San Marino. Consiglio: opposizione fa fronte comune contro le forzature del Governo. San Marino Oggi

San Marino. Consiglio: opposizione fa fronte comune contro le forzature del Governo. San Marino Oggi

San Marino Oggi: L’opposizione: “Siamo il 49,29% non vogliamo essere complici”

L’esecutivo ha provato a forzare il regolamento consigliare chiedendo di evitare al segretario Claudio Felici di leggere la relazione relativa alla presentazione in Prima Lettura della Riforma fiscale dando per già conosciuto il testo. Tentativo subito stoppato dall’Upr che ha fatto presente che la cosa non poteva essere concessa per regolamento “e non per cattiva volontà”. Quindi Claudio Felici ha letto per circa 40 minuti la relazione che accompagna, come vuole il regolamento appunto, la Prima lettura della riforma, ora assegnata alla commissione Finanza. L’opposizione ha anche lanciato un lungo comunicato. Nella nota si legge: “l’odierna sessione del consiglio grande e generale si svolge in un momento complesso per la Repubblica. I gruppi consiliari saranno chiamati a discutere la relazione della Commissione di revisione della Spesa Pubblica, il Programma economico e la riforma del Sistema Fiscale (“imposta generale sui redditi”) in un unico comma in ragione di una scelta non condivisa che la maggioranza ha imposto all’opposizione. Non è intenzione della minoranza avviare una battaglia sul mancato rispetto del regolamento consiliare, per quanto fondata e giustificata da atti reiterati della maggioranza, ma dobbiamo però registrare che lo stesso esecutivo ha avviato fin da subito la strada della prova di forza.
A fronte della recessione e del crescente stato di tensione sociale, pronto ad esplodere, a nostro avviso, il prossimo autunno, le forze di opposizione esprimono preoccupazione e la loro distanza rispetto alle posizioni manifestate da maggioranza e governo. Partito Socialista, Rete, Sinistra unita, Civico 10 e Unione per la repubblica, che rappresentano il 49,29% dei voti della cittadinanza, non considerano accettabile essere chiamati a corresponsabilità o a condivisioni su provvedimenti decisi nelle sedi dei partiti di maggioranza, svelate solo poche ore prima di ogni sessione consiliare, senza alcun confronto preliminare.
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