San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 18 novembre 2022

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 18 novembre 2022

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 14-18 NOVEMBRE

VENERDÌ 18 NOVEMBRE

+++Il Consiglio Grande e Generale si conclude oggi con l’approvazione all’unanimità del Pdl  sulle ragazze-madri+++

Il progetto di legge “Forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei famigliari monogenitoriali in situazioni socio-economiche di particolare gravità”, presentato in Seconda lettura dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, dopo un partecipato dibattito viene infatti approvato con 38 voti favorevoli sui 38 presenti. Nelle dichiarazioni di voto, viene ribadita dai gruppi la posizione unanime di condivisione del provvedimento, già dimostrata anche dalla presentazione di una relazione unica da parte di Miriam Farinelli, consigliera di Repubblica futura, e quindi di minoranza.

 Licenziato il Pdl all’unanimità, sono infine presentati tre progetti di legge in prima lettura all’ordine del giorno: due sono presentati dal Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio Fabio Righi, rispettivamente il Pdl “Legge sul Consumo” e  “Disposizione sul noleggio di veicoli”, il terzo infine è presentato dal Segretario di Stato per l’Istruzione Andrea Belluzzi, il Pdl “Legge Quadro sull’Istruzione Superiore della Repubblica di San Marino”. Si è quindi conclusa la sessione consiliare.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina al comma 7 e delle relazioni illustrative dei Pdl presentati in prima lettura.

Comma 7. Progetto di legge “Forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei famigliari monogenitoriali in situazioni socio-economiche di particolare gravità (presentato dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico Cristiano Sammarinese) (II lettura) / 38/38 voti favorevoli, legge approvava all’unanimità

Miriam Farinelli, Rf, Relatore unico
Il Pdl in esame nasce dalla esigenza di integrare la legge n. 129/2022 relativa ad interventi a sostegno della famiglia. Esso si propone di definire un quadro normativo tale da garantire la tutela e il supporto alla donna che si trova a vivere la gestazione e il puerperio in condizioni di disagio psicologico, economico e sociale. L’articolo 12 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi fondamentali dell’Ordinamento sammarinese sancisce che  “la Repubblica tutela l’istituto famigliare fondato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi. Ogni madre ha il diritto all’assistenza e alla protezione della comunità. La legge garantirà ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela spirituale, giuridica e sociale”. In virtù di tale solenne dichiarazione, non è tollerabile che una donna possa trovarsi sola e in condizioni di indigenza ad affrontare l’esperienza della maternità, priva della certezza di essere accolta, protetta e sostenuta dalla comunità.
A questo motivo di preoccupazione, degno dell’attenzione delle istituzioni e degli organismi preposti all’assistenza, si unisce quello della decrescita della natalità che nell’ultimo decennio è crollata a numeri preoccupanti (meno del 30%). La nascita di un bimbo la cui madre possa contare su un sostegno di carattere psicologico e sociale in caso di bisogno è sempre un investimento ad alto rendimento per un paese, un investimento sul futuro e non una condizione di mero assistenzialismo. Impossibile non pensare alle donne prive di un lavoro, di una casa e di quella minima disponibilità economica necessaria ad una presenza dignitosa nella realtà in cui vivono e anche alle giovani madri che, in virtù della gravidanza possono trovarsi nella necessità di interrompere gli studi.
Credo sia doveroso permettere a tutte di coronare i propri sogni e realizzare se stesse- anche attraverso la maternità- senza compromettere presente e futuro. Fino ad oggi, la presa in carico delle donne gravide in difficoltà era in gran parte affidata alle associazioni di volontariato e solo parzialmente alle istituzioni con provvedimenti ce non erano supportati da una normativa adeguata. Con l’approvazione di questo Pdl avremo un percorso definito sul versante legislativo, teso ad accompagnare le donne gravide sole, le mamme in difficoltà nei primi anni di vita del bambino ed altre situazioni mono genitoriali bisognose di attenzione in cui un ruolo fondamentale viene attribuito e potenziato all’Uoc Servizio minori, in un’area dedicata proprio al sostegno della famiglia. Nella legge recentemente approvata in Consiglio Grande e Generale sul’Ivg viene affermato che in seno al Consultorio la donna può trovare tutte le possibilità e risposte per decidere consapevolmente a cominciare dalle soluzioni ai problemi che potrebbero essere motivo di interrompere un progetto di vita. Non può accadere che la solitudine e condizioni economiche indigenti possano rappresentare, da sole, la ragioni per il ricorso all’Ivg senza lo sforzo da parte dello Stato, di allargare le reti di protezione che rappresentano, anche in questo contesto, un rafforzamento dello Stato sociale.
Ritengo che questo Pdl, insieme alla legge sulla famiglia, costituisca una delle tante tessere di un mosaico che deve essere completato a tutela della  maternità, a favore della natalità. Il provvedimento ha trovato il voto favorevole di tutte le forze politiche in Commissione consiliare permanete IV, ed è il motivo della scelta di presentare una sola relazione, in occasione della seconda lettura. Mi sento particolarmente onorata ad adempiere a questo compito, auspicando che si trovi, anche nell’aula consiliare, una votazione unanime per le sua approvazione (…).
In conclusione, un atto a tutela e civiltà verso le donne sole in stato di gravidanza e nuclei mono genitoriali.

Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia e con delega per la Famiglia
E’ un  Pdl che interviene in sostegno a casistiche di donne e nuclei famigliari in difficoltà, coglie situazioni in cui avere a fianco interventi di carattere istituzionale, in modo da sentirsi meno soli, ed è importantissimo per i nostri cittadini. Ringraziamo i proponenti per aver sottoposto la problematica all’attenzione dell’Aula consiliare, rilevo la condivisione avuta in Commissione e i contributi che hanno ulteriormente valorizzato il progetto.
Tra gli strumenti introdotti dal Pdl: un supporto per le madri che intendono inserirsi nel mondo del lavoro o proseguire gli studi in un momento particolare, la possibilità di alloggio e affitto e aspetti di carattere economico. Sono tutti elementi importanti inseriti in questo Pdl, come rilevato nella relazione da Farinelli, perché si interviene in momenti di solitudine in cui si possono trovare persone. Le casistiche possono essere poche, per fortuna, ma chi si deve trovare a compiere certe scelte di vita per il proprio figlio, sa che l’istituzione è presente. Altro elemento caratterizzante è l’aiuto e supporto che deve sfociare dal momento della gravidanza all’indipendenza di vita successiva.

Maria Cristina Albertini, Pdcs
Siamo orgogliosi di mettere in campo strumenti, pensando in primis a persone e famiglie, un impianto fornito per dare aiuto e supporto non solo a giovani donne che si trovano a vivere situazione di isolamento sociale ed economico, ma anche a nuclei mono genitoriali e in cui il mantenimento di figli gravi su un unico genitore, senza supporto di un compagno o il supporto di una famiglia di origine. In questa delicata fase la donna sente su di sé tutta la responsabilità del proprio futuro, ma anche quello della creatura che porta in grembo. Pensando a questa casistica- per fortuna esigua ma comunque presente in territorio- abbiamo voluto darvi attenzione e, per delicatezza della tematica, è doveroso considerarla da parte della politica e predisporre un impianto legislativo snello e attuabile in grado di dare aiuti concreti in termini di tempi ridotti.

In Commissione referente il testo è stato licenziato con la ferma volontà di ampliare la nostra legislazione con questo ulteriore strumento che non trova la sua ratio in termini puramente assistenzialista. Si è mirato al supporto della donna accompagnandola in un percorso volto alla conquista di una nuova autonomia e indipendenza che le permetta di provvedere negli anni avvenire in modo autonomo alle necessità e cure dei propri figli. Grazie a questa legge, la donna che si trovi in condizioni di disagio e precarietà economica può contare su un sistema che le consentirà di provvedere e a reperire beni di prima necessità, al pagamento di utenze, le consentirà di vivere in una casa dignitosa e pure di proseguire gli studi, in modo di affermare sempre più la propria autonomia. Di primaria importanza il ruolo dell’assistente sociale: oltre a certificare le condizioni di conclamata difficoltà del nucleo, è tenuta a svolgere funzione di supporto nell’espletamento delle formalità che sono previste per i richiedenti. In definitiva, l’esperienza della maternità si fa sempre più rara e più preziosa. In considerazione di ciò, si è pensato di dare supporto a un progetto di tale valenza per tutelare le donne in condizioni di fragilità. Ora all’Aula il compito di suggellarne la fattibilità.

Guerrino Zanotti, Libera
Segnalo che l’opposizione oggi hanno garantito il numero legale della seduta odierna. Nel merito del progetto di legge: ovviamente è doverosa la premessa per cui tutti i gruppi consiliari hanno garantito il proprio voto a questo Pdl, e anche noi, perché riteniamo che ogni intervento che in qualche modo rimarchi il valore sociale che ha la maternità, a maggior ragione quando questa avviene in particolari condizioni di difficoltà, è giusto abbia un riconoscimento da parte della società. È corretto che venga sempre valorizzato questo ruolo della donna. Detto questo, ho espresso già diverse criticità e sono critico in particolare nella filosofia che è alla base del ragionamento del testo sottoposto al voto. Ciò non toglie che lo sosterremo in seconda lettura.
Ritengo si sia in qualche modo esagerato sulla portata della legge. Si è detto che lo Stato garantirà un alloggio alle donne in difficoltà nel momento in cui sono nello stato di maternità. Ma questo vale a parole, fino al momento in cui non ci si rivolge alle istituzioni e si verifica che c’è una graduatoria per l’accesso agli alloggi dell’Ecc.ma Camera. E allora diciamo, se c’è una madre in particolare condizioni di difficoltà con figlio a carico, con necessità di alloggio, e  poi c’è anche una coppia qualsiasi con un figli, che magari versa nelle medesime condizioni, a chi viene data priorità? Questo Pdl stabilisce le priorità? No, c’è la graduatoria già vigente che definisce chi può accedere ad un alloggio dello Stato. Io ritengo questo strumento che oggi valutiamo non sia in grado di dare questo tipo di risposte, perché esistono già regole vigenti che stabiliscono gradi di priorità.ù
Si è data molta enfasi a questo Pdl e si sono gonfiati strumenti che già ci sono. Ogni intervento per carità che mette in risalto il ruolo della donna e madre ve lo appoggeremo, ma riportiamo tutto alla corretta dimensione.

Matteo Rossi, Npr
Come politica ben vengano provvedimenti  a tutela delle donne. Vorrei approfittare della seconda lettura per sottolineare i pregi del provvedimento: importante è il passaggio che sancisce l’uguaglianza giuridica e morale dei coniugi e garantisce la tutela della comunità e credo sia importante sancire per legge dei sostegni concreti; il reddito minimo, sostegno per l’inserimento lavorativo e l’alloggio. E l’aspetto dell’edilizia sociale è un problema concreto che stiamo riscontrando e come governo dovremo iniziarlo ad affrontare al di là di questo Pdl.
Questo governo si è caratterizzato per l’attenzione alla donna-madre, dopo il referendum sull’aborto, la legge su Ivg, dall’altro lato oggi arriva un provvedimento che va a sostegno delle donne che non vogliono rinunciare a diventare mamma, anche se in condizioni difficili. Ma credo che dobbiamo bilanciare, se si parla di famiglia, se ne deve parlare a 360 gradi. Per cui io pongo un tema che la politica ha lasciato un po’ ai margini. Credo che facendo un’analisi sociale, umana della famiglia nel 2022, troppo spesso ci dimentichiamo delle figure genitoriali che sono l’altra metà della luna, ovvero i padri. Oggi hanno un ruolo diverso dal concetto di famiglia di pochi anni fa e un padre può voler vivere la genitorialità anche in situazioni di separazione e altre difficoltà, come può avvenire per le donne. Credo che quest’aula e la politica tutta, le istituzioni, il Segretario per la Famiglia è ora che inizino a fare un serio ragionamento su come sia garantita alla figura genitoriale del padre la possibilità di esserlo. Mi trovo a parlare con genitori padri che vivono separazioni drammatiche in ci non riescono a fare i genitori, si ritrovano a dover pagare alimenti in una situazione lavorativa precaria, si trovano escamotage per barcamenarsi … è sempre quasi avvilente sentire parlare di famiglie che fanno accesso alla Caritas in quest’Aula, quando sono i casi in cui si ritrovano più che altro i padri. Ben vengano provvedimenti a tutela delle donne, credo che la politica e il  il governo debbano iniziare a porre attenzione anche sull’altra metà del cielo, i padri, la società è cambiata e nelle nuove figure di nuove povertà possono rientrare i padri separati.

Gaetano Troina, Dml
Questo Pdl è interessante da sviscerare e approfondire e il clima che si è creato in Commissione è stato decisamente produttivo e si è infatti arrivati a una relazione unica condivisa da tutti i gruppi. Sono tante purtroppo nel paese al momento situazioni-limite che richiedono attenzione del legislatore. Ho trovato pertinente quanto detto dal collega Rossi, ovvero questa legge giustamente tutela il genitore solo e ci sono anche i padri, che sono figure diverse da quelle di anni fa. Giusto prevedere disposizioni che possano tenere in considerazione questo mutamento.  Nell’articolato attenzione merita l’articolo 10 del Pdl, riferito al diritto ad anonimato e privacy, che inserisce garanzia e tutela in più che forse era rimasta fuori da altri provvedimenti adottati dall’Aula.

Paolo Rondelli, Rete
Credo il consigliere Zanotti abbia ben toccato alcuni punti, ovvero la filosofia della legge mi trova d’accordo, ma alcune sfumature vanno ulteriormente riconsiderate, o in futuro andranno armonizzate con altri Pdl che vadano a organizzare altri aspetti legati alla genitorialità e alla propensione ed educazione alla genitorialità.
Le famiglie mono genitoriali non sono costituite solo da una madre, ma è possibile ci siano famiglie  mono genitoriali con un solo genitore che è il padre e anche su questo dovremo fare valutazioni prima o poi.
Vorrei non passasse il concetto che aiuto voglia dire monetizzazione della gravidanza, ritengo non fosse assolutamente intenzione dei proponenti, è bene rimarcare perché non è solo dietro la corresponsione di un contributo che la maternità single possa essere sostenuta. E qui veniamo ad Alcuni passaggi fondamentali che spesso ci dimentichiamo della nostra società: dagli anni ‘70 in poi ha avuto tutta una serie di sfumature nella proposta di servizi sociali, socio-educativi e nelle politiche della famiglia che consentono alla donna  oggi di lavorare e contribuire in prima persona alla propria realizzazione. Il discorso sull’emergenza abitativa e sull’edilizia popolare va anche in questo senso ben tenuto presente e valutato nell’applicazione di questa legge.
Altro aspetto: dove si ferma la responsabilità del maschio che ha comunque concepito quel bambino? E’ un’altra riflessione che dovremo in quest’Aula affrontare, perché le forme di famiglia sono sempre più complesse e differenziate e fuori dagli schemi canonici cui siamo legati. Un esempio: una donna sola che si reca in Spagna a fare la fecondazione artificiale. Una donna che ha una compagna che risulta fuori territorio e il nascituro può risultare figlio di una coppia lesbica.

Alessandro Mancini, Npr
Vorrei ringraziare i proponenti, non solo per il Pdl che oggi viene all’attenzione, ma anche nel merito di un intervento normativo importante che si inerisce in un percorso che quest a maggioranza ha portato a compimento con la legge sulla famiglia, sull’Ivg e oggi questo intervento a sostegno delle ragazze madri e dei nuclei mono genitoriali. Credo che ci eravamo un po’ dimenticati del ruolo dei consiglieri che possono promuovere progetti di legge, l’attività legislativa viene spesso dimenticata.  In questa legge si pone il problema e si danno soluzioni. Ho sentito qualche sfumatura, la politica è fatta così, facile dire ‘si poteva fare prima’. Oggi lo facciamo noi, il pdl è promosso dal gruppo Pdcs e ha pieno sostegno della maggioranza e di Noi per la Repubblica.

Gloria Arcangeloni, Rete
Con questo Pdl non viene tenuta in considerazione solo la ragazza madre, ma il nucleo mono genitoriale perché le casistiche possono essere diverse, fortunatamente a San Marino queste casistiche sono poche, ma ci fosse solo un caso, richiederebbe comunque massima attenzione. Sono aiuti concreti sia per la strada della genitorialità sia per il genitore stesso che ha necessità di alloggio, per esempio. Credo si sia fatto un buon lavoro, inutile nascondersi dietro al fatto che un aiuto per un genitore, che sia madre e padre, non possa essere solo economico, come diceva il consigliere Rondelli. Non si può pensare di sostenere la natalità pensando solo a un aiuto economico, è necessario creare uno stato sociale adeguato per mettere su famiglia con la serenità necessità e credo a riguardo in questi mesi abbiamo fatto tanto.

Aida Maria Adele Selva, Pdcs
E’ un Pdl a tutela delle ragazze madri, quelle ragazze che si trovano in condizioni difficili e hanno il coraggio di portare avanti la gravidanza nonostante tutte le difficoltà. E a maggior ragione dobbiamo assolutamente approvare questo progetto di legge che anzi sconta troppo ritardo. Sono proprio le ragazze madri i soggetti più fragili, in un momento difficilissimo della propria vita.
L’Aula è tutta unanime e concorde, e lo è stata anche la Commissione,  il fatto che ci sia una relazione unica, lo dimostra. Nella relazione si legge che fino ad oggi la presa in carico delle donne sole in difficoltà era sulle spalle solo delle associazioni e le istituzioni non erano supportate da una normativa adeguata. E allora cosa fare? Assolutamente dobbiamo metterci la mano sulla coscienza e votare questo Pdl. Altrimenti il deserto demografico non può che aumentare.

Daniela Giannoni, Rete
Questo provvedimento riguarda donne che affrontano la gravidanza non solo senza un compagno, ma anche senza una rete familiare di sostegno. I numeri sono per fortuna ancora limitati, credo sia un atto dovuto per questi casi che finora erano affidati alla gestione di associazioni di volontariato e di operatori sociali pubblici che dovevano organizzare gli strumenti a disposizione sulla base della propria volontà. In questo modo diamo dignità a queste ragazze che si vedono propri diritti riconosciuti e diamo strumenti idonei agli operatori. Diamo anche nuovi strumenti, come l’aiuto per proseguire gli studi o per l’inserimento al lavoro. Assolutamente complimenti ai proponenti che hanno voluto ufficializzare un iter normativo e organizzare una normativa che ridia dignità a queste ragazze.

Michela Pelliccioni, Dml
E’ un pdl che va verso un indirizzo culturale fondamentale per la politica. Ricordo purtroppo, quando approdò in prima lettura, la difficoltà dell’Aula a riconoscerne il valore, non tanto per il contenuto, ma perché è rimasta la volontà di mettere bandierine e di mettere in difficoltà chi lavora per portare avanti un contributo a livello sociale. Sono contenta questo sia venuto meno e si siano allentate tensioni. Spero sia il primo pdl di una lunga serie.
Per quanto riguarda il contenuto, è ovvio tutto quello che può essere fatto come contributo per la maternità debba essere sostenuto e favorito. Credo sia un cambio di rotta, questo parlamento e la politica in generale deve fare molto di più per favorire la maternità in tutti gli aspetti possibili.

Mirco Dolcini, Dml
Ben vengano questi Pdl, affrontiamoli nel modo dovuto, cercando di far uscire un progetto di legge il più completo possibile, plsudo a questo e ad altri provvedimenti fatti per le famiglie in questa legislatura, come il congedo paterno che si inserisce in queste quadro di interventi.

Francesca Civerchia, Pdcs
Questo Pdl, presentato dalla Dc nel marzo 2021, va a dare continuità a provvedimenti di legge attuali, quali la riforma della famiglia, e contrastano- anche se in maniera limitata- la denatalità. una Presta attenzione al ruolo della donna che diventa madre. Offre sostengo pratico, rimuove ostacoli al momento della maternità che diventa genitorialità in quelle condizioni- per fortuna poco frequenti- di estrema solitudine, nei momenti in cui una donna affronta la sfida di diventare genitore. Questa norma è stata definita pi volte la norma a tutela delle ragazze madri, perché questo è l’intento, quello è di offrire a ragazze sole la possibilità di vivere la vita del proprio figlio in maniera dignitos ea serena, sentendosi supportata da istituzioni e servizi. Quando è stata scritta questa norma, il pensiero che ha accompagnato ogni articolo è stata l’idea di pensare emotivamente a quelle donne che avevano paura di rimanere sole ad affrontare la più grande responsabilità di cui un individuo può farsi carico.
Questa norma ha anche un significato sociale, di una solidarietà, nel prendersi carico di una fragilità e delle incertezze di persone che vivono condizioni di estrema solitudine e prevede considerazioni nom solo per la mamma, possono esserci circostanze particolari in cui un padre decide di prendersi cura da solo del proprio bimbo ed è considerato anche questo. Si considera la parte lavorativa e anche scolastica del genitore, per assicurare l’autodeterminazione della donna. Non è una legge paternalistica, come si è sentito dire, lo Stato non si sostituisce all’individuo, ci sono tutte le condizioni perché invece lo Stato accompagni la donna-madre, affinché si renda autosufficiente, tutte noi sappiamo quanto sia difficile la fase del perpuerio, annullarsi completamente per dedicarsi ad un’altra vita.  Si è parlato anche del problema abitativo: anche nel dibattito in commissione è stato affrontato  e sono state posti correttivi. E ricordo che il Sds Ugolini ha istituito proprio un tavolo sull’edilizia sovvenzionata per cercare di colmare criticità e la norma prevede qualora non si trovino possibilità nell’ambito dell’edilizia sovvenzionata, si trovino comunque soluzioni abitative per la mamma e il bambino.
Auguro a questa Aula di licenziare questa legge nell’interesse di tutte quelle donne che decidono di portare avanti gravidanza. Un pensiero  va anche a tutte quelle donne che sono dovute ricorrere all’interruzione di gravidanza per elementi ostativi pratici che devono assolutamente essere rimossi. E questa legge ha questo compito.

Federico Pedini Amati ,Sds Turismo
Questa norma va in una direzione che tutti noi possiamo condividere e percepire come necessaria. All’articolo 8 c’è anche la condizione rispetto la possibilità per le donne madri di avere in concessione un immobile dello Stato, laddove sia disponibile un alloggio di edilizia sociale. Vorrei ricordare che questi alloggi bisogna completarli e averli, perché purtroppo anche nello stato attuale ci sono già situazioni di donne madri con difficoltà economiche che rientrano anche nell’ambito dell’edilizia sociale cui non riusciamo dare risposta per mancanza di immobili . Abbiamo fatto anche una ricognizione delle agenzie immobiliari di San Marino, ma non c’è stata data risposta.
La norma è perfetta, abbiamo l’obbligo di aiutare le donne madri e potenzialmente anche uomini che si trovino nella stessa condizione, ma è chiaro che se facciamo la norma e non abbiamo immobili ci resta il problema dei problemi. Non sto criticando niente, il pdl parte da un presupposto diverso dall’edilizia sociale, ma dobbiamo impegnarci tutti come stiamo facendo, anche con il collega al Territorio, per finire immobili che ad oggi devono essere destinati all’edilizia sociale nel più breve tempo possibile. E ci sono famiglie che hanno anche 5 figli e ci troviamo con immobili dello Stato da 70 mq dove dovrebbero vivere.
Iro Belluzzi, Libera
Il pdl trova sicuramente il plauso da parte di tutta l’Aula, trova strumenti e li implementa per dare risposte importati. La norma accompagna donne e famiglie mono genitoriali nei primi tre anni della vita del bambino. Certo l’edilizia sociale è un  problema di sostegno sociale, qui centra poco, ma occorre ricordarlo.
Con gli Npl era stata fatta una proposta perché si potessero svolgere funzioni sociali, nel momento in cui avvenisse la cartolarizzazione di quel percorso non ancora partito, al di sotto del 50% del valore dell’immobile immesso nel mercato, possa intervenire l’Ecc.ma Camera per fare propri i valori residuali rispetto ai valori che lo Stato si è impegnato a erogare. Spero ci sia ancora tempo, lì c’è ancora una risposta per andare a sostenere famiglie in difficoltà con l’edilizia sociale.

Miriam Farinelli, Rf
Solo per puntualizzare: attualmente tutta la gestione delle donne in difficoltà con bambini e in gravidanza è in carico alle associazioni che, in virtù del loro buon cuore, si fanno carico anche mettendosi le mani in tasca. Fino ad oggi non abbiamo percorsi normati, questo Pdl norma finalmente un percorso. Credo sia un momento di civiltà perché lo Stato non può farsi di nebbia e abbiamo tutti gli strumenti per verificare le difficoltà e non ci saranno distorsioni. E’ solo un discorso di civiltà.

Dichiarazioni di voto

Miriam Farinelli, Rf:  Una nota di civiltà per il comportamento prossimo da adottare nei conforti di donne e persone in difficoltà. Rf appoggia con proprio voto il Pdl.

Francesco Mussoni, Pdcs: Per sottolineare naturalmente il voto favorevole del Pcds, è un nostro progetto, promosso dal consigliere Civerchia e ci fa piacere che su questo tipo di interventi ci sia condivisione politica

Michela Pelliccioni, Dml: La posizione mio partito al Pdl è assolutamente favorevole, è un passo avanti del Paese che riconosce la maternità come valore aggiunto da perseguire e non un ostacolo.

Alessandro Mancini, Npr: E’ una Legge che si inserisce in quadro normativo portato a termine per la famiglia che dà risposte alle ragazze madri e le accompagna in momento difficile.  Siamo soddisfatti e ringraziamo i proponenti.

 Daniela Giannoni, Rete: Sicuramente appoggeremo con il voto un Pdl che va a completare il quadro di questo 2022 a tutela e nel riconoscimento dei diritti delle donne, che avranno ancora più diritti di scelta, di diventare o no madri e, dove scelgano consapevolmente di diventarlo, anche se in condizioni economicamente e socialmente non ottimali, possano avere tutte le tutele per gettare le basi per il proprio nucleo mono genitoriale. Inoltre con questo pdl usciamo dalla logica dell’assistenzialismo e riconosciamo il diritto di auto-realizzarsi. E facciamo un passo avanti verso la cultura del paese.

Guerrino Zanotti, Libera:  Voto favorevole anche del gruppo di Libera a un Pdl che va nella giusta direzione di fornire supporto alla maternità, magari si sarebbe potuto fare di più.

Denise Bronzetti, Gruppo misto: Tanti aspetti positivi di questa legge che fa un tentativo importante sull’accompagnamento e sulla tutela della donna nel suo percorso come madre. E’ una legge che non riguarda solo l’universo femminile perché esistono situazioni anche al contrario, anche se spesso sono le donne a subire maggiormente certe condizioni.

 

Comma 8.  Progetto di legge “Legge sul Consumo” della Segretaria di Stato per l’Industria

Fabio Righi Sds per l’Industria e il commercio, relazione illustrativa 

La proposta legislativa che è posta all’esame e all’approvazione del Consiglio Grande e Generale ha l’obiettivo di introdurre una norma “quadro” concernente la tutela, anche collettiva, dei consumatori al fine di garantire loro un più elevato livello di protezione. Senza la pretesa di introdurre un vero e proprio codice del consumo, che sarà la risultante dell’evoluzione della presente normativa con particolare riguardo ai risvolti applicativi della medesima nel tempo, tenuto conto che la materia trattata, di fatto minimamente presente nell’ordinamento sammarinese con una norma risalente all’anno 2005, richiede, in ragione anche dell’impatto della medesima sul sistema socio-economico, un graduale approccio, la legge introduce principi generali della tutela del consumo con l’ulteriore scopo di conformare, proporzionalmente, l’impianto normativo della Repubblica di San Marino alla già vigente normativa europea in materia, anche al fine di implementare e migliorare i rapporti commerciali con Paesi terzi e garantire, anche all’interno dello Stato, un elevato grado di tutela a favore di consumatori cittadini di altri Stati che vogliano concludere contratti sul territorio di San Marino ovvero con operatori economici aventi sede legale nel Paese, anche mediante tecniche di comunicazione a distanza. La Segreteria proponente ha avuto particolare riguardo che tale avvicinamento alle normative di matrice comunitaria ed internazionale, avvenga comunque nel pieno rispetto del contesto normativo sammarinese considerate le peculiarità dello stesso e gli strumenti di diritto comune già previsti e disciplinati. Il PdL, infatti, anche in un’ottica di semplificazione, non costituisce un vero e proprio Codice del Consumo, come già riferito e come invece introdotto in altri ordinamenti, poiché vuole dettare i principi fondamentali, quali: i diritti dei consumatori, gli obblighi dei produttori e fornitori, le pratiche commerciali scorrette introducendo, altresì, nuovi strumenti di tutela sia davanti ad un Autorità di nuova istituzione competente in materia e fondamentale nella logica di maggiore integrazione con il contesto europeo, sia di fronte al Commissario della Legge (azione di classe c.d. class action), senza tralasciare poi previsioni volte all’introduzione di processi che, pur garantendo la massima tutela, possano portare velocemente alla definizione delle controversie rafforzando il concetto di certezza del diritto così strettamente legati alle esigenze del mondo economico.  (..)

 

Comma  9. Progetto di Legge “Legge Quadro sull’Istruzione Superiore della Repubblica di San Marino” (presentato dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione) (I lettura)

Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione e la cultura, dà lettura della relazione

Con la legge quadro sulla Istruzione superiore della Repubblica di san Marino si va a colmare una lacuna ancora presente nella legislazione universitaria sammarinese. Ciò che infatti ancora mancava era una legge che sancisse la finalità, i principi, ma anche gli obblighi e i doveri secondo i quali possono operare nella Repubblica di San Marino Istituti di istruzione superiore.
Attualmente nel nostro Paese operano già due istituti che rilasciano titoli accademici, l’Università degli studi e l’istituto Musicale, il quale oltre ad avere corsi pre-accademici, ha anche corsi accademici, in collaborazione con il Conservatorio di Cesena. L’ingresso di San Marino nello Spazio Europeo dell’Istruzione superiore, nel 2020, detto anche Processo di Bologna, ha sancito l’allineamento del nostro Paese agli standard e alle Linee Guida adottati nell’Ue per quanto concerne le università . Questo prezioso risultato è stato raggiunto anche grazie al lungo e assiduo lavoro svolto dalla nostra università degli Studi, in collaborazione con le Segreterie di Stato all’Istruzione e Università che si sono succedute negli ultimi 15 anni. La ratifica della Convenzione di Lisbona, sul riconoscimento dei Titoli di Studio e l’approvazione della Legge di riforma dell’Università di San Marino nel 2014 sono stati i pilastri sulla base dei quali si è potuto costruire il percorso che ci ha portati fino a qui. La legge è composta da 12 articoli. (…)

Questo legge è uno strumento che manda un messaggio verso l’esterno di un sistema che, nel suo accreditamento e nell’adesione a standard europei,  dà garanzia di processi di qualità delle istituzioni di formazione del nostro Paese e sarà leggibile anche da istituzioni di altri Paesi.

 

Comma 10. Progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli” (presentato dalla Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio) (I lettura)
Fabio Righi, Segretario di Stato per l’Industria relazione illustrativa
La proposta legislativa che è posta all’attenzione del Consiglio Grande e Generale risponde a diversi obiettivi, rispetto ai quali è opportuno fare alcune precisazioni di carattere politico al fine di inquadrare l’attuale momento storico e le sue prospettive future.

La redazione del presente Pdl si inserisce nel quadro della più ampia operazione di riordino e aggiornamento della normativa esistente, al fine di mettere a disposizione normative adeguate alle esigenze degli operatori economici sammarinesi. La proposta legislativa che esamineremo prevede dunque delle semplificazioni negli adempimenti in capo agli operatori economici, in riordino delle limitazioni all’operatività e all’eliminazione di prescrizioni per ottenere licenze d’esercizio. Per tanto, le esigenze di modifiche del quadro normativo  del 2011 che regola il settore dell’autonoleggio senza conducente nella Repubblica di San Marino non è più procrastinabile.

La Repubblica di San Marino se è vero che ha abbandonato quegli schemi economici che in passato hanno creato non poche difficoltà, è altrettanto vero che in questo settore- come invero in innumerevoli altri settori- ha la necessità di allinearsi alle pratiche già ampiamente utilizzate in altri paesi, colmando le differenze esistenti, ma soprattutto offrendo al sistema tutte quelle opportunità che si trovano in altri contesti. E’ ormai da tempo noto che il settore imprenditoriale, e non solo, approccia la tematica trattata con schemi differenti rispetto al passato, prediligendo lo strumento del noleggio a quello dell’acquisto dei mezzi di trasporto o dei parchi auto aziendali.

La mancanza di una normativa adeguatamente evoluta, legata irragionevolmente ancora oggi a dinamiche distorsive del passato, ha portato alla paradossale situazione per cui le imprese e le famiglie sammarinesi si affidano ad operatori fuori confine per poter usufruire del servizio di noleggio, con nocumento per il sistema economico sammarinese. Il Pdl, pur non sacrificando un adeguato sistema di controllo in materia, ha l’ambizione di riattrarre in territorio un’attività imprenditoriale ordinariamente svolta in altri paesi, così come di fornire le migliori opportunità a tutti i cittadini ed operatori, nella convinzione che i tempi che stiamo vivendo, in questo come in altri settori, non lasciano più spazi a ritardi, ritrosie, infondati o ‘costruiti’ timori rispetto all’evoluzione del Paese. Si ritiene che il cambiamento vada affrontato.
Va poi sottolineato in ogni caso che la recente modifica legislativa italiana che regolamenta la  circolazione di autoveicoli immatricolati in uno Stato estero e condotti da residenti in Italia e la consolidata applicazione del DPR italiano n.633 de 1972, che disciplina l’applicazione dell’Iva, adeguatamente considerati nel testo della presente normativa, contribuiscono ad evitare fenomeni distorsivi del settore, come accaduto in passato.

 

San Marino News Agency

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