San Marino Conto Mazzini affossato dalla maggioranza.

San Marino Conto Mazzini affossato dalla maggioranza.

“La maggioranza con le sue gravi decisioni ha affossato il Mazzini”

Commissione giustizia e plenario, Libera: “Danneggiata in maniera irreparabile nostra reputazione internazionale”

Libera convoca la stampa nel bel mezzo del Consiglio giudiziario plenario, per porre luce sui gravi atti che si stanno adottando. “Siamo nel mezzo di un Consiglio giudiziario plenario che segue la Commissione Giustizia dello scorso martedì durante i quali siamo assistendo al susseguirsi di veri e propri colpi di mano da parte dei commissari di maggioranza e di una parte minoritaria della componente togata del plenario che sono cominciati – afferma Luca Boschi – a inizio legislatura con la revisione unilaterale della composizione del Collegio dei Garanti, sono proseguiti nel mese di luglio con la rimozione del Dirigente del Tribunale e che trovano la loro logica conclusione in questi giorni con il sindacato e la sospensione del Giudice Alberto Buriani e la probabile rimozione di altri tre giudici del nostro Tribunale Unico. 

Esprimiamo la nostra massima preoccupazione per questi atti che mettono in crisi il nostro sistema giudiziario, danneggiano in maniera forse irreparabile la nostra reputazione internazionale e, soprattutto, metteranno in ginocchio i presupposti del procedimento più importante della nostra storia recente, il cosiddetto “Conto Mazzini”, che con ogni probabilità non arriverà a conclusione. Spiace – prosegue Boschi facendo evidente riferimento a Rete – constatare, in particolare, che una forza politica nata sull’onda dell’indignazione per un sistema di commistione tra affari e politica descritta dalle indagini relative al “Conto Mazzini” adesso, una volta arrivata al potere, contribuisca in maniera determinante al suo definitivo affossamento”. Vladimiro Selva, spiega il perché dell’astensione di libera e pone pesanti dubbi su quello che definisce “caso Belluzzi”.

“Durante la votazione in Commissione Giustizia – dice – i commissari del gruppo Consiliare di Libera si sono astenuti per manifestare la propria distanza non tanto sul merito, ma soprattutto sul metodo che questa maggioranza ormai da mesi sta adottando, dando l’idea di perseguire un progetto predefinito all’esterno dell’aula consiliare. Gli avvenimenti delle ultime settimane ci hanno assolutamente allibito e ci preoccupano anche a livello personale. In particolar modo quello che si può ormai definire come il “caso Belluzzi” potrebbe fare emergere elementi e azioni senza precedenti. Un nostro collega di maggioranza, che aveva espresso critiche nei confronti dell’azione del suo gruppo di appartenenza e dei suoi alleati, è stato prima indagato e poi subito “archiviato” con accuse molte gravi. Ma se quella lettera anonima, come crediamo, non è stata inviata da lui è molto probabile che sia stato vittima di un complotto criminoso. Pretendiamo che sia fatta assoluta chiarezza su questa vicenda”.

Eva Guidi insiste: “Il modus operandi della maggioranza sulle tematiche della giustizia è inqualificabile. Le forzature compiute dalla maggioranza fin dall’inizio della legislatura ci mettono a rischio di pesanti sanzioni da parte degli organismi internazionali in un periodo in cui il nostro Paese ha estremo bisogno di preservare una buona reputazione all’estero in vista della sempre più probabile richiesta di aiuti finanziari”.

Giuseppe Morganti sottolinea la gravità sul piano internazionale di quanto sta accadendo e l’attenzione da parte di questi organismi. “In particolar modo il Greco, l’organo di controllo contro la corruzione del Consiglio d’Europa, che proprio nelle prossime settimane dovrà esprimersi sul nostro Paese. Come Libera abbiamo chiesto di poter incontrare la delegazione in missione sul territorio e valutare nella sostanza tutti i più recenti passaggi legati al settore giustizia”. Poi evidenzia che il sindacato a Buriani è stato avviato senza neppure sentirlo. “Un sindacato non può essere avviato sulla base di un unico riferimento da parte di chi è stato indagato fino al giorno prima, senza sentire la controparte”.

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