito invece sono in continua rotazione. Noi riteniamo che questo non sia il modo di procedere.”

Fabio Righi (D-ML): “Continuo a percepire questi provvedimenti come sconnessi uno con l’altro e orientati a rispondere a urgenze specifiche, come coprire posti vacanti o incrementare retribuzioni, senza una visione d’insieme. Questo mi porta a temere che si tratti di misure pensate ad uso e consumo. Un altro aspetto che mi inquieta è quello delle valutazioni del personale. Come è stato detto, spesso queste finiscono per essere influenzate da logiche clientelari, dove le valutazioni le fa l’amico dell’amico che a sua volta favorisce l’amico dell’amico dell’amico. In sistemi piccoli come il nostro, garantire terzietà e indipendenza negli organi di valutazione è sempre una sfida complessa. Credo fermamente che questa aula debba riappropriarsi di un’etica e di un buon senso che sembrano smarriti nella pubblica amministrazione. Si lamenta la mancanza di dirigenti, ma spesso sono proprio coloro che, forti della loro appartenenza politica, creano norme burocratiche farraginose per evitare responsabilità.”

 

Il Consiglio ratifica il Decreto con 32 voti favorevoli e 10 voti contrari.

 

– Decreto Delegato 05/03/2025 n.31 Modifiche all’ordinamento interno ed al Fabbisogno dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (AASLP) e dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici (AASS)

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: “Questo intervento normativo ridefinisce l’ordinamento interno sia dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (AASLP) che dell’Azienda di Stato per i Servizi Pubblici (AASS), con l’obiettivo primario di migliorarne l’assetto strutturale, di conseguire un maggior grado di coerenza ed omogeneità nell’individuazione dei settori e dei sottosettori delle due aziende. Attualmente, in AASLP il fabbisogno pone a capo di alcuni settori figure con incarichi di posizione organizzativa (PO), mentre il settore progettazione dipende direttamente dal direttore. Questo decreto prevede che sia per il settore amministrazione che per tutti e tre gli altri settori di AASLP sia previsto il conferimento di PO, e il trattamento retributivo sarà definito con le organizzazioni sindacali. Un aspetto cruciale è l’introduzione di requisiti specifici per gli esperti in progettazione ospedaliera, richiedendo un master universitario di secondo livello. Per quanto riguarda AASS, il decreto sopprime il settore “esercizio” e lo sostituisce con due nuovi settori: “reti” e “servizi”, eliminando la figura del direttore di esercizio e prevedendo due nuove PO. Un punto importante è l’introduzione dell’obbligo per i dipendenti non abilitati del settore “reti” di conseguire l’abilitazione professionale entro il 2026, con lo scopo di allineare requisiti professionali fra gli esperti tecnici in servizio nei settori operativi delle due aziende. In definitiva, questo provvedimento è volto a riordinare, secondo criteri di logicità e uniformità l’attuale impostazione organizzativa e rappresenta un passo significativo verso l’efficientamento e la modernizzazione delle aziende autonome di stato”.

Matteo Casali (Rf): “Ritengo fondamentale intervenire sulla recente riorganizzazione delle nostre aziende, in particolare riguardo alle posizioni apicali. A mio modo di vedere, l’introduzione delle posizioni organizzative non è affatto la panacea che è stata descritta, anzi, temo che in linea generale creeranno più problemi che risultati. Questa rotazione forzata, con un turnover serrato nelle posizioni sotto dirigenziali e la conseguente nuova gerarchia tra colleghi, mi preoccupa. Considero poi le posizioni organizzative, per come sono state disciplinate, come uno spoil system mascherato, dato che il Congresso di Stato finisce per scegliere sia i dirigenti che queste figure. Per quanto riguarda i settori chiave come viabilità, bonifiche e progettazione dell’AASLP, si parla ora di “PO Plus”, posizioni superiori le cui retribuzioni saranno definite con i sindacati. Devo esprimere la mia soddisfazione nel vedere che si è riconosciuto l’errore di aver silurato la posizione di responsabile tecnico nella progettazione. I caposervizi dell’AASS che adesso sono esperti tecnici sono personale sotto inquadrato con enormi responsabilità e soggetti a un turnover vertiginoso perché vanno in burnout. È necessario intervenire con raziocino e organicità e, da ultimo, trovare il modo di valorizzare la formazione continua dei dipendenti per il bene dell’amministrazione e dei cittadini.”

Mirko Dolcini (D-ML): “Si continua a considerare le aziende autonome con un modello organizzativo tipico gli uffici della pubblica amministrazione, quando invece necessitano un modello organizzativo molto più tecnico e molto più specialistico. Le pratiche possono essere prorogate al giorno dopo ritardate, viste con più calma, mentre nell’ambito dell’azienda autonome ci sono situazioni di emergenza e le persone devono lavorare con una continua reperibilità, anche la notte quando nascono dei problemi. Forse la maggiore efficienza annunciata rimane una slogan e non viene perseguita come dovrebbe essere perseguita. È un’occasione persa”.

Filippo Tamagnini (Pdcs): “Sarebbe utile ed opportuno che anch’io e i colleghi che sono qui potessero aprire bocca innanzitutto per fare giustizia su quello che è stato in passato la vita dell’Azienda e in più per potere dare davvero qualche indicazione di metodo per come migliorarla. Siccome però alcuni contenuti di questo decreto costituiscono per me astrattamente conflitto di interessi, mi astengo della votazione.”

Vladimiro Selva (Libera): “Anch’io mi asterrò dalla votazione per analoghi motivi a quelli espressi dal collega Tamagnini.”

Segretario di Stato Matteo Ciacci: “È stata volontà della maggioranza del governo di lavorare per riorganizzare l’azienda dei lavori pubblici e l’azienda dei servizi secondo una modalità che noi riteniamo meno verticistica e più plurale, più democratica rispetto al recente passato. Riteniamo che era necessario ed è necessario reintrodurre delle posizioni organizzative che individuano delle figure di responsabilità nei settori di pertinenza all’interno dei lavori pubblici, quindi edilizia, viabilità e progettazione, affinché non sia in mano tutto al solo dirigente. Penso che la politica debba rispettare i ruoli, il Consiglio di Amministrazione debba rispettare il ruolo della politica e il Consiglio di Amministrazione e la politica debbano rispettare il ruolo dei dirigenti. Con questo tipo di organigramma, penso che l’azienda dei lavori pubblici possa tornare ad essere quel fulcro fondamentale sul territorio che merita di essere.”

Il Consiglio ratifica il Decreto con 30 voti favorevoli e 2 astenuti.

Decreto Delegato 20/02/2025 n.26 Modifiche alla Legge 28 giugno 2010 n.118 e successive modifiche “Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica”

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: “Come pronunciato in Ufficio di presidenza svoltosi ad horas, il governo intende soprassedere la ratifica di questo provvedimento per poi fare il coordinamento per gli effetti insieme alla normativa PDL sulla casa che perverrà in aula nella prossima seduta consiliare con ogni probabilità.”

Antonella Mularoni (Rf): “Noi esprimiamo una vibrata protesta per questo modo di procedere. È stato emanato prima il decreto 177 del 2024 che, su impulso della Commissione Esteri accolto dal segretario di Stato agli Affari Esteri, ha fatto sì che dal primo dicembre 2024 il requisito per ottenere la residenza pensionati sia stato elevato a €120.000 o a €500.000 di reddito. Questo decreto non è stato ratificato in tempo ed è stato emanato il decreto 26 del 20 febbraio 2025. Il luogo giusto per parlare della residenza pensionati è all’interno della legge sulle residenze, quindi questo era il decreto giusto per affrontare le modifiche a questo testo. È proprio un modo sconclusionato da ogni punto di vista di intervenire.”

Emanuele Santi (Rete): “Durante l’ultima Commissione, appena una settimana fa, abbiamo detto al segretario Ciacci di ritirare quell’articolo nel Pdl casa dato che questa settimana sarebbe arrivato in ratifica il Decreto. Invece c’è stata un’impuntatura inspiegabile, una mancanza di buon senso. È incredibile come non si riesca ad accettare nemmeno un consiglio valido dall’opposizione, sembra quasi che l’obiettivo sia solo quello di mettere una bandierina, solo questo, portando a decisioni autolesionistiche. Ora abbiamo una legge approvata in Commissione con valori di 120.000 euro di reddito e 300.000 euro di patrimonio per le residenze atipiche, ma il decreto ancora in vigore parla di 120.000 euro o 500.000 euro di patrimonio. Non credo che stiamo offrendo un buon servizio ai cittadini. Ciò che mi sconcerta ulteriormente è il silenzio della maggioranza di fronte a queste testardaggini dei Segretari di Stato. Mi chiedo come si possa gestire un paese in questo modo.”

Michela Pelliccioni (DML): “Questo è un governo creativo. Reiteriamo un decreto al quale poi nelle more si cambiano anche i parametri che vengono introdotti in un articolo di un progetto di legge che dobbiamo ancora approvare. Nel frattempo ritiriamo il decreto. Mi chiedo coloro che magari l’istanza di residenza non l’hanno formalizzata o l’hanno solo pensato e volevano la fonte del diritto, cosa possono pensare della Repubblica di San Marino che agisce e legifera in questa maniera? È una figura brutta, pessima. Non si ha un’idea chiara, si cambia idea l’oggi per domani, si gioca su un dato per poi ritrattarlo con dei parametri buttati lì a caso. Cerchiamo di trovare una quadra se non altro per la dignità di noi che ci presentiamo all’esterno con delle regole chiare di ingaggio.”

I lavori del Consiglio si interrompono attorno alle 24:00 e ripartiranno alle 14:00 di martedì 18 marzo.

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