San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 29 novembre 2022 mattina

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 29 novembre 2022 mattina

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 28 NOVEMBRE – 2 DICEMBRE

MARTEDÌ 29 NOVEMBRE- Seduta della mattina 

In mattinata il Consiglio Grande e Generale entra nel vivo del Bilancio di Previsione 2023, presentato in prima lettura dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti.

Tra le misure inserite nel provvedimento e illustrate dal Sds Gatti, all’articolo 2, il rollover dell’Eurobond di  340 milioni di euro che scade all’inizio del 2024, e al bond interno di 50 milioni  di euro, in scadenza il prossimo giugno 2023.  “Il rollover del debito tecnicamente è imprescindibile- sottolinea nella relazione il Segretario- e si colloca nella corretta e trasparente gestione del debito pubblico nel lungo periodo”. Sempre nell’articolo 2  è inserita la possibilità di ricorso a finanziamenti anche per altri 60 milioni di euro “per garantire la necessaria liquidità rispetto ad elementi esterni che potrebbero incidere sulla spesa pubblica ma che non sono attualmente preventivati come ad esempio gli effetti sull’economia locale del conflitto russo-ucraino”. Nel testo, si fa riferimento poi a un “ottimo andamento” delle entrate tributarie ed extra-tributarie nel 2021, “con un gettito, in particolare dell’imposta sulle importazioni e dell’imposta generale sui redditi veramente eccellenti, ben oltre le previsioni”  e  “anche l’anno in corso evidenzia ottimi dati, ulteriormente in crescita rispetto a quelli del 2021”.  Per le previsioni del 2023 il governo comunque ha preferito mantenere “una linea di sostanziale prudenza, senza prevedere ulteriori particolari incrementi rispetto ai dati del 2022”. L’attenzione resta alta sul fronte della spesa corrente per il 2023 e sul suo contenimento che comunque “sarà condizionato- prosegue la relazione- dall’esito delle trattative in corso con le Organizzazioni Sindacali per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione, essendo una delle voci più importanti della spesa corrente”.

     Si apre un articolato dibattito in cui sono 58 gli iscritti a intervenire. Resta critica l’opposizione che punta il dito sulla mancanza di progettualità per lo sviluppo, di politiche energetiche, sostegno a famiglie e imprese e giudica il pdl eccessivamente “asciutto”o persino “surreale”. Nel mirino in particolare l’articolo ‘milledeleghe’, l’articolo 7, che contiene 18 deleghe per decreti del governo, e i 60 mln di euro di indebitamento non previsti prima.  Anche dalla maggioranza non mancano voci ‘scontente’, Carlotta Andruccioli, Dml, si permette una battuta: “Meno male ci sono le deleghe- manda a dire- se no, nel Pdl non c’è nulla di programmatico”. Mentre Gian Matteo Zeppa, Rete, ammette di non essere soddisfatto del testo, “ma ci sarà tutto il tempo per gli emendamenti”. Anche se, rispetto le critiche fatte per la mancanza di contenuti sulla transizione energetica fa notare che “non si può mettere tutto lo scibile umano in una Finanziaria”. Il dibattito si conclude in mattinata con la replica del Sds Gatti. I lavori riprendono nel pomeriggio dalla Riforma sul lavoro.

Di seguito un estratto del dibattito e degli interventi della mattina.

 

Comma 7. Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”:

  1. a)  Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo

38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30

  1. b)  Progetto di legge “Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio

finanziario 2021” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (I lettura) – Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30

  1. c)  Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2023 e Bilanci Pluriennali 2023/2025” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (I lettura)

Marco Gatti, Sds per le Finanze, estratto della relazione al Pdl
Il presente progetto di legge viene presentato a norma dell’articolo 18 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 e riguarda l’approvazione dei bilanci di previsione dello Stato e degli Enti del settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2023 e bilanci pluriennali per gli esercizi 2023/2025.
(…) Il presente progetto di legge si compone di n.32 articoli, ed è strutturato con un
raggruppamento organico, in particolare all’articolo 7, di quelle che sono le priorità, le materie ed i settori in cui il Governo, tramite successivi decreti delegati, intende intervenire nel corso del 2023. All‘articolo 2 è previsto il rollover dell’Eurobond di euro 340 milioni di cui al Decreto Delegato 19 febbraio 2021 n.23 e che scade all’inizio del 2024, ed altresì del bond interno di euro 50 milioni emesso a giugno 2022 e che scade il prossimo giugno 2023. Per quanto riguarda il ricorso al debito sui mercati internazionali il Governo sarà impegnato a ricercare le migliori condizioni di mercato per ottenere il minor costo dell’operazione. Si sottolinea che il rollover del debito tecnicamente è imprescindibile e si colloca nella corretta e trasparente gestione del debito pubblico nel lungo periodo. Nel predetto articolo è prevista la possibilità di ricorso a finanziamenti anche per ulteriori 60 milioni di euro. Quest’ultima possibilità è stata prevista per garantire la necessaria liquidità rispetto ad elementi esterni che potrebbero incidere sulla spesa pubblica ma che non sono attualmente preventivati come ad esempio gli effetti sull’economia locale del conflitto russo-ucraino. All’ultimo comma dell’articolo 2 è stata prevista la possibilità di acquistare anticipatamente i titoli dell’Eurobond, qualora ne ricorrano le condizioni di mercato, con il fine di ridurre il costo degli interessi.
Con riferimento al perseguimento dell’equilibrio di bilancio, e soprattutto del risparmio pubblico ossia dell’equilibrio tra entrate correnti e spese correnti, il percorso è già stato avviato da tempo e nel 2023 continuerà. Si registreranno i primi effetti della riforma previdenziale, che però al momento non è stato possibile prevedere. In sede di seconda lettura del presente progetto di legge è possibile che i bilanci di previsione dello Stato e dei vari Enti siano modificati ed aggiornati anche in considerazione dei maggiori dati disponibili nel prossimo mese. Sul versante delle entrate tributarie ed extra-tributarie si premette che il 2021 ha evidenziato un ottimo andamento, con un gettito, in particolare dell’imposta sulle importazioni e dell’imposta generale sui redditi veramente eccellenti, ben oltre le previsioni. Anche l’anno in corso evidenzia ottimi dati, ulteriormente in crescita rispetto a quelli del 2021, di cui ne è stata data evidenza con la II Variazione di Bilancio 2022 di cui alla Legge 25 ottobre 2022 n.148.
Con riferimento alle previsioni per l’esercizio 2023 gli Uffici e lo stesso Governo hanno comunque tenuto una linea di sostanziale prudenza, senza prevedere ulteriori particolari incrementi rispetto ai dati del 2022. Quanto precede in ragione delle previsioni degli analisti internazionali sugli altri Paesi europei e del resto del mondo, che potrebbero avere ripercussioni anche nel nostro Paese; anche se è doveroso sottolineare che i nostri costi energetici sono vantaggiosi e dovrebbero darci maggiore competitività, e quindi far crescere la domanda e mantenere elevato, se non addirittura far crescere, il comparto produttivo e manifatturiero.
Si intende altresì rassicurare i cittadini con riferimento al costo dei carburanti e delle relative accise, stante che l’Esecutivo, come fin qui fatto per il 2022, adotterà anche nel 2023 gli eventuali aggiustamenti ed adeguamenti sulle accise sulla scia dei provvedimenti della vicina Italia. Al riguardo preme evidenziare che sul versante delle entrate del bilancio dello Stato, la riduzione delle accise fino ad oggi adottata sui carburanti è stata compensata dall’aumento consistente dei litri venduti e dall’introito monofase relativo e pertanto tale provvedimento  non ha comportato, e non comporterà, una diminuzione sostanziale di entrata.
Sul versante della spesa corrente l’Esecutivo anche nel bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2023 ha mantenuto alta l’attenzione sul suo contenimento che comunque sarà condizionato dall’esito delle trattative in corso con le Organizzazioni Sindacali per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione, essendo una delle voci più importanti della spesa corrente. Su questo fronte il Governo è consapevole che l’aumento del costo della vita dovrà essere preso in considerazione nella trattativa, ma ha altresì il dovere di contenere l’aumento della spesa corrente in un’ottica di equilibrio di bilancio.
Sempre in relazione agli interventi di riduzione della spesa corrente è stato previsto, con l’articolo 16, il contenimento del ricorso agli straordinari per tutta la Pubblica Amministrazione, i Corpi della Gendarmeria e la Guardia di Rocca.
Per l’esercizio 2023 il trasferimento previsto dal bilancio dello Stato all’Istituto Sicurezza Sociale per l’assistenza sanitaria e per il servizio socio-sanitario, è stato diminuito rispetto all’anno 2022 di euro 500.000,00 nell’ottica di una progressiva riduzione dell’impatto dello stesso sul bilancio pubblico, dando indirizzo all’I.S.S. di contenere la spesa ed incrementare le entrate proprie per i servizi prestati.
Per il 2023 non sono invece previsti trasferimenti all’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici, poiché l’A.A.S.S., da bilancio previsionale 2023, tramite l’attività di trading dell’energia e le coperture finanziarie che sono state poste in essere prevede di coprire i servizi in perdita. Purtroppo la volatilità dei costi dell’energia ed i costi legati alle garanzie finanziarie necessarie per concludere i contratti di acquisto rendono difficile effettuare le previsioni.
Merita un dettaglio l’articolo 7, che prevede una sere di deleghe normative a cui il Governo vuole dare attuazione nel corso del 2023. Sono previste deleghe:
– per adeguare alle norme europee l’attività radioamatoriale e la concessione di stazioni radioelettriche e di debole potenza;
– in materia di concessione di contributi pubblici a privati finalizzati alla realizzazione di eventi e manifestazioni di interesse turistico, sportivo e culturale;
– per la disciplina delle transazioni e del mercato di oro e preziosi, un settore in recente sviluppo ma che necessita di apposita e puntuale normazione al fine di evitare possibili distorsioni;
– in materia di credito agevolato e di imposte dirette per il settore turistico ed alberghiero, ai fini di favorire la riqualificazione dell’intero settore;
– per favorire lo sviluppo del settore marittimo e del Registro Navale di San Marino, prevedendo un regime fiscale ad hoc applicabile alle società sammarinesi che effettuano trasporto marittimo di persone, cose o altre attività commerciali marittime; – per garantire agli assicurati quanto dagli stessi maturato in caso di liquidazione coatta della società assicuratrice senza l’intervento pubblico;
– in materia di riscossione esattoriale dei crediti ai fini di rafforzarne l’azione ed efficacia;
– per disciplinare la compensazione dei titoli di debito pubblico con debiti esattoriali al fine di ridurre il debito pubblico;
– per ottimizzare la gestione e manutenzione del servizio di illuminazione cimiteriale;
– per revisionare l’utilizzo e la gestione delle sale e dei luoghi pubblici;
– per disciplinare la detenzione e l’uso di armi da parte degli appartenenti ai corpi militari volontari;
– per favorire l’efficientamento energetico degli edifici, con aggiornamento degli incentivi di carattere edilizio ed economico;
– per promuovere lo sviluppo in territorio dell’industria audiovisiva e rimodulare le relative
misure fiscali e di incentivazione del settore;
– per favorire la transizione ecologica e digitale degli operatori economici;
– per disciplinare la validità di contratti formati con strumenti elettronici e la firma elettronica relativamente al settore privato;
– per istituire e disciplinare il marchio “Made in San Marino”;
– per apportare modifiche al decreto delegato sulla residenza per motivi economici con degli opportuni aggiustamenti.
Altresì, sempre al fine di supportare il sistema economico, vengono previste con l’articolo 3
una serie di proroghe di disposizioni normative. Le più significative sono:
– il mantenimento per tutto il 2023 della variazione dell’aliquota (al 2,5%) dell’imposta di registro per il trasferimento a titolo oneroso di beni immobili e diritti reali immobiliari di cui all’articolo 18 della Legge n. 223/2020;
– la proroga per tutto il 2023, nelle more della riforma IGR, della disposizione della tassazione separata al 17% per i contribuenti persone fisiche sui redditi da lavoro autonomo e reddito d’impresa; così come la proroga di tutte le disposizioni del comma 8 dell’articolo 148 della legge 166/2013 e s. m.; inoltre si applicheranno a partire dal periodo d’imposta 2024 le disposizioni di cui all’articolo 23, comma 2 della Legge 166/2013 e s. m. (afferenti le rendite catastali degli immobili destinati ad attività economiche);
– la proroga fino al 31 dicembre 2023 delle disposizioni relative al rimborso delle accise ai trasportatori, di cui all’articolo 1, comma 5 del Decreto Delegato n. 114/2012 come sostituito dall’articolo 2 del Decreto Delegato n.172/201.;
– la proroga fino a dicembre 2023 delle disposizioni sugli incentivi denominati “Ecobonus e sismabonus” sugli edifici di cui all’articolo 34, commi 1,2,3,4,5,6 e 7 della Legge n. 207/2021; – la proroga a tutto il 2023 delle disposizioni sugli incentivi per l’acquisto di bici elettriche di cui all’articolo 5-bis della Legge n.125/2017 introdotto dall’articolo 56 della Legge n.223/2020.
L’Esecutivo ha mantenuto gli strumenti di protezione sociale ed interventi a sostegno delle famiglie e soggetti bisognosi: sono quindi mantenute e stanziate, anche per l’esercizio 2023, e fino all’entrata in vigore delle nuove modalità di accesso, le risorse finanziarie previste sul capitolo 1-3-2410 “Fondo Straordinario di Solidarietà” per euro 375.000,00, da utilizzarsi r:on le modalità previste dall’articolo 1 del Decreto-Legge n.91/2020 e dal Regolamento 11 maggio 2020 n.3, per la corresponsione del cosiddetto reddito minimo familiare.
Negli articoli 12 e 13 vengono riproposte, anche per l’esercizio 2023, la rivalutazione dei beni dell’impresa e la rideterminazione dei valori d’acquisto di partecipazioni e strumenti finanziari; mentre in materia di imposte indirette, all’articolo 10 sono presentati dei correttivi normativi in riferimento alle sanzioni pecuniarie per errata autoliquidazione dell’imposta monofase al comma 1 e al cumulo di benefici fiscali al comma 2.
Nelle more della riforma IGR con l’articolo 11 sono stati previsti degli interventi a sostegno degli sportivi e degli atleti sammarinesi che, a seguito del loro impegno, hanno conseguito risultati agonistici di primario rilievo. Si è altresì intervenuti a colmare il vuoto legislativo tra la retribuzione e lo status di Magistrati.
All’articolo 14 è stata introdotta una modifica al regime fiscale dell’istituto del Trust, per allineare la disciplina agli standard internazionali.
Con riferimento allo sviluppo infrastrutturale del Paese, all‘articolo 8 è prevista l’attuazione della cosiddetta Legge di spesa 11 maggio 2015 n.67 e il suo piano di esecuzione, mediante la previsione del trasferimento dei necessari fondi all’A.A.S.P.L:
€ 2.500.000.000,00 per l’esercizio 2023; € 5.000.000,00 per l’esercizio 2024; € 4.550.000,00 per l’esercizio 2025.
All’articolo 5 è stato previsto lo stanziamento per l’adesione all’aumento del capitale sociale alla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), come condiviso dalla totalità dei Paesi aderenti.
All’articolo 6, al fine di avviare la trattativa per l’acquisizione da parte dell’Eccellentissima Camera delle azioni della Giochi del Titano S.P.A. detenute dalla Agenzia per lo Sviluppo Economico-Camera di Commercio, è stato previsto apposito stanziamento il Bilancio dello Stato rappresenta da sempre uno strumento fondamentale per l’attuazione delle politiche economiche e finanziarie del Paese e sarà anche in questa occasione una fonte di dibattito politico per delineare una rotta nel tempo e nello spazio.
Nel tempo, perché riferita all’anno in cui viviamo e per il futuro, senza nascondere le difficoltà dovute al contesto internazionale in cui si trova ad agire questo Governo, sicuramente molto complicato, il più complicato degli ultimi anni.  Nello spazio, perché la vita del bilancio è essenzialmente caratterizzata dalla ricerca dell’equilibrio tra le primarie esigenze del Paese e le scelte politiche da attuare da parte del Governo. Prendendo a riferimento i suggerimenti forniti dal Fondo Mone.tario Internazionale, nell’ultima consultazione inerente all’Articolo IV, il Governo ha cercato anche in questa occasione di intervenire con responsabilità, attraverso scelte che prendono a riferimento il particolare periodo storico che stiamo vivendo segnato dall’aumento dell’incertezza e per un contesto globale che prevede probabili rallentamenti dell’economia mondiale.
Mitigare i rischi e ridurre l’impatto dell’incertezza globale e salvaguardare le famiglie e le imprese sono stati i riferimenti di questo provvedimento che ha visto il Governo impegnato per contenere gli aumenti delle tariffe energetiche, garantire la sostenibilità del sistema economico e preservare gli ammortizzatori sociali nel caso di ogni eventuale futura necessità. Questo importante lavoro viene accompagnato dal percorso intrapreso delle riforme strutturali, già iniziato con l’approvazione della riforma in materia pensionistica ma che deve continuare rapidamente, nelle prossime settimane, con la’ riforma del mercato del lavoro per dare maggiore flessibilità e la riforma sull’IGR per una maggiore equità contributiva e un sostegno al sistema finanziario pubblico.

Ma tutto ciò, dal nostro punto di vista, non basta per garantire una piena e duratura sostenibilità economica e finanziaria al nostro Paese e voglio sperare che le forze politiche presenti in aula convergano con me su un fatto. Dobbiamo avere il coraggio di intervenire velocemente per incentivare lo sviluppo economico del Paese attraverso progetti orientati all’attrazione di investimenti esteri per determinare la crescita di nuovi settori economici  nonché favorire interventi in favore dello Stato per raggiungere una piena e duratura sovranità energetica.
Personalmente ritengo che se tutti quanti vogliamo elevare realmente il livello di appeal di questo Paese, per realizzare opere pubbliche, investimenti ed infrastrutture strategiche, sostenere finanziariamente progetti di sviluppo e d’innovazione idonei a generare benefici per l’intera collettività, nonché favorire interventi tesi alla stabilità del sistema finanziario per una maggiore solidità dei conti pubblici e della liquidità interna, questa rimane la principale strada da intraprendere.
Questa è a mio avviso la strada più concreta per avere maggiore stabilità macroeconomica e maggiore autonomia rispetto al contesto internazionale e su questa strada vogliamo confrontarci con tutte le forze politiche, sociali ed economiche. Oggi vi sono condizioni che difficilmente potremo ritrovare ancora una volta nei prossimi anni e quindi se non saremo capaci di attuarle sarà l’ennesima sconfitta per il nostro sistema Paese, così come ce ne sono state altre in passato, dettate dalla paura del cambiamento.
In conclusione, posso affermare che questi sono i programmi e le volontà di questo Governo e  le strade che intendiamo percorrere. I contenuti del provvedimento che presentiamo, il Governo intende confrontarlo con la necessaria attenzione e senso di responsabilità con le forze politiche, nella speranza che il dibattito che ne scaturirà, soprattutto per la delicatezza del momento storico, saprà dare ancora una volta importanti e utili indicazioni per comprendere complessità e adottare le misure necessarie per mettere in sicurezza il Paese.

Mariella Mularoni, Pdcs
Ci apprestiamo a discutere il pdl più importante dell’anno che detta ò linee economiche del Paese in un momento particolarmente critico e difficile a livello internazionale, caratterizzato dalla crisi energetica e fal conflitto russo-ucrainao. Questo rende difficile formulare un quadro prospettico economico-finanziario per i prossimi anni. Basti pensare alla portata dell’evento pandemico e alla conseguente emergenza che ci ha trovato nel 2020, con ricadute negative sul bilancio dello Stato.
A seguito della pandemia, nel 2021 l’economia sammarinese ha registrato un recupero inaspettato, con un incemento del Pil pari all’8m3%, grazie al recupero del settore manifatturiero e del commercio, con segnali di crescita generale in quasi tutti i comparti, dati poi confermati dal Fmi che nell’ultimo report ha riconosicuto risultati sopra le aspettative, ma ha anche dato indicazioni di forte cautela per il  2023, anno difficile per tutti i Paesi europei, a  causa della forte inflazione e per l’inasprimento delle condizioni finanziarie.  Tutti i paesi dovranno far fronte a un rallentamento, a causa della guerra in Ucraina e per l’approvvigionamento delle risorse energetiche e per l’inflazione. Il report Fmi ha rilevato come l’economia sammarinese negli ultimi due anni abbia registrato una crescita importante e notevole stabilità. La forte domanda estera ha stimolato il manifatturiero e la crescita del turismo, insieme all’aumento di fiducia, hanno incrementato le riserve bancarie. E’ cresciuta al di sopra dele aspettative anche l’occupazione: nel 2022 è tornata a crescere con numeri importanti.  Il numero dei frontalieri è in crescita costante, raggiungendo il numero di 7 mila lavoratori da fuori terrtorio. Sono risultati importanti, ma non bisogna fermarsi. Da qualche settimana è stata approvata la riforma previdenziale, e insieme alla riforma del mercato del lavoro, in questa sessione, e alla riforma Igr che a breve approderà in Aula, potremo fare ulteriori passi in avanti per migliorare il bilancio. Sono riforme urgenti, consapevoli che San Marino non può contare sulle risorse comunitarie per finanziare investimenti pubblici.  Nel bilancio si rileva un generale aumento delle entrate, nel 2021 quelle tributarie aumentate del 22%, grazie al consolidamento delle’economia reale. In negativo prutroppo le uscite, in incremento, cosa che ci preccupa e deve farci riflettere sul maggior rigore sulla spesa corrente che è aumentata del +21%. Abbiamo un debito pubblico estero da sostenere cui siamo ricorsi per sostenere la spesa corrente. Urge ridurre costi e aumentare le entrate, come? Diventando più attrattivi per chi guarda a San Marino per insediare il proprio business. Un Progetto strategico non è più rinviabile e l’accordo con l’Ue porterebbe grandi vantaggi alle imprese sammariensi.

Eva Guidi, Libera
Riassumendo, il titolo dei primi due interventi ascoltati è ‘ va tutto bene’, le entrate stanno arrivando, le riforme sono in corso, siamo stati bravi, l’economia sta andando bene, tutto sommato. Noi abbiamo una lettura differente e lo abbiamo fatto presente in sede del 2° Assestamento di bilancio. E’ positivo siano state mantenute cifre prudenziali. Il contesto è tutt’altro che rassicurante e non va per niente bene. Il Pil è in ribasso, e lo ha detto il Sds Gatti. Gli effetti dell’inflazione li vediamo settimana di settimana, nella borsa della spesa. Il quadro che si va delineando, anche per il prossimo esercizio, non è positivo. Positivo è invece che la nostra economia si sia rivelata resiliente, ma molte sono le nubi che incombono. Incombe il carobollette su imprese e famiglie.
Il grande assente resta una proposta di sviluppo organica, mentre il grande presente è l’indebitamento, interno per 50 mln di euro, mentre non ci aspettavamo gli altri 60 mln qui inseriti. E ci preoccupa, perché i livelli di liquidità oggi sono abbasanza rassicuranti e si sarebbe potuti intervenire piuttosto nell’Assestamento a giugno. Il fatto che sia già qui, questa misura, ci fa pensare a un intervento di aumento effettivo. E lo chiediamo al Segretario. Per noi questi soldi dovrebbero essere indicati a investimenti strutturali. E ieri ne abbiamo parlato in comma comunicazione, della proposta di un piano energetico che porti in tempi brevi a una situazione di quasi totale autonomia. Quello sì,  potrebbe essere un buon progetto su cui investire e saremmo al suo fianco. Non certo su una spesa corrente di 628 mln, più alta delle entrate tributarie ed extratributarie. Altro grande assente è la riforma dell’ordinamento contabile: come facciamo a capire come sta andando l’economia con questi schemi incomprensibili? Sulle riforme continuiamo a dirlo: non si ha una riforma del sistema pensionistico, ma una riforma del fondo pensioni, da cui si prendono 20 mln di euro l’anno. E la riforma del lavoro è diventata una riforma delle normativa, con 12 deleghe, e l’Igr, con quali presupposti andiamo a farla?

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Anche questa legge dovrà subire modifiche in seconda lettura come ogni Finanziaria. Questa giunge in un momento storico particolare, l’anno scorso ci auspicavamo sarebbe giunto un momento globale più florido, purtroppo non è stato così. Al demordere della pandemia, sono subentrati altri problemi internazionali, che incidono anche su San Marino. Questa Finanziaria giunge in un momento in cui il Paese ha necessità di un innesto di risorse nuove, proprio perché abbiamo alcuni cortocircuiti radicati nel paese che non permettono, in certi casi, di fare interventi dirimenti. Mularoni citava un aumento della spesa corrente sul 2020: questo è qualcosa su cui bisognerà porre freno da qui alla seconda lettura. Non è possibile che a fronte di entrate in leggero aumento, incrementiamo la spesa publica, quando chiediamo sacrifici alle famiglie. Andrà corretto.
Imprescindibile è un focus nella legge di bilancio sulla crisi energetica. Questa legge dovrà assolutamente avere un contenuto politico che dimostri quali sono le intenzioni di questa maggioranza da qui in avanti. Bene che poi siano definite come volete, ma almeno due riforme antecederanno questa legge di bilancio. Per una maggiore efficienza dei conti pubblici sarà necessaria la riforma Igr dal prossimo anno, non è più rimandabile. Ma a prescindere dai conti, sarà necessario inserire importanti elementi politici programmatici che dimostrino le intenzioni e la visione del Paese di questa maggioranza e che nel resto legislatura vadano attuati.

Andrea Zafferani, Rf
Il Sds Gatti ci ha presentato una relazione un po’ surreale. Sembra di vivere in un paese che sta decisamente bene, mentre quello che stanno vivendo le famiglie sammarinesi e le imprese è decisamente complesso. Il debito pubblico: Il Segretario di Stato nelle sue dichiarazioi continua con la solita linea: non è un problema, lo rinnoviamo e lo aumentiamo (qui di 60 mln di euro ulteriori). Ma non c’è mezza idea su come andiamo a ridurlo questo debito, altra cosa surreale e tremenda dell’approcco del governo.
Chiederei in partenza una cosa: vorremmo i dati sulle entrate in termini reali, depurati dall’andamento dell’inflazione. Facile dire ‘sta aumentando la monofase’, se l’inflazione è aumenta del 10%, è ovvio che così aumenti anche la monofase. Lo chiederemo con un’interpellanza, se non arriverà questo dato in fretta. Si prevede poi un articolo ormai abituale, il ‘milleproroghe’. La novità è invece l’articolo ‘milledeleghe’, ovvero c’è un articolo con deleghe su tutto lo scibile umano, dall’illuminazione dei cimiteri alla venditadelle armi, chi più ne ha, più ne metta. Voi di Rete vi eravate sempre opposti alle deleghe in bianco, senza criteri, e ora le avete messe in un articolo, vi pare un approccio sensato? E’ una roba inacettabile.
Il bilancio non ha ‘scelte’, nessun articolo con un indirizzo econoico, di progetto per lo sviluppo, o tutela per le famiglie, lotta al carovita… avremo una seconda lettura piena di emendamenti dell’ultimo minuto…ma spero comunque qualche scelta la mettiate. E’ un bilancio che gestisce la situazione facendo quadrare i conti con l’inflazione e con i debiti. Sono ancora + 60 mln con questo bilancio e così andiamo avanti verso il baratro.

Gaetano Troina, Dml
Ci sono alcune frasi e concetti espressi dalla relazione su cui mi vorrei soffermare. Si parla- a pagina 2- di un fondato ottimismo sul nostro sistema economico e sulla sua capacità di reagire a shock esterni. E’ l’elemento e base di partenza da cui però non bisogna fare a meno. Non si possono fare interventi che lo possano compromettere. Successivamente si parla di adozioni di strategie e interventi che preservino fiducia e stabilità nel nostro sistema. Questo è fondamentale quando si prevedono interventi con effetti rilevanti sul sistema. C’è poi un concetto su cui non concordo a pag. 3, ovvero quando si dice che la riforma Igr porterà a compimento il progetto di riforme dell’esecutivo. Sono tanti i progetti di riforma che l’esecutivo deve ancora portare avanti, oltre questi che sono sì rilevanti. Occorrerebbe accompagnare interventi come le riforme, che vanno a impattare in maniera anche non positiva sui redditi e sulla situazione di famiglie e imprese, con altre riforme che riducano la spesa pubblica e favoriscano soprattutto lo sviluppo economico. Manca poi un elemento fondamentale per la riforma Igr: ovvero i controlli nei cofronti di chi non ha pagato tasse e imposte. Non si parla di controlli maggiori e migliori nei confronti di chi non le paga. La mia forza politica è convinta che, prima di aumentare imposte e tasse, occorre far sì che chi non le ha pagate le paghi. Sullo sviluppo economico: si incentiva attirando nuove imprese e nuovi imprenditori a San Marino, ma è sempre fondamentale far sì che chi già opera nel nostro sistema operi senza venire oberato di nuove imposte e tributi che possono poi generare recessione.

Michele Muratori, Libera
Sono d’accordo con il consigliere Reffi, la Finanziaria ha un aspetto tecnico-contable e in questa prima lettura manca una visione del Paese.  A noi come opposizione è arrivata una prima versione della Legge di bilancio, e almeno lì c’era qualcosa che parlava di sviluppo. Mi riferisco al famigerato ‘Des’, il Distretto economico speciale, che sta portando tensioni anche in maggioranza e che noi osserviamo con attenzione.  Ma in questo Pdl, in questa seconda versione, è assente, era un elemento controverso, ma almeno si aveva una visione che potevamo o meno condividere. All’articolo 7 diamo 18 deleghe al congresso d Stato che sta diventando il vero potere legislativo, noi arriviamo in Aula e deleghiamo all’esecutivo, e facciamo solo testimonianza e garantiamo il numero legale.

Giovani Maria Zonzini, Rete
Il bilancio arriva dopo la pubblicazione del Report completo del Fondo monetario internazionale che è interessante. L’Fmi ci dà dati ed elaborazioni statistiche fondamentali per la definizione delle nostre politiche.
L’auspicio è che si possa incidere sui meccanismi di detrazioni e di abbattimento dell’imponibile. Per quanto non sia popolare parlare di aumento del gettito fiscale, va rilevato comunque che un intervento, anziché sulle aliquote, ma strettamente fatto sugli elementi per l’abbattimento dell’imponibile, è qualificante anche da un punto di vista politico complesso. Gli abbattimenti hanno effetto regressivo, tendono ad appiattire le aliquote  dei contribuenti perché, se abbatto mille euro su un reddito di 20 mila euro l’anno, ho un beneficio abbastanza modesto. Ma se li abbatto su un reddito di 100 mila euro mi garantiscono un beneficio più ampio. Noi come gruppo sosteniamo l’azione di governo e siamo disponibili come maggioranza a procedere nel risanimento dei conti pubblici, garantendo un principio di giustizia sociale, ovvero chi ha di più, deve pagare di più. Come? Aumentando in modo significativo la progressività e l’equità del nostro sistema di tassazione diretta, riducendo le possibilità di abbattere l’imponibile, viceversa aumentando in modo significtivo progressività ed equità del nostro sistema di tassazione diretta. Solo con una tassazione fortemente progressiva uno Stato riesce ad applicare il principio costituzionale per cui ciascun cittadino deve contribuire in base alle proprie reali capacità alle spesa pubblica. Se il governo intraprenderà questa strada, siamo a disposizione per apportare migliorie per questo indirizzo.

Alessandro Bevitori, Libera
Se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo già dire che sono disattese tutte le aspettative. Purtroppo quello che vediamo, per quanto si possa raccontare che sono tutte rose e fiori, è l’articolo 2- andatelo a vedere- in cui è previsto un ulteriore incremento di debito per ulteriori 60 mln. di euro. La spesa corrente, al’articolo 17, è di oltre 628 mln, ben al di sopra delle entrate: già con quello siamo in un deficit senza sviluppo e senza progetti per ulteriori entrate, il bilancio così non sta in piedi. C’è il grande assente che è lo sviluppo, si dice che abbiamo il record dei frontalieri assunti, ricordo che quacuno in passato aveva fatto delle crociate per i troppi frontalieri assunti, qualcuno forse se ne è dimenticato o si è reso conto che stava dicendo delle sciocchezze.
All’Articolo 7 ci sono le deleghe al congresso di Stato. Ieri abbiamo assistito a uno scambio vedute tra i capigruppo Mussoni e Spagni Reffi, per Dc e Rete: contestavano il ruolo del congresso di Stato rispetto al Consiglio. Io la vedo come Spagni-Reffi, il parlamento deve controllare e dare direttive al governo. In questo modo però, collega Spagni, la sta spuntando il suo collega di maggioranza. Qui veniamo completamente scavalcati con deleghe per tutto il 2023, di fatto il Consiglio non esisterà più nel 2023.

Matteo Ciacci, Libera
Ci troviamo a rinviare per l’ennesima volta decisioni che dovebbero essere prese con più forza. Da un punto di vista politico, il 2023 vedrà Rete alzare il tiro per un riposizionamento necessario da parte del gruppo di Zeppa-Ciavatta, perché adesso può rivendicare, bene o male, l’unico intervento strutturale portato a casa. Rete infati il suo compitino lo ha fatto, il leit motiv sarà ‘noi abbiamo fatto i compiti, gli alleati no’ e cercheranno di alzare il tiro.
Un consigliere come Zeppa dovrebbe porre più attezione: cosa stiamo facendo, deleghiamo e deleghiamo e continuiamo con la strada del debito? Libera cosa fa? Non potrà far altro che raccontare al paese questo approccio miope del governo e della maggioranza, e cercherà di fare proposte, come sempre. Sul tema dell’equità, su caro bollette ed assegni familiari. Per esempio sulle politiche per la casa, proporremo incentivi Smac per la riqualificazione energetica degli edifici, cercheremo di dare visione sulla sanità. Su questo Libera si concentrerà, visto il nulla portato avanti dal governo.

Carlotta Andruccioli, Dml
Permettetemi una battuta: meno male ci sono le deleghe, se no, nel Pdl non c’è nulla di programmatico. Non ci sono interventi di sviluppo, non intendo provvedimenti spot, ma progetti strutturali che si inseriscono all’interno di una visione, mentre continuare a prevedere interventi scollegati tra loro non aiuta. Il mio gruppo ha visione sui settori su cui puntare: digitalizzazione del Paese e transizione ecologica. E un progetto va sviluppato intorno a queste due direttrici.
Seconda considerazione: il tema centrale dell’ultimo trimestre è stata l’emergenza energetica e in questo bilancio non vedo nulla né sul caro bollette, né su infrastrutture energetiche. Allora quali sono gli interventi che prevediamo per aiutare famiglie e imprese in difficoltà? Nella Manovra italiana ci sono interventi mirati per dare risposte, credo sia necessario inserire qualcosa anche a livello di segnale in un bilancio come questo. Non c’è nulla poi per la razionalizzazione delle spese pubbliche, anzi c’è un aumento. Spero tra prima e seconda lettura si possano fare approfondimenti sulle strategie del debito, all’articolo 2, sul bilancio dell’Azienda, sugili immobili del Giochi del Titano, su aumeno del capitale sociale della Banca sviluppo europea. Penso tra le due letture sia necessario un approfondimento ulteriore.

Marica Montemaggi, Libera
Mi ritrovo nell’intervento precedente, manca in questo bilancio previsionale tutta una parte fondamentale per il nostro paese che deve guardare almeno alla gestione degli stanziamenti per il 2023. Nula di sostanziale sulla transizione ecologica. Apprezzo certi interventi della maggioranza, ma vorrei vedere però, nel momento in cui affrontiamo un bilancio come questo, che nulla ha di quello che viene portato dalle forze di maggioranza, come si va avanti. Non vorrei allora vedere interventi spot, qua e là, che si andranno ad aggiungere alle numerose deleghe che vedo già inserite in prima lettura. Già ci sono numerose deleghe che non vedranno l’intervento del Consiglio, poi ci saranno emendamenti all’ultimo e nulla di strutturale. Libera cercherà di dare il suo contributo puntanndo a una maggiore giustizia sociale, non si considerano diversi scaglioni delle fasce di reddito, Isee ancora assente in questo bilancio, come gli aiuti per le giovani famiglie, mutui prima casa. In sostanza, abbiamo 60 mln di debito in più previsto per la spesa corrente e ancora una legge di bilanco con hulla di coraggioso.

Oscar Mina, Pdcs
Approda in prima lettura il progetto di previsione di bilancio dello Stato che da sempre rappresenta un provvedimento essenziale che tiene conto di ogni esigenza finanziaria a sostegno delle scelte politiche da attuare, da questo governo e maggioranza, E’ un provvedimento che dovrà avere contenuti condivisi di politica socio economica, in un momento aggravato dalla situazione di insaprimento delle condizioni, dovute prima alla pandemia, poi al conflitto internazionale. In questa prima lettura ci sono sfide e priorità che in questo contesto impongono scelte che dovranno essere consolidate nel bilancio e nei rapporti in termini generali e per l’equilibrio di entrate e spese correnti. L’intervento va anche però correlato al risparmio, che ancora non abbiamo messo in atto in modo preponderante. Concordo che preservare stabilità e fiduca al sistema sono concetti correlati e anche le scelte da fare per ridurre l’impatto dell’incertezza è necessario, in particolare per salvaguardare famiglie e imprese. Sui rincari delle tariffe energetiche: non possiamo non rilevarlo, ma non vorrei si andasse verso una sorta di recessione per le imprese. Vi erano tante questioni da risolvere prima di arrivare a questo punto. Nel bilancio Aass non compare che da questo contratto potrebbero derivare utili nella particolarità del servizio di distribuzione del gas metano: dovrebbe apparire in bilancio. Ci sono anche altri aspetti da mettere in evidenza e dovremo anche far emergere temi programmatici. Questo Pdl è un punto di partenza, le scelte eco-finanziarie per il paese dovrano emergere in modo sostenibile in ottica di sviluppo socio-economico e dovrà essere correlato alla prossime riforme da approvare, quelle su lavoro e Igr.

Vladimiro Selva, Libera
Gorsse novità nel Pdl non le vediamo, non voglio ripetermi, ci sono tanti rinvii e situazioni che il governo potrà gestire in autonomia togliendo a quest’Aula potere di indirizzo e potere di dare specifiche normative. Ieri in Comunicazioni c’è chi ha attaccato Libera, accusandola di non fare proposte: vorrei ricordare le proposte fatte nei Bilanci precedenti che avevano tre fronti transizione ecologica, digitale e inclusione sociale. Sono tre temi da affrontare in modo coordinato. Negli anni passati non ci avete ascoltati, in particolare sulla transizione ecologica, avete preferito fare incentivi per rinnovare gli edifici e in un anno ci saranno state 3-4 pratiche in tutto. Noi riproporremo quanto proposto anni fa, con la speranza che l’Aula sia più sensibile stavolta: certificati verdi per l’efficentamento dgli edifici, inclusione sociale, problema degli affitti….

Alessandro Mancini, Npr
Questo dibatitto ha messo in evidenza questioni importanti che meritano approfondimento e le voglio valutare in modo positivo. Mi riferisco agli interventi dei colleghi di Libera, che condivido, quando dicono che in questa legge di bilancio ci sono dei vuoti da colmare dal punto di vista programmatico, sono d’accordo.  Ma fa un po’ sorridere, perché se vi erano articoli programmatici si sarebbe contestato il contrario, che il bilancio doveva essere una legge contabile e basta. Io ritengo la legge di bilancio debba contenere indirizzi programmatici. Andruccioli, lei è stata nelle riunioni di maggioranza sul bilancio, e ricordo che anche il suo movimento non era favorevole a mettere proprio tutto in bilancio….Libera ha avuto la possibilità di avere più testi della legge di bilancio della maggioranza stessa: avete avuto il Des e siete dispiaciuto che l’articolo non ci sia. Finalmente rilevo il dialogo tra maggioraza e opposizione e registro che questo intervento può essere anche preso in considerazione da Libera, forse mi sbaglio. Auspico che tra prima e seconda lettura ci sia il confronto necessario per migliorare il testo di legge. Faccio apprezzamento alla Segreteria Finanze per l’elaborazione del testo di legge.

Nicola Renzi, Rf
Quest’anno la Finaziaria inizia con una definizione nuova, è una finanziaria ‘asciutta’. C’è una piccola deleghina, un articoletto con 18-20 deleghe, ‘asciutte’ anche quelle, e viene da chiedersi come si faccia a ritenere costituzionale questo articolo omnibus, io farei un conflitto di attribuzione per capire se è possibile farlo, perché se lo, è allora lo facciamo anche in altre sedi. Mi sembra che per presentare conflitto di attribuzione servano 20 consiglieri. Libera ci sta, adiamo a vedere se è possibile o meno. Ottimo l’intevento di Andruccioli: in questa legge ci sono quelle deleghe e i 73 mln di deficit conclamato per il nuovo anno.  Noi siamo preoccupati. Siamo sempre più convinti serva un piano di salvezza nazionale. Lo fanno il governo e questa maggioranza, siamo contenti anche se noi lo guardiamo  basta, nessun problema, ma serve un piano di salvezza nazionale. Stiamo navigando diretti verso il baratro. Chi ci garantisce che la crescita produttiva continuerà l’anno prossimo con quello che sta avvenendo?  Altro tema che ci sta a cuore: la protezione del potere d’acquisto di singoli e famiglie. Rischiamo un impoverimento generale delle famiglie che non è da esagerare.

Luca Boschi, Libera
Non c’è niente su sviluppo, ecosostenibilità, sanità piano casa, non c’è niente. C’è tempo per emendenti modificativi che servirebbero a migliorare il testo, ma anche a peggiorarlo. I rumors sentiti ci spaventano. C’è l’articolo con 18 deleghe che fanno pensare,  ci aspettiamo un risultato in seconda lettura che sia di nuovo deludente.

Stefano Giulianelli, Pdcs
La collega Guidi ha affermato che secondo la maggiroanza va tutto bene e anche Zafferani ha parlato di una relazione surreale,  Muratori ha criticato la visione e i contenuti di questo progetto di legge. Dai banchi dela maggioranza non possiamo dire che va tutto bene, ma nenche che quello che il Sds Finanze ha proposto in prima lettura sia qualcosa di surreale o non adeguato per i tempi e le sfide che ci apprestiamo ad affrontare. Si tratta di un bilancio conservativo perchè non contiene elementi concreti di sviluppo e di incentivazione dei settori economici importanti per la nostra Repubblica. Va evidenziato come all’Articolo 2 si vada ancora una volta a mettere in sicurezza i conti pubbici dello Stato, con titoli emessi sui mercati internazionali. Il platfond è pari a 450 mln. Come avremo modo di vedere meglio, questi 450 mln di rinnovo del debito pubblico interno ed esterno si riferiscono a 340 mln per debiti esteri, 50 mln debito interno e a 60 mln per una possibile riserva di liquidità finalizzata a coprire eventuali deficit di cassa che possono generarsi alla luce di quelli che possono essere shock anche sul mercato internazionale.

Iro Belluzzi, Libera
Al di là dei rimpalli stucchevoli di responsabilità tra passato e presente, si chiede una maggiore convidivisione in quello che devono essere le norme dell’ordinamento. Riferendomi all’articolo 7, quello delle deleghe, si chiede quanto meno di aprire un confronto, anche per avere  tutto quello che saranno gli emendamenti che andranno ad arricchire la Finanziaria, in modo che siano presentati per tempo a tutte le forze dell’Aula. Altro elemento: credo non si plausibile inserire un articolo con 18 deleghe per 18 decreti, si va a svuotare la funzione politica e il rispetto tra organi dello Stato. Se si adisse al Collegio Garante, emergerebbe come da un punto di vista istituzionale possa essere inacettabile. Vi sono deleghe estremamente importanti. Altro elemento, l’aumento finanziamento estero e le emissioni di nuovi titoli, che ci porta a 450 mln, che ci porta a una legge di Sbilancio più che di Bilancio.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Sono stucchevoli le parole di chi è interventuto prima, che è stato in passato Segretario di Stato e conosce bene quali sono le dinamiche e gli equilibri delle Finanziarie e oggi fa il vergine, come non sapesse. Non sono soddisfatto del testo, ma c’è tutto il tempo poi per fare emendamenti. Bisognerebbe essere in grado di togliersi quelle casacche di maggioranza e opposizione in questi contesti e, partendo dal governo, bisognerebbe fare un tavolo in cui mettere dentro le idee di tutti. Sono d’accordo, mancano interventi sulla transizione ecologica. In passato è mancata una programmazione su questo tema. È evidente. Nessuno ha fatto questo passaggio, certo. Ma non si può mettere tutto lo scibile umano in una Finanziaria. Al suo interno ci sono cose scritte e cose non scritte, e ci saranno motivi per cui non sono state inserite.

Giovagnoli Gerardo, Npr
Abbiamo superato metà legislatura che ci ha visto impegnati per lungo tempo con un’emergenza straordinaria non prevista, quella sanitaria, da cui siamo usciti in modo non sperabile dal primo tempo della pandemia. La maggioranza si è poi impegnata e ha portato a casa risultati visibili e apprezzabili e inclusi nel programma di governo, tra cui la riforma delle pensioni e, tra poco, quella su lavoro, e quindi alcuni aspetti di riforma per cui abbiamo trovato sintesi a inizio legislatura. Oggi siamo in fase discendente, che dobbiamo invertire con elementi programmatici da inserire già con questa legge di bilancio, elementi che diano idea di visione. E’ il momento in cui si dice ‘vogliamo determinare questa traiettoria di sviluppo per il Paese’. E allora non si può non concentrare l’attenzine sull’ accordo Ue, che è un tema economico in primis. Dobbiamo essere concentrati e lavorare per avere risultati, tra un anno si dirà che abbiamo finalmente raggiunto l’accordo di associazione, è il must di quest’anno. Insieme ad altre due integrazioni: l’emergenza energetica, che è anche occasione di sviluppo. Riuscendo a produrre energia internamanete o esternamente risolviamo la questione. Gli investimenti sono l’ultima parola chiave, vi è in discussione un grande investimento dal punto di vista turistico-commerciale, ci sono investitori, dobbiamo gestire questo rapporto come mai fatto in passato.

Sara Conti, Rf
Siamo tutti d’accordo che la negoziazione dell’Accordo Ue debba andre avanti e trovare al più presto la sua conclusione. Noi di Rf siamo forti sostenitori di questo percorso, ma non possiamo nemmeno vederlo come la panacea di tutti i mali. Questo percorso deve andare in parallelo ad un atteggiamento maturo del notro Stato che deve affrontare sfide importanti e non lo vediamo impegnato a sufficienza in questo lavoro. Già nella prima Finanziaria di questa legislatura avevamo denunciato la mancanza di un progetto di sviluppo del Paese, una visione per San Marino che allora non c’era e non c’è nemmeno oggi. Nel frattempo in questi 3 anni abbiamo fatto debito pubblico e usato questi denari tappando buchi nella spesa corrente, invece di investirli in un progetto di rilancio del paese. A parte l’articolo multidelega non vediamo nulla, tra prima e seconda lettura ci saranno una miriade di emendamenti che valutaremo. Oggi il rinnovo del debito con òe condizioni di mercato attuali temiamo possa essere un duro colpo per il nostro Paese.Vedremo in seconda lettura se i nostri emendamenti verranno effetivamente valutati nei loro contenuti o scartati a priori solo perché dell’opposizione e vedremo se l’atteggiamento del governo sia maturo e responsabile.

Michela Pelliccioni, Dml
Non mi sono piaciute le parole di Mancini per cui Motus  è contrario a idee programmatiche. Come, la Motus del progetto San Marino 2030? Se fosse rimasto di più a quelle riunioni di maggioranza, consigliere, avrebbe ascoltato che da parte di Motus ci sono piuttosto dei dubbi sulla necessaria ponderatezza. Tornando al bilancio, manca l’aspetto della digitalizazione, punto di partenza in una visione del futuro del paese. E c’è un dato chiaro: siamo un paese resiliente.
Si parla del Roll over dell’Eurobond: peccato non si sia potuto fare in un momento in cui avrebbe potuto dare un migliore rendimento e tassazione. Però è un passaggio sicuramente inevitabile. Il tema energetico è poi di massima priorità: serve supporto finanziario adeguato per andare sui mercati. Rinnovi contrattuali Pa: mi auguro la crisi non sia la scusa per apportare solo dei tagli, in assenza di politiche di sviluppo, si potrebbero generare rallentamenti nei consumi. Serve attenzione. Interventi programmatici: serve un supporto maggiore all’Iss. Le operazioni spot rischiano di diventare spreco. Non dimentichiamoci i giovani, investiamo su di loro. Bene gli incentivi per atleti, è ora di normare la figura dello studente-atleta.

Grazia Zafferani, Gruppo misto
Dobbiamo riportare al centro le necessità del Paese, siamo consapevoli delle difficoltà, già dal 2020. Il problema dei problemi è come si risolvono le criticità. Il primo consiglio dato a questo governo da parte degli esperti internazionali è stato di programmare riforme di fronte a un importante debito estero. Per poter essere certo di poter ripagare il proprio debito. Sono tre anni che si è agito alla rovescio. Oggi ci ritroviamo una Finanziaria scarna fino ad un certo punto, perché all’articolo 7 diamo deleghe. Me ne interessa una, la più importante, al comma 18. Vi spiego infatti perché è sparito il Des: non si è trovata la quadra in maggioranza. Poi il Sds Gatti lo ha inserito nella prima bozza del Pdl. Alcuni gruppi contrari hanno chiesto di toglierlo dalla Finanziaria. Il problema, lo dico a chi ha espresso criticitè, è ora che al comma 18 si delega per decreto al congresso e così avete peggiorato la situazione, almeno fosse rimasto quell’articolo se ne sarebbe discusso e si sarebbero portati emendamenti. Sul Distretto economico speciale: è la soluzion chr questo governo e maggioranza hanno trovato per ripagare il debito che il nostro Stato non può ripagarsi. Il ritorno di un altro presunto cavaliere bianco ce lo ritroviamo anche in questo governo e in questa maggioranza.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
Non ci sono provvedimenti sulla transizione ecologica, né per l’innovazione tecnologica, in particolare nelle tlc e nei sistemi informatici, manca un approccio che è l’obiettivo di tanti paesi che hanno messo in atto politiche specifiche, mentre noi continueremo ad essere in ritardo. Ma il problema magigore nel Pdl è che viene definita una strategia del debito non più risanabile, che ha sua dimensione crescente in maniera preoccupante. Ci ritroviamo un ulteriore debito di 60 mln in questa Finanzaria e arriviamo a 450 mln di debito, più 13 mln di deficit oggettivo, manifestato in blancio, l’accensione di mutui è di 463 mln di euro. Tutto va bene madamalamarchesa? Non mi sembra prorio, anzi tutto va per il peggio.

Matteo Rossi, Npr
Tutti quanti ci riempiamo la bocca di politiche di sviluppo e nel corso degli anni ne ho viste poche. Il polo della  moda è stata una scommessa, purtroppo lanciata nel tempo del covid, ha comunque creato posti di lavoro, un’ immagine e un brand che sta iniziando a farsi conoscere fuori San Marino. Il timore indotto dall’amico e vicino di casa ci fa approcciare dibattiti sterili. L’aspetto più critico e stimolante emerso in dibattito, quello del Des, lo approccerei in modo più positivo. Le politiche di sviluppo devono essere tarate certamente nel modo più equilibrato, considerando le nostre dimensioni, la nostra economia e la nostra storia, ma credo che avere progetti di sviluppo che non sono di Ali Turki o di altri personaggidi ventura che si sono approcciati a San Marino nel tempo, meriti un credito e ci si possa approcciare seriamente. Il Fmi ha descritto una San Marino diversa rispetto agli anni scorsi, le situazioni dei conti pubblici sono giunte all’equilibrio per la liquidità e pensare a una San Marino che, dopo la crisi di sistema del 2008, la crisi covid e dopo il 2022,  riesce a stare sulle proprie gambe, credo sia una sfida riuscita.  E’ vero, sono anni che il mondo sta cambiando e che cambiare la Repubblica sulle energie rinnovabili è un indirizzo su cui si doveva già andare, ma non può essere fatto tutto in un esercizio finanziario di fine anno. Ma affronteremo anche questa.

Emanuele Santi, Rete
Condivido chi mi ha preceduto, che questo è stato il governo che dovuto gestire le emergenze è sotto gli occhi di tutti. Mi viene in mente l’emergenza di Cassa di risparmio, affrontata con risultati da questo governo, poi l’emergenza liquidità di Stato, a inizio legislatura non aveva più niente nei cassetti e il nostro governo se l’è cavata egregiamente. Poi è arrivata la pandemia e anche qua egregiamente ce le siamo cavata e oggi siamo di fronte a un’altra crisi non attesa, la crisi energetica, che va affrontata. Non siamo stati fortunati, ma devo dire che ho avuto modo di leggere la relazione che accompagna il bilancio e anche quest’anno sono rimasto favorevolmente colpito, perché gli indicatori di macroeconomia sono di una economia che ha tenuto, nonostante il 2020, siamo tornati ai valori ante 2019. Anzi l’occupazione è aumentata e ci deve far vedere con ottimismo un paese che ha reagito. Non voglio dire che dobbiamo dormire sogni traquilli. Abbiamo un bilancio con un gap di oltre 70 mln di euro e non abbiamo la bacchetta magica. E la grande sfida da portare avanti, da qui a due anni, è quella di fare un piano su quanto dobbiamo ancora portare a casa. Abbiamo fatto la riforma delle pensioni che ha stabilizzato un deficit, abbiamo la sfida della riforma Igr e dobbiamo  lavorare sulle troppe deduzioni anche non dovute, diminuire il gap è possibile. Altra sfida è cercare di pagare meno interessi possibili, una voce che pesa oltre 20 mln di euro. E oltre tutto ciò, l’accordo sull’Ue è una partita da portare a termine nel 2023 e l’altra sfida è vedere come poter fare nuove entrate. E soprattutto dobbiamo cogliere la sfida per una maggiore autonomia energetica. Questi i presupposti e in seconda lettura potremmo portare emendamenti in questa direzione.

Guerrino Zanotti, Libera
Diversi sono stati gli intervenuti per dire che questo è un testo asciutto perché così si fa in prima lettura. Ritengo si sia un po’ troppo ristretto nell’asciugatrice. Anche volendo essere proattivi e volendo fare la propria parte, come opposizione, siamo spiazzati. In realtà dal testo sottoposto ci sono nulli elementi di chiarezza. L’unica certezza è quella del debito.
Poi, indicare deleghe,  dallo sviluppo al turismo, alle armi, metterne 18 in un articolo, metà delle quali con scadenza al 31-12-2023: quali effetti potranno avere mai su un bilancio del 2023? Tutto ciò ci fa capire che non avete idee chiare sul futuro di San Marino. Noi abbiamo detto che la nostra parte la vorremmo fare, se ci sarà anche la possibilità di un confronto premilinare alla seconda lettura.

Francesco Mussoni, Pdcs
Il testo riflette posizioni dell’intero congresso, è essenzialmente tecnico, rispecchia la contabilità dello Stato e gli indicatori economici che derivano dalle varie relazioni statistiche e rispecchia il paese che si è stabilizzato, anzi è cresciuto, a livello di economia, industria, turismo, ci sono indicatori che danno una crescita economica molto forte. Ed è frutto di un lavoro. Deriviamo da una situazione-paese difficile che ha necessitato una certa stabilizzazione, le scelte non so state prese a cuor leggero. E’ vero, manca sostegno a famiglie e fasce più deboli in un quadro difficile, vedi carobollette, tassi bancari aumentati e una situazione economica che va a toccare di più le famiglie. Manca tutta la parte energetica, ma anche se in Finanziaria mettiamo che vogliamo fare un termovalorizzatore, non l’avremmo risolto. D’accordo con Santi, dalla seconda lettura deve mergere un bilancio che detti le linee per un prossimo biennnio, dove abbiamo chiara una visione di economia, di internazionalizzazione, su energia e autosufficienza  energetica. Oggi paghiamo 8-9 mln di euro l’anno per una raccolta rifiuti non differenziata, mentre potremmo fare un termovalizzatore che ci risolverebbe anche il problema dell’energia. Non dobbiamo parlarne in finanziaria, ma dal nuovo anno con una visione chiara.
Tra prima e seconda lettura dobbiamo fare un lavoro perché si evinca lo sviluppo dell’economia e l’internazionalizzazione con progetti calati nella nostra relatà e perchè si proceda nel prossimo biennio ad un’azione decisa.  Decreti delegati: in finanziaria da anni ci troviamo ad ogni articolo una delega, qui sono stati raccolti in un unico articolo. Concordo con chi dice ‘togliamoci le vesti delle parti’ e mettiamoci tutti a un tavolo..non dimentichiamoci poi che i decreti tornano in Aula. E’ giusto definire un lavoro di confronto anche con l’opposizione su temi strategici dello Stato.

Marco Gatti, Sds per le Finanze, replica
Questo è bilancio non dice che va tutto bene, ma dice che a San Marino l’economia sta andando bene, che c’è un equilibrio, ma dice anche che c’è un contesto internazionale cui fare attenzione. Tanto che il governo ha previsto la possibilità di un incremento del debito di 60 mln di euro, qualora vi fosse bisogno , di fronte a situazoni non preventivabili. Ma la buona gestione deve essere quella di fare previsioni che prevedano rischi, diversamente non si sarebbe in grado di gestire un paese.
Nel 2020 questo era un pase tecnicamente fallito, guardatevi le relazioni Fmi del 2019, del 2020…non c’era più liquidità nelle aziende, nelle banche, nelle casse dello Stato, perché la scelta di non ricorrere al debito, quando la spesa corrente è superiore, ti brucia tutta la luquidità. Con il debito si è recuperato quello che non è stato gestito prima e va gestito poi nel tempo, chiaramente. In questi due anni e mezzo abbiamo recuperato l’equilibrio di bilancio, giò dal 2022 la spesa corrente è inferirore rispetto alle entrate ordinarie. E questo è un dato positivo, dentro ci sono interessi che paghiamo per l’indebitamento, Se il debito è usato bene, ti dà la possibilità di gestire al meglio lo Stato e fa in modo che si crei entusiasmo per l’economia. Intenzione del governo non è di far crescere l’indebitamento ma di mantenere equilibrio di liquidità, possibilmente di fare avanzi di esercizio.
Questo è un bilancio di governo, non di Marco Gatti. E’ vero abbiamo molte deleghe. Molte dettate da modifiche richieste dagli uffici, altre dall’adeguamento a norme europee…pensate se dovessimo fare tutti pdl, quale potrebbe essere l’impegno per i consiglieri. Anche l’accordo europeo porterà intensificazioni di ciò, pensate a come si possa lavorare al meglio. Li abbiamo raggruppati per iniziare a dare un ordine e una logica alle cose.  Dal mio punto di vista, c’è un problema organizzativo dei lavori che va valutato e non è competenza del governo, ma del parlamento.
I bilanci consuntivi stanno andando bene, quello del 2021 sarebbe andato bene se non avessimo una chiusura che tiene conto di spese fatte per pagare vecchie situazioni, i sospesi del fondo pensioni, quindi i bilanci sono condizionati da tante poste rimaste sospese perché non c’era liquidità in quel momento, sono tante le poste di questo tipo pagate attraverso l’indebitamento. Non è che i soldi sono spariti. All’Iss trasferiamo i soldi di cui ha bisogno, ora Iss paga le ritenute delle imposte ai dipedneti che prima non pagava da tempo. Sicuramente valuteremo le proposte, io condivido che è il momento di fare scelte, ma non le fai tanto in questo contesto della legge di bilancio.

San Marino News Agency

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